Buona lettura!
Nono capitolo: Rivelazioni
e addii
La mente di Brittany era affollata
di pensieri ma la domanda di matrimonio di Mr Evans,
un evento che di solito occupa gran parte dei pensieri di qualsiasi fanciulla
in età da marito, in particolare se quell’età sta passando velocemente come era
il caso di Miss Brittany, ne occupava solo una minima
parte. Era sua intenzione infatti trovare al più presto l’occasione per
rifiutarla, gentilmente ma categoricamente. Il pensiero invece ad angustiarla e
al contempo ad inebriarla di felicità era la gelosia mostrata dal Capitano
Lopez, era consapevole di quanto fosse fiera e temeva di non riuscire a farle
comprendere quanto fosse assurdo il suo timore. Eppure sapeva che avrebbe
dovuto in ogni modo rassicurarla, farle capire che i suoi sentimenti non erano
cambiati che anzi si erano rafforzati, ora niente e nessuno avrebbe potuto
persuaderla a lasciarla andare via.
Temeva anche di non avere l’occasione di vederla ancora,
Santana era orgogliosa e fiera, Brittany rabbrividiva
ogni volta che nella sua mente si formava l’idea di aver perso la sua occasione
al concerto.
La notte passò così, ma come spesso accade il mattino, con la
sua luce, riportò in Brittany una certa sicurezza, il
Capitano Lopez non sarebbe partito subito, la famiglia Hudson sarebbe arrivata
a giorni insieme ai suoi amici capitani e lì avrebbe di sicuro avuto occasione
di vederla ancora. Mentre scendeva le scale con un sorriso sulle labbra fu
ancora più felice di vedere Lady Emma.
La donna le chiese se aveva voglia di una passeggiata e così
uscirono insieme percorrendo le vie già affollate della cittadina.
“Ditemi, il concerto è stato piacevole?” Chiese Lady Emma
dopo aver chiacchierato per un po’,
“Soprattutto interessante…”, La donna la guardò interrogativa
e Brittany si spiegò, “Mr
Evans mi ha chiesto di sposarlo.” Lady Emma sorrise, per nulla sorpresa,
“Devo dunque farvi le mie congratulazione, Mr Evans è un uomo gentile ed intelligente, dalle giuste
conoscenze e dal carattere a voi affine, sarà un ottimo marito per voi.”
“Temo di non poter accondiscendere, io non provo nulla se non
un superficiale affetto per Mr Evans che ammetto
potrebbe trasformarsi in una sincera amicizia se avessi il tempo di conoscerlo
meglio, ma nulla di più”
“Cara, l’amore crescerà assieme alla conoscenza…”
“Lady Emma, il mio cuore non potrà mai appartenergli” La
donna si fermò per guardarla, poi annuì piano,
“Sapete che voglio solo il vostro bene, se credete che non
possa rendervi felice quanto meritate allora avete ragione”. Brittany annuì mentre riprendevano a camminare in silenzio,
era indecisa sul rivelare alla sua madrina chi avesse invece il pieno controllo
del suo cuore. Non temeva di essere persuasa di nuovo, ma voleva bene a Lady
Emma e non desiderava discutere con lei.
“Questa vostra opinione non ha nulla a che fare con l’arrivo
in città del Capitano Lopez?” Brittany arrossì e Lady
Emma annuì piano, “Capisco” Disse solo poi cambiò argomento commentando il
cappellino indossato al ricevimento degli Smith da Miss Hammond.
Quando tornò a casa Brittany ebbe
la piacevole sorpresa di trovare Rachel e suo marito.
“Siamo appena arrivati, alloggiamo in Suit
Street, con noi sono venuti tutti!” Rachel era
spumeggiante, felice di quel viaggio che la portava a contatto con la vita di
società che raramente poteva frequentare a casa.
“Mi hanno supplicato di chiederti di venire subito a salutare
tutti!” Le disse ancora e a Brittany non restò che
uscire di nuovo.
Rachel non aveva esagerato, erano davvero
venuti tutti. L’appartamento preso in affitto dagli Hudson risuonava di voci e
allegria, come mai aveva fatto la casa che Brittany
aveva diviso con il padre ed Elizabeth. Kurt le venne
subito incontro salutandola con la solita esuberanza e così Quinn che Brittany ebbe il piacere di vedere rimessa alla perfezione
e con una nuova gioia negli occhi. Poi fu stretta in un abbraccio dalla Signora
Hudson e dal marito che non avevano dimenticato il suo aiuto quando la figlia
ne aveva avuto bisogno.
Era arrivata da pochi minuti quando furono annunciati il
Capitano Blaine e il futuro sposo, il Capitano Puckerman. Brittany fu felice nel
notare lo sguardo dolce e protettivo che l’uomo rivolse a Quinn, così come non
le sfuggì il sorriso forse troppo ampio che Kurt e Blaine
si rivolsero.
Entrambi mostrarono di essere molto felici di rivederla, ma Brittany dovette mordersi la lingua per non chiedere della
loro amica, il Capitano Lopez.
La casa appariva davvero in fermento, c’erano da sistemare i
bauli e da decidere ancora molte cose così Brittany
fu sul punto di congedarsi quando nella stanza entrò colei che più aveva
sperato di vedere.
Fu così che Brittany accettò di
buon grado di aiutare Quinn e Kurt a scegliere tra i vari indirizzi il sarto
migliore da cui recarsi per l’abito da sposa.
Santana era occupata a salutare la famiglia Hudson e i suoi
amici aggiornandoli e lasciandosi aggiornare sui loro recenti eventi, essendo
impossibile avvicinarla in quel caotico contesto Brittany
si sedette su un divano ascoltando i due fratelli Hudson discutere animatamente
sulla scelta migliore da fare. Lei li ascoltava solo con parte della sua
attenzione l’altra era tutta tesa a scoprire un modo per rassicurare Santana
sui suoi sentimenti. Con suo grande disappunto però il posto accanto a lei fu
occupato dal Capitano Blaine.
Quinn e Kurt si erano allontanati per parlare con la madre e
per un attimo Brittany aveva sperato che vedendola
sola Santana le si avvicinasse il Capitano Blaine
però era stato più rapido.
Santana si era dunque seduta poco lontano ed era intenta a
scrivere una lettera come le era stato richiesto dal Capitano Puckerman.
“Non è meraviglioso vedere come da un terribile incidente
possa nascere qualcosa di così bello?” Le chiese Blaine,
“Avete ragione…”
“Insomma, il mio amico e Miss Quinn non si sarebbero mai
innamorati senza quella brutta disavventura”
“Sapete cosa credo? L’amore trova sempre una via.”
“Voi dite? Eppure a volta ci sono ostacoli insormontabili…” Blaine sembrava triste ora, Brittany
abbassò la voce,
“Non importa quanti impedimenti, quante difficoltà si mettono
ad ostacolarlo se è vero amore allora nulla può distruggerlo o soffocarlo.” Blaine sorrise,
“Sembrate parlare di qualcosa che conoscete…”
“So che è impossibile smettere di amare anche quando la vita
vi si oppone e la speranza è finita.”. Erano parole importanti e Brittany lasciò lo sguardo vagare verso Santana che
concentrata componeva la sua lettera allo scrittoio senza dar mostra in alcun
modo di aver sentito.
“Spero che abbiate ragione Miss Brittany”
Le disse il Capitano Blaine poi la loro discussione
privata venne interrotta dall’arrivo del Capitano Puckerman.
Alla fine Brittany dovette
arrendersi, non era riuscita in alcuno modo a parlare con Santana, così si congedò,
sperando di avere presto una nuova occasione.
Indossò la mantellina ma quando fu sul punto di uscire una
voce la richiamò,
“Miss Brittany!” Kurt la raggiunse
con un sorriso, “Questa è per voi…” Disse prima di salutarla ed andarsene.
Brittany dovette prendere numerosi respiri
mentre riconosceva anche in quelle poche lettere la grafia di Santana: Miss B.S.P.
Uscì dalla casa con il cuore in tumulto percorse appena due
strade poi senza riuscire ad attendere oltre ruppe il sigillo.
Non posso ascoltare oltre in
silenzio. Devo parlarvi servendomi dei mezzi che ho a disposizione. Voi mi
straziate l’anima. Provo ad un tempo angoscia e speranza. Non ditemi che per me
è troppo tardi, che quei preziosi sentimenti sono svaniti per sempre. Mi offro
nuovamente a voi, con un cuore che è ancor più vostro di quando quasi lo
spezzaste, otto anni e mezzo fa. Non ho amato che voi. Posso essere stata
ingiusta, debole e piena di risentimento, ma mai incostante. Voi sola mi avete
condotto a Bath. Penso soltanto a voi, per voi sola faccio progetti per
l’avvenire… Non ve ne siete accorta? Possibile che non abbiate compreso i miei
desideri? Non avrei atteso neppure queste tre settimane, se solo avessi potuto
leggere nei vostri sentimenti, così come voi, penso, dovete aver letto in fondo
ai miei. Quasi non riesco a scrivere. Ad ogni istante odo qualcosa che mi
sopraffà. Voi abbassate la voce, ma io so distinguere le tonalità di quella
voce, laddove altri non riuscirebbero a coglierle… Creatura troppo buona,
troppo eccelsa! Voi lo credete veramente, che l’amore può superare ogni
ostacolo, che trova sempre una via. Crediate dunque che questo sentimento è
fervidamente e incrollabilmente racchiuso nel cuore di
“S.L.”
Vi alzate, devo sbrigarmi, incerta
sul mio destino.
Una parola, uno sguardo saranno
sufficienti per decidere se entrerò in casa di vostro padre questa sera, o mai
più.
Potrete facilmente immaginare che genere di sentimenti
produssero in Brittany quella lettera. Certo forse
avrebbe dovuto aspettare di essere a casa, la strada non era di certo il luogo
più appropriato per i salti e le giravolte che il suo corpo incapace di
trattenere la gioia produsse.
Un animo più pacato avrebbe forse preso il tempo di
riflettere, Brittany però, che era stata costretta a essere prudente da
giovinetta, ma crescendo aveva imparato ad essere romantica: naturale
conseguenza di un inizio innaturale, decise di tornare dagli Hudson
immediatamente.
Entrò nella casa quasi di volata,
le guance leggermente arrossate dalla corsa e dall’emozione che ancora le
faceva palpitare il cuore.
“Il Capitano Lopez?” Chiese
immediatamente cercandola tra le persone che la guardavano perplesse,
“Cara, non stai bene?” Le chiese
la Signora Hudson avvicinandosi premurosa,
“Io, sto bene… il Capitano Lopez?”
“E’ appena uscita…” Le rispose la
donna,
“Pochi istanti dopo di voi Miss Brittany” Spiegò il Capitano Puckerman
fissandola con occhi curiosi,
“Devo andare allora…” Fece un
frettoloso cenno di saluto a tutti e poi uscì di nuovo all’esterno. Si guardò
attorno senza però intravvedere la figura della donna che cercava. Si rese
subito conto di non sapere dove il Capitano alloggiasse e di non poter, senza
destare un grande stupore, rientrare per chiederlo ai suoi amici. Non le
restava che tornare a casa e sperare di avere l’occasione di rivederla quel
pomeriggio o alla sera.
Il cuore di Santana era in
tumulto, era scissa e tormentata. Aveva riversato su carta i suoi sentimenti,
si era esposta come mai prima, aveva porto ancora una volta il suo cuore e ora
aveva paura. Chiunque vedendola passare per la strada elegante e sicura non
avrebbe mai dubitato quanto invece fosse vulnerabile e fragile. La sua mente
era così distratta che i suoi piedi la condussero lì dove il cuore voleva senza
che neppure lei se ne accorgesse.
La casa del baronetto Pierce era
in una delle vie più eleganti di Bath e Santana nell’osservarla non riuscì a
nascondere un piccolo sorriso al pensiero di chi vi abitasse. Non le importava
del disprezzo per nulla celato di Sir Walter, solo l’opinione e lo sguardo di
una persona le importava.
Brittany era
uscita poco prima di lei, quindi doveva già essere giunta a casa… si era
ripromessa di lasciarle il tempo di riflettere sulle sue parole ma ora che era
lì non riuscì a resistere, aveva bisogno di incrociare i suoi occhi e sapere se
il suo futuro sarebbe stato gioia o dolore.
Bussò e fu annunciata alla
famiglia. Quando entrò notò subito l’aria eccessivamente festosa di Sir Walter poi
vide chi era l’altro ospite in casa e di nuovo percepì un sibilante moto di
gelosia.
“Sir
Walter, Mr Evans” Salutò,
“Capitano Lopez, arrivate in un
momento gioioso!” La accolse Sir Walter,
“Oh Sir Walter non so se sia il
caso di rivelare…”
“Mr
Evans sarà presto un membro della nostra famiglia!”
“Congratulazioni” Disse lei come
prevedeva la buona educazione, ma dentro di lei si stava formando un grumo di
terrore.
“La mia cara Brittany
non poteva sperare in un uomo migliore!” Continuò Sir Walter e fu come se
avesse stretto con forza il cuore di Santana che fece un passo indietro,
“State bene Capitano?” Santana non
rispose allontanandosi ancora da quella affermazione da quella che non poteva
essere una falsità giungendo direttamente da quelle due fonti.
“Perdonatemi…” Disse solo
voltandosi e uscendo dalla stanza.
“Capitano…” Era troppo, Santana si
chiese perché il destino si ostinasse così tanto a farla soffrire, perché
l’ultima persona che ora desiderava vedere era lì davanti a lei.
Sentiva le gambe che tremavano ma
richiamò l’orgoglio che l’aveva aiutata a superare già una volta quel dolore,
“Miss Brittany
le mie congratulazioni, vi chiedo solo di non fare parola con nessuno delle
frasi che scioccamente ho scritto in quella lettera, consideratela solo il
frutto di un errore passeggero. Non credo che le nostre strade si incontreranno
ancora o comunque farò in modo che sia il meno possibile per non crearvi
imbarazzo ulteriore. Addio.” Neanche lei seppe come fosse riuscita a mantenere
la sua voce fredda e come i suoi occhi non avessero ceduto al desiderio di
piangere ma senza far mostra di nessuna debolezza lasciò quella casa con
l’intima sicurezza di non metterci mai più piede.
Note
Prima di tutto: non uccidetemi! E non odiatemi! J
Sì, ho rovinato tutto con il finale… ma, abbiate fede!
Santana ha messo il suo cuore di nuovo tra le mani di Brittany e il destino, cattivo e beffardo, ha fatto sì che
prima incontrasse Sam e il padre di Brittany…
La lettera che scrive Santana è praticamente tutta di Jane Austen, la trovo semplicemente perfetta e l’ho solo
leggermente adattata.
Il prossimo sarà l’ultimo capitolo, poi un piccolo epilogo
dunque… incrociate le dita! ;-)
Ciao ciao e grazie mille a tutte!!