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Autore: heslove    28/02/2013    4 recensioni
Due mondi cosi diversi, due persone così diverse, due mete, ambizioni, e responsabilità cosi maledettamente lontane tra loro. Harry, uomo rispettabile e stimato. Louis, irrilevante e sconsiderato. Sembrava una vita perfetta per il diciannovenne già di successo, quando, un bacio, sconvolge la vita del ragazzo.
Quali conseguenze avrà quest’azione affrettata ed inaspettata? A quali metodi si dovrà ricorrere per sopprimere, o almeno tentare, tale scandalo? E, cosa più importante: le decisioni che Harry dovrà prendere, che impronta lasceranno nell’ingenuità del ragazzo?
Il disprezzo si trasformerà in invidia. Invidia verso un giovane uomo, cosi semplice, genuino, puro. Di una purezza che Harry non ha mai avuto, mai avrà. O forse si?
[Larry Stylinson]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5 capitolo.
 


Harry Styles si rese conto della cazzata che aveva fatto solo dopo pochi secondi. Spinse Louis lontano da sé ed entrambi spalancarono gli occhi. I loro sguardi rimasero fissi fin quando Harry uscì di corsa dalla sua stanza, visibilmente scosso. Louis gli corse dietro con l'intenzione di chiarire, ma non fece in tempo ad uscire dalla stanza che William e il suo collega entrarono furiosi, e dietro di loro Harry.

“E' stato lui. Mi ha portato via dalla festa, mi ha messo qualcosa nel bicchiere e per poco non andavo a finire sotto una macchina. Sempre per colpa sua”.

Harry parlava piano, guardando Louis negli occhi. C'era tensione nell'aria, si poteva percepire in ogni angolo, ma Louis non si mosse. Anche lui guardava fisso negli occhi Harry. Ah, quegli occhi maledetti, ci si perdeva dentro ogni volta come ora. Non reagì nemmeno alle false accuse che gli stavano lanciando, ma ognuna di quelle era una pugnalata. Ci aveva davvero sperato che Harry Styles potesse cambiare in qualche modo. Ma che stupido era stato?

“Ti sei messo in un bel guaio, ragazzo, lo sai?” William spense la musica e mise una mano dietro la schiena a Louis per poi guidarlo fuori.

Quando gli sguardi dei due ragazzi si incrociarono un'ultima volta, gli occhi di Harry gridavano solo una cosa: “scusa”.

***

 
A Londra il telefono squillava ininterrottamente da diversi minuti, quando Des si decise finalmente a rispondere.

“William, cosa succede?”

“Tuo figlio è scappato, ha deciso di tornare a casa. Ho dovuto licenziare il nuovo assistente, ha portato Harry via da una festa, entrambi ubriachi, in giro per la città. Sono nella merda, Des, siamo nella merda. Mandami qualcuno.”

“Ma chi, Louis? Per piacere, William, non sarebbe mai in grado di fare cose del genere”.

“Da quanto riferisce tuo figlio sembra proprio di sì, invece”.

“Fai tornare Harry e Louis a Londra il più presto possibile, ne parleremo con calma tra noi. Ma non c'era assolutamente bisogno di licenziare quel ragazzo”. Des chiuse la telefonata, infastidito. Suo figlio non ne combinava mai una buona.
 
***

Harry lasciò in fretta l’Hotel, si fece accompagnare in aeroporto e prese il primo volo verso Londra. Si accomodò sulla poltrona della prima classe, tirò giù il sedile fino a ritrovarsi quasi del tutto disteso e mise le sue cuffiette alle orecchie.
Il primo pensiero che occupò la sua mente fu Zayn. Non riceveva due notizie da giorni. Si era dimenticato di inviargli il messaggio di scuse che si era ripromesso di mandare. Che fosse ancora arrabbiato con lui? Ne aveva tutte le ragioni. Harry aveva un carattere particolarmente irascibile, e il tono con cui aveva parlato a Zayn, quel giorno, ne era la prova. Si alterava per qualsiasi cosa ma non avrebbe mai voluto parlargli in quel modo, però in quel momento si era sentito ferito. Nessuno si può permettere di ferire Harry Styles. Harry Styles non apparirebbe mai ferito.
E Lucy? Era una ragazza adorabile e lui la trattava come se non contasse niente nella sua vita. Era cosi sicuro di non poterla perdere che pensava di avere il controllo assoluto su di lei.
E poi c'era Louis.
All'improvviso tutto scomparve e Harry fu accecato da una rabbia che non provava da tempo.
 

Louis’ pov:

Sono riuscito a farmi licenziare da un ragazzino, ho speso tutti i miei risparmi per il viaggio di ritorno. Ora sono senza soldi e senza lavoro, peggio di così non potrebbe andare. Eppure perché sono cosi calmo? Perché non ho smentito le parole di Harry? Sono un deficiente, ecco perché. Giusto un deficiente potrebbe sentirsi attratto dal figlio del suo capo a tal punto di perdere il lavoro per coprire le sue stronzate adolescenziali. Ma dove ho la testa io?

“Solo andata?” domandò il rivenditore di biglietti low cost.

“Si grazie, uno solo andata”

Il tizio dietro lo sportello fece un sorriso forzato, prese i soldi e mi diede il mio biglietto. Tirai su la valigia da terra e mi incamminai verso la 6ª uscita, per poi dirigermi in aereo. Mi accomodai accanto ad un anziana signora. Dopo qualche ora il sonno prese il sopravvento, fui svegliato dal frastuono provocato dalle ruote sulla pista d’atterraggio.
 

La porta di casa era socchiusa, Pam doveva essere rientrata da poco. Lasciai la valigia sull’uscio ed appesi la giacca. Si intravedeva una luce da sotto la porta della cucina così l’aprii.
“Louis? Cosa ci fai già a casa?” Pam mi gettò addosso uno sguardo sorpreso mentre saltava le verdure nella padella.

“Sono felice anch’io di vederti, sorellina” le risposi ironicamente.

“No è soltanto che, non dovevi stare via un mese? Cosa è succ…”

In quel momento squillò il telefono, feci cenno lei di aspettare ed andai a rispondere.

Des Styles

"
Pronto signor Styles? Posso spiegarle tutto.” Camminavo avanti e indietro lungo il corridoio.

“Suo figlio? Non è con me, deve aver preso un altro volo. Comunque riguardo a quell..”tu- tu-tu.

Mi attaccò il telefono in faccia, di male in peggio. Mi girai e Pam era dietro di me, con un aria non proprio delle migliori.
“Signor Styles? Suo figlio? Quegli Styles? Perché non mi hai detto che lavori per loro?”

“Pam, posso spiegarti tutto.”


***

Harry chiuse la portiera della limousine così violentemente che Trisha, spaventata, corse sul portico prima che lui arrivasse all’entrata.

“Signorino, ben tornato. Dia pure a me le sue borse”.

“Grazie Trisha, ecco”.

Quella donna trasmetteva calma a chiunque. Harry pensò a Zayn: aveva il suo stesso carattere.

“Signorino” Trisha esitò un po' prima di posare il suo sguardo sul ragazzo. “Suo padre la sta aspettando”.

Harry digrignò i denti ed entrò in casa, seguito da Trisha con i bagagli in mano.
Andò dritto nello studio del padre.

“Papà” disse. Poi chiuse lentamente la porta.

Trisha percorse il corridoio diverse volte, muovendosi dal ripostiglio alle camere dei signori.
Lo studio del signor Des aveva la sfortuna di trovarsi nel bel mezzo della villa, e Trisha poteva sentire chiaramente le urla provenienti da esso.

“Hai fallito anche questa volta, Harry!” Era furioso. La governante non lo sentiva urlare da molto tempo. “Non so più dove mettermi le mani. Louis era il ragazzo perfetto e tu lo hai fatto cacciare”.

Era accorso anche l'autista, preoccupato. Trisha lo mandò via, rassicurandolo, e continuò a spolverare.

“Questa volta non la passi liscia, ragazzino”.

Harry non disse una parola, non rispose alle accuse del padre e non osò provare a discolparsi. Uscì dallo studio più che tranquillo, troppo tranquillo.

“Preparami un tè, Trisha. Bollente, se possibile”.

Si diressero entrambi verso la cucina, Harry si sedette sulla piastra di marmo accanto ai fornelli, come da abitudine. Fin da piccolo, quando c’era qualcosa a tormentarlo, si sedeva lì, guardava Trisha cucinare. Lei lo calmava, era l’unica donna in grado di farlo. Per il ragazzo rappresentava ciò che più si avvicinava ad una madre.

“Qualsiasi cosa sia successa, qualsiasi cosa ti abbia fatto tornare immediatamente, non scappare. Affrontala. Non è cosi che si risolvono i problemi.
Ricordi da piccolo, quando prendevi un brutto voto, non volevi tornare a casa? Ti nascondevi in giardino e dovevo venirti a cercare. Non volevi deludere tuo padre. Poi un giorno capisti che dovevi affrontare la cosa, prenderti le tue responsabilità. Da quel momento non prendesti più un brutto voto. Non per far favore a lui, per te. Allora non scappasti più.
Non scappare Harry, affronta il problema. Non per far favore a qualcun altro, per te.”
Harry diede un leggero bacio sulla guancia a Trisha e si avviò a grandi passi verso l’uscita.

“Dov’è Zayn?” Urlò Harry dall’altra parte della cucina.

“In dependance” sorrise soddisfatta la donna.

“Grazie Trisha, di tutto.”

 
Harry camminava spedito verso la dependance, nel giardino, sul retro della casa. Aveva intenzione di scusarsi con Zayn, doveva affrontare il problema, questo gli sembrava un buon inizio.
Il prato bagnato era morbido sotto le sue converse. Il cielo sembrava, stranamente, limpido. Un soffio di vento caldo scompigliò i ricci del ragazzo, che fu costretto a sistemare con una mano.
Arrivato davanti alla porta in legno, girò la maniglia, la spinse in avanti ed entrò.
Vide Lucy. Fece un altro passo.

“Zayn?!”





Bubu? Settete!
Eccoci qui, con un nuovo capitolo. Ogni volta vi lasciamo con una domanda in sospeso, credo fermemente che voi ci odiate lol
Aaallora, vediamo questo capitolo iniziare con un Harry, e finire con un Harry completamente diverso. Mah, secondo me non è poi così cattivo come ci vuole far credere, ma noi lo sapevamo uu.
Fateci sapere cosa ne pensate, come crediate debba andare avanti e la storia vi soddisfa.
Grazie mille a tutti per le recensioni che lasciate, e per le visualizzazioni che siamo avendo, non ci saremmo mai aspettate un numero cosi alto c':

xoxo 
  
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