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Autore: Silvia_Shady    03/03/2013    4 recensioni
La FF s'incentra sui due protagonisti,Heric e Sana.
Ho deciso di partire in un punto della storia in cui Heric è ancora fidanzato con Funny. Ci saranno diverse incomprensioni,riusciranno a stabilizzare la loro vita? A far si che il loro amore funzioni?
Questo potrete scoprirlo solo leggendo la storia. Buona lettura
Genere: Comico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Slipped Away

Cap12-Momenti speciali

 

 

“Mamma,secondo te andrà bene?”chiesi preoccupata,mentre mi rannicchiavo sulla poltrona.

“Certo,hai organizzato un cosa stupenda,amore mio”

“Bene,allora speriamo bene”dissi.

Erano le tre del pomeriggio,e io dovevo andare nella veranda,dove avevamo passato il Natale,alcuni anni fa con i miei amici.

Avevo il cibo,i sacchi a pelo e tutto l’occorrente.

Ora voi penserete che io volessi avvelenare Heric,ma non era così.

Nessuno lo sapeva tranne la mamma,ma avevo seguito per settimane lezioni dalla signora Patricia,ed ero diventata molto brava. Davvero,credetemi!

 

Il camino era già acceso,e l’aria era calda,preparai il tavolino e apparecchiai con molta precisione. Verso le cinque e mezza,avevo preparato tutto,la mamma era appena andata a casa del signore Hayama per aiutare e passare la vigilia con loro,così io ero sola,e cominciai a prepararmi.

Avevo deciso cosa mettermi,ma avevo già cambiato idea,ed ero nel più completo panico.

Rovistai l’armadio fino a rendere la stanza un campo di battaglia.

“Cosa mi mettooooooooo”urlai tanto forte che i vetri della camera vibrarono.

Alla fine dopo tanta fatica,scelsi una maglia bianca a maniche lunghe. Era scollata ed aderente,ed un po’ lunga,così pensai subito ad un perfetto abbinamento. Avevo una gonna grigio perla molto bella e la usai per mettere dentro la maglia,l’avevo tirata bene,e mi stava d’incanto se devo ammetterlo.

Per scarpe,invece optai per delle scarpe di camoscio bianche con delle rifiniture grigie,erano aperte sul dorso,come delle ballerine,solo con il tacco alto.

Decollete.

 Infine per non morirmi di freddo misi delle calze color carne. Cominciai a truccarmi,prima con della matita nera sopra e dentro l’occhio,poi applicai il fondotinta,il rimmel e dell’ombretto rosso sfumato.

Ero pronta! Mi guardai al lungo specchio della mia stanza,e sciolsi i capelli,che ricaddero ondulati lungo le spalle. Per dare un tocco natalizio,mi misi il cappellino di Babbo Natale in testa,e c’è l’avevo anche per Heric,e avrei lottato per farglielo mettere.

Ormai erano le sette,e lui sarebbe dovuto arrivare a momenti,così mi misi a camminare per la stanza nervosa,mordicchiandomi le unghie laccate di rosso.

“Din Don”

Finalmente suonarono alla porta e io corsi,per quanto i tacchi me lo permettessero,verso la porta,aprii e mi buttai fra le sue braccia.

“Quanto entusiasmo!”

“Amore finalmente,non vedevo l’ora”

“Anch’io piccola mia”

“Andiamo vieni a vedere cos’ho preparato,prima però metti questo!”

“Che razza di cappello è?”disse con sguardo leggermente disgustato

“Quello di Natale,non fare il cafone,ora”puntai le mani sui fianchi.

“Io cafone,ma sentitela, comunque questo coso non me lo metto”disse guardandomi.

“Ma dai! Non puoi entrare senza,dai Heric!”

“No!”

“Ma a Natale,si è tutti più buoni”lo pregai io.

“No,io sono l’eccezione alla regola”in effetti lo era

Lui era l’eccezione a tutto. Lui era unico,e soprattutto era mio.

“Dai non fare il bambino,è solo un cappello”

“Sei tu che fai la bambina Sana”

“Non è vero,ma vorrei che lo  indossassi,per favore”chiesi gentilmente sapendo che continuando così sarei finita a parete. Non che mi dispiacesse,ma ero troppo elettrizzata dal fargli vedere la stanza.

“…e va bene,dammi”disse prendendomelo dalle mani.

Io sorrisi e mi avvicinai a lui per dargli un bacio, subito mi attirò a se cingendomi i fianchi.

Si era messo il cappello,e un moto di risata,cominciò a contagiarmi.

Infatti presi a sghignazzare con la faccia sul suo petto e le braccia intorno al suo collo.

“Ei,ma che ridi?”

“Oh,Heric…ahhaahahhahahaha”

“Sana,non farmi arrabbiare”

“Aahahahahaahahhaha”

“Dai,smettila”disse sforzandosi di non ridere anche lui.

“Sei bellissimo così ahahah-oddio ahahahhaha”mi portai una mano alla pancia e mi piegai dalle risate. Senti poi anche lui cominciare a ridere.

E il mi cuore in quel momento rise insieme a lui,perché,la sue risa erano un qualcosa di stupendo,non perché fosse rara,cioè anche per quello,ma perché era speciale,quando lui rideva il mio cuore sorrideva,sentivo una scoppio dentro il mio petto,un boato incontenibile.

Dopo che ci fummo ripresi,lo portai nella veranda.

“Wow,Sana,è bellissimo”

“Grazie,ho cucinato anche”dissi tutta contenta,al che lui mi scoppiò a ridere in faccia. Io stizzita,mi misi una mano sul fianco e lo guardai torvo urlando:”Cos’hai da ridire?”

“Dai,seriamente chi ha cucinato?”

“IO,Heric,io!”

Il suo volto assunse un espressione impaurita.

“Oh,andiamo mi hanno insegnato!”

“Non mi vorrai uccidere,vero?”

“Ma no,che dici,davvero,è buono,fidati,mi sono impegnata tanto per imparare”

“Va bene”

“Grazie”gli sorrisi.

Cominciammo a magiare,prima portai l’antipasto che si basava su alcuni piatti giapponesi. Poi portai il primo che era il piatto preferito di Heric:Il sushi.

Io non ci andavo matta come lui,ma appena lo vide, lo assaggiò e senteziò che fosse commestibile,io salii cinquanta metri in cielo.

Ero riuscita a fare qualcosa di commestibile,che bello.

Per secondo invece avevo pensato ai miei piatti preferiti,cioè quelli italiani,io ci andavo matta.

Cotoletta alla milanese,e patate al forno,una vera delizia.

Infine per dolce avevo preparato il tiramisù,che era la cosa più buona che avessi mai provato.

Ero andata qualche anno fa in Italia,ed ero entrata in una pasticceria italiana,all’inizio ero reticente verso questo dolce,poi il negoziante insistette per farmelo assaggiare e mi offri un assaggio gratis. Appena assaggiato,non c’è che dire che ho divorato piatti su piatti,era  buonissimo e da quel giorno me lo sono fatta preparare da Patricia,che per fortuna aveva ricreato la ricetta alla perfezione.

“Sono davvero sorpreso”disse Heric appena finito di mangiare. E lo era davvero…lo ero pure io!

“Grazie,sono così felice che ti sia piaciuto tutto!”dissi con gli occhi a cuoricino.

“Ah,quasi dimenticavo…stai bene”disse diventando leggermente rosso.

Dopo ore passate a prepararmi,avrei dovuto ucciderlo per un misero ‘Stai bene’,ma lo conoscevo,quello per lui era equivalente a:Sei da mozzafiato,o cose del genere. Quindi l’apprezzai e dissi che anche lui stava bene. Il che era una grande stupidaggine,lui stava più che bene. Era magnifico,aveva una giacca nera con sotto una maglia grigia,poi dei jeans molto belli con scarpe semplici. Voi penserete che non era poi chissà che,ma per me era la cosa più bella di tutto il mondo.

Era bellissimo.

“Possiamo farci un po’ di foto?”

“Uff…va bene”

“Come sei acconsenziente sta sera”dissi stupita prendendo la macchinetta fotografia. Avrei ricordato questa serata per sempre,ci divertimmo da morire,e quando venne l’ora di scartare i regali,io rimasi tanto felice del mio,non tanto per il regalo in se,ma per il gesto che aveva compiuto lui.

Era una bellissima collana,aveva il laccio in argento,quello come un serpente.(AAHAHAHAH,OK!)

 Il ciondolo era dorato a forma di cuore e sopra di esso c’erano incise due lettere,le nostre inziali,in oro rosa,. Era il ciondolo più bello che avessi mai avuto.

Lo abbracciai piangendo.

“Dai,non esagerare”

“Grazie,Heric,grazie”

“Prego,sono contento che ti piaccia!”ricambiò il mio abbraccio.

“Heric…”

“Si?”

“Ti amo”ora mi sarei aspettata un ‘Anche io’. Me lo aveva detto pochissime volte,due o una se non sbaglio,e diciamo che le aveva sussurrate,ma a me erano bastate. A quanto pare,questa era la giornata delle sorprese.

“Ti amo anche io”disse. Io rimasi spiazzata e alzai il viso per guardarlo,le lacrime si fermarono per un attimo,e qualche secondo dopo ricominciarono a scendere più veloci di prima. Mi avvicinai e lo baciai,lui ricambiò stringendomi a se con foga mi appoggio al muro e cominciò a baciarmi il collo,poi tornò sulla bocca.

Rimanemmo abbracciati per qualche minuto,era tardi  ormai,e la stanchezza cominciava a farsi sentire,entrammo entrambi nel nostro sacco a pelo matrimoniale. Prima di perdere completamente coscienza gli chiesi una cosa:

“Promettimi di non lascarmi mai?”

“Te lo prometto”aveva detto,però aveva esitato,e avevo sentito la sua voce tremare e un lampo di tristezza passare tra i suoi occhi…pensai subito che fosse solo la mia impressione,perciò toccai con una mano la collana che mi aveva messo al collo e mi feci abbracciare da lui.

 

 

 

I giorni da quella notte erano passati,ed oggi era la vigilia di capodanno.

Era Heric sta volta che aveva organizzato,io dovevo solo farmi trovare pronta alle otto davanti casa,lui mi sarebbe passato a prendere e chissà quale sarebbe stata la nostra destinazione.

Stavolta mi misi dei tacchi uguali a quelli bianchi,solo neri,sempre con le calze color carne. Indossai un vestito caldo che aveva le maniche lunghe,e larghe,lo scollo era a barchetta e il colore del vestito era bianco e aderiva sul corpo.

 

Arrivò puntuale e andammo insieme verso un posto speciale. Il gazebo.

Aveva addobbato tutto, delle luci illuminavano intensamente l’ambiente. Al centro del pavimento,c’era un tavolino apparecchiato  con una candela rossa e brillante. Da una parte c’era lo spumante dentro del ghiaccio e i piatti contenenti il cibo coperti.

Menomale che questo posso era a un tiro di schioppo da casa mia,sennò si rubavano tutto!

Rimasi li ferma a squadrare centimetro per centimetro.

“Allora?”mi girai verso la sua voce impaziente.

“E’… è tutto bellissimo”dissi guardandolo negli occhi.

“Ah,pensavo che no ti piacesse”

“Non dire stupidaggini,come potrebbe non piacermi? Insomma hai visto?”

“Si,l’ho fatto io!”

“Grazie”lo abbracciai.

Cominciammo a mangiare e tra una cosa e l’altra l’anno vecchio ci salutò e quello nuovo c’investì di corsa.

Mi sentivo felice,potevo essere fiera di quello che ero riuscita a costruire.

“Buon anno”disse baciandomi. Era strano,era assente.

“Grazie,anche a te!”ricambiai. Decisi di fargli il solletico. Lui non lo soffriva poi tanto,comunque si risvegliò dallo stato di pausa e mi prese in braccio,mi portò nella tenda da campeggio che aveva messo nel prato e cominciò a farmi il solletico.

Ci addormentammo tra le risa fra le coperte calde.

Era stata un’idea geniale mettere una tenda. Nessuno poteva interromperci,era capodanno,noi eravamo in una tenda. Ci amavamo e dormivano tranquilli,questo nessuno lo avrebbe cambiato.

Era tutto perfetto.

 

 

 

Un sordo picchiettare mi svegliò. Con gli occhi chiusi allungai il braccio verso Heric,ma c’era solo il vuoto. Spalancai gli occhi e vidi che non c’era,allora uscii fuori chiamando il suo nome.

Non rispondeva nessuno

Forse era andato al bar a comprare qualcosa,perciò mi ritirai in tenda ad aspettare.

Appena passò un’ora,però cominciai a preoccuparmi,uscii fuori e lo cercai nelle aree vicine al parco,pensai al peggio.

Se l’avevano rapito?

Ma no! Che vai a pensare!

Salii le scale e notai che il tavolino non c’era più. Però c’era una rosa sulla panchina con sotto una busta di carta bianca. La presi con le dita, facendo insinuare dentro di me una strana paura.

 

Spazio autrice:

Eccomi ancora come promesso!

Questo capitolo anche l’avevo già scritto,ma mi mancava la parte di capodanno.

So che è tutto frettoloso e non mi piace neanche a me!

Però finalmente questo è l’ultimo capitolo orribile. Dopo questo inizierò a navigare in acque meglio attraversabili per me. So già cosa scrivere!

Cercherò di aggiornare presto se ci riesco,e spero di riuscirci!:)

Alla prossima,ditemi che ne pensate,anche se già so che non vi piacerà, probabilmente!

Non l’ho riletto!

Alla prossima!

 

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