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Autore: stay here    02/03/2013    11 recensioni
Una ragazza con un passato doloroso che non riesce a lasciarsi alle spalle, Amanda Time.
Un ragazzo che entrerà nella sua vita, per proteggerla - almeno così si pensa - Louis Tomlinson.
Cosa succede quando due mondi totalmente ed inequivocabilmente differenti si scontrano? 
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Louis, Louis Tomlinson
Il trillo della sveglia rosa shocking si appresta a riportarmi alla realtà, interrompendo i miei romantici sogni. Seppur mi abbia infastidito, non permetto al mio umore di peggiorare. Penso in modo ottimista. Negli ultimi tempi sono stata troppo pessimista, quindi, cerco di godermi il presente. Scopro di poco il lenzuolo mentre mi accingo a spegnere l’oggetto. Mi alzo dal letto e lo fisso in tutto il suo disordine. Mi dirigo verso il bagno per farmi una doccia alla svelta e quando mi sto vestendo, la testa di mia madre sbuca dalla porta, senza aver bussato. La cosa che più odio è quando violano la mia privacy. “Mamma!” dico infuriata. “Scusa Amanda! Quanto siamo acide questa mattina! Comunque ti ho chiamato per dirti che devi portarti le chiavi di casa. Oggi esco e penso di tornare sul tardi. D’accordo?” dice inclinando la testa di lato “D’accordo.” Rispondo, incupendomi per la sottolineatura della mia acidità.
La cucina deserta aspetta silenziosa il mio arrivo. Prendo una ciotola, verso il latte e la poggio sull’isola di marmo e nel frattempo inizio a cercare disperatamente i cerali all’avena. Prendo la scatola e verso il contenuto nella tazza. Impugno il cucchiaio e inizio a mangiare voracemente poiché il mio stomaco continua a brontolare dal mio risveglio.
Il lungo tragitto, che separa la mia casa dalla stazione, lo trascorro con la musica a palla nelle orecchie. Penso che diventerò sorda, ma un po’ di rock la mattina ci sta! Scorgo nella massa una chioma riccia, folta e mora che si appresta a salutarmi con un cenno della mano. “Sophie!” esclamo avvicinandomi a lei e travolgendola in un caloroso abbraccio. “Amanda!” dice lei a sua volta.
Siamo amiche, molto amiche, ma nulla di più. Per quanto le persone possano essermi fedeli, non riesco a fidarmene ciecamente e quindi sto sempre in all’erta. Ovviamente le ragioni ci sono. Non mi sveglio un giorno e dico “Oggi non mi fido più di niente e nessuno”. Bisogna guardare a fondo prima di poter giudicare le persone. Ognuno ha i propri problemi e non tutti riescono ad esternarli al meglio, anzi questi li trasformano in persone diverse, talvolta peggiori.
“Com’è andato l’appuntamento?” chiedo impaziente. “Mmmm…” dice lei facendomi spazientire “Cosa intendi per ’Mmmm’? Bene o male? Sii chiara, per l’amor del cielo”. “Amy nessuno è come lui. Nessuno può sostituirlo. E tu lo sai. Quanto vorrei non fosse andata a finire in quel modo..” dice più a sé stessa che a me. “Sophie non hai bisogno di lui. Non dopo quello che hai passato. Adesso devi guardare al presente. L’amore arriverà. Devi solo saper aspettare.” Le dico smuovendola per le spalle. “Ma…” “Ma un corno!” sbotto arrabbiata “Per favore, ascoltami. Tu hai bisogno di un ragazzo che ti meriti. Evidentemente Andrew non era quello giusto.” Mi ritrovo tutti i santi giorni a ricordarle che lui era un bastardo. Ok… Non dico proprio che è un bastardo ma uso parole che si avvicinano almeno un po’. Nessuno sa che è una cosa abbastanza straziante doverle ripetere le medesime cose. Ma se non lo faccio io, penso che, testarda e di coccio com’è, non lo farà anima viva. Si sente lo stridere del freno : è arrivato il treno. Ci rechiamo nel mezzo pubblico sotto gli sguardi attenti e snobbanti degli altri. “C’è Claire… Passiamo dall’altra parte. Non la sopporto. Ti prego. Non facciamoci vedere.” Istigo la mora. Come consenso ricevo uno sbuffo da parte sua, che a di spetto di me, le sta simpatica.
“Ciao bambole!” esclama una voce maschile alle nostre spalle, che mi fa rabbrividire. Mi giro impaurita e il mio sguardo cade sul castano che ha appena parlato. Dylan Stone, uno dei bulli più minacciosi, mi trascina a sé. “Lasc-“ riesco a biascicare mentre una voce roca e risoluta esordisce “Levale le mani di dosso! E’ la mia ragazza.” “Scusa mademoiselle.” Dice rivolgendomi lo sguardo e poi si gira  dalla parte in cui è giunta la voce “Non lo sapevo Louis. Non toccherei mai la tua fidanzata” dice lui mollando la presa su di me. “E lei? E’ libera o no?” dice uno della combriccola, accarezzandole i lunghi capelli. “Oh… Non sei il suo tipo. Purtroppo.” Dico seccata cingendole i fianchi. Ci avviamo nell’altro vagone e la faccio sedere tenendole le mani tremanti. “Sophie? Come stai? Hai paura?” aspetto la risposta così continuo “Non ti preoccupare ci sono io con te.” Immancabilmente ci abbracciamo. Un abbraccio lungo e che dice molte parole.
Il nostro salvatore giunge e ci interrompe “State bene?” “Sì” rispondo seccata. “Bene. Cosa mi date in cambio?” chiede speranzoso. “Nulla” dico acida. Mi si avvicina e me lo ritrovo a un palmo dal viso “Perché sei così arrogante? Ti ho aiutato e in più mi rispondi male!” si altera, “Bè, forse hai detto che io sono la tua ragazza!? O forse non te ne sei reso conto, idiota e pompato come sei..” “Principessa. Almeno io sono apprezzato come ragazzo. La popolarità è l’ultimo dei miei problemi. Sai?” “E quindi credi che essendo ‘popolare’..” dico mimando due virgolette “credi che le ragazze cadano tutte ai tuoi piedi e pendano dalle tue labbra? Sai cosa ti dico? Sei solo uno sbruffone, presuntuoso. Quindi ok. Grazie per averci salvato. Ma sappi che io so difendermi!” sputo alterata. “Principessa. Per quale motivo sei così?” “Non lo so.” Rispondo incupendomi un po’.
Lui cambia argomento e Sophie continua a rimanere zitta per tutto il dibattito “Posso sapere il tuo nome? Se non è troppo rivelare chi sei..” dice sorridendomi. “Sono Amanda Time” sentenzio porgendogli la mano al fine di stringergliela. Lui la afferra e me la bacia poi si presenta “Io sono Louis, Louis Tomlinson.”
“Fermata per Londra” dice una voce femminile metallizzata. Metto lo zaino in spalla e accompagnata dalla mora, andiamo a scuola.
                                                                                 ***
“Sì, penso che sia proprio lei.” “Non è male. E’ scopabile.” “Vorrei essere al suo posto.” Bisbigli intercettabili anche dall’altro capo del mondo. Ogni passo che faccio ho gli occhi di tutti addosso. E già. Essere l’improvvisata fidanzata del ragazzo più figo della scuola e per giunta capitano della squadra di rugby ha provocato un fiume di pettegolezzi, chiacchiere. Vorrei andare a nascondermi. Mi reco nell’aula di Tomlinson. “Louis” pronuncio titubante. “Sono qui. Dolcezza. Come mai da queste parti?” corruga la fronte “Se qualcuno mi chiede qualcosa, devo dire che non siamo insieme? Esatto?” Mi cinge i fianchi e mi porta in corridoio. Gli alunni gli danno delle pacche sulla schiena e delle oche si piazzano davanti a lui per dagli un bacio sulla guancia. “Ti sbagli tesoro. Dobbiamo fingere per un po’..” “Cosa!?” urlo dopo aver udito quelle parole. “Amanda, ti ricordi di un certo Dylan? Lo sai che farebbe di tutto pur di averti.” Lo guardo con un punto interrogativo designato sulla faccia. Che cosa vuole dire? Che mi farebbe del male? O che picchierebbe Tomlinson per aver mentito? Forse non dovrei porre queste domande. Non voglio che mi dica che faccio la so-tutto-io e poi non capirci una mazza. Farei una figura di merda.
Mi limito ad annuire.
Ci congediamo con un bacio, per mia fortuna, sulla guancia. E il mio volto assume una tonalità rossastra. “Ciao amore” continuo a pensare alla frase pronunciata da Tomlinson. So che a lui non interesso minimamente, ma essere chiamate in un certo modo, non può che far solo piacere.
Al termine delle lezioni mi incammino per la stazione a passo rapido allo scopo di tornare velocemente a casa. Sono molto confusa. Non mi sarei mai aspettata di esser presa di mira da Stone, che è un ragazzo bellissimo senza ombra di dubbio ma un pericoloso individuo, e di diventare la fidanzata del ragazzo più ambito dell’intero Istituto. Mah. Qualche volta la vita ci riserva molteplici sorprese.
                                                                     ***
Mi stendo sul letto disfatto e pigio i pulsanti per comporre il numero che non tarda a rispondere. “Sam ho bisogno di te” dico alla mia migliore amica. “Che succede tesoro?” dice interrogativa al cellulare, mentre sono certa che la sto facendo preoccupare molto. Le racconto la mia avventura ferroviaria e lei mi rassicura dicendo che la vita è imprevedibile, succedono cose stravaganti e  bisogna solo accettarle o combatterle. “Sì, va bene, ma adesso sono la fidanzata ufficiale di lui!” dico imperterrita “Amore calmati! Secondo me ti divertirai. E poi, stando alla tua descrizione ovvero, occhi blu, castano, muscoloso, alto, figo-e non mi contraddire perché lo hai detto tu stessa- e voce sensuale; penso che potresti innamorartene sul serio…” dice lasciandomi il tempo per rispondere. “Scommettiamo?” dico con aria di sfida. “Affare e fatto” dice la voce dall’altro capo del cellulare. ”Allora ci sentiamo domani? O devi lavorare..” dico nella speranza di un sì. “Devo lavorare Amy. Ma ti prometto che giovedì ci sentiamo di sicuro!!” “Allora ciao” attacco il telefono senza aspettare una sua risposta.
Sono così giù di morale che sono convinta che uccidermi sarebbe una soluzione intelligente. Non ci riusciamo mai  a sentire. Stare senza di lei è come essere sempre infelici. Odio il fatto che lavori! Sta sempre lì a prendere ordinazioni dei viaggi in aereo. Non poteva prendersene uno migliore.
Stare sola con mia madre anzi, anche lei è perlopiù assente.. non mi reca che solitudine.
Vado a cenare, da sola, visto che la donna penso-di-tornare-tardi non c’è.
“Buonasera” inizio la telefonata “Buonasera anche a lei siamo la pizz-“ “lo so chi siete, sennò non vi avrei chiamato! Una pizza alle quattro stagioni in London 23esima street” “Certo signora” Rispondo lunatica “Sono signorina!!”, ricevo uno ‘scusi’ e poi Tu-tu-tu-tu. Che maleducato, neanche ha salutato e mi ha attaccato il telefono in faccia.
Il citofono suona una mezza volta dato che mi catapulto ad aprire il cancelletto e corro verso il fattorino che con un sorriso cordiale, mi porge la pizza. Gli sorrido e gli do i soldi e in più la mancia. Dopo un ‘buon proseguimento’ da parte di entrambi entro in cucina e la divido con le mani in quattro parti. “Che animale che sono” e rido dopo aver detto ciò.
Dopo aver visto un po’ del telefilm Scrubs il quale mi fa sganasciare dalle risate mi lavo e vado a letto alle 22:00, visto che l’occasione per parlottare con mia madre è da scartare.
“Speriamo che domani la giornata inizi col piede giusto!” mi raccomando chiudendo gli occhi.


ANGOLO AUTRICE
Salve bellezze! Buon pomeriggio a tutti!
Allora in questo capitolo c’è un po’ di confusione.
Amanda è super confusa. Poi il nostro Tommo che è bellissimo *-* Che incontro brusco. Ma non importa…
Non so neppure io che diamine succederà LOL
Ma spero che il mio cervello riesca a produrre qualcosa di intelligente
Le descrizioni dei personaggi le faccio più avanti Je spero che vi gustino muchoooo
Ok giro i tacchi perché la stupidità sta prendendo il sopravvento su di me.
A proposito, recensite!!!! Mi farebbe molto piacere. Continuo a 2 recensioni.
Un bacio a tutti, Noemi

 
   
 
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