||Scale, auto, strada, ospedale, pronto soccorso; pronto soccorso, auto, strada, scale, camera da letto.
Il percorso si seguiva come in un ciclo, impossibile da spezzare. La donna finalmente muore, dando fine alle sue pene una volta per tutte. Preferisce uccidersi all’idea di continuare.
Niente più parenti, che motivo hanno di aiutare una persona che non vuol farsi aiutare. Gli amici.... loro hanno perduto la speranza di poterla strappare da quel male, sono andati avanti. Di ragazzi non se ne parla, loro vogliono la passione, le labbra, la carne. Ma quale carne per Sara, tutto quello in cui credeva, tutto quello su cui aveva basato la sua felicità è svanito; giorno dopo giorno.
Di lei rimane solo un corpo smunto, pallido. Quei bellissimi occhi si sono spenti, come il colore dei suoi capelli, e delle sue labbra.||

Cosa potrebbe esserci di peggio…

||Janji muore a 17 anni. Non si aspettava di vivere più a lungo. Figlio di nessuno, padre di se stesso. Accompagnato dal dolore della vita, ma anche della consapevolezza che quel dolore non era niente a quello della morte dell'anima. Lui stava bene così, è sempre stato bene così.
Janji si sentiva bene…. Janji è stato bene.||

Le storie che ti ho descritto possono sembrare assurde e estremamente catastrofiste, ma ammetto tristemente che si tratta di storie vere.
A quale prezzo sottoponiamo la qualità delle nostre vite? Spesso nell’intento di migliorarle cadiamo in un baratro senza possibilità d’uscita,come successe a Sara… mia sorella maggiore, la mia Sara….. Altre volte basta guardarci dentro per trovare ogni risposta, oltre qualsiasi spettro di oggetti e cose materiali, oltre la ragione, credendo.

Sara era mia sorella. Janji mio figlio, o per meglio dire il prodotto di un adozione a distanza, ma perché sottolineare certe piccolezze.
Ho passato la vita a leggere le storie delle mie due metà, tra il diario di Sara e la sua lenta discesa alla malattia, alle numerose lettere del piccolo, talmente consapevole di ciò che era e che è rimasto fino alla fine.

Ora pongo a te la domanda: Ciò che rende lunga la vita, è davvero la quantità degli anni trascorsi?