Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: reggina    03/03/2013    2 recensioni
Olga, Tatiana, Maria, Anastasia: quattro granduchesse, quattro giovani ragazze che la guerra e la rivoluzione hanno trasformato in giovani donne.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista, Guerre mondiali
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ogni volta che abbraccio lo zar e la Mamma e le ragazze e lo zarevic, la mia schiena è percorsa da un brivido di terrore.È come se tra le braccia stringessi dei cadaveri...E allora prego per questa gente perchè sento che in questa nostra Russiaè quella che ne ha più bisogno. E prego per tutta la famiglia Romanov perchè su di lei sta calando l'ombra di una lunga eclissi.

(Dalle profezie di Rasputin)

17 luglio, 1918.

Martedì. L'alba è calda e polverosa ad Ekaterinburg.

Olga si sveglia inquieta. Jurovski ha mandato via Leonid, lo sguattero quindicenne che stava in cucina. Due anni in più di Alessio, giocavano insieme.

Dicono che lo zio vuole vederlo. Olga è diffidente.

Ha come un presentimento. Qualcosa sta per accadere: non sa se sarà brutta o bella ma qualcosa si sta muovendo.

I "bianchi" sono alle porte della città.

Istintivamente la figlia maggiore dello zar allunga il braccio fino a tastarsi il polpaccio. Non c'è più la pistola che ha tenuto nascosta negli stivali a Toblosk, mentre la famiglia reale era agli arresti domiciliari.

Il padre le ha intimato di disfarsi dell'arma e lei ha obbedito. Si sentirebbe sicura ad averla addosso, ad avere qualcosa con cui difendersi dall'ignoto benché non sappia nemmeno usarla.

Sospira e si stiracchia sul duro pavimento. La giornata sarà lunga e calda, noiosa e piena dei soliti rituali.

Diversa in qualche modo.

Un' insieme di paure, speranze, aspettative si mescolano nel cuore dalla giovane ragazza. Così intense che quasi la soffocano.

Si fa il segno della croce con due dita, alla maniera ortodossa, e si dà ad una nuova giornata di vita.

******

Sedici del pomeriggio. Un piacevole venticello avvicina al crepuscolo di questa giornata d'estate.

Nicola, lo zar deposto, ha preso con sè tre delle sue figlie. È andato nel piccolo giardino assieme ad Olga, Maria e Anastasia per la loro consueta passeggiata.

Tatiana è rimasta a leggere per sua madre.

"Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi e il mare non c'era più..."

Si ferma, registra lo sguardo vuoto, assente, sul viso stanco di Alessandra. L'imperatrice triste è stanca e pare molto più vecchia dei suoi quarantasei anni.

Più malata anche di Alessio. Le sue figlie l'hanno dovuta spingere su una sedia a rotelle fino all'altro ieri perchè la sciatica le impediva di camminare.

"Ecco il tabernacolo di Dio tra gli uomini!"

Tatiana continua la lettura di quel passo dell'Apocalissi. Legge in tedesco, la lingua di sua madre, stenta un pò perchè lo ha imparato da poco.

"Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, nè cordoglio, nè grido, nè dolore perchè le cose di prima sono passate!"

Le lacrime pungono, intense, gli occhi grigi della bella Tatiana. Alessandra si accorge di quei pensieri di fine, terribili e malinconici, che toccano il cuore gentile della sua figlia prediletta.

Con una carezza gentile le sfiora una guancia, la asciuga, cerca di liberarla dei suoi patemi.

Di farsene carico. Sono una famiglia unita e condivideranno qualsiasi destino. Come sempre.

*** ***


Sono arrivate delle lettere. Jurovski le ha consegnate alla famiglia facendoli sentire, di nuovo, parte del mondo.

Sono quasi le sette della sera e i cuori dei Romanov si riempiono del calore di quelle parole, delle parole di chi non li ha dimenticati.

Le quattro granduchesse pensano già alle risposte da dare. A quell'acronimo, OTMA, da appore come mittente. Alle iniziali dei loro nomi che hanno sempre accompagnato lettere e bigliettini d'auguri.

Nessuno di loro fa caso a Jurovski che sparisce nelle stanze di sotto della villetta del mercante Ipatiev.

Maria ci ha pensato proprio ieri l'altro all'assurda, sinistra, coincidenza di quel nome. La "casa a detenzione speciale" porta lo stesso nome del monastero in cui, trecento anni fa, è stato incoronato il giovane Michele Romanov. Il capostipite della loro dinastia.

Ma questa sera anche il cuore grande della dolce Maria si riempie di gioia e di speranza. Ha voglia di prendere i suoi album, il carboncino e i suoi colori e riprendere a disegnare. A immortalare capolavori con la mano sinistra.

Ha voglia di giocare a carte assieme ad Anastasia.

E mentre le due sorelle giocano, affamate di vita, al piano di sotto Jurovski consegna dodici pesanti revolver a un gruppo scelto di lettoni.

"Questa notte fucileremo l'intera famiglia. Tutti quanti!"

Annuncia freddo e calcolatore.

Maria, dagli occhi color del cielo e color del mare, sorride in direzione di sua sorella Olga. L'altra ragazza ricambia.

Ci sono state tensioni tra loro nell'ultimo mese. Dopo che un soldato ha portato una torta per il compleanno di Maria.

Olga non ha mai concepito questo carattere espansivo e amichevole della sorella minore verso il nemico.

Ma ora sa: Maria ha il cuore più grande di tutti. L'angelo della famiglia.

E riscopre la fiducia in lei come quando, a dieci anni, ha chiesto che fosse Maria a scrivere una lettera alla loro mamma perchè Olga avesse una stanza tutta sua. Per rivendicare i diritti della primogenitura.

**** ****


Mezzanotte. Nessuno riesce a dormire.

L'insonnia agita i prigionieri, irrita i carcerieri.

Anastasia tende l'orecchio e sussulta ad ogni rumore. Finalmente riesce a prendere sonno.

Dorme poco e male.

È il Dottor Botkin a svegliarli. Fuori è ancora buio.

Vogliono trasferirli. Forse in un posto più sicuro. Forse li esilieranno, forse li libereranno.

Qualcosa sta per accadere. La coraggiosa ed esuberante diciassettenne Anastasia è fiduciosa.

Indossa il suo corpetto, carico dei gioielli della corona, si fa aiutare da Maria per stringerlo bene. Le forme paffute dell'infanzia la stanno abbandonando e la sua figura si è fatta più sottile.

Sta diventando bella al pari delle sue sorelle, forse perfino un pò di più, pensa con una punta di orgoglio nell'agitazione e nel terrore del momento.

Sulle scale lo zar sorride al suo "diavoletto". Porta Alessio in braccio.

Anastasia allarga il suo sorriso, incerto, anche verso il fratello infermo e lo fa sentire più tranquillo. Protetto come quando le quattro sorelle facevano la spola sulla sua culla per ricoprirlo di baci.

Scendono giù. Nicola con in braccio Alessio, Alessandra si segna con la croce, la cameriera Anna Demidova porta due cuscini tra le mani, il Dottor Botkin avanza insicuro.

Le quattro sorelle procedono in fila, una dietro l'altra. A coppia, unite come sempre.

Arrivano in cantina. Dicono loro che devono fare una foto.

Olga e Tatiana si sistemano dietro la sedia della loro mamma, Nicola ne ha voluto tre. Per sè, per Alessandra e per Alessio.

Gli ultimi troni di un regno in rovina.

Anastasia si avvicina ad Anna Demidova. Poi cerca la mano di Maria e la stringe forte, forte. I lettoni rientrano e si schierano.

Paiono un plotone di esecuzione.

Anastasia ha un sussulto e ingoia la paura. Respira gli ultimi attimi di vita.

Gli ultimi attimi da Anastasia Romanov prima che il suo nome sia affidato alla storia. Per sempre.


*** **** *** * Un grazie di cuore a Kay 33 per le recensioni che ha lasciato a questa breve storia. Sono davvero felice che ti sia piaciuta:)

Grazie anche a chi l'ha messa tra le seguite e le ricordate e a chi, semplicemente, ha speso un pò del suo tempo per leggere!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: reggina