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Autore: ehydarlin    02/03/2013    19 recensioni
STORIA SOSPESA
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«Pensavo di mandarti a Londra…» annunciò la nonna.
«Londra? Stai scherzando, vero? A quanto pare stai diventando proprio vecchia. Noi siamo già a Londra!» Accentuai il ‘già’ guardandola confusa provocando la risata sonora della nonna.
«So bene che siamo già a Londra,» continuò non facendomi capire «io intendevo mandarti a Londra nel 2013. Sai, la Londra del 2010 era davvero molto diversa da questa dell’anno 2069.» sorrise.
Genere: Fantasy, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hi, truzzo!












Tutta quella gente iniziò ad avvicinarsi un po’ troppo per i miei gusti…

Divento truzza eh!

Yo! Com’è che diceva nonna? Ah giusto! «Spaco botilia amazo familia Yo!» urlai facendo delle mosse di karatè per farli stare alla larga.

Non mi ascoltarono molto… anche perché nonostante le mie mosse MICIDIALI di karatè, continuavano imperterriti a chiedermi qualcosa.

Aoh! Ma era così grave la situazione nel 2013? Minchia.

«Ehi… state importunando la mia fidanzata?» chiese una voce dietro a tutta folla di barboni che si voltò verso quella persona.

Non lo vidi bene, ma in due o tre parole riuscì a far scomparire quella folla insopportabile.

«Tutto bene, piccola?» chiese sorridendo il ragazzo mettendomi sotto il mento un dito per farmi guardare il suo volto. «Sei davvero una bambola te, eh.»

L’ho riconosciuto. Giacca di pelle, occhiali da sole con le nuvole in cielo, jeans sotto al culo…

«Io so chi sei!» dissi sorridendo.

«Beh, non me ne stupisco, bambola!»

«Tu sei un truzzo!» completai la frase con un sorriso a trentadue denti.

Ceh, provate a sorridere facendo vedere tutti trentadue denti… un tipico esemplare di mostro sdentato.

Bell’entrata nel mondo passato. Mi congratulo con me stessa. Se solo potessi mi stringerei la mano da sola, ma il truzzo davanti a me l’aveva presa tra le sue mani facendomi continuare a fissarlo dritto negli occhiali.

Un bello specchio, potevo vedere chiaramente il mostro sdentato riflettersi perfettamente.

Lui fece una faccia come… aspetta, com’era? Ah sì!

Una faccia da “Are you fucking kidding me?”

Yo! Perché io può. Come dicono qui…

«Che ci fa una ragazza come te in un luogo così malfamato di Londra?» continuò lui ignorando la mia affermazione di poco prima. Londra… beh, almeno la città l’avevo azzeccata. «Veramente non so come sia arrivata qui… Ho fatto “puff”, e sono arrivata da tutti quei barboni…»

«Dovresti stare attenta a quelle persone» abbassò la mano dal mio mento. Cos’era quello? Un modo per sedurre? “Pff. Dilettante.”

«Comunque» scossi la testa «Sto cercando una persona, potresti aiutarmi a cercarla?»

«Ehi, ehi, bambola! Non sono mica una guida turistica, io!»

Sbuffai. «Ok, ok, truzzetto, troverò questa persona con le mie sole forze.» presi la mia valigia e mi allontanai. «Stammi bene eh, yoyo!» salutai alzando una mano.

Uscita dal vicolo riuscii ad arrivare al centro di Londra…

Ma come cavolo faccio adesso a sapere dove si trova questo Liam? Giusto! Le ricerche su internet della nonna!

Aprii la valigia mentre mi sedevo su una panchina di un parco con poco più avanti un parco dove un paio di bambini giocavano allegramente tra la sabbia ai piedi dell’altalena.

E pensare che nel mio tempo quei bambini potevano essere nonni di qualcuno che conoscevo…

Che cosa figa! Chissà com’era la nonna da giovane…

Sospirai lasciando far passare quei pensieri e iniziando a leggere il libro.

«Hai trovato il tuo principe, bambola?»

Mi voltai di scatto. Minchia che paura! «Ehi truzzetto, mi stai seguendo per caso?»

«Che? Io? Seguire una ragazza? No piccola, sono le ragazze che inseguono me.»

«Ah, ho capito… quindi è per questo che indossi una giacca di pelle con il colletto alzato fino alle orecchie, occhiali da sole nonostante le nuvole e il cappello che ti copre mezza faccia? Perché altrimenti le tue pollastrelle ti riconoscono?»

Uoooh! Non ci credo. Ho usato proprio il termine ‘pollastrelle’. Mi sento tanto “stile nonna” in questo momento, e non so se prenderla bene o male…

Il ragazzo sorrise.

«Chi stai cercando? Magari potrei aiutarti…»

«No, grazie. Non mi serve il tuo aiuto.»

La nonna me ne ha parlato davvero troppo di queste persone che ti chiamano “piccola”, “bambola” o addirittura “amore”. Come si chiamavano? «Farfallone.» gli dissi ricordandomi il gergo della nonna.

«C-che?»

«Farfallone, donnaiolo, sciupafemmine, maniaco, come vuoi che ti chiami?» quasi urlai e un po’ di gente iniziò a fermarsi per strada e a guardarlo con aria confusa.

Beh… avevo urlato che era un maniaco, non mi stupisce più di tanto.

«Vuoi che continui?» chiesi ancora una volta alzandomi dalla panchina con furia.

«Ehi, io non ho fatto proprio niente!» si giustificò lui.

Di fianco ci passò subito dopo una vecchietta che vicino a noi, sono sicura che abbia detto una cosa tipo: “vergognati, mascalzone!”.

Ah… una nonna delicata e non scurrile come quella che mi ha cresciuta per tutta la vita.

Forse è proprio per questo che dico tanti “minchia”, “cazzo” e via dicendo.

«Cazzo!» urlai ancora sovrappensiero.

«Non ho fatto niente!» continuò il ragazzo.

«Naah, io non voglio te, non scassare la minchia!»

«Ma io voglio aiutarti.»

Oh. Quale parte di “non scassare la minchia” non gli è chiara? Gli devo fare un disegno?

Ripresi il mio libro e lessi che tra poco questo Liam Payne doveva arrivare tra pochi minuti in quel parco a trovare un suo amico.

“Amico”? Oddio… no, non credo… anche perché per poter essere mio nonno avrà dovuto farlo con una FEMMINA! Però perché un parco per degli AMICI? Soprattutto un parco di bambini. Ma che cazzo!

Mi sedetti su un’altalena vuota e aspettai l’arrivo del nonnetto decrepito giovane.

Io amo i miei nonni, per questo li chiamo “decrepiti”. That’s love bitches!

Un momento di silenzio per la mia finezza andata a farsi fottere grazie alla mia nonnetta decrepita che non dimentica mai una parolaccia in ogni sua frase e che mi ha attaccato questa grave malattia. “Amen.”

Sentii l’altalena di fianco alla mia che iniziò a cigolare.

Gneeeek, gneeeeeek.

Impossibile da ignorare.

Aprii gli occhi e diedi un’occhiata verso la persona seduta alla mia sinistra che si dondolava sul gioco.

Aveva dei lineamenti davvero molto delicati e dolci… questo ragazzo poteva essere tutto tranne che truzzo.

Questo è poco ma sicuro. Lo guardai per vario tempo, finché i nostri sguardi si incrociarono. Abbassai immediatamente gli occhi e guardai la sabbia sotto le scarpe che continuavo a muovere mentre iniziavo a dondolarmi anche io.

Rialzai lo sguardo e i nostri sguardi si incrociarono una seconda volta e non dicendo niente tornai a fissare la sabbia sotto di me, probabilmente arrossendo. Mi servivano gli occhiali del truzzo per vedere il mostriciattolo che avevo appena creato.

Mi servivano gli occhiali del truzzo per vedere il mostriciattolo che avevo appena creato.

Che vergogna!

«Ehi!» salutò il ragazzo. Girai subito la testa verso di lui.

Uff, non stava salutando me, ma un suo… amico.

“Perché ovunque vada c’è il truzzo che mi segue?”

Aspetta. Sfogliai di nuovo il libro della nonna. Esattamente, in questo preciso momento, Liam stava arrivando al parco per incontrare il suo amico…

No. Non può essere lui.

«Ehi, ci rincontriamo!»

Ma possibile? Ehi, ehi, ehi, ehi, ehi. Ovunque c’è qualcuno che dice “ehi”. Adesso mi sono davvero rotta di questi “ehi”.

«Già…» sospirai amareggiata. Non mi libererò mai di quel truzzetto. Ah giusto… «Ehi!»

Vocabolario molto esteso, dicono.

«Vi conoscete?» chiese il ragazzo dolce sull’altalena.

«Si, ci siamo conosciuti poco fa…»

«Veramente mi ha SEGUITO fino ad adesso, e poi io non so neanche come ti chiami…»

«Oh, mi scusi signorina “non scassare la minchia”, ero occupato ad ascoltare le sue critiche su di me per dirle come mi chiamo.»

«Oh, mi scusi signorino tunz tunz, ma non mi piaci, quindi è inutile continuare a chiamarmi “piccola” o “bambola”. Non attacca con me, truzzetto.»

Sentii una risata da parte del ragazzo sull’altalena… che bella la sua risata, davvero dolcissima…

«Non mi interessano i vostri bisticci d’amore…» sorrise il ragazzo. «Comunque io mio chiam--»

«Scusa…» chiese una ragazza al truzzo appoggiandogli una mano sulla spalla facendolo girare verso di lei. «Oh mio Dio! SEI PROPRIO TU!» urlò la ragazza.

Chi è? Che ha? Lo so. È un truzzo, ce ne sono tanti… perché tanto entusiasmo?

La ragazza stava parlando ma subito lui se ne andò via correndo con il suo amico.

«Aspetta! Aspettate!» urlarono le ragazze che li seguirono nella loro corsa.

Ma che cazzo… e mio nonno? Il mio futuro nonnino decrepito era il truzzo? No. Doveva essere il ragazzo dolce. Ma come avrebbe fatto il ragazzo dolce ad innamorarsi di una persona scurrile come mia nonna?

No. Nessuno dei due è mio nonno.

Spero…  

«Che fai?» mi chiese una voce «Non li insegui anche te?»

Alzai lo sguardo verso la cima dello scivolo alla mia sinistra e vidi un altro ragazzo.

«Perché dovrei?» domandai spostandomi un po’ per vederlo meglio.

«Ah, capisco.» continuò scivolando giù per poi raggiungermi all’altalena. «Non li conosci…»

«Certo che non li conosco, sono capitata per caso in un vialetto e ho incontrato il truzzetto che non ha fatto altro che inseguirmi fino ad adesso…»

«I-il… truzzetto?» chiese il ragazzo per poi scoppiare a ridere fragorosamente. «Si, in effetti si comporta un po’ da truzzetto… comunque piacere, mi chiamo Louis.» sorrise un’ultima volta.

Oh! Finalmente una persona che si presenta. Cavolo, in questo tempo sono tutti maleducati!

«Megan» mi presentai a mia volta.

«Piacere di conoscerti, Megan. Dovresti ritenerti fortunata a parlare con “il truzzetto”, come dici te. Sai… è molto popolare tra le ragazze.»

«Peccato che a me non piacciano i truzzi.» commentai «Sono sicura che ha già perso la verginità quello lì.» riflettei ad alta voce provocando l’ennesima risata di Louis.

«Ha diciannove anni, è ovvio che non ce l’abbia più!»

Ma questo che cosa voleva da me? Non sarà anche lui un truzzo che vuole perdere la verginità…

“Perché nonna mi hai portato in un tempo tanto schifoso?”

«Chi se ne frega di quello che fa e quello che non fa il truzzo, non sono affari che mi riguardano. Posso chiederti un piccolo favore, Louis?» chiesi facendo gli occhioni da cucciola come la nonna mi aveva insegnato.

«Mi dispiace, ma è meglio che torni a casa a questo punto…» disse dispiaciuto mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni sembrando ancora più sexy.

Okay, lo ammetto, era un gran figo, per restare nel gergo del 2013…

«Ti prego, devo trovare una persona!» continuai pregandolo «Comunque non è tardi, puoi tornare dalla mammina con anche cinque minuti di ritardo eh…» sorrisi infine.

Lui sbuffò calcando un po’ la sabbia sotto ai nostri piedi. «Ok, però che sia una cosa veloce!» disse.

«Grazie mille, Louis. Devo trovare un certo Liam Payne. Per caso lo conosci?» chiesi speranzosa.

Fece una faccia stupita ma allo stesso tempo divertita, non riesco neanche a capire perché…

«Vuoi incontrare Liam Payne?» Chiese un’ultima volta fissandomi dritta negli occhi e sporgendosi un po’ in avanti verso di me.

«Certo!» risposi annuendo. «Altrimenti non te l’avrei chiesto.» quasi urlai.

«Impossibile.»

«Che?»

«Impossibile? Non senti? Leggi il labiale: i-m-p-o-s-s-i-b-i-l-e!»

Antipatico brutto prepotente e cattivo! «Perché è impossibile? Lo conosci?»

«Ovvio che lo conosco, ma in che mondo vivi?»

«Ti potrebbe sorprendere la risposta.» Eh già. Il MIO mondo era molto meglio. Nessuna persona così scorbutica, nessuno che scappava via senza dire niente e, cosa più importante, non c’erano truzzi! Che sogno: nessun svergognato con i pantaloni sotto al culo, i diciassettenni ancora vergini e seri nelle relazioni e nessun occhiale a mosca quando era buio!

«Comunque sia, mi dispiace, Megan, ora devo proprio rientrare.» terminò e di diresse lontano dal parco con le mani nelle tasche camminando come se fosse il re dei re. Da tipico truzzo.

E adesso dove vado?

Sentii un brontolio proveniente dallo stomaco. Ma che ore sono? Mi toccai le tasche, tutte le tasche possibili e immaginabili.

Giubbotto? No. Felpa? No. Tasche davanti dei jeans? No. Cintura? No. Scarpe? No. Culo? No.

Dove cazzo stava il mio cellulare?

«Puttana!» urlai portandomi le mani sulla testa.

L’avevo dimenticato sotto carica in sala da pranzo prima di partire perché volevo si caricasse al massimo e l’ho dimenticato!

Iniziai a fare dei versetti da bambina della materna e piagnucolai come un cane.

Che palle! E adesso come cazzo faccio?

Aspetta… i soldi li ho presi?

Frugai nella borsa con una velocità inaudita, solo quando controllai dentro al portafoglio che c’erano abbastanza soldi per un po’ di tempo prima di trovare lavoro, feci un sospiro di sollievo.

Guardai in giro e, spostandomi, trovai un orologio nascosto dietro allo scivolo.

Non mi sorprende che abbia avuto tanta fame, erano quasi le due di pomeriggio.

Cos’è che mi aveva detto la nonna di provare? Mister… no, Micle… no. Mert… no!

Cazzo, come si chiamava? Non mi ricordo! Inizia con la “emme”, ne sono sicura!

M… m… m… m… m… minchia che palle!

Ci sono! Mecdonald! No, aspetta. McDonald’s! Yeah!

Quanto mi sento potente!

Andai in questo locale, solo hamburger, quindi eh…

Mi sfamai prendendo due cose a caso.

Inghiottii solo le cose che riuscivano a mantenermi in vita per il fatto di non aver mangiato i biscotti della nonna, ma non ci tornerò mai più, chissà che succede lì dentro quando cucinano… bleah! Pensare a cosa potrebbero metterci dentro, o come potrebbero mantenere i cibi… aaah! Meglio non pensarci.

Consultai ancora una volta il mio libro per localizzare il nonnetto decrepito.

“In giro con il suo amico che scappa dalle fan.” Lessi ad alta voce.

Fan? Ma chi cazzo è? Un cloun da circo da avere dei fan? Beh, il truzzettino ce lo vedo bene come cloun…

Mi stancai presto di cercarlo, così andai dove nella cartina era segnato l’hotel più economico della città. Presi le valigie e mi incamminai.

Dopo circa cinquecento metri passai di nuovo dal vicolo dove sono precipitata una volta arrivata a questo tempo. Vidi un paio persone distrutte sdraiate a terra mentre piangevano disperatamente. Beh, devo proprio ammettere che in quel momento ho avuto un attimo di pietà, per cui presi dei soldi e li divisi tra i due, lasciandomi abbastanza soldi per massimo due pasti al McDonalds e per rimanere un po’ di tempo in hotel.

E poi? Andrò a finire sotto un ponte? E poi chissà quanto saranno decadenti i ponti di oggi!

Sospirai vedendo davanti a me un edificio scialvo e sporco.

Guardai la cartina e poi l’edificio. L’edificio e poi la cartina. Non c’era niente di sbagliato, il luogo era proprio questo.

Che schifo! E se ci fossero stati i topi o ratti o… scarafaggi? Che merda questo tempo.

«Nonna!» piagnucolai davanti alla porta dell’hotel a meno cinquecentomila stelle! «Perché mi hai mandato in luogo talmente schifoso?» sospirai tirando su per il naso, anche se non avevo niente.

Mi sedetti sopra la valigia rigida contemplando me stessa se entrare oppure cercare direttamente un ponte.

I soldi ce li avevo solo per una notte qui, non troverò mai un hotel con qualcosa di decente con costo economico. Che palle!

Sentii qualcuno parlare di fianco a me. «Oh, è la ragazza di oggi.»

Il truzzetto e il suo amico mi volevano davvero pedinare ovunque io andassi eh!

«Non dirmi che vuoi entrare in questo hotel, se così si può chiamare…» disse subito dopo che guardò l’edificio decadente per poi lasciare spazio in volto ad un sorrisetto malizioso «Porella, non riesci neanche ad avere uno stabilimento decente.»

Rise per poi allontanarsi seguito a ruota dal suo amico.

Spalancai gli occhi, quasi potevano uscire dalle orbite. Come osava quel tizio prendermi in giro in questo modo?

“Porella”? Porella sarà tua madre, idiota che non sei altro!

«Senti, truzzettino so tutto io e io può!» lo chiamai seguendo i canoni dell’epoca nel gergo. Appena si girò un attimo stordito e traumatizzato dalla mia frase, io continuai. «Se non fosse per quella stupida nonna decrepita, io sarei davanti alla televisione tranquillamente “polleggiata” sul divano a mangiarmi i suoi biscotti, ma invece, sempre quella nonna decrepita, ha avuto la BRILLANTE idea di farmi cercare Liam Payne! Non so che faccia c’ha, non so dove sia, ho un libro dove posso trovarlo in qualsiasi momento, ma non me ne frega un cazzo di questo Liam Payne, ok? Ora, smettila di trattarmi così perché tra noi due la persona che può lamentarsi sono io, e io soltanto!» riuscii a prendere fiato solo dopo aver terminato il mio sfogo.

Mi ero alzata dalla valigia e quella era caduta per terra e il mio indice continuava ad indicare il truzzetto per dirgli di “abbassare la cresta”, o – come di dice qui – “fly down”.

Il suo amico stava per dire qualcosa, ma subito quello dalla pelle olivastra lo fermò.

«Stai cercando Liam Payne?» chiese con un sorrisetto.

«Sì, lo conosci?» cercai di risultare più distaccata possibile, ma sembrò più una supplica che una semplice domanda.

«Beh… sì» mi prese il viso sotto il mento e mi obbligò a guardarlo dritto negli occhi. «Sono io.»

I miei occhi si spalancarono involontariamente mentre lui mi costringeva contro ad un muro.

Appena la mia schiena incontrò il muro dell’hotel alle mie spalle, sussultai.

Lui allungò entrambe le mani ai lati della mia testa mentre con la sua gamba cercò di aprire le mie mettendola in mezzo.

«E adesso sono proprio curioso di cosa vorresti fare con me…»

Odioso, antipatico, idiota, maschilista e, cosa più importante, un truzzetto di merda!












Who you are.

sjkaljdgfhjd fa schifooo! YEAH! Ditelo, fa davvero cagare la minchia -.- #addiofinezza.
No, vabbè, a parte il capitolo sono depressa, e non so neanche il perché AHAHAHAH #i'mnormal ;)
Non saprei davvero cosa dire... comunque vorrei dirvi che nel prossimo capitolo capirete un po' più di cose per questo, anche perché non posso farlo lungo 27850430854329 chilometri, e già questo è stralunghissimo! D: spero che la lunghezza non vi annoi visto che mi hanno già detto che solo il prologo era lunghissimo... non lo so... ditemi voi... vi piace o no? Sinceramente non saprei cosa pensare, a me la trama piace e so che non sono un genio a scrivere, ma ce la sto mettendo tutta, però se alla gente non piace è inutile che continui... :'(
Mo' vado via, vado a vedermi un film al cinema con i miei amici, e non so neanche che film è... #nonvenefregauncazzo.
CHE BELLO!! YUPPI!!
Scià! :D

PS: se cliccate sul titolo dello spazio autrice vi si apre una canzone. :)
- Twitter: @niallersbreath

Crediti banner: Chiara_88

   
 
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