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Autore: Giulietta_3    04/03/2013    1 recensioni
Chi mi conosceva, avrebbe detto con tranquillità che Micol quel giorno era pimpante come al solito, ma vi assicuro che ero tutto tranne che pimpante.
Avrei voluto dare fuoco ad Holmes Chapel, buttarmi giù da un dirupo, tagliarmi le vene fino a morire piuttosto che rivederlo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pioveva, pioveva tanto quel pomeriggio.
Il bello di Holmes Chapel era che non potevi mai star tranquilla.
Non potevi uscire la mattina senza ombrello, perché nonostante ci fosse il sole il tempo era imprevedibile.
Mi era sempre piaciuta la pioggia, fin da piccola, ma da quando Harry era andato via, anche quella avevo iniziato ad odiare.
Il giorno in cui Harry era partito, pioveva.
‘Su rincoglionita entra’ ero arrivata sotto casa di Ezra, bagnata da capo a piedi,
perché naturalmente io ero l’unica in tutta la città a dimenticarsi l’ombrello ogni santa mattina.
Mentre Ezra saliva a prendermi un asciugamano io mi diressi in salotto.
Lui viveva da solo, poiché i genitori, dopo aver scoperto di aver un figlio non completamente
certo del proprio andamento sessuale, avevano deciso di lasciargli la casa, un ingente somma di denaro sulla carta
di credito e di trasferirsi, in un posto molto lontano, dove i pettegolezzi dei vicini non li avrebbero colpiti.
Mi sistemai sul divano, incurante della chiazza bagnata che avrei lascito dopo e aspettai con le mani tremanti.
La verità, quella pura e semplice, era che avevo paura, perché non volevo sapere, perché non volevo perdonarlo,
perchè non volevo più amarlo.
Era un amore distruttivo, di quelli che ti laceravano, ti distruggevano, ti risucchiavano tutte le forze,
e io stavo cercando a tutti i costi di sbarazzarmene.
Non poteva tornare, non in quel momento.
Un asciugamano mi colpì la faccia e in pochi secondi un ragazzo altissimo e muscoloso si sistemò al mio fianco.
‘Allora sei pronta’ mi disse lui con occhi trepidanti. Io lo guardai e senza parole gli feci ‘no’ con la testa.
Lo stavo pregando, di non costringermi a continuarlo ad amare.
Lui sorrise tenero e di rimando mi fece no con la testa, mi mise il pc sulle gambe e fece partire un video.
 
 
 
 
 
‘Allora basta parlare di Zayn mi ha stufato’ dice un simpatico Allan Carr seduto sulla sua poltroncina.
‘Al con chi vuoi tradirmi ora?’ dice Zayn con volto triste. *Tutti ridono*
‘Ora voglio parare un po’ di Harry,Zayn non rompere’ dice dandogli uno scappellotto.
‘Allora Harry – continua dopo svariati momenti di risate – devi sapere che tua sorella ha postato una bellissima
foto su Twitter ieri con una sua cara amica, e  alcune ragazze hanno sostenuto che tu conosca quella ragazza’
‘Oh davvero?’ dice Harry con sguardo curioso.
‘Si davvero, guarda qui!’ dice girando leggermente la sedia e rivolgendo lo sguardo allo schermo.
Immediatamente sullo sfondo compare una foto dove una raggiante Gemma Styles e una bellissima Micol Pond
sorridono all’obbiettivo.
Il silenzio cala, tutti troppo impegnati a guardare il volto di Harry che ha perso tutta la sua strafottenza.
I suoi amici lo guardano comprensivi, probabilmente sanno tutto.
Harry sembra una pietra, con gli occhi spalancati e la mascella serrata.
Ma Allan coglie subito l’occasione, pregustando già un nuovo gossip.
‘Allora Harry Sai dirci chi è?’
Harry lo guarda, con gli occhi lucidi e prende con forza la mano di Louis che gli siede accanto.
‘Si chiama Micol’ dice con voce tremante.
‘Oh Harry già so come si chiama, io voglio sapere chi è lei per te’ Louis è pronto a cantargliene quattro, ma Harry lo ferma.
Non c’è bisogno di mentire.
‘E’ la ragazza che amo’ dice fiero guardando Allan negli occhi.
Quest’ultimo sembra tremare leggermente, forse colpito dallo sguardo duro di Harry.
Così si addolcisce e continua.
‘E perché l’hai lasciata Harry?’
Lui abbassa lo sguardo e mormora: ‘Perché non ero ciò che voleva’
L’intervistatore sembra far un attimo resistenza e i ragazzi cercano di bloccare Harry, di salvarlo dall’oblio
che conseguirà quelle dichiarazioni.
‘E cosa voleva?’ dice infine Allan.
Harry sorride amaro, con una lacrima che gli solca il volto.
‘Voleva essere libera’

 
 


Ero immobile, con le lacrime che mi rigavano il volto e lo sguardo fisso in avanti.
Non mi ero neanche accorta che il computer non era più sulle mie gambe.
‘Di quanto tempo fa è questo video?’ riesco a sussurrare.
Ezra aveva gli occhi fissi su di me. In essi potevo leggerci la pena, la tenerezza, la consapevolezza di non poter far nulla
contro un amore di quel tipo.
‘Tre mesi fa’
Non tre anni, ma tre mesi. Lui in tre anni aveva continuato ad amarmi e non mi aveva degnato di un messaggio,
mentre io continuavo a morire.
Mi alzai di scatto e recuperai la borsa che poco prima avevo buttato a terra.
‘Ti chiamo dopo’ gli sussurrai per poi uscire fuori correndo.
La pioggia mi bagnava il volto, nascondendo le lacrime e appesantendo i vestiti.
Corsi, come non avevo mai fatto prima di allora fin quando non arrivai a destinazione.
Ero certa che fosse solo in casa, a quell’ora non poteva che esserci lui, solo lui.
‘Harry apri questa maledetta porta!’ iniziai urlando aspettando con trepida zione che quel bastardo aprisse la porta.
Un rumore di passi, di nuovo quel cigolio fastidioso di cardini vecchi, poi il suo viso.
‘Micol ma cosa?’ non gli diedi il tempo di proferire parole che mi fiondai su di lui colpendolo da tutte le parti.
Non avevo forza, stremata dalla corsa, dalla pioggia, dal dolore, così per lui fu facile bloccarmi i polsi e sbattermi contro il muro.
‘Ti odio Harry’ gli sussurrai mentre lui strabuzzava gli occhi e serrava la mascella.
‘Tre anni Harry, tre fottutissimi anni… e io continuavo ad amarti come una folle,
tre anni mentre tu stavi lì a dire che mi amavi ancora mentre ti facevi ogni essere con due tette.
Harry tre anni! Non puoi dire che mi ami ancora!’ ero sconvolta, con il cuore che mi faceva male
e gli occhi che non smettevano un secondo di lacrimare.
Lui iniziò a fare forza sui miei polsi con le guance rigate da umide lacrime.
‘Cosa volevi eh? Volevi che non ti amassi più? Non volevi che mi buttassi su ogni ragazza
che ti assomigliasse minimamente? Micol cosa volevi?’ gridò arrabbiato facendomi sentire minuscola.
‘Volevo che non mollassi’ dissi certa che la cosa l’avrebbe sconvolto, ma non successe anzi,
la frase lo fece solo arrabbiare di più.
‘Ho mollato perché tu non mi hai chiesto di restare’ urlò disperato mollandomi i polsi e entrando in casa,
lasciandomi lì, immobile, sotto il porticato che ci aveva fatto da rifugio per tanti anni.
Ero ferma in lacrime, certa di un’unica cosa.
Io non gli avevo chiesto di restare.
 
 




 

Eccomi di nuovo ahahah!
Scusate ma non penso di postare questa settimana così vi ho postato subito il quarto cpitolo ;) 
A presissimo :*
  
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