Prima di leggere vi avverto che il capitolo è un po’ malinconico e pesante, ma presto diventeranno più avvincenti! Se leggete e vi va, recensite! Ci vediamo sotto ;)
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Inizio a correre verso casa impaurita, e il lupo mi insegue. Perché? Perché a me?. Corro più veloce che posso mentre la bestia dietro di me caccia schiuma dalla bocca ed ha degli occhi infuocati, assatanati, con uno sguardo che dice “Sono pronto a sbranarti e ucciderti”. Non ce la faccio le gambe stanno cedendo… Giusto! La casa di Mercedes! E’ più vicina, a pochi metri da me, posso farcela ad arrivare in tempo. Quindi accelero, faccio uno scatto, che anche se è lento, mi aiuta a recuperare spazio. “Ce la puoi fare” mi ripeto più e più volte. Ecco il campanello. Busso a ripetizione, Mercy deve aprire prima che la bestia mi raggiunga. Finalmente la porta si apre e mentre la mia amica cerca di parlare la spingo indietro, mi butto dentro casa e chiudo la porta. Mentre Mercedes è a terra con uno sguardo impaurito, dietro la porta di vetro colorato vediamo un’ombra. Sì, è quella del lupo. Sbatte i suoi artigli contro la porta per qualche secondo, ma poi smette. Mi affaccio alla finestra e noto che non c’è più. Era tutto finito, ma quando Mercy mi strinse in un abbraccio, scoppiai a piangere.
“Era… tutto così brutto” dico singhiozzando, e vado in iperventilazione
“Calmati Rach, mi dirai tutto dopo, ora siediti”
Mi accompagna al divano ,mi siedo, e Mercedes mi stende sulle gambe una coperta. Mentre lei mi prepara una camomilla, continuo a singhiozzare e a pensare a ciò che era successo poco prima. Perché stavo piangendo? Era tutto passato, ero al riparo e nessuno si era fatto del male. Ma forse piangevo per sfogarmi, anche perché avevo provato tanta paura.
“Rachel, vuoi dirmi cos’era… Quella cosa?”
“Era… era… un lupo”
“Un lupo? Rachel siamo in città, il bosco più vicino dista 30 km, e, a quanto ne so, non ci sono mai stati lupi”
“Era un lupo! L’ho visto, ho visto i suoi occhi, e… Mercedes ho così tanta paura!” l’affanno si era fermato
“Ma da dove stavi venendo?”
Dopo averle raccontato tutto per filo e per segno le dico: “Ma la cosa più preoccupante è che… quando mi sono girata il lupo non c’era. C’era una ragazza! Ma poi è sparita e… beh, sai cos’è sucesso”
“Rachel non succederà più, non ti preoccupare, ma mi hai fatto spaventare così tanto”
“Scusa, non volevo.”
“Vieni, dormiamo in camera mia”
Anche se è una serata un po’ strana non posso rinunciare ai miei rituali d’idratazione facciale. Poi mi infilo il pigiama e vado a letto. La mia amica sta già dormendo nella parte inferiore del letto a castello, quindi mi arrampico sulla scala il più silenziosamente possibile cercando di non svegliarla, mi distendo e chiudo gli occhi.
*il giorno dopo*
“Rach…” apro gli occhi “Rach… sono le 9.00”
“La scuola di teatro… devo andare…” dico con una voce roca
“Sei sicura? Non hai smesso di muoverti per tutta la notte, e ogni tanto farfugliavi qualcosa”
“Mercy, è importante, è il mio primo giorno”
“Ok, allora prendi qualcuno dei vestiti che hai lasciati qui”
“Grazie per ieri sera”
“Di niente, ma ora alza il tuo bel culetto, e vai a prepararti per fare la tua bella figura”
Scoppio a ridere e vado a vestirmi.
Dopo aver salutato la mia amica, esco e mi avvio verso la strada della scuola. Cavolo mi tremano ancora le gambe, ho paura. Mi sembra di rivedere quell’ombra dovunque io guardi, anche se la strada è visibilmente affollata. Vorrei avere i miei papà qui con me, ma loro sono in viaggio, a New York, e ci resteranno per almeno 2 anni, se non di più. Mi mancano, e vederli per skype non mi basta, voglio i loro abbracci, mi facevano sentire protetta.
Arrivata alla scuola mi chiedo se non è un sogno: l’edificio è a 4 piani, al primo c’è l’auditorium, ne sono sicura, ma non ho il tempo di visitare gli altri che un ragazzo mi prende per un braccio e mi dice: “Ciao, sei nuova?”
“Sì, piacere Rachel”
“Oh Sebastian, e il piacere è tutto mio”
“Allora… sei anche tu al primo anno?”
“Sì ma sono esperto dell’ambiente, e sarò la tua guida”
“Ok, quindi dove andiamo?”
“In classe! Però io ho già un compagno di banco, ti toccherà trovarne un altro”
“Ok, ok… Andiamo!”
La classe era bellissima. Era una stanza abbastanza grande, con banchi vecchia scuola, di bellissimo legno lucido. C’era già il prof: “Ah, tu dovresti essere… Rachel Berry!”
“Sì, piacere” Gli tendo la mano e ricambia la mia stretta
“Prego accomodati lì”  mi dice indicando un banco vuoto “La tua compagna arriverà a breve, anche lei è nuova”
Dopo pochi minuti infatti entrò una bellissima ragazza, con i capelli biondi, gli occhi castani sovrastati da una fitta linea di eyeliner, e un fisico invidiabile.
“Quinn Fabrey! Benvenuta!”
“Grazie professore”
“Quello è il tuo posto” Quindi lei si siede affianco a me
“Ciao, io sono Rachel”
“Quinn. Anche tu nuova?”
“Sì sì”
“Penso proprio che sarà una bella esperienza questa”
“Anche io” le dico ma il prof inizia la sua prima lezione e smettiamo di parlare. Non so perché ma vedere quella ragazza mi ha calmato. La sua voce è così rilassante. Cosa sto facendo? Non la conosco neanche e già penso di essere sua amica. Rachel, smettila di farti delle illusioni.
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Ok, ho aggiornato anche questa. Vi prego recensite, ho bisogno di sentire i vostri pareri. Naturalmente vi invito a mettere la storia tra le seguite/preferite/ricordate. Vi ricordo che martedì aggiornerò “I’m here to save you” e forse anche questa. Al prossimo capitolo ;)
WG99