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Autore: Giulietta_3    03/03/2013    1 recensioni
Chi mi conosceva, avrebbe detto con tranquillità che Micol quel giorno era pimpante come al solito, ma vi assicuro che ero tutto tranne che pimpante.
Avrei voluto dare fuoco ad Holmes Chapel, buttarmi giù da un dirupo, tagliarmi le vene fino a morire piuttosto che rivederlo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si avvicinò lentamente al mio banco, come per far perdurare l’agonia, mentre io l’avrei solo voluto prendere
per il colletto di quell’insulsa camicia bianca che lo faceva sembrare ancora più bello, e farlo sedere.
Arrivò finalmente a destinazione, spostò la sedia e ci affondò su il fondoschiena, poi sorrise.
‘Ehy’
‘No davvero Harry noi non ci vediamo da tre anni e tutto quello che sai dire è ehy?’ si certo, mica
mi ero messa a chiedergli perché in tre anni non mi avesse cacato di striscio, ne perché non mi rispondesse alle chiamate;
no no, io Micol Pond non potevo mica fare cose scontate.
Mi stavo tranquillamente mettendo a parlare con Harry Styles del suo saluto poco consono alla situazione.
Quanto ero cretina?
‘Micol senti’ provò a dire con quella facci da schiaffi e quella voce da cane bastonato.
‘No Micol un corno Harry, non voglio sentirti, non voglio parlarti, non voglio vederti ok?’ niente era ok in realtà,
l’unica cosa che volevo fare era abbracciarlo, dirgli che i suoi occhi mi stavano logorando, che mi era mancato come l’aria.
‘Ti prego Micol sono tornato per t…’ ma non gli permisi di continuare.
Nonostante in quel momento volessi solo baciarlo, combattevo contro me stessa.
 “Odia Harry un po’ di più e starai bene pure tu” continuavo a ripetermi.
‘Non ti azzardare a dirlo Harry perché potrei farti seriamente del male. – dissi sussurrando, cercando di attirare
il meno possibile l’attenzione già palesemente posata sulle nostre figure - Non puoi venirmi a dire che sei tornato per me,
dopo che ti sei scopato più o meno mezza Londra, e calcolando che l’altra metà è occupata da alberi e palazzi
la classifica non va nettamente a tuo favore. Non una telefonata, né una lettera. Mi sarebbe bastato anche un post-it giuro!’
ok ora iniziavamo a ragionare.
Ma la sua reazione non fu proprio quella sperata, mi guardò per più o meno un minuto e poi si mise a ridere.
‘Non sono tornato neanche da un giorno e stiamo già litigando, certo che le cose non cambiano mai’ disse sorridendo
cercando di reprimere un’altra risata.
Io gli diedi uno scappellotto e tentai in tutti i modi di non sorridere di rimando.
Fredda e Distaccata. “Odia Harry un po’ di più e starai bene pure tu”
‘Mi sei mancata’ mi girai di scatto, ma il suo sguardo, un po’ lucido, era troppo concentrato sulla professoressa,
che cercava invano di spiegare l’importanza del tamburello nella musica popolare.
Come potevo leggere la verità nei suoi occhi se non mi degnava di uno sguardo?
‘Non è vero. Potevi telefonarmi, mandarmi un messaggio e invece non hai fatto nulla Harry, mi hai semplicemente lasciata andare’ dissi dando voce ai miei pensieri.
Perché non mi aveva chiamata? Perché non mi aveva pensata? Morivo ogni giorno svegliandomi senza di lui.
‘Io non ti ho lasciata andare ok? Io non volevo farti soffrire, pensavo fosse la cosa migliore da fare’ disse arrabbiato,
senza però voltare lo sguardo. Come poteva essere la cosa migliore dividerci?
‘Pensi che io non stia soffrendo? Harry, guardami negli occhi, e cazzo dimmi se io non sto soffrendo come un cane
da quando te ne sei andato.’ Ok, ma non avevo detto fredda e distaccata?
Lui strabuzzò gli occhi e si girò lentamente verso di me e in quel momento l’unica cosa sensata che mi veniva in mente,
era di usare la matita come coltello e uccidermi in maniera teatrale.
Quelli, non erano occhi, erano un suicidio.
‘Non mi ami più vero?’ sprofondare, sotterrarmi, impiccarmi, volare dal ventitreesimo piano.
Avevo molte alternative in quel momento, ma l’unica che non presi in considerazione fu dire la verità.
‘Non è così semplice… tu non puoi tornare, come se fossi solo sceso un attimo a comprare le sigarette, e chiedermi se ti amo ancora Harry. Sono passati tre anni…’ dissi sottovoce, concentrandomi sulle sue ciglia.
Tutto piuttosto che guardarlo negli occhi.
‘E’ un modo gentile per dirmi che non mi vuoi più?’ rispose con un sorriso amaro sul volto.
No idiota, era un modo carino per dirti che ti amavo ancora, ma che ero confusa, ma tu hai sempre avuto la sensibilità di un criceto.
‘No Harry è un modo gentile per dirti che non so più chi sei. Penso di essere ancora innamorata di quel ragazzino
che veniva a casa mia e che si vergognava di indossare magliette troppo attillate.
Ma tu Harry Styles sei uno sconosciuto per me’ e quelle parole fecero male, perché erano la pura verità.
Anche lui sembrava colpito e per un istante mi parve di vedere una lacrima solcargli il viso.
‘Sono ancora lo stesso Mic’ disse utilizzando quel vecchio nomignolo.
E lui non poteva farlo, non più, non da quando quel giorno era uscito da casa mia e non era più tornato.
‘Dimostralo’ cosa avevo detto? Un idiota.
Ora lui ci avrebbe provato, ci sarebbe sicuramente riuscito, e io sarei caduta nuovamente nella sua trappola.
Stupida, stupida, stupida.
‘Te lo dimostrerò’ disse sicuro, mantenendo ancora lo sguardo fisso sulla professoressa.
Io lo guardai e mi persi in quella contemplazione. Era cambiato, diventando un bellissimo uomo.
I suoi capelli sembravano molto più morbidi e avevano finalmente preso una forma.
Era dimagrito e si era alzato almeno di dieci centimetri.
Il suo volto era diventato perfetto, privo di quella ingenuità che lo caratterizzava qualche anno prima.
Era tanto bello da stare male.
‘Perché non mi guardi?’ dissi all’improvviso. Lui ridacchiò e per qualche motivo sconosciuto io mi maledissi
per avergli posto quella domanda.
‘Non penso tu voglia realmente saperlo’ arrossii senza volerlo, inconsapevolmente. Cosa significava?
 
 
 
 


‘O mio Dio, allora ti ama ancora!’
L’ora di pranzo era per antonomasia il miglior momento della mia giornata. Non studiavo, mangiavo e non pensavo a nulla.
Quel giorno però avrei preferito non dover entrare nella mensa. Tutti chiacchieravano sulla star tornata in patria,
tutte le ragazzine ridevano e sognavano di potersi rotolare sotto le lenzuola di Harry e dubito fortemente,
che anche i maschietti non ci avessero fatto un pensierino.
Harry era davvero diventato bellissimo, ed Ezra non smetteva un secondo di ricordarmelo.
‘No idiota, vuole solo aggiungere un altro nome alla sua stupida lista’ dissi non del tutto certa delle mie parole.
Harry poteva essere cambiato, ma non sarebbe mai stato quel tipo di ragazzo.
Amava le ragazze più della sua immagine allo specchio, ma le rispettava.
‘Si certo, come no, per questo stamattina mi stava per saltare addosso quando ti ho portata via’
‘Su Ezra smettila!’ era davvero assillante.
La sua paura più grande era quella che io diventassi zitella,ma secondo me non c’era nulla di cui preoccuparsi.
Avevo avuto altre storie da quando Harry se ne era andato, non storie importanti, ma comunque storie!
Anche se i ragazzi somigliavano tutti assolutamente ad Harry ciò non voleva dire nulla.
‘Comunque ti dimostrerò che lui ti ama ancora, ho un video da mostrarti ok? Oggi pomeriggio a casa mia, non fare tardi.’
Disse con voce autoritaria, si alzò e mi lasciò da sola con i miei pensieri.
Cosa diavolo ne sapeva lui? E che genere di prove aveva per provarmi che Harry mi amasse ancora?
Un giorno all’altro Ezra Miller mi avrebbe fatto impazzire.





 

Eccoci qui con un nuovo capitolo :)
Harry a quanto pare è più bono che mai ahahah.
E chissà il nostro amco gay/bisex (ancora devo scegliere cosa di più xD) ha da mostrare alla nostra povera micol che si ritrova tutti contro!
Bacioni e a presto XOXO.

 
  
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