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Autore: Miss_Albert    28/02/2013    1 recensioni
Odio e Amore, due facce della stessa medaglia, così diversi tra loro da completarsi a vicenda ed essere perfetti insieme.
Ma quando sono due persone a provare questi sentimenti, cosa succede?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Confessioni  



DUE ANNI DOPO

Zayn parcheggiò davanti a quell’edificio di mattoni tremendamente familiare e scese dall’auto. Camminava lentamente, anche se sapeva di essere in ritardo. Sorrise vedendo da lontano i suoi amici aspettarlo impazienti all’ingresso. Sicuramente uno di loro gli avrebbe fatto la predica.

«Sei arrivato finalmente. Ma dov’eri finito? Ti ho chiamato almeno venti volte» sbottò Louis, quando li raggiunse. Proprio come pensava.

«Scusa, ho lasciato il telefono a casa» si giustificò Zayn.

«Almeno muoviamoci» e Louis corse dentro.

«Ma che gli prende?» domandò il moro a Liam, mentre anche Harry e Niall entravano.

«Lascialo perdere. E’ solo un po’ agitato per la cerimonia. Però anche tu, proprio oggi dovevi arrivare in ritardo? I tuoi genitori hanno detto che sei uscito di casa ore fa, dove sei stato?» Zayn ignorò l’ultima domanda.

«Non sono tanto in ritardo. Guarda, c’è ancora gente che sta arrivando.» Indicò con la mano gli ultimi ritardatari e l’amico rise.

«Dai andiamo. Se non vuoi dirmi dove sei stato avrai i tuoi motivi.»
Seguì Liam in silenzio per i corridoi, fino all’aula magna e lo ringraziò mentalmente per non aver insistito. Non aveva voglia di parlarne e poi non sapeva neanche cosa dire. Era uscito molto prima del previsto con l’intento di fare un giro visto che era nervoso e, non sapendo come, si era ritrovato davanti a una villa bianca. Forse aveva sperato che sarebbe tornata almeno per la consegna dei diplomi, ma la casa era vuota, come lo era stata negli ultimi due anni. I genitori di Serena avevano messo in vendita la villa e si erano trasferiti a Londra poche settimane dopo la sua partenza per la Svizzera e nessuno l’aveva ancora comprata.
Zayn era rimasto seduto in macchina a fissare la villa per chissà quanto tempo, forse sperando di vederla uscire sorridente, con un bel vestito che mettesse in risalto le sue forme perfette e i lunghi capelli biondi al vento, finché l’abbaiare di un cane lì vicino non l'aveva riportato alla realtà. Ma cosa aveva creduto di fare? Sospirando aveva scosso la testa e in fretta era ritornato in città.



 

Zayn era seduto in aula magna con tutti gli studenti dell’ultimo anno e le rispettive famiglie.

«Allora, senza dilungarci troppo…»
“Certo, come no!” pensò Zayn. Era almeno mezz’ora che il preside stava parlando di quanto fosse importante cogliere tutte le opportunità che la vita avrebbe loro riservato e altre cavolate varie e meno male che non voleva dilungarsi.
«…vi consegno i diplomi della Tong High School.»
A mano a mano che il preside leggeva i nomi, gli studenti si alzavano e andavano a ritirare quel tanto sudato pezzo di carta, mentre tutti gli altri presenti applaudivano e scattavano foto.
«Linda Geraldine Bright... Niall James Horan… Zayn Jawaad Malik… Liam James Payne… Harry Edward Styles… Louis William Tomlinson… E per finire diploma in absentia a Serena Elisabeth McFinn.» Il moro sbarrò gli occhi e si girò verso Harry vicino a lui.

«Credo di aver capito male. Che ha detto?» Il riccio sorrise.

«No, hai capito benissimo.» Non seppe spiegarsi il perché, ma il suo cuore cominciò a battere più forte quando si guardò intorno, aspettandosi di vederla spuntare fuori da qualche parte come per magia. Ma non successe niente e il preside riprese a parlare.

«Purtroppo, come forse saprete, Serena ci ha lasciati due anni fa per frequentare un facoltoso collegio. Quindi a ritirare il diploma sarà il signor McFinn, che, ricordo, ha generosamente offerto una borsa di studio al nostro miglior alunno quest’anno.»
Zayn vide il padre di Serena salire sul piccolo palco che era stato allestito per l’occasione, scambiare due parole con il preside e tornare al suo posto. Mentre scendeva dal palco fece vagare distrattamente lo sguardo tra gli spettatori e per un attimo incrociò anche quello del moro. Aveva gli stessi occhi azzurri dalla figlia, dannazione!
Dopo un altro discorso molto affiatato del preside, uscirono tutti dalla scuola, ognuno diretto a festeggiare con amici o parenti. Zayn venne praticamente trascinato fuori dai suoi compagni. Si ricordò di aver salutato qualcuno, stretto mani e abbracciato persone, ma con la testa era altrove. Pensava a Serena. Lei avrebbe amato quella giornata, come avrebbe amato il ballo scolastico e la gita in Irlanda e un sacco di altre cose che per colpa sua si era persa. Si riscosse dai pensieri, quando Niall, prendendo posto accanto a lui, per sbaglio gli diede una gomitata e si accorse di essere sull’auto di Louis. Chissà come ci era finito. E chissà se aveva salutato la sua famiglia.
Si sporse dal finestrino aperto e da lontano notò il padre di Serena dirigersi verso un’auto, la stessa auto che due anni prima la ragazza aveva usato per lasciare casa sua. Anche l’autista era lo stesso. All’improvviso provò l’impulso di aprire lo sportello e correre da lui per chiedere notizie, ma qualcosa lo bloccava. Quando finalmente si decise era troppo tardi. Il signor McFinn era già salito sull’auto che stava partendo e per la seconda volta osservò quella dannata macchina allontanarsi, fino a scomparire del tutto. Sapeva che la bionda non era lì, ma le sensazioni erano le stesse di due anni prima e quello lo scombussolò parecchio perché il senso di colpa tornò. Non che fosse mai sparito in realtà, ma almeno aveva imparato a conviverci. Ora invece era tutto riaffiorato.

«Ehi, Zayn, tutto bene?» Tutti i suoi amici lo stavano guardando. Scrollò la testa, cercando di liberare la mente. Quello era un giorno di festa e lui aveva assolutamente bisogno di svagarsi, perciò si sforzò di sorridere.

«Certo. Dai, andiamo a divertirci.»



 

Attraversarono la strada ed entrarono nel parco, che a quell’ora era sicuramente deserto. Se qualcuno li avesse visti, avrebbe pensato che fossero ubriachi perché a malapena si reggevano in piedi, ma non era a causa dell’alcool, era per via delle risate e della stanchezza. Avevano passato il pomeriggio in piscina a casa di qualcuno, amico di qualcun altro, insomma si erano imbucati a una festa. E ora erano finalmente soli nel posto dove era iniziata la loro amicizia anni prima. Si sedettero sull’erba ai piedi di un albero, continuando a ridere fino alle lacrime. Improvvisamente Zayn venne folgorato da un’idea.

«Ragazzi, perché non ci facciamo un viaggio tutti insieme? Ci siamo appena diplomati, ce lo meritiamo.» Louis annuì.

«Perché no? Mi sembra una bella idea.»

«E dove andiamo?» chiese Liam, grattandosi la testa.

«Spagna? Grecia?» propose Harry scompigliandosi i capelli.

«Italia?» propose, invece, Niall. Il moro però era perplesso.

«Io veramente pensavo a un posto un po’ meno caldo.»

«Perché? Io voglio andare al mare in un posto caldo» si lamentò Louis, ma Zayn lo ignorò.

«Un posto dove non siamo mai stati. Magari in montagna.»

«Montagna!?» Niall era scettico.

«Magari in Svizzera?» chiese Liam e il moro annuì.

«Eh sì, potrebbe. E’ bella la Svizzera, sapete?» Tutti si guardarono ridacchiando, finalmente capendo le vere intenzioni del loro amico.

«E’ bella la Svizzera o una ragazza attualmente in Svizzera?» lo prese in giro Harry. Zayn arrossì leggermente.

«Ammettilo, tu vuoi solo un pretesto per andare a trovare Serena.» Il tono di Liam era molto sicuro.

«No.»

«No?» E il suo sguardo era particolarmente insistente, tanto che il moro non riuscì a reggerlo per molto.

«Forse» confessò alla fine. Liam sorrise soddisfatto.

«Solo una domanda. Quando è avvenuto questo cambiamento?» chiese Harry.

«Quale cambiamento?» Zayn fece finta di non capire a cosa stesse alludendo.

«Tu e Serena non vi odiavate a morte? E adesso vuoi andare a trovarla in Svizzera dopo due anni che non vi vedete? Almeno sei sicuro che lei voglia rivederti?» In effetti non ci aveva pensato.

«Io… non lo so, okay? Non so più niente. So solo che da quando è andata via non faccio altro che pensare a lei ogni singolo giorno.»

«Perché non ci hai mai detto niente?» domandò Niall. Zayn fece spallucce.

«Sai, ho sempre pensato che litigare con lei fosse solo una scusa per averla sempre intorno. E il fatto di andare con tante ragazze fosse una scusa per farti notare da lei.» Tutti si girarono a fissare Liam, scoppiando a ridere. Era una cosa assurda.

«Hai sempre pensato bene» ammise, invece, il moro facendo zittire tutti all’improvviso.

«Quindi hai una cotta per lei? Da quanto?» Louis era quasi sconvolto, ma per Zayn era giunto il momento di essere completamente sincero.

«In realtà? Da sempre, credo. Già mi piaceva alle elementari, ma tutti la prendevano in giro perché era un po’ cicciottella e io non volevo essere preso in giro dagli altri, quindi la prendevo in giro anche io. Anzi io ero il primo. Poi quando siamo andati alle medie giuro che quasi non l’ho riconosciuta il primo giorno. In una sola estate aveva perso tutti i chili di troppo ed era diventata magra. Però continuavano a prenderla in giro perché era piatta.»

«Piatta!?» lo interruppe Harry e Zayn annuì.
«Non riesco a immaginarmi una Serena McFinn piatta» e dalle facce degli amici dedusse che neanche loro riuscivano a immaginarsela.

«Invece è così. A me piaceva lo stesso, ma di nuovo non volevo essere preso in giro, quindi la prendevo in giro anche io. Poi l’estate prima del liceo, non ho idea di cosa sia successo, ma quando l’ho vista il primo giorno stavo per avere un colpo. Era semplicemente uno schianto.»

«Oh, lo sappiamo, c’eravamo anche noi il primo giorno» commentò a bassa voce Louis, ammiccando, ma il moro proseguì senza dargli troppo peso, gli riservò solamente un’occhiataccia gelosa.

«Tutti quelli che l’avevano sempre presa in giro le sbavavano dietro, ma lei ovviamente li detestava. A me piaceva ancora di più, lei però sembrava non ricambiare, anzi mi ignorava. Quindi ho iniziato a darle fastidio per poterla vedere sempre. E andavo con le altre nella speranza che si ingelosisse. Quindi ripeto, ho una cotta per lei da sempre» ma Liam scosse la testa.

«Amico, si parla di cotta quando ti piace la stessa ragazza per un paio di mesi e portartela a letto non è l’unica cosa che ti interessa. Tu sei innamorato di lei.» Zayn scoppiò a ridere. No, non era possibile. Sì okay, pensava a lei, ai suoi occhi, al suo sorriso, ma non era innamorato di lei. Se ne sarebbe accorto altrimenti.

«Non esageriamo adesso.» Gli altri, però, erano seri.

«Ti piaceva già quando non era poi così bella. Non la vedi da due anni e ancora pensi a lei ogni giorno. Ripeto, sei innamorato di lei.» Tutti annuirono e Zayn perse il sorriso, diventando serio. Non l’aveva mai ammesso neanche a se stesso, ma non poteva negare che forse Liam avesse ragione.

«E ora che faccio?» Harry sorrise e gli diede una pacca sulla spalla.

«Ora ce ne andiamo tutti in Svizzera per questa famosa vacanza.»
 



SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti! Come state?

Come al solito vi ringrazio per le recensioni e le tante visite. Ormai dico sempre la stessa cosa, ma davvero non so più cosa dirvi per ringraziarvi. Siete fantastiche! *_*

Eccoci con il nuovo capitolo. Spero vi piaccia :)

Come avete visto c’è un salto temporale di due anni. Che sarà successo nel frattempo? Vi posso dire che non ci saranno flashback, ma le cose importanti verranno fuori prima o poi :)

E ora il nostro Malik vuole andare in Svizzera. Riuscirà a trovare Serena? O tornerà a casa senza averla trovata?

Su fatemelo sapere, sono curiosa ahahah

Vi ricordo che se volete potete trovarmi anche su Twitter, sono @chiara_martin92
Mi fa sempre molto piacere sapere cosa pensate della storia o anche se avete critiche da fare.

A presto al prossimo aggiornamento
Un bacio :)
Kia

   
 
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