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Autore: Writers    03/03/2013    2 recensioni
Si erano amati da sempre, forse.
Erano solo amici, ma poi il cuore ha fatto la sua parte.
Lei però, è incinta di un licantropo e non c'è la fa.
Lui sconfitto, pensa di non farcela.
Pochi baci, poco tempo per stare insieme.
E poi ... fine o no?
«“Harry.” Mi chiamò, alzai il capo. “Harry, ti prego, non piangere. Lo so che io sono morta, ma non ti abbattere, troverai la persona che amerai davvero. Ero la persona sbagliata per te, mi dispiace. Ricorda Harry, devi essere forte io sarò con te. Avrai sempre un posto nel mio cuore, la sinistra. La parte più grande, perché tu sei grande. Spero che anche tu ricambi il mio sentimento, ma Harry… non pensarmi e vedi che ti passerà. Ti amo.” Disse sorridendo, mentre io iniziai a singhiozzare più forte.» -Dal 'Capitolo XIII'
Genere: Fluff, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ho avuto il tempo di conoscerti;
ma non ho avuto il tempo di amarti.

***

Camminavo a testa bassa, con le mani nei jeans, per le strade di Holmes Capel, diretto a casa mia.
Ripensai alla mattinata trascorsa con Sara.
Avevamo mangiato e poi ci eravamo messi a vedere un film, ma ha ricevuto un messaggio da Zayn e mi ha.. come dire .. cacciato.
“Ehi, ti va se andiamo al bowling con Lou?”
Ecco cosa recitava il messaggio.
Bowling, certo.
Voleva solo trovare il modo di toglierli più sangue possibile.
La stavano trattando come una bambola.
Mi scontrai contro qualcuno.
“Scusa.” Sussurrai alzando il capo.
Sbarrai gli occhi.
“Liam?” Urlai stridulo.
Sorrise debolmente “Scusa.”
“Come scusa? Ti rendi conto di quello che stavi per fare? La stavi per uccidere. Chiedi sempre scusa quando si sa che tu volevi sbranarla, chiedi sempre scusa per ogni cosa. Ma questa volta hai esagerato.” Dissi.
Lui era in silenzio, tenendo lo sguardo basso torturandosi il labbro.
“Non hai le palle di affrontare la realtà, sei solo stupido. Uno stupido vampiro!” Urlai.
Prese un respiro prima di rilasciare l’aria.
“Non era nei miei progetti prenderle il sangue, ok?” Sbottò dopo minuti di silenzio.
Ruotai gli occhi al cielo “Come no.”
“E’ vero. Non volevo, è stato uno sbaglio. Non ero in me.” Spostò i suoi occhi nei miei, mentre un brivido di paura mi passò nella spina dorsale.
Cosa intendeva per ‘non ero in me.’
“C-che vuoi dire?” Sussurrai.
“Vuol dire che il mio cervello non pensava, agiva e basta.” Disse velocemente.
Deglutì “Che cosa .. hai fatto?” Domandai spaventato.
“Ho ucciso delle persone.” Abbassò lo sguardo.
Il mio sguardo si indurì “Chi erano?”
“Erano dei ragazzi, ricordo.” Rispose, ma sapevo che non era tutto.
“Confessa.” Assottigliai gli occhi.
“Ed anche una ragazza.” Sussurrò infine.
Aggrottai la fronte.
“Lo so che le ragazze non si toccano, ok? Non volevo, davvero. Avevo bisogno di sfogarmi.”
“E per sfogarti tu dovevi uccidere dei poveri innocenti?” Urlai non accorgendomi che ero in strada.
Delle persone si girarono a guardarmi, straniti.
Gli feci una smorfia, rivolgendomi di nuovo a Liam davanti a me.
“Avevo fame.” Disse prima di scappare.
Sbuffai e volli buttare un urlo nervoso, ma mi trattenni.
 
 
Ero appena arrivato a casa quando notai le stanze messe a soqquadro.
Poggiai la giacca sull’appendi abiti, correndo verso il piano di sopra.
Una paura si impossessò di me, quando vidi buio.
Sara era poggiata al muro, tenendosi una mano sulla pancia.
Singhiozzava rumorosamente, mentre vedevo Louis avvicinarsi a lei, sorridendo enigmatico.
Sentì un urlo straziante e poi un pianto soffocato.
Chiusi di scatto gli occhi riproiettandomi nelle scale.
Le salì velocemente arrivando al bagno aprendolo di scatto.
Guardai il suo interno, mordendomi il labbro “Niall!” urlai a gran voce.
Nessuna risposta.
Passai alla camera di Liam, ancora intatta, ma il letto era rovinato.
Scossi i ricci portandoli da un lato “Niall!” Urlai più forte.
Cercai di regolare il respiro, che con il panico non mi permettevano di concentrarmi.
Mi poggiai al muro chiudendo gli occhi.
Ma quando sentì un gemito strozzato li riaprì di scatto, dirigendomi verso la mia stanza.
La aprì rivelandone un Niall disteso a terra mentre si teneva il braccio.
Corsi da lui, prendendogli l’avambraccio, esaminandolo.
Era stato morso.
Ma notai qualcosa vicino alla sua bocca.
Un bigliettino.
Lo aprì lentamente, sperando che ci fosse scritto qualcosa di buono.
‘Adesso avrai un problema in più. Mi dispiace davvero tanto. -A.’
‘A’ cosa significava?
Chi era?
Sentì un altro gemito provenire da Niall.
Lasciai il foglietto a terra, prendendo Niall e portandolo sul letto.
Adesso dovevo fare qualcosa.
Chiamare Liam.


***
Hello every body.
Tipo che sono le 04.22 ed io sto pubblicando...
Con le mie amiche che fanno casino al mio fianco :/
Ma vabè, mi era venuta l'ispirazione.
SPERO CHE VI PIACCIA :)
Pace,
Writers

  
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