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Autore: Tamar10    03/03/2013    2 recensioni
Piccola raccolta di One-short di momenti di famiglia, dai più seri ai più stupidi.
Ci saranno legami di tutti i tipi (fratelli, cugini, genitori, zii e chi più ne ha più ne metta) di vecchia, media e nuova generazione. Spero apprezzerete ^^
-Rose&James
-Albus&Lily
-Ted&Andromeda
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, James Sirius Potter, Sirius Black, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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A MESSAGE FOR YOU

 

Il primo biglietto Andromeda l'aveva trovato nel libro di Trasfigurazione. Era un anonimo, scritto in fretta su un foglio di pergamena stropicciato e sporco d'inchiostro.

Diceva solo:Sei carina”. Non ci aveva fatto molto caso, probabilmente era solo uno scherzo, ed era finito dritto nella spazzatura.

Col senno di poi l'avrebbe conservato.

 

Il secondo biglietto lo trovò qualche settimana dopo attaccato alla sua divisa fresca di lavanderia e rafforzò la sua convinzione che qualcuno (i maggiori sospetti ricadevano su sua sorella Bella) le volesse giocare un brutto tiro. Era scritto in stampatello con la grafia di un bambino di cinque anni.

I'M IN LOVE WITH YOU

Andromeda guardò per qualche secondo il biglietto con un misto di curiosità e di disgusto, poi lo accartocciò e se lo ficcò in tasca, intenzionata a buttarlo il prima possibile.

 

La terza volta il foglio era nuovo di zecca, aveva solo un angolino strappato e profumava di arance. Glielo aveva portato Emma, a cui sua volta era stato dato da Rodrick Jeres che l'aveva ricevuto da David che non gli aveva voluto dire chi glielo avesse dato.

C'era scritta una poesia d'amore, di quelle pompose e zuccherose da far venire il diabete, in una grafia precisa e minuta, leggermente inclinata, che non aveva mai visto.

Inizialmente sperò che avessero sbagliato destinatario, ma la dedica era chiara:

Ad Andromeda Black, la più luminosa fra le stelle.

Questa volta il foglio finì nel fuoco, ormai era chiaro che aveva un qualche spasimante anonimo. Pensò con terrore alle prese in giro delle sorelle o, ancora peggio, a quello che avrebbero detto i suoi genitori se avessero letto uno di quei biglietti.

Era arrivato il momento di intervenire.

 

Il giorno dopo ad Incantesimi si sedette vicino a Ted Tonks.

Ted Tonks era esattamente tutto quello che la sua famiglia le aveva insegnato a disprezzare: un Nato Babbano, un Tassorosso Sanguesporco che insudiciava il nome stesso di maghi. Eppure lei lo trovava stranamente a posto, ancora peggio quasi simpatico. Le piaceva il suo sorriso spontaneo, la divertivano le sue battute e la sua inarrestabile parlantina.

-Ho sentito dei biglietti.- le disse sorridendo.

Andromeda impallidì, non voleva che la voce girasse troppo.

-Chi te l'ha detto?- chiese brusca.

-Me lo deve aver accennato Jeres.- rispose il ragazzo, -Non sei curiosa di sapere chi è il mittente?-

-È quello che sto cercando di capire. Così quando l'avrò trovato lo costringerò a smetterla!-

Le sembrò che il sorriso di Ted si spegnesse un po'. Stranamente il ragazzo non parlò più per il resto della lezione e quando la campanella suonò Ted si alzò di scatto e si allontanò, lasciando dietro di sé solo un vago odore di arance.

 

Il quarto biglietto arrivò svolazzando alla finestra del suo dormitorio.

Venerdì alle 23 davanti al bagno del 2° piano.

 

Il coprifuoco era già passato da un pezzo quando Andromeda salì le scale in punta di piedi per recarsi all'appuntamento.

Una voce nella sua testa, forse quella della ragione, le gridava che era pazza ad andare in giro per i corridoi fuori orario per incontrare un presunto ammiratore, probabilmente pazzo anche lui, e che sarebbe dovuta rimanere al calduccio nel suo letto.

Lei si ripeteva che lo stava facendo solo per mettere fine a quella storia, ma in realtà era terribilmente curiosa di sapere chi fosse l'anonimo mittente.

Davvero qualcuno si era innamorato di lei o era solo uno scherzo di cattivo gusto?

Magari era davvero un bel Purosangue l'autore di quei biglietti.

Si era immaginata Alan Danner, il ragazzo più bello della scuola, che la attendeva davanti al bagno con indosso uno smoking.

Stai decisamente correndo troppo. Le disse la voce della ragione riportandola coi piedi per terra.

Girò l'angolo e si trovò davanti a...

-Ted?!-

Il ragazzo si voltò sorpreso reggeva un cartello fra le mani.

-Che stupida che sono stata! Era stato tutto uno scherzo e ci sono cascata in pieno! Anche se da te non me lo sarei mai aspettato...- gli disse minacciosa.

Poi notò la scritta sul cartello.

Vuoi metterti con me?

-Oh!- esclamò sorpresa, -Non era un scherzo vero?-

Il ragazzo scosse la testa.

-Ma che ti prende?!- sbottò Andromeda dopo un lungo silenzio imbarazzante. -Parli a macchinetta tutto il giorno e proprio adesso fai scena muta?-

Ted sembrò riprendersi.

-No, è che io ti ho scritto quel biglietto per farti sapere cosa pensavo...poi David mi ha detto che non andava e dovevo scrivere qualcosa di più diretto...che dovevo “dirti cosa provo a chiare lettere” così ti ho scritto il secondo biglietto. Ma poi è arrivata Beth che mi ha detto che alle ragazze piacciono le cose romantiche e mi ha costretto a scrivere quella lettera. Pensavo ti piacesse... cioè, sì insomma, tutta questa storia dell'amore e del mistero, poi tu mi hai detto che volevi spaccarmi la faccia, più o meno e...beh, eccomi.-

Ted si piegò in due per riprendere fiato, aveva confessato tutto senza respirare. Andromeda ne approfitto per guardarlo meglio. I capelli biondi gli ricadevano in modo buffo davanti al viso, si accorse che il suo cuore aveva accelerato di colpo senza motivo.

Lui le restituì uno sguardo speranzoso.

-Non mi hai ancora ucciso...è un buon segno?-

-No! Cioè, sì. Insomma...io ti piaccio?- chiese ancora shockata.

-Pensavo di essere stato abbastanza chiaro.- rispose Ted agitando il cartello.

In quel momento, in piedi in mezzo al corridoio alle undici di sera passate da un pezzo, Andromeda si rese conto di essere innamorata di Ted Tonks, Tassorosso Nato Babbano, tutto ciò che la sua famiglia disprezzava.

-Allora?- chiese lui.

La ragazza si mise le mani in tasca e ne tirò fuori un pezzo di carta appallottolato. Ted lo srotolò incuriosito, c'era scritto: “ I'M IN LOVE WITH YOU

-Questo è il mio biglietto!-

Andromeda sorrise.

-A chiare lettere, no?-

 

Lo scambio di messaggi proseguì.

La famiglia Black non avrebbe mai approvato, per questo dovevano mantenere il loro rapporto segreto, così si scrivevano tutto quello che non potevano dirsi di persona.

Nascondevano i biglietti ovunque: nei libri, nelle scarpe, nelle cravatte, una volta Ted si era addirittura dimenticato un biglietto in mezzo al tema di Pozioni.

Non si firmavano neanche, ormai si conoscevano troppo bene.

Passarono anni e con il diploma Andromeda decise di rendere pubblica la loro relazione. I Black si indignarono e la cacciarono di casa.

 

Il biglietto più importante lo ricevette proprio quel giorno.

Ted si inginocchiò davanti a lei e tirò fuori una scatoletta di nera. Andromeda la aprì, emozionata, dentro c'era solo un pezzettino di carta.

Vuoi sposarmi?

 


Note d'Autore
Questa one-short partecipa al "9 ore contest" indetto da Shizue Asahi ed è in attesa dei risultati.
Inizialmente ero indecisa se inserirla in questa raccolta, perchè non tratta di veri e propri legami parentali, ma come ha detto giustamente Gin: "L'amore fra futuri coniugi significa imparentarsi."
Mi sembra giusto u.u

È la primissima volta che tratto di questa coppia (in realtà non ho neanche mai letto una storia con loro due) quindi spero di averli resi abbastanza bene. Ted mi sembra il tipico ragazzo che non è troppo timido per fare una dichiarazione d'amore e Andromeda, beh, in fondo ha un cuore d'oro.
Era da un po' che mi frullava in testa l'idea dei bigliettini anonimi, ma non sapevo a che coppia abbinarla, il contest capitava a fagiUolo...
Avevo anche una mezza idea di fare un bigliettino “d'addio” prima che Ted partisse (e di conseguenza morisse), ma mi sembrava troppo macabro. Avrebbe decisamente rovinato l'umore fluffoso della storia :)
P.s. Lo so che il titolo della storia in inglese fa molto bimbominkia, ma in italiano tutto quello che mi veniva era “C'è posta per te” ._.
  
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