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Autore: gemellina    18/09/2007    20 recensioni
“Possiamo definirla la prima eroina della storia della letteratura” Qualcuno di non identificato aveva osato pronunciare quella boiata colossale per le povere orecchie di Draco Malfoy, e dunque trovò giusto far sentire il suo parere e rendere eccitante quell’angosciante ora che non sarebbe mai trascorsa senza il suo proverbiale intervento. “Giulietta era una puttana!”
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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vagina

 

“Ricorda l’ordinazione di gigli fattale ieri?”, Hermione Granger non riusciva a capire se Madama Rose fosse idiota di suo o se alla chiusura del negozio si fumasse i crisantemi.

“Mi dispiace signorina Granger, ma quel ordinazione è stata cancellata.”, rispose cordialmente controllando su di un foglio di pergamena.

“Impossibile!”, ribattè lei irata.

“E invece è proprio così! La sua ordinazione di gigli è stata sostituita da un’ordinazione di lilium.”

Madama Rose vide la ragazza accerchiata da un’aura di fuoco.

“E chi è stato? Potrei saperlo?”

La donna sorrise bieca mentre in cuor suo pregava Merlino affinché quella ragazza non le distruggesse il negozio in un impeto d’ira.

“E’ stato il signor Malfoy.”

“Malfoy eh?”

“Già”

Afferrò la borsa e sbattendo con immonda violenza la porta del negozio, decise di andare a scambiare quattro chiacchiere con quel idiota.

 

                                                        ***

 

Draco Malfoy aveva appena mandato a quel paese un’altra delle sue assistenti.

E se l’assistente era appena uscita dall’ufficio mostrando un ringhio per via dell’insolenza del capo, un’altra ragazza avanzava con un diavolo per capello perché Draco Malfoy non aveva nessun potere per scegliere quegli stupidi lilium.

Era lei l’organizzatrice e il solo fatto che Zepphyrus li aveva abbandonati al loro destino non significava che i fiori o i dolci o la musica fossero competenza di quello spocchioso uomo attraente.

“Malfoy sei un idiota!”,disse quasi in un ruggito

“Buongiorno Granger”, rispose lui affabile continuando a controllare delle carte.

“E’ inutile, resti un idiota!”

“Non lo metto in dubbio.”

“Dimmi per quale arcaico motivo hai sostituito i miei gigli ai tuoi stupidissimi lilium!”

Draco volse lo sguardo verso Hermione.

“Semplice, i gigli simboleggiano la vagina”

“Questi sono dettagli, Malfoy”

“Senti Granger, io non intendo fare figure di merda con Cathie Bardam, il Ministro della Magia e tutti quegli stronzi che avremo l’onore di ricevere, ok?”

Non era irato, solo che metteva lo stesso paura.

O almeno metteva paura alle sue assistenti, non a Hermione.

“E’ la vagina il tuo problema?”

“Non esattamente”, rispose accigliato.

“Cioè… non intendevo in quel senso… voglio dire…”

“Tranquilla, ho capito!”

Hermione era rossa dall’imbarazzo.

“…e comunque non ha senso ciò che hai fatto. Andrò a riordinare i gigli.”, disse risoluta non sapendo che quelle sue guance rosse e quei capelli un po’ pazzi, non facevano altro che aumentare il battito cardiaco del ragazzo.

“No carina, te lo scordi!”

“No, mio caro”

I due, ormai vicini, continuavano a guardarsi in cagnesco.

Probabilmente se ci fosse stato Zepphyrus si sarebbero scelti i crisantemi senza tanti complimenti.

“Non sarai tu a farmi cedere!”, ringhiò lei.

E insieme si smaterializzarono da Madame Rose che non appena vide Hermione ebbe come l’illuminazione di chiudere il negozio e scappare il più lontano possibile, però

si limitò solo a sorridere, mentre dalla tasca dell’abito stringeva forte la bacchetta.

“Posso esservi utile?”, chiese.

“Sì, se questa donna le dirà di cancellare l’ordinazione di lilium la ignori”

“Come desidera”

Hermione si voltò incredula verso Draco puntandogli l’indice sul petto.

“Come ti permetti, Malfoy?”

“Il potere indiscutibile del capo”

“Sono io l’organizzatrice d’eventi, e se voglio i gigli… gigli saranno!”

“Non credo proprio”

“Oh sì!”

Madame Rose stava iniziando a perdere la pazienza.

Non ne poteva più di quei due.

“Scusate se mi intrometto, ma le vostre urla stanno facendo piangere le mandragole. Potete mettervi d’accordo? Qual è l’ultima scelta?”

I due si guardarono e all’unisono dissero: “Gardenie”, solo che non capirono di averlo detto insieme ed entrambi assaporavano già la vittoria.

“Gardenie”, ripeté mentre l’appuntava sulla pergamena stropicciata, “Vi siete subito messi d’accordo!”

“Cosa?”, ripeté scettica Hermione, “Le gardenie sono una mia scelta!”

“Mi dispiace Granger, ma sono anche una mia scelta”

“Idiota”

“Sei ripetitiva Granger”, rispose prima di seguirla fuori il negozio, lasciando una Madame Rose piuttosto sbigottita dalle reazioni di quei due.

 

 

                                                        ***

 

 

Di certo quella mattina di sole, quando Draco aveva aperto gli occhi ghignando al nuovo giorno, non immaginava di dover affrontare una discussione sui fiori.

Lui aveva sempre detestato i gigli e non vedeva perché doveva dare messaggi strani alla presentazione di un nuovo romanzo di una tizia che non aveva mai visto.

Scegliendo i lilium non si aspettava di certo che avrebbe trascorso il resto della giornata in compagnia di una folle emicrania.

“Granger, ormai abbiamo scelto le gardenie… non credo sia il caso di parlarne ancora!”, disse stancamente.

“Malfoy, se tu mi ascoltassi sapresti benissimo che ormai, per me, le gardenie sono un capitolo chiuso”

“Hai altri problemi?”

“Il principale sei tu e dunque non voglio che t’intrometta in campi che non ti competono, intesi?”, disse fremente, mentre in realtà un organo le suggeriva che dopotutto quel batticuore non era poi tanto nocivo per la sua salute.

Draco con un colpo di bacchetta fece apparire le sigarette che aveva dimenticato sulla scrivania e se ne accese una.

“Se i gigli mi fanno schifo, ho il sacrosanto diritto di scegliere ciò che più mi piace!”

“Avresti dovuto parlarmene!”, ruggì lei.

“E come? Come avrei potuto visto che non vuoi neanche sentire il mio nome?”, aveva alzato il tono di voce, e forse era stata la prima volta che lo aveva fatto nella sua vita.

Hermione sgranò gli occhi.

“Hai detto che stare con me ti ripugna, e adesso, se vuoi scusarmi ho alcune faccende da sbrigare.”

Hai detto che stare con me ti ripugna.

Parole vere e false al contempo.

Lo aveva detto, ma non lo pensava.

Rimase lì a guardare Draco che si allontanava lungo la via, rimase lì a guardare quel fiume di gente preso dalla quotidianità e dai suoi problemi.

Rimase lì a guardare ciò che desiderava.

Rimase lì.

 

                                                        ***

 

 

Draco Malfoy avrebbe dovuto andare dritto di filato nel suo ufficio e ultimare il suo lavoro, ma la questione fiori aveva prosciugato tutta la sua voglia di tornare a sedersi su quella sedia attorniato da quelle papere delle sue assistenti.

La sua integrità era stata risucchiata da Hermione, e non aveva le forze e la voglia di pensare ad altro.

Merlino, se l’amava.

Ma perché doveva essere tutto così complicato?

E improvvisamente si ritrovò a pensare alla storia di sesso e d’amore tra Maria Antonietta e Axel von Fersen.

 Era tutto così stramaledettamente vero che faceva fatica a crederci.

Aveva detto che era una stronzata pensare che qualcuno potesse innamorarsi e non riuscire più a godere delle gioie del sesso con altre donne che non fossero lei.

Dovevano essere stronzate.

Dovevano esserlo per riuscire a convincerlo di qualcosa in cui non credeva così da poter alleviare il suo dolore.

E non riusciva a capire perché amare dovesse fargli così male…

 

                                                        ***

 

Saber non era in casa quando Hermione si buttò stancamente sul divano.

Era sola quando un barbagianni planò dentro casa.

La ragazza gli si avvicinò e prese il rotolo di pergamena che teneva tra le zampe.

                                              

                                                       

                                                        ***

 

Domani assaggeremo i dolci. Ti aspetto alle 11,00 nel mio ufficio. Draco Malfoy.

 

                                                         ***                                                 

 

Non era un invito. Era un ordine.

 

 

 

 

Eccomi con un nuovo capitolo.

Ma questa storia continua a piacervi? XDXD

Non vorrei che si stesse facendo noiosa e che il seguito che ho scelto non vi piace!Sigh!

Ma lasciando perdere i miei piagnistei, vi ringrazio di cuore per le magnifiche recensioni che continuate a lasciarmi! Ma non è che lo fate perché vi sentite in dovere, vero?

Credo che queste meravigliose domande me le pongo perché l’estate è finita e il grigiore dell’inverno sta per abbattersi su tutti noi!

Ehm, ok, è meglio che vada!

Grazie davvero a tutti.

Kisses

 

  
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