Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: TheSunMaster    03/03/2013    0 recensioni
Cosa accadrebbe se un ragazzo che è sempre stato in un angolo trovasse il modo di mostrarsi?
Troverà l'amore? Troverà astio? Troverà divertimento?
Cesare è pronto a scoprirlo.
Genere: Comico, Erotico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Entro nella stanza di Giulio seguito da lui, è una stanza ampia e luminosa, dipinta di un lieve azzurro pastello. Il colore del letto è in perfetta combinazione con le pareti, è una stanza bellissima. Cominciamo a baciarci dolcemente. Azzardo ad allungare una mano e tocco i suoi addominali e scendo giù, con le dita violo l’entrata dei suoi boxer e tocco il mio desiderio, la parte di Giulio che non avevo ancora visto. Gli sbottono i jeans e gli tolgo i boxer, è meraviglioso di un rosa pallido che si scurisce sulla pelle che copre il glande, lo prendo in mano e comincia ad ingrandirsi. Raggiunge in un baleno i venti centimetri scopro il glande che è di un leggero color porpora lucido. Anche lui comincia a spogliarmi e rimaniamo entrambi nudi.Giulio mi osserva, il mio fisico non è granché muscoloso ma definito, e i miei centimetri sono più che sufficienti. Mi metto in ginocchio e comincio a segare il mio dio greco, lui comincia a mugolare e a fremere. Non resisto più ed assaggio il mio chupone, è fantastico! Comincio a leccare e a pompare, come un’idrovora.Lui geme ancora più forte, ma la sua resistenza è massima, quindi non è neanche vicino a venire. Continuo per dieci minuti buoni e lui mi blocca. Poi mi fa alzare e mi restituisce il favore, lui però mi fa venire e ingoia tutto. Allora anche io mi attacco a lui e lo faccio venire, il suo seme ha un sapore meraviglioso. Lecco tutto, poi sentiamo una porta che si chiude, sono i suoi genitori, ci ricomponiamo e facciamo finta di studiare.

*

Lorenzo:

“In questo girotondo d’anime…” il cellulare comincia a suonare, è la mia sveglia. Arranco fuori dal letto, do un calcetto a Luna, il mio cane, e la faccio spostare. Mi dirigo verso il bagno e chiudo la porta, l’acqua del lavandino mi sveglia del tutto. Prendo lo spazzolino e il dentifricio, mi lavo i denti per dieci minuti prima di rendermi conto che c’è un pensiero che mi tormenta. Poi un’immagine mi colpisce, Cesare ed Giulio in bagno che si baciano. Un’onda di frustrazione mi assale, e qualcosa comincia ad alzarsi nei pantaloni, cerco di pensare ad altro. Vado in cucina e faccio colazione, madre è uscita presto quindi sono tranquillo. Finisco di prepararmi ed esco. Arriva l’autobus arancione ed io salgo, ci sono un mucchio di estranei ed io vado in panico, non mi piace la gente. La strada corre e le fermate si susseguono, ci mette troppo tempo e arriva sempre in ritardo! Mi fiondo giù e finisco contro una ragazza, mi scuso, sento uno “sfigato” provenire dalla bocca del suo amico ma non ci faccio caso, sono abituato ormai. Il cancello della scuola è per me l’entrata dell’inferno e i ragazzi sono i diavoli. Cammino piano e cercando di imitare la camminata di quelli che mi stanno attorno, per non essere osservato, non mi riesce molto bene. Accanto alla porta d’entrata vedo Cesare ed Giulio che chiacchierano e si fanno il solletico per scherzo. Poi arriva Maicol e cominciano a giocherellare anche con lui, Cesare sembra a suo agio nonostante sia accanto ai due pezzi grossi, e sembra che non gli diano fastidio gli sguardi della gente. Ma anche lui era come me, timido e riservato, parlava poco mentre ora sembrava un altro. Mi sono fermato in mezzo al parcheggio come un ebete, gli estranei mi guardano, ricomincio a muovermi e cerco di non andare in panico avvicinandomi alla porta. Passo e non succede niente, fiuuu! -Lorenzo, aspetta!- una voce mi chiama. D’OH! Cesare m’insegue, mi fermo e divento di una leggera sfumatura verdastra, lui se ne accorge e mi chiede solo se ero riuscito a fare gli esercizi di geometria, anche se voleva chiedermi altro. -No… non mi son venuti…- gli rispondo. -Erano difficilissimi, per fortuna mi ha aiutato Giulio se no non ce ne andavo fuori! Ci vediamo in classe comunque!- mi congeda, grazie a dio, restare lì fermo con lui era peggio del solito inferno. Vado al terzo piano e metto lo zaino accanto al mio posto, poi me ne vado al bagno. Chiudo la porta e guardo fuori dalla finestra, il sole nascente è bellissimo. La campana suona e torno in classe, entro e mi ritrovo contro Giulio che sta salutando il suo ragazzo. Mi guarda a strano e va via. La lezione di storia inizia e prendo il block notes, prendo appunti e nei momenti in cui la prof spiega guardo il muro come faccio sempre, mi scappa l’occhio verso Cesare e lo vedo intento a guardare la prof ed a annuire, intervenendo ogni tanto, come se stesse intrattenendo un discorso con la prof. Irgoni. È carino dopotutto capelli castani di lunghezza media, occhi turchesi, labbra grosse e rosse e l’aria da fighetto. Lo sto fissando e lui se ne accorge, mi sorride, solita sfumatura verde e lui distoglie lo sguardo ricominciando a parlare con la prof. Suona la campanella, è l’ora di sociologia, ora in cui non si fa niente e che io trascorro leggendo o raramente chiacchierando con Chiara. Rimango di sasso quando Cesare mette la sua sedia vicino al mio banco e disponeil suo block notes su di esso. -Ti dispiace se ti faccio compagnia? Noi maschi qui dentro dobbiamo restare uniti o queste galline ci spennano!- mi dice con un ghigno. -Fai pure…- risposta breve che esce dalle mie labbra senza controllo. -Grazie…- si siede tranquillo e comincia a scribacchiare qualcosa sul blocco, dubito siano appunti, non prende mai appunti nessuno. Dopo una decina di minuti smette di scrivere e si mette a guardare il prof, sembra annoiato. Io continuo a leggere, anche se non capisco una sola parola. Mi afferra la mano sinistra e la appoggia sul banco, comincia a farci dei ghirigori con la penna, normalmente mi darebbe fastidio ma in quel momento mi piaceva. Finito lo spazio sulla mano mi chiede: -Ti va di andare in caffetteria? Ho voglia di un tè freddo…-. -Ok… ma come facciamo con il prof?- gli rispondo. Sorride e mi scombina i capelli, -Segui il maestro…- si alza e va verso la porta, quando il prof non guarda salta fuori. Mi alzo e mi avvicino alla porta, il prof mi nota e gli chiedo se posso andare in bagno. Lui mi da il permesso ed esco. -Ti sei fatto beccare pivello!- mi dice sornione. Mi afferra per un braccio e mi trascina giù, in caffetteria c’è una ragazza che fa i compiti, lui la saluta e lei ricambia. Non credo la conosca, ma va beh. Prende il suo tè alla pesca e ci incamminiamo verso le scale, lui è silenzio e sorride al mio fianco. Arriviamo sul nostro piano e lui va in bagno, butta la lattina vuota e si infila in un bagno. Esce dal bagno intento a sbloccare la zip che (casualmenteJ) gli si era incastrata. Mi chiede di dargli una mano e io cerco di aiutarlo, mettere le sue mani sul suo cazzo anche se coperto dai vestiti mi da una scossa fortissima, dopo poco la zip è al suo posto ma io non riesco a staccarmi da lui, lui mi dice: -Uh, ci sei ancora? Togli le mani da lì o mi diventa duro!-. Lo guardo negli occhi e lui capisce che ero pieno di voglia e di paura, mi afferra dolcemente la mano e se la mette sulla bocca, mi da un bacino poi si allontana sussurrando: -Scusami, ma non posso tradirlo, è il mio sogno…-. Giulio ovviamente. Torniamo in classe e lui si mette ancora accanto a me e mi riprende la mano, ricomincia a tracciare i suoi disegnini sopra agli altri. Io ho ancora paura, di me stesso.

Cesare:

Mi dispiaceva vedere Lorenzo così, ma non potevo tradire Giulio e non volevo, era tutto quello che avevo e che volevo. La campanella suona, senza che nessuno se ne accorga do un altro bacino alla mano di Lorenzo e torno al mio posto, sembra combattuto, ma non posso fare niente per lui. La lezione di pedagogia è una palla assurda ma tento di passare il tempo continuando la lettera che prima avevo iniziato, una lettera per Giulio. Non una lettera di amore, ma con delle storielle buffe che so di per certo gli sarebbero piaciute. La campanella suona e il mio tormento si fa intenso ma appena lo vedo tutto si cancella, secondo problema risolto, almeno in parte.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: TheSunMaster