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Autore: Spica6277    04/03/2013    7 recensioni
Luna ha sedici anni, ed è una ragazza qualunque... finchè non incontra un bellissimo e misterioso ragazzo che le cambierà la vita. A complicare le cose ci si mette Samuele, un altro ragazzo arrivato da poco in città, e Luna si accorgerà che nei due qualquadra non cosa.
Genere: Fantasy, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7. Un fulmine a ciel sereno

 

Piccola prefazione

Finalmente il momento delle risposte... Non voglio anticipare nulla, voglio solo chiedere fiducia. Mi spiego: forse qualcuno di voi potrebbe rimanere un po' deluso o annoiato, ma prometto che anche se magari ora non vi ispira più così tanto, i prossimi capitoli saranno un po' più emozionanti, è solo questo momento di stacco narrativo. Dopotutto il momento delle spiegazioni imbarazzanti è sempre un po' noioso, no? Il meglio, ovviamente, deve ancora venire e l'avventura è appena iniziata. Ci rivediamo più sotto, ok?



 
 

- Come ti chiami? Per davvero, intendo.
- Non lo so.
La sincerità di quella risposta mi spiazzò.
- In che senso?
- Io non ho un nome.
- E tuo fratello?
- Non è mio fratello.
Probabilmente sbiancai, perché mi guardò preoccupato aspettando la domanda successiva.
- Ma lui ce l'ha un nome?
- No.
Va bene...
- Quanti anni avete?
- Io ne dimostro diciassette, lui diciotto anche se si è iscritto al tuo anno.
- Da dove venite?
- Possiamo tenere questa domanda per dopo? - mi chiese a sua volta.
Mi contorsi le mani nervosamente.
- Ok, allora perché i vostri occhi cambiano colore? - ritentai.
Mi rivolse un mezzo sorriso e capii che dovevo cambiare di nuovo domanda.
- Allora dimmi almeno perché questo posto ieri era un angolo di estate, mentre ora è ridotto così.
- Perché lui l'ha lasciato decadere. è troppo lontano perché riesca a mantenerlo bello come ieri.
- Lo sai che non mi stai affatto chiarendo le idee?
- Lo so.
Perfetto...
- Perché le sue mani scottano? Non è normale... - contrattaccai.
- Perché si è dimenticato di nasconderlo. Sono normali così.
- E tu... - allungai la mia mano verso la sua, ma la spostò.
- Non ti piacerebbe - mi avvisò.
Non gli diedi retta e lo sfiorai appena con i polpastrelli. Fu come infilare le dita in una presa della corrente. Mi staccai immediatamente. Lasciai che i miei occhi sprofondassero nei suoi, sempre di quell'intenso azzurro.
- Come hai fatto?
- Pensavo mi avresti chiesto cosa sono... - scherzò.
- Allora "cosa sei"?

#MOMENTO DI TENSIONE E PATHOS SCENICO#

- Sono un fulmine a ciel sereno.
Lo guardai malissimo, così si spiegò meglio.
- Qualche centinaio di anni fa un fulmine cadde sulla Terra. Quel fulmine uccise una persona, un ragazzo. Lo attraversò e ne rimase intrappolato. Quel fulmine ero io. Rimasi intrappolato nel corpo di quel ragazzo, questo ragazzo. Io sono lui, ma non so chi sono io.
- E perché sei rimasto... intrappolato? - chiesi incredula.
- Offesi le nubi che mi avevano creato, così mi cacciarono. Vagai per il Cielo, ma ad un tratto fui costretto a cadere. Purtroppo, caddi in un posto dove il cielo era sereno. Venni condannato a restare qui nel momento stesso in cui trapassai questo corpo e ne presi il posto. Io l'ho ucciso.
Ascoltavo attonita. Qualche centinaio di anni, più diciassette. Era una cosa assurda.
- Ma nel frattempo non saresti anche dovuto morire un paio di volte? O almeno invecchiare...
Sorrise tristemente.
- Che condanna ha un termine? La mia natura celeste permette al mio corpo di mantenersi in piena salute, sempre giovane e bello.
- E allora Samuele da dove arriva?
- Io ero un fulmine a ciel sereno, lui era il ciel sereno stesso, un raggio di sole divenuto concreto inviato per rendere la mia condanna una fuga infinita da lui. Ovunque io vada, lui mi segue, e quando mi riesce ad avvicinare ha il compito di uccidermi. Peggio di una misera esistenza umana c'è solo lo scomparire. Senza offesa! - si scusò subito, ma io non ci feci molto caso.
- E allora perché non ti ha ancora ucciso?
- Ti ha mai parlato di noi due? Siamo gli opposti parte dello stesso. Con la mia morte verrebbe ristabilito un equilibri e anche lui sarebbe condannato a scomparire. Avevamo fatto un patto: avremmo vissuto ognuno la propria esistenza senza interferenze con quella dell'altro, ma ora lui ha infranto questo accordo, seguendomi.
- E tu ora cosa vuoi fare?
- Io non posso andarmene da qui, ho trovato te. Tu sei la mia cura, l'altra soluzione.

 




Piccolo diario di bordo

Beh, non ve l'aspettavate, eh? Ammettetelo, è stato un trauma. Chi aveva pensato ad una cosa del genere, oltre alla mia mente malata? Se ci sei, ti prego, dimmelo perché ti sposo immediatamente.
A parte gli scherzi, spero di avervi lasciato con quell'amaro in bocca comunque piacevole, perché l'avventura inizia ora. Lo so, stava cominciando a sembrare un romanzetto rosa...
un'altra cosa: vi prego, non ditemi "oh, ma che palle, io mi aspettavo qualcosa di più figo" perché anche se magari ora la cosa non vi piace più avanti potrebbe farsi più interessante di quello che credete. come ho già detto: abbiate fede!
Siccome di solito quando comincio a scrivere so dove voglio arrivare ma non so come arrivarci, in corso d'opera cambio delle cose (tra l'altro, così mi complico la vita senza nemmeno volerlo, ecco perché di solito non riesco a finire le mie storie) <--- ok, questa cosa non c'entrava niente.
La batosta finale è l'ultima frase: tu sei la mia cura, l'altra soluzione. Cosa vorrà dire? Centrerà anche Samuele? E cosa succederà? Lo scoprirete nella prossima puntata!
una S. reduce da una versione di latino vi saluta!

P.s.: titoli, titoli... cercasi titoli! la giuria è sempre la stessa, quindi non abbiate paura e proponete!
P.p.s.: qualcuno a questo punto mi vorrà anche dire "oh, certo che sei fissata con sti occhi, eh?" lo so. lo ammetto, mi piacciono gli occhi, è una delle prime cose che mi colpiscono di una persona. per qualcuno può essere la camminata, il tono di voce o il culo (non sto pensando a nessuno in particolare, vero Cate?), per me, a meno che la persona davanti a me non abbia qualcosa di particolarmente appariscente, tipo i capelli blu o un naso che fa provincia, sono gli occhi. sarà perché rimpiango i non averli presi di quel colore così bello da mio papà, invece che averli cioccolato (o color merda a seconda dei punti di vista) come mia mamma...


Si ringrazia chi segue questa storia (se la possiamo definire così)...

babycullen
Bershka1D
cate394rina
Ciaociao1D
Erika Lollosa
FedeKiryu
giada_99
Giuli_97
Nyxadora
Racchan
roncatella
TheLadyVampire97


...e chi l'ha messa fra le preferite

azzu tazzu - Azzurra (visto che mi sono ricordata?)
_Lally
FALLEN99
rosaa93
chocolatereader

Grazie mille a tutti!

  
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