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Autore: MissYour_Eyes    28/02/2013    4 recensioni
23 Luglio 2010
8.22 a.m.
Nasce la nostra leggenda,ma in questa storia qualcosa è diverso,c'è qualcuno in più...c'è una ragazza negli One Direction
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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HI,WE'RE ONE DIRECTION!

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CAPITOLO 1

L'INFANZIA
 

Ciao,mi chiamo Megan Shaxon . Ho 7 anni e sono nata a Doncaster,dove ancora vivo. Abito in campagna,Doncaster è un paese piccolo e io sono una bambina semplice,non molto ubbidiente,ma semplice . Oggi sto partendo per Londra, a mio padre è stato offerto un lavoro lì e se tutto va bene rimarremo in città per le prossime 2 settimane e guadagneremo un po’ più di soldi del solito,poi però pensiamo di ritornare a casa. Ovviamente devo anche cambiare scuola e questo non mi conforta perché mi hanno detto che quella scuola viene frequentata da ragazzi dai 6 ai 16 anni: bel casino! .
È mattina e io mi risveglio sotto i rumori dei clacson di Londra. È davvero strano abitare in città,c’è un bel panorama.
Mi preparo e mio padre mi accompagna a scuola.
Papà: non avere paura Megan,qui è tutto più bello
IO: fanno inginocchiare sui ceci?
Papà: ahahahaha no! Adesso vai,buona fortuna!
IO: ok ciao papà!
E mi avvio verso l’ingresso. Appena entro mi ricordo che la mia classe si trova al terzo piano. Raggiunto il piano vedo,proprio di fronte alla mia classe, una folla di ragazzi tutti accalcati. Mi avvicino e chiedo:”cosa sta succedendo?” e mi rispondono: “stanno picchiando un ragazzo molto brutto”. Non capisco che senso ha picchiare qualcuno solo perché era brutto. Tuttavia sono bassissima e non riesco a vedere niente,ma sento le sue urla di dolore da lontano. A un certo punto mi faccio spazio e riesco a vedere qualcosa: è accartocciato a terra,lo stanno prendendo a calci e si copre la faccia con il viso come se non avesse mai avuto un minimo di autostima. All’improvviso il suono della campanella riecheggia nei corridoi e tutti corrono verso le classi come una mandria di bufali impazziti,tutti tranne io (che da brava deficiente non so cosa si faccia quando suona la campanella) e quel povero ragazzo che vieni spiaccicato e se si prova a rialzarsi viene doppiamente spalmato al pavimento. Dopo tutto il casino il corridoio è vuoto e c’è un silenzio tombale.
Mi avvicino a lui per vedere se sta bene (si fa per dire perché sembrava un pezzo di carta strappato). Noto che ha i capelli castani,un po’lunghi e dei bellissimi occhi celesti,non era grasso né brufoloso,né poi così tanto brutto!
IO: stai bene?
Ragazzo: più o meno,ormai ci sono abituato
Mi faceva davvero tanta pena
IO: mi dispiace. Io sono nuova. Non capisco perché ti picchiano,non sei brutto per me,davvero!
Ragazzo: per te che sei una bimba di 7 anni è facile non avere alcun odio. Tanto se eri più grande ridevi anche tu
IO: ok dopotutto non stai così male … credo
Ragazzo: vai in classe
IO: e tu?
A quella domanda non risponde. Aveva il ginocchio ferito,non poteva alzarsi.
IO: ti faccio compagnia?
Ragazzo: dai vai in classe non ne vale la pena
IO: me ne vado se mi dici chi sei
Ragazzo: mi chiamo Louis. Ho 10 anni e vengo da Doncaster,tanto piacere e ora vai in classe?
IO: anche io vengo da Doncaster
Louis: davvero? Mi manca il mio paese
Con quelle parole sono riuscita a confortalo un po’
IO: ehi,non è per l’età che ho. Tu non sei brutto,fatti valere secondo me sei forte!
Louis non risponde ancora una volta. Sta volta però sembra …. felice. Forse era il suo primo complimento in tutta la sua vita.
IO: tieni * gli scrivo su un biglietto “ricordati che ognuno ha una propria bellezza. Non arrenderti,io credo in te.”
Erano poche parole ma a me sembravano efficaci,ci avevo messo il cuore,provavo davvero pena per lui,volevo aiutarlo.
Louis: …. Grazie
Sembrava scioccato .
IO: ok … ah comunque io mi chiamo Megan. Ciao!
Louis: OK,Ora vai in classe però,non rischiare. Sono severi
IO: ok ciao!
Louis: ciao …
Corro in classe,eppure avevo la certezza che le mie parole non erano state sprecate …. Louis era seduto ancora seduto a terra e sembrava pensare a quello che aveva appena letto e ascoltato.
5 giorni dopo trovo sotto il mio banco un bigliettino: “ehi Megan. Ho riflettuto su tutto quello che mi hai detto. Grazie,darò un senso alle tue parole,la vita è mia e non possono calpestarmi,hai ragione … dopotutto si dice che i bambini dicano sempre la verità e le cose come stanno. Comunque io sto ritornando a Doncaster. Ciao. Louis”
Leggendo quelle parole faccio un sorriso. Non so perché,ma era bello sapere che finalmente qualcuno aveva preso sul serio quello che avevo detto. E mentre conservavo gelosamente quel bigliettino,come un piccolo tesoro, i giorni passavano veloci a Londra fino a quando non ritorniamo a Doncaster. Ho provato a cercare Louis,ma non so dove abita perciò lascio che la mia vita vada avanti non dimenticando mai quel piccolo episodio che pur essendo banale per me significava molto,sapendo che però non l’avrei rincontrato mai più.

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Alexsha

ciao ragazzi,spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto :D,vi prego di farmi sapere cosa ne pensate,commentate!

   
 
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