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Autore: Kuji13_musicaddict    18/09/2007    1 recensioni
Nella tetra Sacrament, controllata dal potente Thor, due vampiri decidono di infrangere ogni regola per recuperare la memoria perduta...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7

Sebastian non capiva, non capiva davvero anche se si sforzava. Dopo i primi attimi di paura e qualche perplessità, Eny aveva attaccato bottone con Helena e aveva perso ogni timore. In due giorni non l'aveva mai sentita fare domande, piangere, lamentarsi...niente. Chiacchierava con la dark e con Chris come se fossero persone normali e anche con lui...no, proprio non la capiva. Insomma, era stata aggredita, rapita ed era tenuta sottochiave da due vampiri, possibile che riuscisse ad affrontarlo con tutto quello spirito positivo?
Così da una parte c'era la calma glaciale di Helena, dall'altra la calma sorridente di Eny. Erano proprio messi bene lui e Chris.
-Credo sia meglio che tu vada a prendere le tue cose- disse il vampiro moro.
-Ah, quindi il soggiorno-vacanza nella Casa del Vampiro si prolunga...- commentò Eny poi fece spallucce -ok- Chris si voltò verso Sebastian che annuì.
-Si, l'accompagno io- disse quest'ultimo alzandosi dal divano -sbrigati- Eny si infilò le scarpe e prese le chiavi di casa, seguendolo giù per le scale e fuori. Lui sperò di non fare incontri spiacevoli...d'altra parte era pieno giorno e raramente Morgan o gli altri uscivano col sole, certo erano deboli e non potevano cacciare...ma che importava? Si poteva prendere la birra, adescare qualche bella donna con la quale divertirsi prima che arrivasse la notte, il giorno offriva attrazioni diverse dalla notte ma non per questo meno piacevoli. Sebastian seguì Eny per strada, poi in metropolitana, infine ancora per un lungo tratto a piedi.
La ragazza abitava in un appartamentino al terzo piano di un palazzo occupato principalmente da studenti universitari come lei, mancava l'ascensore ma ad Eny non dispiaceva quel posto, anche se non era molto grande.
-Benvenuto in casa Wood- disse aprendo la porta d'ingresso che dava sul salotto con angolo cottura. Sulla sinistra due porte, sulle quali Sebastian trovò scritto in caratteri gotici rosso sangue rispettivamente: Bagno e Stanza di Eny -senti, ti spiace se mi faccio una doccia? Vivere due giorni in quella topaia senza cambiarmi non è stato il massimo- disse lei, mentre faceva avanti indietro dalla camera da letto al salotto con borse e valigie.
-Fa come ti pare- disse Sebastian -hai della birra?-
-Guarda in frigo se non è andata a male- disse Eny, prendendo degli abiti puliti e sparendo poi in bagno. Il vampiro andò a prendere la birra, fregandosene della data di scadenza...in fondo, mica poteva ucciderlo, no? Aprì la lattina e ne bevve un sorso, era buona...quindi bevibile. Si guardò attorno, c'era una nota stonata in quella casa. Era arredata in modo essenziale e semplice, tutti i mobili erano chiari, di legno e anche le pareti erano bianche, ma c'era qualcosa che non andava.
Tanto per cominciare le scritte in gotico sulle porte, poi un pupazzo nero a forma di Morte con tanto di Falce in mano e volto sinistramente sorridente...ma non erano quelle cose...Sebastian si concentrò sulle fotografie appese un po’ dovunque. Le esaminò una per una, con calma, erano una più strana dell'altra. Riconobbe Eny nella bambina vestita con un abitino nero e i capelli pettinati in due codini ai lati della testa, stringeva un coniglietto bianco tra le braccia e fissava tranquilla l'obbiettivo mentre dietro di lei si stagliava un sentierino immerso nella nebbia, al tramonto. In un'altra c'era sempre Eny seduta su un muretto rotto, avrà avuto undici anni ed era sempre vestita di nero...alle sue spalle un bel cimitero pieno di statue enormi. Tutte le foto erano così, in alcune c'era Eny, altre erano paesaggi, cimiteri, lande desolate...non c'era una sola fotografia normale su quei muri.
Ma fu quando trovò la foto di una giovane donna che non era Eny, che Sebastian ebbe un sussulto e rischiò di rovesciare la birra a terra. Era una fotografia in bianco e nero piuttosto datata e ingiallita dal tempo, raffigurava una donna sulla trentina molto affascinante, dal sorriso caldo e seducente. I capelli mossi le incorniciavano il volto pallido e scendevano lungo le spalle, sulla scollatura dell'abito dal corpetto stretto. Sebastian aveva già visto quella donna prima, solo che non era una donna.
-Lei è mia nonna, cioè...era- disse Eny alle sue spalle, il vampiro si voltò. La ragazza aveva un accappatoio nero di quelli corti e i capelli ancora umidi.
-Come si chiamava?-
-Wine- lui alzò un sopracciglio -cioè, Winifred...ma tutti la chiamavamo Wine-

Wine Wood...conosco questo nome...pensò il vampiro annuendo piano ma non può essere lei...è impossibile, i vampiri possono avere figli solo in determinate circostanze, con l'umano adatto, il periodo adatto...bisogna essere predisposti per poter generare una prole...possibile che lei sia...?
-Adoravo mia nonna- disse Eny abbassando lo sguardo -è la persona che amo di più al mondo, anche se non c'è più. Lei mi ha insegnato a vivere la mia vita, a prendermi cura di me stessa, mi ha consolata quando avevo bisogno e strigliata se facevo qualcosa di stupido. Mio padre la odiava, sosteneva fosse una strega...perchè mi insegnava cose che sui libri e per strada non vedi, mi raccontava storie di esseri oscuri, insegnandomi a non aver troppa paura di nulla-
-E' lei che ti scattava quelle foto?- domandò Sebastian, Eny annuì sorridendo.
-I cimiteri sono affascinanti, dietro ad ogni nome c'è una storia. Sono romanticamente inquietanti- si voltò e andò in bagno per terminare di vestirsi e asciugarsi i capelli. Sebastian tolse la foto di Winifred Wood dal muro e la tirò fuori dalla cornice, doveva mostrarla a Christopher, la mise in tasca e l'occhio cadde nuovamente sulla foto di Eny con il coniglietto, sul viale immerso nella nebbia...la trovò teneramente inquietante, con quello sguardo calmo nonostante il paesaggio lugubre. Prese anche quella e la ficcò in tasca assieme all'altra, poi infilò le cornici in un cassetto e andò a sedersi sul divano.
Eny tornò e cominciò a riempire velocemente le valigie di vestiti e oggetti personali.
-Non ti importa della tua vita?- le chiese d'un tratto, lei sollevò la testa dallo zaino.
-In che senso?-
-Parlo della vita che conduci...non ti importa di dover lasciare tutto?- lei alzò le spalle, poi sedette.
-Ho un lavoro che detesto e frequento una facoltà che non desideravo frequentare...no, non mi importa di lasciarli entrambi. I miei genitori mi hanno spinta a Scienze della Comunicazione premendo perchè scegliessi la loro stessa via e facessi la giornalista, ma non mi è mai fregato niente. La realtà è che ce l'hanno con me perchè amavo nonna Wine che loro ritenevano una pazza squilibrata, pensando che potessi diventare come lei, mi hanno sempre forzata, intromettendosi nella mia vita privata...in pratica io NON avevo una vita privata. Controllavano ogni cosa, gli amici, la scuola...tutto. Ho accettato di frequentare questa facoltà ma sono andata via di casa e non me l'hanno mai perdonato. Non ho molti amici e il mio ragazzo mi ha mollata un anno fa per una tizia appena conosciuta, di quelle tutte zucchero e lacrima facile-
-Non hai l'aria di quella depressa-
-Non lo sono- replicò Eny -nonna Wine mi ha insegnato a non abbattermi mai e poi non ho davvero il carattere per deprimermi, malgrado tutto amo la vita e adoro essere felice, ridere e avere un buon motivo per pensare sempre in positivo...sono fatta così. E poi deprimersi è faticoso!-
-Io non ti capisco- ammise Sebastian, non ci riusciva davvero. Eny andò avanti a preparare le valigie, in tutto avrebbe portato via una valigia grande, uno zaino e un paio di borse più piccole con dentro un po’ di tutto -hai finito? Messaggi da lasciare?-
-Nessuno, questa casa è mia, mi licenzierò dal lavoro e ritirerò dagli studi. Mi bastano due telefonate-
-Meglio- disse lui, Eny chiuse tutte le imposte e serrò le finestre, poi raggiunse Sebastian -finito?-
-Si, fatto tutto- uscirono dalla casa e lei chiuse bene la porta di casa, prima di avviarsi nuovamente verso la Torre.


Buongiorno! Fresco di giornata il 7° capitolo di questa storia. Speriamo vi sia piaciuto, come sempre attendiamo speranzose le vostre recensioni! See ya, Kuji&music.

  
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