Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: Laylath    04/03/2013    2 recensioni
Una storia che narra l'arrivo del giovanissimo soldato Kain Fury nel team del Colonnello Mustang.
Non sempre gli inizi sono facili, soprattutto quando si è privi di esperienza e si ha a che fare con compagni così diversi da se stessi: bisogna lavorare bene l'impasto per creare un team affiatato.
E soprattutto bisogna saper crescere
Storia finita di revisionare l'11 novembre 2013
Genere: Azione, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Team Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Military memories'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2. Decisione del periodo autunnale.


 
La mattina successiva il maresciallo Falman posò una sottile cartelletta sulla scrivania del colonnello Mustang.
"Il materiale che mi ha chiesto, signore" annunciò, impassibile.
“Molto bene, ottimo lavoro Falman. Vediamo un po’... ecco qua il nostro soldato semplice Kain Fury. – mormorò estraendo i fogli e dando loro una rapida occhiata. Dopo aver annuito in maniera impercettibile li passò alla sua assistente - Tenente, per favore, leggi questo rapporto.” 
Prima che la donna iniziasse a leggere si girò verso la finestra, fissando il cielo particolarmente limpido di quella mattinata d'ottobre.
La voce del tenente iniziò:
“Kain Fury, matricola 3467, nato il 9 settembre 1893. Entrato all’accademia militare nel 1910; qui si distingue per gli altissimi voti in tutte le materie teoriche che gli consentono di terminare il corso in un anno invece che in due, anche se ufficialmente, per motivi regolamentari, la sua promozione è avvenuta con un solo semestre di anticipo rispetto alla durata normale. Data di fine corso: aprile 1911.
Effettivamente le tabelle allegate mostrano una media impressionante; però per quanto riguarda l’uso delle armi, viene definito nella media, senza particolari meriti..."
“Bah, il classico secchione: - commentò Havoc, dalla sua scrivania – quelli come lui a scuola li picchiavo dalla mattina alla sera.”
“...Particolarmente portato nelle materie tecniche – continuò il tenente, ignorandolo – mostra incredibili doti nel settore comunicativo. Per quanto riguarda…”
“Mi basta questo. – disse il colonnello, interrompendola – Devo dire che il ragazzino mi piace: aveva lo sguardo di uno che sa quello che fa mentre sistemava quella radio. Ho deciso: lo voglio nella squadra.”
“Cosa?! – si stupì Havoc alzandosi e fissando il suo superiore con incredulità – Ma colonnello... è un pivellino!”
“Un pivellino che è esperto di apparecchi elettronici più di tutti noi messi insieme: uno come lui non può che esserci utile. Inoltre mi è sembrato parecchio sveglio... quindi, caro Havoc – Mustang rivolse un’occhiata annoiata ma esplicita al sottotenente - fammi il favore di non spaventarlo troppo quando si unirà a noi.”
Ma nonostante quelle parole, il biondo non era per niente soddisfatto di quella situazione.
“Questa poi! - sbottò - Dannazione, vieni Breda... andiamo a berci qualcosa. Su, Falman, vieni pure tu.”
Il sottotenente rosso ed il maresciallo si scambiarono un'occhiata e poi seguirono Havoc verso l'uscita dell'ufficio.
Come la porta si fu chiusa, nemmeno troppo gentilmente, il colonnello si girò verso la sua assistente.
“Leggi l’ultima parte del rapporto, quella relativa alle doti caratteriali” la invitò con un sorriso gentile.
“Caratterialmente è una persona molto disponibile e pronta ad aiutare, ma ha dimostrato diverse difficoltà di interazione sin dal primo anno d’Accademia.” terminò il tenente, con voce sommessa.
“Non era il caso che lo leggessi in presenza di Havoc e Breda, e sono certo che Falman manterrà il silenzio.” disse l’uomo, sorridendo.
“I ragazzi non sembrano molto entusiasti della sua scelta, signore. - commentò lei - Forse l’arrivo del soldato Fury provocherà scompiglio più che altro,”
“Tu cosa ne pensi, tenente?"
La donna riflettè per qualche secondo, riportando lo sguardo sui fogli che aveva appena letto.
“Penso che il soldato Fury sia uno di quei ragazzini fin troppo gentili che finiscono sempre per essere trattati male dai bulli... cosa che pare confermata dal rapporto. E’ intelligente, certo, ma non è il tipo di soldato che manderei in prima linea.” disse infine in tutta franchezza.
“Insomma, anche tu hai dei dubbi in merito al suo inserimento in squadra.” dichiarò Mustang.
“Ho imparato a fidarmi del suo istinto colonnello e non metto in dubbio quanto deciso. Ma vorrei chiederle se c’è altro dietro la sua scelta, oltre le indiscusse capacità tecniche che Fury dimostra.”
“Mi conosci fin troppo bene, tenente” sorrise il colonnello.
“Da anni ormai, signore”
“Beh, se devo essere sincero, di quel soldato mi ha colpito proprio la gentilezza e la timidezza... e quando ho letto la parte del rapporto relativa al suo carattere non ho avuto altri dubbi. Voglio una squadra affiatata e collaborativa: non che consideri gli altri dei cattivi soggetti, tutt'altro, ormai li conosco da anni, ma credo che qualcuno con il buon carattere di Fury aiuterebbe ad amalgamare meglio il team. - annuì con determinazione - Secondo me può dare un fondamentale contributo: l’ho visto carico di entusiasmo e buona volontà. Se Havoc non lo distrugge nelle prime settimane penso che il piccoletto diventerà un ottimo elemento per tutti noi.”
“Se Havoc non lo distrugge nelle prime settimane...” ripeté il tenente con un sospiro.
 
Completamente ignaro del discorso che lo aveva appena riguardato, Fury stava nel cortile ad approfittare di una pausa durante lo svolgimento del lavoro nel reparto comunicazione. Seduto a gambe incrociate su un basso muretto, assaporava la leggera brezza autunnale che ancora portava ricordi dell'estate. In momenti simili gli piaceva pensare a casa sua e alla campagna che la circondava: di certo le foglie dovevano aver iniziato ad ingiallire nel piccolo bosco che vedeva dalla finestra di camera sua....Si chiese se l'uccellino che aveva curato l'ultima volta che era stato a casa era riuscito a trovare un nido dove passare i mesi freddi: sua madre, sorridendo, gli aveva garantito che sicuramente ce l'avrebbe fatta e che in primavera sarebbe tornato a vedere se il suo guaritore era ancora lì.
Mentalmente prese nota che doveva assolutamente scrivere ai suoi genitori dell'incredibile onore che aveva avuto nell'incontrare il grande Alchimista di Fuoco e di tutta l'emozione che aveva provato: sarebbe stato piacevole raccontare loro qualcosa di così bello... in genere le sue lettere parlavano del suo lavoro nel settore comunicativo, ma senza alcuna esperienza degna di nota.
Nel frattempo aveva tirato fuori dalla tasca delle piccole rondelline, identiche a quelle sistemate il giorno prima nella radio del colonnello, e aveva iniziato a giochicchiarci, provando a montarle in diversi modi. 
“Ehi, soldato, sempre giocando con le costruzioni?” disse una voce davanti a lui.
Alzando lo sguardo con sorpresa, Fury vide che si trattava di alcuni suo compagni di plotone che lo fissavano con un sogghigno per niente rassicurante.
“Attenti ragazzi, guardate che stiamo parlando con il grande Kain Fury. Adesso viene anche convocato dai gradi più alti!” disse un altro con finta apprensione.
Con un misto di preoccupazione e rassegnazione, il giovane capì che la sua convocazione del giorno prima da parte del colonnello Mustang era giunta all’orecchio dei suoi compagni, proprio come aveva temuto.
“Allora, soldato, è vero sì o no?” gli chiese il primo che aveva parlato, uno dei suoi più incalliti tormentatori.
“Beh... sì, è vero. Ho aggiustato la radio del colonnello Mustang” mormorò in tutta sincerità, non sapendo che altro dire.
“Oh, wow! E nonostante tutto parli con noi, poveri inferiori!” continuò quello con finta sorpresa.
“Non capisco perché dici una cosa simile…io…” cercò di districarsi da quella situazione.
“Non lo capisci? – gli chiese l'altro, prendendolo per il colletto così improvvisamente che le rondelle caddero per terra – Ascolta, quattrocchi, ti distruggo insieme alla tua secchionaggine! Non mi piace che quelli come te vadano in giro a farsi belli con i superiori!”
“E che dovevo fare? – si lamentò il ragazzo serrando gli occhi e preparandosi a ricevere un pugno – Dire di no alla chiamata?”
“Questi non sono problemi miei! Ma vedi di stare al tuo posto, non so se capisci cosa intendo!” e con un ultimo strattone lo lasciò andare e si allontanò con i suoi amici.
Rimettendosi a posto il colletto e sospirando di sollievo per non aver avuto ripercussioni fisiche, almeno questa volta, Fury si accorse delle rondelline cadute nel camminamento e si inginocchiò a raccoglierle. Con rammarico ne prese una che era stata calpestata: provò a rimetterla dritta, ma non ci fu nulla da fare.

Alzandosi guardò quelle ancora integre nel palmo della mano e ripensò a come la radio del colonnello avesse ripreso a funzionare grazie a loro. Il buonumore che era sparito per quei terribili minuti gli tornò di colpo: no, non avrebbe permesso ai suoi compagni di rovinargli il bellissimo ricordo del giorno precedente.
Guardando l’orologio vide che era ora di rientrare a lavoro, così si mise le rondelle superstiti in tasca e corse verso l’edificio.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Laylath