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Autore: harrehs    03/03/2013    24 recensioni
Harry Styles, ragazzo di un piccolo paesino, sedici anni, un sogno nel cassetto, tenta in tutti i modi di farsi notare dalla sorella del suo migliore amico, Allison Morris.
Lei, la ragazza che gli spezzò il cuore.
Quasi tre anni dopo, quando Harry è ormai una superstar internazionale ed è convinto di aver dimenticato il suo amore del liceo, un imprevisto li farà incontrare di nuovo.
Harry si ricorderà di avere con lei un conto in sospeso.
***
Appoggiò i palmi delle mani ai lati della mia testa, e piegò i gomiti in modo da avvicinarsi ancora di più.
La sua bocca sfiorò maliziosamente il lobo del mio orecchio, mentre i ricci ricadevano ormai sulla mia guancia, pungenti ed eccitanti al tempo stesso.
- Sai, mi fa impazzire...- mi soffiò sul collo, per poi poggiarci sopra le labbra.
Ci lasciò un bacio umido, che sembrò durare un'eternità.
Passò poi dall'altro lato.
- ... L'effetto che ora ho su di te.- finì,  ridendo lievemente. Era soddisfatto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4. Heartless


Thank you for showing me
Who you are underneath, no
Thank you, I don't need another heartless misery
You think I'm doing this to make you jealous
And I know that you hate to hear this
But this is not about you anymore
-One Direction




Allison's pov.

-Non lo abbiamo, mi spiace- si scusò la singorina Sills, bibliotecaria della scuola. Sospirai arresa.
Era da tempo che avevo voglia di leggere ''Orgoglio e Pregiudizio''. Che razza di biblioteca non aveva un libro del genere?
Rivolsi un mezzo sorriso alla bibliotecaria e mi voltai avvilita.
Andai a rifugiarmi nell'unico luogo dove trovavo conforto;  mi avviai verso i lunghi corridoi di quel luogo, fra le varie librerie. Il rumore di pagine sfogliate popolavano il silenzio e l'odore del legno degli scaffali mi metteva sicurezza.
-Non ce l'hanno, vero?- domandò una voce maschile, che sovrastò la quiete.
Mi voltai di scatto. Un ragazzo riccio mi mostrava un meraviglioso sorriso, adornato da due fossette, e due vispi occhi verdi. Sapevo benissimo chi era, lo avevo visto in giro con mio fratello qualche volta.
Scossi la testa.
-Se vuoi ce l'ho io a casa, ''Orgoglio e Pregiudizio''?- chiese conferma.
Fremevo talmente tanto per quel libro. Eppure un po' mi metteva a disagio, accettare il libro di uno sconosciuto.
-E' un bel libro...- aggiunse, forse per convincermi.
-Lo hai letto?- chiesi sbalordita e ammaliata.
Scosse le spalle con aria tronfia.
-Sì, metà. Un capriccio di mia madre.- aggiunse, finendo la frase con una lieve risata. Sorrisi anche io.
-Insomma, lo vuoi?- domandò ancora.
Annuii.
Sorrise felice.
-Allora te lo faccio avere, okay? Sei la sorella di Morris, giusto?-
Confermai. Qualche giorno dopo mi arrivò il libro tramite mio fratello. C'era anche un post-it all'interno, che recitava un ''Goditi il libro, ma sappi che è parecchio noioso, almeno la metà che ho letto. XX Harry''
Non gli chiesi mai come facesse a sapere che volevo ''Orgoglio e Pregiudizio''.




Non so davvero perché in quel momento, mentre una guardia mi stringeva un polso trascinandomi lontano dalla folla, mi venne in mente un simile ricordo. Forse perché ero estremamente sconvolta e incredula; neanche avevo avuto il tempo di ribattere che qualcuno mi aveva afferrata e trascinata via, senza dirmi dove.
Ma non feci domande, lasciai le cose al loro corso. Una volta usciti dall'ammasso della folla fui condotta attraverso la porta che portava a quei corridoi così simili a un labirinto. Silenziosa, la guardia mi indicò un'ulteriore porta in fondo al corridoio, dove regnava il silenzio, e intuii sarebbe stata la mia meta. Annuii svogliatamente e mi avviai verso il punto indicato dall'uomo. Aprii la porta: sala trucco.
Era davvero molto piccola in realtà, per cinque persone. C'era uno specchio e una sedia davanti a questo, un divano ricoperto di stoffa grigia e infine un armadio posto a sinistra della porta. Me la richiusi dietro, e non sapendo cosa fare mi sedetti sulla sedia, osservando la mia immagine riflessa nello specchio. Non mi ero truccata e si vedeva. Avevo quella maglietta lunga e capelli scompigliati. Si può dire che ero perfetta per apparire in ''The A team'' di Ed Sheeran.
Respirai profondamente cercando di rilassare i nervi. Ma che diavolo ci facevo io lì?
Una visita a un vecchio amico e mi ritrovo catapultata all'interno di una piccola stanza aspettando chissà cosa.  
Inspirai aria e chiusi gli occhi, beandomi di quella tranquillità; cominciai a pensare alle cose più assurde: i quattro microfoni, Logan e Adam che trasportavano una cassa e la dolce Amy che correva in giro per la stanza.
Non so quanto tempo passò, ma probabilmente quasi mezz'ora.
Sentii dei passi fuori dalla stanza e rizzai subito in piedi, cominciando a camminare avanti e indietro, pur di scaricare la tensione.
La porta si aprì e Harry fece il suo ingresso. Mi ignorò completamente. Per un attimo pensai addirittura che si fosse dimenticato che ero lì, invece mi guardò, per un secondo, e abbassò subito lo sguardo. Si gettò a peso morto sul divano e chiuse gli occhi, portando la mano destra tra i capelli, scompigliandoseli.
Mi sembrava diverso, completamente. Aveva quell'aria di strafottenza, sicurezza di sè, superiorità, che non era da lui.
Passarono cinque minuti ed ero stufa. Non ci vedevamo da tre anni e lui mi trattava così? Come se fossi una pezza da pavimenti?
Mi alzai decisa e mi diressi verso la porta, stupita e delusa da quell'atteggiamento.
-Che ci fai qui?- chiese, e per la prima volta dopo tanto tempo sentii la sua voce diretta a me. Ma non mi guardò, il che mi diede sui nervi.
-Un saluto.- mi limitai a rispodere, fredda.
Sbuffò divertito ed esibì un sorriso sghembo.
Poi cominciò a giocherellare con il lembo della sua t-shirt bianca, ridendo sotto i baffi.
-Come sta Will?- domandò pungente e capii che quella domanda se l'era già preparata da tempo. Forse nel momento in cui mi aveva vista, o forse mentre si dirigeva verso quella stanza, ma fremeva per fare quella domanda. Vidi la soddisfazione nei suoi occhi.
Quella domanda mi traflisse. Non riuscii a non pensare al passato, e a Will. Mi sarebbe piaciuto poter rispondere che stavamo bene, insieme. Ma era tutto finito.
La mia espressione cambiò, e divenni vulnerabile. Ringraziai il cielo che lui teneva ancora lo sguardo rivolto verso qualsiasi altra cosa, che non fossi io.
-Non so, da un po' non ci sentiamo- cercai di rispondere con voce ferma, aggrappandomi anche all'ultimo briciolo di sicurezza che restava in me in quel momento.
Le sue labbra si incrinarono leggermente verso l'alto, segno di un'ulteriore soddisfazione.
-Strano, e io che pensavo scopaste ancora- aggiunse, e in quel momento si mise seduto -Quand'è che avete smesso?- chiese poi, sorridendo maliziosamente e con gli occhi illuminati da aria trionfante. Non riconoscevo nessuna traccia di quel ragazzo riccio di Holmes Chapel.
Riuscii a reggere il suo sguardo, cosa che mi sembrò metterlo a disagio.
- Da quando lui baciò Jillian Kent qualche settimana fa, davanti ai miei occhi.- risposi, stavolta mostrandomi sicura di me; non volevo dargliela vinta, a lui e a quella sua improvvisa presunzione.
Tuttavia in quel momento la sua espressione cambiò totalmente. Alzò le sopracciglia incredulo, come se ciò che gli avevo appena detto fosse solo uno scherzo di cattivo gusto.
- La Kent? Sei seria?- esclamò indignato. Annuii, meravigliata e stranamente lusingata da quella sua reazione.  -Insomma, se io avessi avuto una come te al diavolo la Ke...- disse improvvisamente, ma si bloccò, come se avesse detto qualcosa di sbagliato. Spalancò gli occhi, incredulo e probabilmente pentito delle sue parole. Continuava a fissarmi, boccheggiando.
In quel momento, riconobbi il solito Styles.
Poi ragionai su ciò che davvero aveva detto. Il ragazzo che da quando stavamo in questa stanza mi parlava con superiorità, non dandomi la minima importanza e neppure guardandomi, aveva appena fatto un simile apprezzamento su di me? Jillian Kent era da sempre stata considerata una delle ragazze più belle e più desiderate della scuola. Io chi ero, a suo confronto?
Ma a quanto pare, considerando la battuta di Styles, io per lui ero qualcuno a suo confronto.
Non riuscii a nascondere un sorriso vincente.
-Tu cosa?- domandai, volendone sapere di più. Volendo assaporare la mia vittoria.
Ma lo avevo sottovalutato.
Si alzò e si diresse pericolosamente verso di me. Indietreggiai, andandomi a scontrare con la porta, mentre lui continuava ad avvicinarsi con aria maliziosa. La solita e stessa aria maliziosa, che a quanto pare continuava a conservare.
Feci per fare un altro passo indietro, ma solo allora mi ricordai di essere già attaccata alla superficie lignea di quella porta rinomata. Ero in trappola.  
Eravamo vicinissimi. Potevo sentire il suo respiro. Il suo profumo, che negli anni era cambiato. Non sapeva più di chewgam e caramelle.
Appoggiò i palmi delle mani ai lati della mia testa, e piegò i gomiti in modo da avvicinarsi ancora di più.
Sentii la sua bocca sfiorare il lobo del mio orecchio. I ricci ricadevano ormai sulla mia guancia, pungenti ed eccitanti al tempo stesso.
- Sai, mi fa impazzire...- mi soffiò sul collo, per poi poggiarci sopra le labbra. Un brivido partì da quel punto e mi percorse l'intero corpo.
Ci lasciò un bacio umido, che sembrò durare un'eternità.
Staccò poi le labbra. Quasi mi dispiaque.
Passò poi dall'altro lato.
- ... L'effetto che ora ho su di te.- finì. Lo sentii ridere lievemente, era soddisfatto.
Si scostò lentamente fino ad arrivare a rivolgermi lo sguardo frontalmente. Ero paralizzata, ed estremamente sconvolta dal suo atteggiamento. Stavo lì a guardarlo, mentre esibiva l'ennesimo sorriso orgoglioso, incapace di fare qualcosa. Nonostante il suo viso avesse assunto tratti mascolini e adulti, le sue fossette non erano cambiate. Lo tenevano legato al passato, a un Harry innocente e ironico, che ora non riuscivo a riconoscere.
-Ciao, Minnie.- disse alla fine, riportando a galla quel vecchio soprannome, che quasi mi ero dimenticata.
Poi si staccò improvvisamente, dandomi le spalle e andandosi a sedere nuovamente su quel divano. Tentai, come mio solito, di cercare una ragione logica a tutto ciò, ma non riuscivo a capire.
-Ora come regola dovresti toglierti la maglietta.- affermò con nonchalance.
Spalancai gli occhi, quasi schifata.
-Senti, io penso che tu abbia totalmente frainteso le mie intenzioni.- risposi.
Scoppiò a ridere.
Non era una risata maliziosa, ma una delle sue solite risate, che mi misero quasi a mio agio.
-No, tu hai frainteso le mie intenzioni.- dichiarò. -La maglietta è mia, la rivoglio.- si affrettò ad aggiungere ora serio, indicando il mio indumento. Abbassai lo sguardo sulla maglietta di Will.
-E' un regalo di Will.- spiegai.
-E' un prestito che io ho fatto a Will.- mi corresse -E ora la rivoglio.- continuò, possessivamente.
Scossi la testa.
-Non posso tornare a casa nuda.- cercai di biasimarlo; non volevo rinunciare all'unico pezzo che mi restava di Will.
Mi rivolse un'occhiata maliziosa, come ai vecchi tempi. Alzai gli occhi al cielo, sospirando.
-Ti do' la mia.- proclamò, alzandosi. Non ebbi il tempo di ribattere che Harry Styles si era già sfilato la maglia e me la stava porgendo.
Tre anni fa, quando andavamo al mare, lui era uno di quei ragazzi che sarebbe di certo passato inosservato.
Ora aveva addominali scolpiti, frutto di mesi passati in palestra e di attente diete. Il petto era ricoperto da svariati tatuaggi che accentuavano la sua aria mascolina. L'unica cosa che ricordavo di lui erano i due capezzoli in più, che si era sempre vergognato a mostrare.
Rimasi a guardarlo per fin troppo tempo. Se ne accorse, lusingato.
-Ti sei dimenticata come si battono le palpebre?- domandò sarcastico.
Mi ripresi e afferrai con freddezza l'indumento.
Esitai.
-Esci, devo cambiarmi.- affermai.
Scrollò le spalle e si voltò, per niente intenzionato a lasciare quella stanza.
-Harry...- ribadii.
Sbuffò e si mise una mano sugli occhi.
-Quante storie... Così va bene?- si lamentò. Sbuffai anche io.
Mi voltai a mia volta per cambiarmi, non fidandomi del riccio.
Cercai di fare il più veloce possibile, volendo cacciarmi fuori da quella situazione. Mi sfilai la maglietta e spiegai quella di Harry.
-Sei dimagrita?- lo sentii domandare. Mi voltai di scatto. Harry mi dava ancora la spalle, ma poteva osservarmi tramite lo specchio da parete. Sorrideva; doveva aver programmato anche quella posizione.
-Harry!- esclamai.
-Non sei la prima donna in reggiseno che vedo, non ti agitare.- disse noncurante. -Anzi...- aggiunse maliziosamente. Lo ignorai e mi infilai la sua maglia. Constatai poi che, sfortunatamente, odorava di lui.
-Aveva un significato per me, quella maglia.- dissi amareggiata, riferendomi all'indumento che  avevo appena ridato al padrone. Alzò le spalle.
-Anche per me.- disse.
Sospirai delusa. Non sarei mai dovuta andare lì.
Andai verso la porta.
-Tante belle cose, Harry.- lo congedai.
-Seriamente, perché sei qui?- domandò di nuovo, mentre poggiavo la mano sulla maniglia della porta.
Mi voltai a guardarlo.
-Te l'ho detto.- ribadii.
Scosse lentamente la testa, sorridendo amareggiato.
-Tornate tutti quando vi fa più comodo, vero?- affermò.
Restavo sempre di più allibita. Quelle parole non potevano essere davvero uscite dalla sua bocca.
Alzai le sopracciglia, indignata.
-Questo non è un ritorno Styles, è un addio.- dissi sicura. Mi ignorò.
-Che ne pensi del cd?-
Cavolo.
Non lo avevo mai sentito quel cd.
-Non lo so, non l'ho mai ascoltato.- rivelai sincera, poco mi importava.
-Classico. Sei qui per avere una notizia? Un gossip? Farmi finire sui giornali? Quanto ti danno, Morris?- sputò improvvisamente.
Avevo cercato fino a quel momento di trattenermi, ma questo era troppo.
-Ma chi sei tu? Pensi davvero che io sia qui per questo? Tu sei sparito. Hai cancellato tutto.- lo incolpai.
La sua espressione rimase fredda.
-Ero uno sfigato, Morris. Ma tu non puoi capire.- disse con l'aria di chi ne sa di più.
Annuii.
-Nessuno ti può capire ormai, superstar.- risposi a tono.
Le cose sarebbero finite per il peggio, se qualcuno dall'esterno non avesse spalancato la porta.
Gli altri quattro membri fecero il loro ingresso, guardandoci sconcertati. Riconobbi Niall.
-...Voi due?- chiese.
Guardai Harry, mi fissava.
-Neanche fosse l'ultimo uomo sulla faccia della terra.- affermai cercando di ridurlo, ma di certo la mia frase non gli avrebbe nessun effetto.
Uscii da quella stanza, delusa.


Harry's pov.

''Neanche fosse l'ultimo uomo sulla faccia della terra.''
Quella frase continuava a rimbalzare nella mia mente.
L'aveva mai pensata diversamente?
Quella notte aveva baciato Will, non me.
Rivedere Allison aveva solo peggiorato le cose. Era una ferita che ero riuscito a chiudere.
Solo vederla di nuovo era bastato per farla pulsare di nuovo.
Mi portai la maglietta al naso; odorava di lei.
Ma cosa doveva importarmi a me, di Allison Morris?
Potevo averne a centinai come lei, se non migliori. Chi era per me Allison Morris?
Sospirai.
-Quindi tu conosci la ragazza dal grande ego?- mi domandò Niall, riportandomi alla realtà.
Stavamo seduti in sala prove, alla fine di una stressante giornata.
-Chi?- chiesi.
-Allison, era in sala trucco con te.- precisò.
Annuii, amareggiato.
-Niente male, però.- aggiunse malizioso.
Mi venne spontaneo: gli rivolsi uno sguardo rude, stringendo i miei occhi in due fessure.
-Non pensarci neanche, Horan.- dissi protettivo.
Alzò le braccia al cielo.
-Scusa, non sapevo fosse prenotata.-
Non risposi.
Mi limitai a guardare il basso.
Allison Morris era sempre stata prenotata, da anni.
Mi aveva spezzato il cuore, era tornata.
Ma io avevo un conto in sospeso con lei.
Sarebbe stata mia, prima o poi. Me l'ero promesso.
Strinsi la maglietta che ancora avevo in mano.
Sorrisi soddisfatto; una perfetta esca per vederla di nuovo.




***
Okay, questo sì che si chiama ritardo.

Sono sparita, lo so.
Non avrei dovuto, non era mia intenzione.
Ma non avevo davvero più la minima ispirazione.
E torno con questo schifoso capitolo
non vi basimo se mi abbandonerete.

Spero solo che vi piaccia.
Harry e Allison si sono rivisti.
Sono state scintille, eh?
Come pensate si evolverà la situazione?

Spero che comunque continuerete a seguirmi,
anche se vedo le recensioni diminuire sempre di più.
Aggiornerò presto, ci proverò.

Non so chi di voi legge ''I Love You Baby''
l'altra mia FF
ma ieri su Twitter è successa una cosa sdfghjk
Una ragazza ha inventato il tweet:
i motivi per amare #iloveyoubaby
IO VI AMO.
Seriamente, mi fate sciogliere.
Sono subito corsa a scrivere lol

Okay, ora fuggo.


Su ask sono http://ask.fm/shelovesya
Su twitter sono @xsmilecmon



p.s. sono andata a vedere i ragazzi.
Erano meravigliosi.

  
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