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Autore: percysword    28/02/2013    4 recensioni
Un enorme quadro ritraeva il viso di una bellissima ragazza, i capelli scuri le ricadevano dolcemente sulla spalla e circondavano la pelle chiara. Il naso era semplicemente perfetto, circondato da un poco di rossore, e gli occhi erano neri come la pece.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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a me, 

perché capitolo più orribile non c'è.

(ho fatto la rima blblblblbl)

 

 

Capitolo 13

 

La fine di agosto iniziava a farsi sentire nell'aria, che era diventata più fresca del solito e i preparativi per il ritorno a scuola dei giovani Payne erano ormai giunti al culmine. Le divise del college erano già state sistemate negli armadi di Harry, Liam ed Amelia, la quale sembrava felice della sua nuova vita.

-Oggi andiamo in centro a Londra- annunciò Harry entrando nella sala da pranzo e indicando, con un cenno della testa la ragazza mora seduta a capotavola. Liam alzò lo sguardo continuando ad ingozzarsi della crostata di marmellata che la cuoca aveva gentilmente preparato, mentre Lydia lo guardava scuotendo la testa esasperata.

-Per quale motivo?- chiese Amelia gentilmente. Al contrario di Liam, lei beveva una tazza di tè con fare altezzoso e senza far toccare il mignolo sulla piccola tazza. Harry si avvicinò e le posò il dito sulla ceramica.

-Sei stata lontana da questo mondo per troppo tempo, poi non puoi continuare a vestirti così…-

La giovane indossava un vestito che le arrivava fino ai piedi. La seta azzurra componeva il corsetto ricamato e la lunga gonna, il copri-spalle era di seta bianca e le ricadeva dolcemente sule spalle. 

-I miei vestiti sono molto più consoni dei tuoi- disse con un tono acido alludendo ai pantaloni da ginnastica grigi e alla t-shirt che il riccio indossava.

-Forse erano adatti duecento anni fa, non certo adesso…-

Ad Harry non dispiaceva affatto il modo in cui era vestita, visto che era bellissima. L'azzurro del vestito contrastava la sua pelle bianca e la rendevano più elegante di quanto già non fosse. Ma non lo riteneva al passo coi tempi e forse aveva ragione.

-Mi stai dando della vecchia?- sbuffò e si alzò dalla sedia , mormorò un "Vogliate scusarmi" e se ne andò, con il mento alzato e le mani che le reggevano i lembi del vestito, a passo spedito, senza dare il tempo ad Harry di spicciare parola.

-Che gentilezza Harold- disse Lydia, prima di seguirla.

 

Lydia trovò la ragazza seduta sul bordo del letto, lo sguardo fisso nello specchio di fronte a lei e le mani in grembo.

-Stai bene?- le chiese premurosamente.

Le ante dell'armadio nell'angolo si aprirono di colpo.

-Lo prendo come un no…-

Amelia le fece un po' di spazio, invitandola a sedersi.

-Non ci sono più i bravi ragazzi. Sono tutti così sfacciati. Sempre pronti a comandare e a commentare- sbuffò -Pensavo che Harry fosse come Daniel, all'inizio può un po' antipatico ma poi si rivela una brava persona, invece…-

-Invece è meglio…-

Le ante si richiusero di colpo e gli occhi scuri di Amelia incontrarono quelli chiari di Lydia.

-É premuroso, gentile, simpatico e geloso al punto giusto. Quello che ha detto prima non l'ha fatto per offenderti, ma per aiutarti. Ho visto il suo sguardo dispiaciuto quando ha visto che ci eri rimasta male… Sai, ha colpito anche me la prima volta che l'ho visto… É un ragazzo straordinario, ed è pure bello.-

-Liam non è il tuo compagno?- chiese dubbiosa

La rossa rise. -Si, ma posso comunque parlare di ragazzi con le mie amiche, no?-

-Siamo amiche?-

-Se lo vuoi!-

Amelia annuì con decisione, contenta di aver finalmente trovato, dopo secoli, un'amica con cui confidarsi, una vera amica.

-Posso farti una domanda?- chiese Lydia con gentilezza.

-Certamente-

-Com'è l'altro lato?-

-Noioso direi…- Lydia rise a quella risposta -All'inizio non sapevo dove fossi, cosa mi fosse successo… Ero sola. Poi alcune anime mi hanno spiegato la situazione: ero in un luogo a metà strada tra la vita e la morte, una specie di limbo da cui non potevo uscire, tranne che tornare ogni tanto sulla terra a far visita ai miei cari, con qualche svantaggio naturalmente…-

-Tipo?-

-Nessuno mi poteva vedere, sentire, toccare, se succedeva veniva visto come un'immaginazione. Non potevo stare lì per molto tempo, o sarei potuta scomparire del tutto. Comunque era quella la mia routine e non mi annoiavo, poi mi informai con altre anime e mi "infiltrai" nei sogni di Daniel, sperando di far rivivere i nostri ricordi nella sua memoria e ci riuscii. Scrisse il diario e andò in contro alla morte poco prima di scrivere il modo in cui salvarmi, ma voi ci siete riusciti…-

-Come hai scoperto il modo in cui si poteva liberarti?-

-Ho fatto venire degli incubi alla deliziosa mamma di Daniel-

Entrambe risero.

-Ma perché hai nascosto il diario per tutto questo tempo?-

Amelia prese un respiro profondo, concentrandosi per trovare le parole giuste.

-Inizialmente avevo paura che finisse nelle mani sbagliate, poi la casa è stata abbandonata per un periodo di tempo perché pensavano che fosse infestata poi… Poi una donna, un'anima come lo ero io, mi disse di nasconderlo e che il suo tempo sarebbe giunto. Così feci.-

-Chi era?-

-Non l'ho mai capito…- mentì. Lei sapeva chi era quella donna dagli occhi smeraldini, ma non poteva dirlo, non ancora. Il momento sarebbe giunto, ormai era vicino.

 

-Cos'è questo posto?- chiese Amelia guardandosi intorno. Persone che correvano in giacca e cravatta, uscivano ed entravano, rumori di treni in sottofondo e voci registrate pullulavano in quel luogo.

-Questa è la metropolitana di Londra- disse Harry, ma vedendo lo sguardo dubbioso della ragazza decise di spiegarle meglio. -É il mezzo di trasporto migliore che ci sia, a parer mio. Prendi questa, -le porse una delle due tesserine che aveva in mano- e falla scorrere così.- 

Le mostrò come si faceva e dopo aver fatto scorrere la scheda, le porticine si aprirono e il riccio passò dall'altra parte.

-Tocca a te- incitò la mora, che subito si mosse verso Harry, passò la tessera nella fessura e… Sbattè il corpo nelle porte che non si aprirono, scatenando un attacco di risa al suo amico.

-Non ci trovo niente di divertente- sbuffò.

-L'hai messa dal lato sbagliato- disse indicando la schedina. Amelia vide che da una parte c'era una striscia nera, così decise di riprovarci usando quel lato e magicamente le porte si aprirono. Sorrise soddisfatta.

-E adesso?-

-Andiamo a prendere il treno- Harry le porse la sua mano, che lei accettò e iniziarono a scendere utilizzando le scale mobili. 

La mano di Harry, notò Amelia, era molto più grande della sua. La sua pelle era ruvida, ma il tocco era piacevole, quasi dolce, come se stesse tenendo qualcosa di altamente fragile. Sorrise inconsciamente pensando di essere qualcosa di fragile per lui.

-A cosa pensi?- chiese Harry, notando il sorriso della ragazza.

-A niente-

Poco dopo arrivarono alla giusta "fermata" e aspettarono di prendere il treno per Oxford Circus.

-Non ti stanno male i vestiti di Lydia- disse il riccio, alludendo alla camicetta bianca che le risaltava il seno, ai jeans chiari sulle sue gambe magre e alle piccole ballerine verdi che portava ai piedi.

-Grazie. Questi… ehm…- 

-Jeans…-

-Si, jeanz. Sono abbastanza comodi. Preferisco le gonne- rise.

Un vento si alzò, comunicando l'arrivo del treno su cui salirono, trovando posto in piedi. Per tutto quel tempo Harry non aveva mai lasciato la piccola, magra, liscia mano di Amelia e lei sembrava non volere che accadesse, sentiva che era lì dove doveva stare. Una sensazione di leggerezza nel suo stomaco la colse. Il treno però si fermò di colpo, facendo interrompere il suo flusso di pensieri e facendole perdere l'equilibrio, ma Harry se ne accorse e la prese al volo.

-Scusa, mi sono dimenticato di dirti che è meglio se ti tieni- le disse, col fiato mozzato, a pochi centimetri dalle sue labbra.

 

-Che ne dici di questo?- 

Amelia uscì dal camerino con un vestito rosa a fiori che le arrivava a meta coscia. Fece un giro su se stessa prima di posare il suo sguardo su Harry.

-Mi piace- le disse -Ti sta bene… Che ne diresti se andassimo a bere qualcosa?-

-Dove?-

-Ti fidi di me?-

Si fidava di lui? Fidarsi era una parola grossa, troppo. Fidarsi stava a significare che le avrebbe affidato la sua vita, la sua anima, se stessa. Era a quei livelli? Si conoscevano da poco tempo, non si fidava. No. Doveva dirglielo.

-Hey, ci sei?- Harry la scosse da quello stato di trans. -Ti ho chiesto se ti fidi dei miei gusti…-

Gusti? E io che aveva pensato…

-Certo, mi fido dei tuoi gusti…- disse con tono di imbarazzo.

-Cosa avevi capito?-

-Un fidare un po' più profondo…- abbassò lo sguardo, arrossendo.

-Se la metti così… Ti fidi di me?- la guardò, con un sorriso misto tra curioso e speranzoso.

-Mi dispiace dirti che non mi fido completamente te… Ci vuole tempo per fidarsi di una persona, non è semplice…-

-Hai ragione…-

Non lo disse, ma il suo sguardo parlò per lui e Amelia lo notò. Notò quel velo di tristezza, come se avesse desiderato che si fidasse di lui, più che per una scelta di un locale in cui bere qualcosa. 

-Dimostrami che posso fidarmi di te- gli suggerì

Lui la guardò, mostrando un bellissimo sorriso e le sue adorabili fossette.

-Vieni, ti porto in un posto…-

Stavolta Amelia non gli fece alcuna domanda, si lasciò andare senza domandarsi se fosse un bravo ragazzo, se fosse davvero affidabile… 

Pagarono i vestiti poi prese la mano che gli porse e iniziò a vagare con lui per le strade di Londra.

In una bellissima giornata di sole come quella, Harry decise che l'Hyde Park era perfetto e Amelia ne sembrò entusiasta. I grandi prati inglesi, gli alberi, gli scoiattoli… Un'atmosfera perfetta.

-Allora, come vuoi acquistare la mia fiducia?- chiese curiosa Amelia, ondeggiando i fianchi e chiudendo gli occhi, lasciandosi cullare dall'aria fresca.

Harry posò le buste vicino ad una panchina e si avvicinò lentamente a lei, le cinse i fianchi da dietro, poggiò la testa sulla sua spalla e si inebriò del suo dolce profumo.

Amelia sorrise ma non aprì gli occhi, lo fece solo quando sentì che si stava spostando e lo vide davanti a lui. Incrociò i suoi bellissimi occhi, da far invidia ai giardinieri del parco che mai avrebbero ottenuto un'erba più luminosa. Spostò lo sguardo sulle labbra, avevano l'aria di essere morbide, ed ero di un bellissimo rosa. Socchiuse com'erano lasciavano intravedere la dentatura bianca e perfetta. Adorava il suo sorriso.

Il riccio ammirò i profondi oceani neri della mora e ci si perse dentro per qualche secondo, poi passò alle labbra, rosse e sottili, contrastavano perfettamente con la pallida pelle. Appoggiò la fronte sulla sua, delicatamente. Lei passò le sue mani sulla sua schiena, fino ad incrociarle dietro al suo collo, lo avvicinò a sé conducendo piano piano le sue labbra a quelle di Harry. Quando la distanza fu minima, si scambiarono nuovamente uno sguardo, per poi chiudere gli occhi e lasciarsi cullare dal loro dolce e passionale bacio.

Oh Harry, io mi fido di te e so che posso, ma tu… Tu ti fidi di me e commetti un errore.

 

Amelia fischiettava davanti allo specchio, mentre si spazzolava i capelli, quando una voce alquanto familiare interruppe il suo motivetto.

-Allora?- il riflesso nello specchio si vedeva perfettamente.

-Procede tutto bene… Anche se inizio a sentirmi in colpa, forse non…- si voltò incrociando lo sguardo del suo interlocutore.

-Non dico che tu gli debba mentire, semplicemente distoglilo da altro…-

Amelia sbuffò all'udire quelle parole.

-Come puoi fare una cosa del genere? Non si può dimenticare il passato, lo sai.-

-Lo so… Ma sarebbe un bene per lui, lo hai capito vero?-

-Non ho avuto l'occasione di approfondire l'argomento- 

-Fallo presto, mi raccomando. Il mio tempo è scaduto, a presto.-

E la sua immagine scomparve, dissolta come se fosse vapore.

Amelia sospirò.

 

 

 

 

SAAAAALVE! 
sciao a tutti.

 

allora, so perfettamente che questo capitolo non è un granché. diciamocela tutta: fa proprio schifo. non venitemi a dire che è favoloso perché non ci credo… cioè non è male ma… ne ho scritti di meglio.

mi scuso poi con gli scippatori di haydia, ma la storyline di harold era collegata ad amelia dall'inizio… il prossimo capitolo sarà per voi ;)

 

adesso vi lascio, spero mi recensiate. siate crudeli, mi raccomando.

 

queeeeste sono tra le fanfiction che amo di più uu, passate c:

 

Unsettled ;  5 giorni fuori di drunkstiles

 

 I Hate You As Much As I Love You di malikseyesx_

 

It's all about the way I felt when you came around di hunger niall

 

Never try to out stubborn a cat di leo rugens

 

 

ed è così che chiara vi dice ciao.

(cit.)

 

 

Chiara

@acciologan on twittah

 

   
 
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