La
vita secondo Sasuke.
Un
ragazzo incasinato.
Sono Sasuke Uchiha, ho sedici anni,
frequento le superiori, sono single, non sono emo, e sono nei casini.
Come presentazione ammetto possa sembrare
un po’ strana, ma ho le mie motivazioni.
Non
sono emo.
Prima di tutto essendo io, a differenza di
qualcuno, qualcuno biondo, abbronzato e con gli occhi azzurri che non capisco
cosa ci faccia in Giappone, dicevo? Ah si, essendo io
un ragazzo da occhi e capelli scuri e pelle bianca come un lenzuolo, avendo io
un ciuffo scuro che mi ricade su un occhio, vestendomi di nero ed evitando di
dare aria alla bocca dicendo cose stupide e inutili ogni dieci secondi, a
differenza sempre di quel Qualcuno, vengo chiamato emo.
Beh, non lo sono.
Il sopracitato
cretino biondo con gli occhi azzurri si chiama Naruto, ed è il mio compagno di
banco. Un ragazzo a parer mio con qualche grossa turba mentale, perché uno che
in un quarto d’ora per fare merenda si prepara ramen con un fornelletto in
classe, non è normale. In più il soggetto psicotico in questione parla sempre,
e ripeto sempre, con un tono di voce tale da sovrastare un aereo al decollo, e
si agita sempre come un ossesso finendo alle volte per volare a terra
trascinando banco e sedia con sé.
… alle volte trascina anche il sottoscritto.
Ho due problemi nella mia vita, uno
sopportabile, uno meno.
Il primo, sopportabile, è la mia famiglia.
Ora, quei poveracci dei nostri genitori,
che tanto poveracci non sono visto i soldi che
abbiamo, non c’entrano nulla.
Il problema è quella persona.
Mi sono trasferito qui a Tokio per
frequentare il liceo, e non potevano certo mandare il loro scoiattolino a
vivere da solo, no?
Quindi mi hanno appioppato mio fratello
maggiore, che non vedeva l’ora di scappare di casa, e
anche mio cugino Shisui, che non c’entrava un emerito
cazzo.
Ci siamo trasferiti sempre a casa di
parenti, da un mio lontano cugino di nome Obito Uchiha ma per tutti Tobi, praticamente un Naruto versione Uchiha, e già questo mi
stava portando al suicidio tramite il suo tritacarne.
Oltretutto parla spesso in terza persona, e
tutti lo abbiamo sempre preso per il tonto della situazione. Non fosse che è
uscito col massimo dei voti all’ultima graduatoria del suo corso e subito dopo
ha umiliato colui che lo aveva a sua volta sfottuto in
passato portandolo quasi alle lacrime, con una cattiveria e una superbia mai
viste.
Quanto abbiamo tentato di chiedere spiegazioni ancora terrorizzati, lui ha ribadito il concetto
“Tobi è un bravo ragazzo” riprendendo a fare lo stupido come sempre. Per un
istante solo però tutti noi abbiamo visto il ghigno soddisfatto che aveva in
faccia.
Mai più sfottere Tobi, mai più.
Ma il vero guaio è quella persona. Mio fratello Itachi.
Il che mi riporta al secondo problema,
quello peggiore: le ragazze.
Itachi a quanto pare fa la sua figura nel
mondo femminile visto che tutta la scuola sbava per lui.
Che razza di gusti… A dire il vero il
problema non è, come può sembrare, che io sia geloso di mio fratello, il
problema è che sbavano anche per me, e sinceramente non mi interessano
neanche un po’. Solo che con le ultime strane tendenze delle mie compagne a
vedere incesti dove non ci sono, quel deficiente patentato di Itachi ne
approfitta per comportarsi in modo ambiguo con me appena arriviamo a scuola,
scatenando la fantasia delle depravate che poi tentano di stuprarmi in classe.
La prima è Karin.
Quella per poco non mi violentava davvero
in bagno… ma può fisicamente una femmina violentare un maschio?!
Sono dovuto fuggire dalla finestra del gabinetto!
Insomma, la mia povera dignità!
La seconda è sempre stata Ino, molto
sfacciata anche se non quanto Karin, per lei ogni
scusa era buona per appiccicarmisi addosso.
Stranamente le è passata da un po’, credo sia interessata ad
un altro compagno e può solo farmi piacere per lei e pena per lui, anche se
devo ammettere che quando non fa la maniaca è simpatica e intelligente.
E poi c’è lei, l’altro membro onorario del fan club in mio onore, anzi
ex-membro.
Sakura Haruno.
Se al mondo esiste una ragazza più schizofrenica,
incomprensibile, problematica, violenta e incoerente, io
non lo so; so solo che Nara ha dannatamente ragione quando parla delle donne.
Sakura Haruno era una ragazza dolce, molto
carina, gentile, mai sfacciata quanto le altre ma comunque… beh si vedeva
lontano un miglio che le piacevo, ma non mi interessava.
Insomma, troppo bambolina per i miei gusti. Alla fine
mesi fa si è dichiarata dietro scuola, dopo avermi scritto una lettera, ma le
ho detto di no.
Secco.
Diciamolo: Stronzo. Come sempre.
E poi è cominciato l’inferno.
Cosa avevo detto nella presentazione?
Sono Sasuke Uchiha, ho sedici anni,
frequento le superiori, sono single, non sono emo, e
sono nei casini.
Sono
nei casini.
Per via di Sakura Haruno, che è diventata
un'altra persona.
Dopo la dichiarazione è mancata a scuola
almeno una settimana, poi io ho preso la broncopolmonite e ho fatto un mese a
casa, poi è mancata lei per l’influenza, e infine sono arrivate le vacanze
estive. Siamo rientrati a scuola, e nel suo corpo c’era lei.
Ho sempre preso in giro Naruto per le sue
storie sugli alieni che prendono aspetto umano e simili,
ma ora non sono più tanto sicuro…
Prima di tutto ha tagliato i capelli che portava lunghissimi, a caschetto. Tra l’altro i suoi capelli
sono rosa, col suo nome stanno bene, ma mi domando con cosa sua madre sia
andata a letto sedici anni fa, o che mutazione genetica abbia subito.
Eppure le si adattavano,
dolce e cara com’era. Notare come ho cura di usare il passato.
Poi, beh, in pochi mesi è cresciuta un po’…
ecco… non prendetemi per pervertito ma certe cose un uomo le nota… non sarà
formosa come Ino ma è messa molto meglio, ecco.
Ma il cambiamento radicale è stato il
carattere.
È violenta. Tirannica. Isterica. Nevrotica.
Saccente.
Non sono più Sasuke-“kun”, sono solo Sasuke.
Se litigo con quel demente
se la prende anche con me, e mentre prima mi difendeva sgridando solo Naruto,
ora ci prende entrambi a colpi di quaderno, senza il minimo rispetto. S’impegna
arrivando al punto di superarmi a scuola nelle graduatorie e poi fa anche la
saputella. Non ha perso il lato gentile o sensibile, ma quando Sai ha osato
dirle che sembrava un cane rabbioso gli si è scagliata
contro, e il povero Naruto che si è messo tra i due si è beccato un pugno in
pieno viso che gli ha incrinato persino un osso della faccia.
Dopo è sprofondata in mille scuse, ma penso
che Naruto svenuto com’era non l’abbia sentita, mentre Sai usciva calandosi
dalla finestra… e siamo al secondo piano…
Insomma, un terremoto.
Però alla fine ho cominciato quasi a divertirmi
andando a scuola.
Vi chiederete: quindi il problema è il
cambiamento di Sakura?
No.
Il problema è che sono un coglione.
Una settimana fa sono tornato in classe
subito dopo la fine delle lezioni perché avevo scordato l’ombrello, e ho
trovato Sai e Sakura molto vicini… molto, molto vicini… capite cosa intendo?
Cioè, voglio dire, quell’essere
antropomorfo le dà del cane rabbioso e poi lei fa
tutta la carina girandosi le ciocche di capelli tra le dita?
No, sto divagando.
Ero ben intenzionato a far finta di nulla,
prendere l’ombrello e andare, quando mi sono reso conto che Sai si stava
avvicinando troppo a lei. Troppo. E
con una faccia da pesce lesso inequivocabile, anche se lei sembrava confusa.
Non ci ho visto più e gli ho tirato un
pugno.
Si, io Uchiha Sasuke gli ho tirato un pugno a
quello perché… non lo so perché, forse per difendere le labbra di una ragazza
troppo giovane per un bacio!... e non fate caso alle balzane teorie di mio
fratello sul fatto che IO avrei una cotta per lei, perché quello non ne sa
niente. L’ho fatto seguendo l’istinto.
E sempre seguendo l’istinto poi Sakura mi
ha dolcemente spiaccicato al muro di fronte con una manata da wrestler in carriera, urlandomi di tutto.
Per evitare di fare del male ad una donna sono uscito al volo dalla classe, mollando lì
l’ombrello. E ammalandomi di nuovo rientrando sotto la pioggia.
Ed eccomi qui in camera mia, mentre di
sotto mio fratello, i miei cugini e i loro amici di corso all’università fanno
baldoria.
Pensavo di sfogarmi facendo deprimere
magari Shisui dicendogli che faceva schifo la cena o
qualcosa di simile, ma gli schizzati sono piombati in casa e niente. Non posso
neanche scendere a farmi una birra perché mi hanno
preso per una mascotte, barra moccioso, barra vittima dopo Tobi e Deidara, e mi
portano via tutto l’alcol da sotto il naso, bastardi!
Tra l’altro anche mio fratello non è messo
bene ad amici.
Il suo compagno Kisame ha la pelle talmente
bianca da tendere al bluastro dei cadaveri alla tv, mentre Zetsu sembra quasi
verde. Roba da x-files.
Deidara, autoproclamatosi artista, sembra
una donna. Punto.
Sasori è un artista e quindi per questo
litiga con Deidara di continuo, è il più normale tra tutti, se non per il fatto che costruisce marionette ossessivamente, e
l’ultima volta che ho visto il suo appartamento ho avuto incubi a forza di
sentirmi seguito da mille occhi vitrei. A vivere là dentro, non so come
diventerei… e non voglio sapere cosa sogna lui.
C’è Pain, che
sembra la fotocopia di Naruto, cambia solo il colore di capelli. Ho il
terribile sospetto che sia il fratello maggiore, ma ho sempre preferito non
indagare.
Ci sono anche Hidan, un fanatico religioso che nonostante tutto se ne va
in giro a fare il figo e a provarci con tutte e
Kakuzu, che venderebbe sua madre per qualche yen. E forse l’ha fatto,
conoscendolo.
Infine Konan,
l’unica donna che merita a quanto pare di stare con loro. Diciamo pure che se
c’è un leader, è lei. È veramente temibile, nessuno osa mettere in discussione
quello che dice le poche volte che parla. Probabilmente ad andare in giro con
questo gruppo la prendono per la ragazza di tutti, ed
invece non sembra interessata. Forse perché in mezzo a gente cazzuta non poteva esserci una donnicciola.
Anche se in realtà temo che l’unica con le
palle sia lei in quel gruppo.
Vi starete chiedendo com’è mio fratello… È
il tipico fratello maggiore protettivo quando si tratta di cose serie.
Per il resto è un essere mandato sulla
terra per distruggermi la vita, per di più stupido.
Oltre al fatto che sono capaci di guardarsi
i telefilm in lacrime tutti insieme e lui si vanta come se fosse chissà quale
grand’uomo, è vanitosissimo e passa ore in bagno per i
capelli peggio di una ragazza. Adora essere ammirato dalle donne con cui se la
fa spudoratamente, e si diverte incredibilmente a prendermi in giro, specie in
pubblico.
Ecco perché sento di non poter scendere da loro. Per mantenere un briciolo di
anima.
-SCOIATTOLINO! CI SONO OSPITI!-
Ecco il richiamo della giungla…
Ma cazzo, quante volte gli ho detto di non
usare quel soprannome?! Colpa mia se mi chiamo
“Scoiattolo Ventaglio”? E lui allora? Si chiama donnola! E poi invece che
urlare sempre, perché non si fa quei due o tre gradini
e viene da me in modo civile?!
-Salite pure, si è chiuso in camera e non
sente…-
Come se fosse possibile…
-Si, grazie.-
Oh mio Dio.
OH MIO DIO.
Quella non era la voce di Naruto.
No.
Non può…
Si.
Merda.
-CIAO SASUKE! HAI ANCORA LA FEBBRE?-
Perché urla sempre… e chi altri c’è? Ah
ottimo. Kiba Inuzuka.
L’anello di congiunzione che non dovrebbe esserci
tra l’uomo e il cane.
Insieme quei due sono terribili. Sento che
non sopravviverò.
-Ehi, scoiattolino…- ripete Kiba con un
ghigno.
Sono fottuto. Domani tutta la scuola
comincerà a chiamarmi a quel modo.
In mezzora sono riuscito finalmente a
distogliere loro l’attenzione dalle mie foto di bambino che ostinatamente
Itachi ha appeso anche in camera mia e che mi ritraggono in pose
raccapriccianti (come sorrisini dolci e via dicendo), e li ho dirottati sui
videogiochi.
Scendo con la scusa di bere, magari potrei
fare in tempo a strangolare Itachi almeno un po’ se gli altri sono abbastanza
ubriachi.
-Prego, entra pure…-
Ok, non sono ubriachi abbastanza, anzi per
nulla ancora, e Itachi è alla porta con voce suadente.
Voce suadente?!
-Permesso…-
Ma questa voce…
PORCA DONNOLA!
-Sakura!-
-Uchiha.-
Sento freddo… cos’è quella luce lì in fondo
al tunnel? Venitemi a prendere…
-Che ci fai qui?-
Gli altri tornano a fregarsene visto che sono stato un po’ sgarbato come sempre, e anche
Itachi. Hanno capito che non ne caveranno nulla di emozionante.
-Hatake-sensei ha detto di portarti i compiti, e li ha
affidati a me.-
Sento veleno nella sua voce…
-Ti ringrazio, ma non dovevi… poi avrei
chiesto a quell’ameba inutile di darmeli…-
Al “ti ringrazio, ma non dovevi” ho sentito
fisicamente la testa di Itachi
girarsi verso di me. E ha ragione: cazzo sto dicendo?!
-Naruto non è affidabile coi
compiti. Comunque sia era un dovere, un ordine del professore.-
Inquietante. Ha uno sguardo inquietante.
Immagino dovrei chiedergli scusa per Sai…
ma non posso! Quelli lì era… quelli lì… che rabbia!
-Però potevi rifiutare… o volevi vedermi?-
Ecco, ora sento fisicamente che tutti si sono girati a guardarci.
Io e lei ci guardiamo, per qualche secondo
che mi sembra interminabile. Poi lei fa una faccia seccata e decide di
ignorarmi.
-Bene, scusa il disturbo…-
Devo fare qualcosa per rimediare!
-Puoi venire quando vuoi,
Sakura. Non intendevo dire che dovevi startene a casa,
solo che sarei io a dovermi scusare con te… per il disturbo dico.-
Cosa sto…
-Sei stranamente gentile, Sasuke… la febbre
ti fa bene. Ora devo andare a…-
-Puoi restare se vuoi, ti offro qualcosa.-
…
dicendo?!
Che gli alieni mi abbiano rapito senza che me ne accorgessi? Oh no, sto
sragionando… mezz’ora con Naruto e la febbre e i miei neuroni collassano.
Ma ho detto davvero tutte quelle cose in due
frasi?
Tra l’altro non è consolante il fatto che
lei mi guardi sconcertata. E ci credo…
Ci distrae un tonfo di sopra. Devo
ricordarmi di baciare Naruto e Kiba per questo, ancora un po’ e avrei fatto la
fine dei miei neuroni.
-Il cretino e Inuzuka sono qui.- spiego con
calma.
-Ti distruggeranno la camera…-
-Lo so. Che gentaglia…-
-Sono tuoi amici. Naturale che lo siano.-
-Grazie.-
-Potevano venire anche loro, se lo avessi
saputo…-
E poi aggiunge qualcosa in un tono che mi
lascia allibito.
-… O poteva venire Karin.-
Sento tornare il freddo, solo che ora è
gelo, gelo polare.
Tutti ci giriamo a guardare Sakura, che
invece fissa solo me.
Possibile che sappia di quello che è
successo all’entrata…?
-Del resto non sarebbe la prima volta che
viene da te.-
Ad Itachi va di traverso la birra… ben gli
sta…
Asp… CHE HA DETTO?!
No, adesso dove va? Può mollarmi così
secondo lei?
-Guarda che Karin non è mai venuta a casa,
né mai verrà!-
-Ma per favore…-
-Tra me e Karin non c’è niente!- ormai alzo
la voce esasperato.
-Infatti il giorno che hai preso a pugni senza
motivo Sai non l’hai poi baciata al cancello principale. Non era di certo la
tua lingua quella.- dice acidissima.
Ah merda… sapevo che avrebbe frainteso… ma
poi che gliene importa, se è stata la prima a lasciar perdere
appena le ho detto di no? Ripete sempre che siamo amici!...
O forse gliene importa almeno quanto
importa a me che Sai non la baci?
-Ha baciato una di nome Karin?-
-Farà il doppiogioco…-
-Cazzo, Itachi è proprio tuo fratello.-
-Cosa gli vai ad
insegnare?!-
-Che diavolo c’entro io? Neanche sapevo
avesse sentimenti quell’asociale, come potevo traviarlo io?!
Ma sono fiero di lui!-
Sento chiaramente una vena pulsare sulla
mia tempia, presagio di ictus da nervi.
Mi giro molto lentamente folgorando con
un’occhiataccia il gruppetto di pettegoli e mio fratello, che dovrebbe avere il
mio sangue e invece sembra scioccato all’idea che io abbia una vita.
-Uchiha, io vado.-
-Non l’ho baciata io! Lei ha baciato me, ma
io l’ho spostata subito! Sai com’è fatta, quella a momenti mi spoglia in
classe!-
Gente che trasalisce
sconvolta alle mie spalle…
-Se tu la lasci
fare è ovvio! Ma chi se ne frega! Solo, non
intrometterti mai più tra me e qualsiasi ragazzo con cui io parli!-
-Parli? Quello ti voleva baciare!-
-Non è vero!-
-Si che lo è!-
-NO!-
-SI!-
-Cosa ne vuoi sapere tu! Tu non capisci
nulla di amore, e vedi anche cose che non ci sono!-
Ok per l’amore, ma darmi del pazzo no!
La seguo dopo che è uscita facendo sbattere
la porta, sembriamo attori di quei telefilm che piacciono tanto ad Itachi.
Speriamo abbia tutto un lieto
fine, perché io ormai sono esaurito.
-Torna dentro che hai la febbre, idiota!-
Ottimo, è anche la prima volta che mi dà dell’idiota.
-Forse non sono bravo coi
sentimenti, ma so che a te Sai non interessa, e ti avrebbe baciata se non fossi
intervenuto! E a me non importa di Karin!-
-Sai, Sai, Sai! Ma cos’è, sei geloso?!-
Sarà il fatto che è talmente arrabbiata da essere diventata
tutta rossa e con gli occhi che brillano…
Sarà che mi sta sfidando con lo sguardo…
Sarà che ho la febbre alta, vorrei stare
sotto le coperte a riscaldarmi un po’, sono isterico per colpa di quei due in
camera mia che sbraitavano contro un joystick mentre
mi sarebbe servita solo un’aspirina, e certo che mio fratello non fa un cazzo
per me se deve giovare a carte con gli amici…
Non so cosa sarà, ma urlo con tutto il
fiato che mi resta prima ancora di accorgermene.
-CERTO CHE SI! TU MI
PIACI! COME PUOI PENSARE CHE MI PIACCIA UN’ALTRA O
FARE QUEL SORRISETTO ADORABILE CHE HAI SOLO TU AD UN COGLIONE COME QUELLO? TU MI PIACI SAKURA, MI PIACI
DAVVERO!-
Sono Sasuke Uchiha, ho sedici anni,
frequento le superiori, sono single, non sono emo, e sono morto.
Gesù, prega per me…
Buddha, prega per me…
Jashin, prega per me…
Santi, pregate per me…
-Io… io…-
Buon segno? No, da come stringe i pugni e
mi fissa con odio direi che non sta per dirmi che mi
ama tanto.
-MA COSA DIAVOLO È QUESTA STORIA? COL CUORE
IN MANO TI DICO CHE MI PIACI E MI
RIFIUTI, POI TI SVEGLI E TI PIACCIO! MA SEI CRETINO?!-
Quant’è carina quando si agita a questo modo, i capelli le finiscono sul viso e…
No, restiamo sulla terra Sasuke.
-Sei cambiata… prima non eri così…-
Cosa sto facendo? Farfuglio?!
-Prima ero gentile per fare buona
impressione, mi sforzavo molto anche per non risponderti male quando eri
ingiusto con me. Ma ora non serve più, e non pensare che tornerò ad essere quella di prima!-
-Non voglio che torni ad
essere quella! Per farmi buona impressione ti saresti dovuta mostrare così come
sei e basta. A me piaci così, pazza e violenta.-
L’ho detto di nuovo.
Ho detto di nuovo che mi piace.
Devo dire qualcosa d’intelligente al più
presto.
-Bene. Stupendo. Hai anche la capacità di
farmi uscire di testa senza fare nulla di particolare
come puoi notare. Non riesco a stare zitto. Sentiti in colpa.-
Ma… non dovevo dire qualcosa di intelligente?
Mi sento la faccia in fiamme, devo essere
di un rosso accecante… qualcuno metta fine a questo supplizio, ma perché deve
essere tutto così complicato?
-Cioè… tu sei innamorato di questa Sakura?
Di me come sono davvero?-
Innamorato? Piano con le parole… no, no! sono arrossito ancora di più, lo sapevo!
-Si. Mi trovo bene con te. Sei divertente,
e anche se posso parlarti di qualsiasi cosa non sei
sottomessa come prima… sei alla pari. E… si hai ragione, penso di essere
innamorato di te, Sakura. Già, dicevamo sul farmi perdere il controllo?-
Bene, ora penso di essere pronto per la
morte. Dov’è il mio tritacarne?!
-Vedi, perdo lucidità. Non riesco a tenere
a freno la lingua per l’imbarazzo, ti spiace se rientro a casa e ci vediamo
direttamente per il diplom…-
Mi sta baciando?
Ricambio subito senza sapere neppure con
che coraggio, mentre lei mi ha abbracciato tenendo le braccia intorno al mio
collo. O forse dubita ancora se strozzarmi o meno,
chissà… azzardo ad abbracciarla mentre la bacio, e lei mi lascia fare.
Mi sento la testa leggera come un pallone.
Quando ci allontaniamo, la vedo fare un sorrisetto
che mi sa di malizioso.
-Vedi, te la tengo a freno io la lingua.-
Ok, sei assunta a tempo pieno per farlo.
Cos…?
Fischi e applausi accolgono la sua uscita,
e quando mi giro noto con orrore che sono tutti a guardarci dalla porta,
compresi i miei due cosiddetti amici che ora si
rimpinzano di salatini e ridono a morte. Ma ci si
strozzassero!
Itachi fa un passo avanti. Che avrà in
mente?
-Dolcissima Sakura, dovrebbero farti santa
perché lo reggi, quindi ti affido il nostro scoiattolino. Mi raccomando Sasuke,
sempre usare precauzioni.-
Lo guardo agghiacciato, mentre credo che
Sakura abbia perso buona parte della sua integrità mentale alla parola
“scoiattolino”. Si sta lentamente accasciando a terra dal ridere.
La vedo male.
La abbraccio per sostenerla, e vedo Itachi
sorridermi.
Ricambio il sorriso.
Anche perché stanotte, non appena Itachi si
addormenterà pesantemente per via dell’alcol che di certo manderà giù, entrerò
in camera sua con delle simpatiche forbici e reciderò la sua amata coda.
D’ora in poi io sarò il vendicatore.
Io Sasuke Uchiha, sedici anni, studente,
fidanzato, non emo, sereno, sono il vendicatore.