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Autore: Scarlet Tabby    04/03/2013    1 recensioni
La storia d'amore di Minerva McGranitt e Albus Silente, dal loro primo incontro fino alla fine degli anni di Harry Potter a Hogwarts.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Minerva McGranitt, Un po' tutti | Coppie: Albus Silente/Minerva McGranitt
Note: AU, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Nota dell'Autore: Sono consapevole del fatto che le mie date non corrispondono a ciò che è nei libri di JKR, ma questa linea temporale funziona meglio per la mia trama. Quindi, per favore, abituatevi. Spero che vi piaccia!

Nota del Traduttore: Ciao a tutti, ecco il nuovo capitolo. Riguardo al commento dell'autrice, tenete anche conto che questa fanfiction è stata scritta prima di Pottermore e quindi non tiene conto delle rivelazioni lì dentro. Detto questo, buona lettura!

Capitolo 4: Terrore e Trionfo
 
5 Aprile, 1944
 
Minerva sedeva nella biblioteca, assorta con il naso dentro un libro di testo. Cercava in tutti i modi di studiare la teoria degli incantesimi rallegranti, ma aveva tutt’altro a cui pensare. Le cose ad Hogwarts non andavano come avrebbero dovuto. Strane cose stavano accadendo. Gli studenti Nati Babbani venivano attaccati da qualche misterioso assalitore. Tre giacevano pietrificati in Infermeria, e Minerva temeva che la prossima vittima non sarebbe stata tanto fortunata. Appoggiò il suo libro e aggrottò la fronte al pensiero. Essendo purosangue, sapeva che non aveva niente di cui preoccuparsi, ma questo non le alleviava la preoccupazione. Sapeva che se Hogwarts non era sicura per gli studenti, i consiglieri l’avrebbero chiusa e sarebbe stata una tragedia per le generazioni a venire.
Ad Hogwarts non mancava più solo la sicurezza al momento. Il professor Silente si era assentato periodicamente nel corso dell’ultimo anno. Per Minerva, era la perdita del suo mentore e amico. Due anni prima, una volta lasciata l’Infermeria dopo il Natale, aveva cominciato a ricevere lezioni private da Silente tre volte alla settimana. Passavano due ore la domenica pomeriggio praticando le sue trasformazioni di Animagus, avendo discussioni intellettuali sugli ultimi articoli di Trasfigurazione Oggi, e giocando a scacchi. Sotto il suo occhio vigile, aveva ottenuto il pieno controllo dei suoi poteri di Animagus.
Aveva preso l’Espresso di Hogwarts per Londra alla fine dello stesso anno, incontrando il padre che l’aveva portata direttamente al Ministero della Magia per registrare la sua forma di Animagus con le autorità. Un piccolo sorriso raggiunse le sue labbra, quando ricordò le parole che le disse suo padre quel giorno.
<< Minerva Morrigan McGranitt, sei stata chiamata così in onore di due dee leggendarie: una della saggezza e una della guerra. Con ogni nuovo potere che guadagni, voglio che tu ti ricordi delle tue omonime. Che tu abbia sempre la forza di essere al tuo meglio, e la saggezza per sapere come farlo. Sei una potente Grifondoro, e so che farai la cosa giusta quando il tuo tempo di metterti alla prova arriverà >>.
Queste divennero le parole su qui Minerva avrebbe basato la sua vita, e le lezioni che avrebbe impartito a tutti quelli che la conoscevano.
Il suo flusso di pensieri fu interrotto dall’anziana bibliotecaria, Madama Andrews, che le disse dolcemente che era ora di andare, visto che aveva bisogno di chiudere la biblioteca. Minerva, a malincuore, mise i libri nella sua borsa e tornò alle sue riflessioni sulla via del ritorno verso la Torre di Grifondoro.
Il professor Silente era andato via di nuovo. Le loro riunioni settimanali erano state diminuite semplicemente ad ogni volta che lui era a scuola di domenica. Ma la loro mancanza di frequenza non aveva diminuito il suo entusiasmo per loro. Lui era l’unico insegnante che lei avesse mai conosciuto che avesse preso la sua educazione sul serio proprio come lei. Le chiedeva le sue opinioni su questioni, e la sfidava, costringendola ad approfondire i problemi e, pertanto, le proprie idee. Era capace di insegnarle magia che aveva solo sognato di tentare da sola. Nel corso degli ultimi due anni, l’assoluto fascino che provava per l’uomo era solo aumentato, proprio come aveva fatto il suo affetto per lui. Aveva scoperto che la parte migliore della sua giornata era il luccichio nei suoi occhi quando le sorrideva, cosa che faceva abbastanza spesso. Era l’unica persona che avesse incontrato che la potesse lodare all’infinito, ma allo stesso tempo sfidando la sua intelligenza e abilità in tutta la loro misura. Lei lo considerava come un padre e un migliore amico, così come un insegnante.
Le sue riflessioni furono ancora una volta interrotte, questa volta dall’ultima persona che avrebbe voluto vedere.
<< Ah, buona sera, Minerva. Non mi aspettavo di vederti. Non sei di pattuglia stasera >> disse. I suoi ricci ondulati scuri brillavano nella penombra del castello, i suoi occhi luminosi mentre la guardava.
<< No, Riddle. Non ho il servizio da prefetto stasera, e sono abbastanza sicura che non ce lo abbia neanche tu >> rispose lei bruscamente. I suoi occhi lampeggiarono di fastidio al prefetto di Serpeverde, stringendo le labbra in una linea sottile di disprezzo.
<< Sono solo di ritorno da una serata con il professor Lumacorno su alla Torre di Astronomia. La sua compagnia è davvero molto piacevole, così come quella degli studenti che invita. Dovresti accompagnarmi qualche volta. So che il professore ne sarebbe felice >> le disse, la sua voce piena di fascino.
<< Non ho alcun desiderio di essere raccolta come una farfalla rara da nessuno, e anche se volessi passare il poco tempo libero che ho con il professor Lumacorno, di sicuro non andrei con te, Riddle >> Minerva ribatté. Non aveva mai avuto tanta pazienza per la falsa sincerità, e la sua tolleranza era ancora più bassa a quell’ora della notte. Le sue labbra divennero più sottili in quel momento.
<< Per favore, chiamami Tom >> le disse. Mostrò quello che pensava sicuramente fosse il suo sorriso vincente.
<< Non desidero essere amichevole fino a quel punto con te. Ti suggerisco di scendere nei sotterranei e non spendere più tempo nascosto vicino al bagno delle ragazze >>.
Lui sorrise sommessamente. << Ma certo, Minerva. Nel caso che non ti veda nei prossimi giorni, Buona Pasqua >>.
Minerva non restituì il suo augurio e invece si voltò semplicemente di scatto per continuare il suo percorso verso il suo dormitorio.
Dopo le vacanze, la partecipazione del professor Silente alle classi fu così scarsa che venne mandato un sostituto dal Ministero. Dire che il professor Tofty era meno che adeguato era un po’ un eufemismo. Era un maestro di Incantesimi, e non qualificato a insegnare Trasfigurazione oltre il secondo anno. I compagni del quinto anno di Minerva divennero preoccupati per i loro GUFO, e chiesero a Minerva di far loro da tutore. Le lezioni occasionali con due o tre studenti si trasformarono in sessioni programmate una volta alla settimana con venti a trenta studenti di tutte le età e di tutte le Case. Insegnare veniva molto naturale a Minerva. Mentre, da una parte, era sempre distante con i suoi compagni di classe, aveva una compassione e una pazienza nascosta che venivano fuori nelle sue lezioni di tutor.
Ma tra l’insegnamento, lo studio per i suoi GUFO e i propri doveri da prefetto, Minerva si stava stancando. Una sera, durante i suoi turni serali, per poco non cadde dalla stanchezza. Entrò nella classe più vicina per fare un pisolino in forma di gatto.
La prossima cosa che percepì era che lunghe dita la stavano grattando dietro le orecchie. Lei fece le fusa e aprì gli occhi assonnata. Furono accolti dalla scintilla del suo azzurro preferito. All’improvviso si ricordò del pisolino e il fatto che avrebbe dovuto svolgere il suo servizio da prefetto. Saltò giù dalla scrivania su cui giaceva, trasformandosi nella sua forma umana a metà salto.
Silente alzò le sopracciglia. << Molto interessante, signorina McGranitt. Vedo che ti sei esercitata >>.
Lei lo guardò, sconvolta per il proprio comportamento inappropriato. Essere colta letteralmente a dormire sul lavoro dall’insegnante il cui parere significava molto per lei era assolutamente mortificante. << Mi dispiace, signore, io stavo facendo la mia ronda ed ero così stanca e... >>
Albus alzò la mano per farla tacere. << Non c’è bisogno di scusarsi, signorina McGranitt. Sei una studentessa di sedici anni che sta facendo più lavoro di quanto faccia la maggior parte dei professori di questa scuola >>.
<< Non più di lei, signore >>.
<< Tuttavia, hai diritto a un po’ di riposo. Anche se è sulla mia scrivania >> aggiunse con un sorriso.
<< Oh professor Silente, non mi ero resa conto di essere nella sua classe! Mi dispiace tanto! Dovrei tornare alla mia ronda, signore >> disse Minerva mentre un rossore si impossessava delle sue guance pallide.
<< La tua ronda è finita, signorina McGranitt. Siamo ben oltre la mezzanotte. Se devi andare da qualche parte, è tornare alla Torre di Grifondoro per dormire. Hai ovviamente bisogno di un po’ di meritato riposo, con tutto quello studio che so che stai facendo, insieme al tutoring ai tuoi compagni di classe. Suppongo che potresti prendere in consegna le mie classi e nessuno si accorgerebbe che io manco >>.
Minerva sorrise. << Nessuno potrebbe sostituirla, signore. Abbiamo sentito molto la sua mancanza. E posso finalmente capire perché un mago con la sua immensa abilità voglia insegnare. È sia stimolante sia gratificante >>.
<< Ti piace insegnare? >>
<< Sì, signore. Ora faccio due sessioni di tre ore ogni settimana >>.
<< Non c’è da stupirsi che tu sia così esausta, signorina McGranitt! >> esclamò Silente.
<< Potrei dire lo stesso di lei, professore. Bentornato, tra l’altro. Ha avuto fortuna questa volta? >> chiese lei astutamente.
<< Mi chiedevo quando avresti capito dove sto andando. Come fai a saperlo? >>
<< Beh, non so niente per certo, naturalmente, ma suppongo che un grande mago come lei stia facendo la stessa cosa che i miei genitori stanno facendo là fuori: cercando l’Europa per Grindelwald e i suoi seguaci, nel tentativo di fermarlo >>.
<< Ipotesi molto astuta. Non mi aspettavo niente di meno da te, signorina McGranitt. Non ero a conoscenza del fatto che anche i tuoi genitori stessero lavorando con gli alleati >>.
<< Sì, signore. Essi sono, come dice mio padre, ‘Grifondoro con il dovere di lottare per la libertà’ >> Minerva sospirò, ricordando il pericolo in cui era la sua famiglia, forse proprio in quel momento.
<< Penso che mi piacerebbe molto tuo padre e sono sicuro che tu abbia preso gran parte della tua forza da lui >>.
<< Credo di sì, signore. Questa guerra è una cosa terribile, sia per i Babbani che per i maghi. Ma se qualcuno può trovare Grindelwald e sconfiggerlo, quello è lei, Professor Silente. E dopo può tornare a scuola e fermare questi attacchi >>. Minerva lo guardò con un lampo di giovinezza negli occhi.
Albus sospirò e le rivolse un sorriso triste. La sua magia e la sua mente erano così mature, ma aveva ancora la speranza ingenua di una bambina. Era molto rigenerante. << Apprezzo la tua fede in me, Signorina McGranitt. E visto che hai nominato questi attacchi, mi piacerebbe sapere che cosa ne pensi >>.
L’espressione di Minerva cambiò diventando molto seria. << Mi turbano molto, signore. Gli attacchi sono incentrati sui Nati Babbani, che è abbastanza sconvolgente, ma provengono dall’interno del castello. Tutti sono molto preoccupati per questo fatto in particolare, credo >>.
Silente annuì: << Sono d’accordo con te su tutti i fronti. Hai qualche idea su come il colpevole stia operando? >> Lui, giustamente, pensava che le sue idee avessero molto merito. Era tremendamente attenta e aveva l’intelligenza per collegare i dettagli che altri avrebbero mancato. Essendo in Germania così spesso, Albus non poteva negare che non era stato presente abbastanza da poter notare qualcosa di utile.
Minerva sospirò. << Purtroppo, nulla basato su prove evidenti, ma gli attacchi non sono strettamente di natura magica; nessun incantesimo sta facendo questo. Deve essere una sorta di creatura. E ho i miei sospetti su Tom Riddle. Sfortunatamente non è sufficiente per accusarlo, ma sembra sempre che si aggiri furtivamente un bel po’. Ed è troppo affascinante per il suo bene >>.
Ad Albus venne da ridere. << Non pensi che forse abbia una cotta per te? Sei una bella ragazza con un talento pari al suo, dopo tutto >>.
Minerva lo schernì e alzò gli occhi. << Ci sono ragazze molto più belle di me e se gli piaccio, è solo per quello che pensa di poter fare con le mie capacità >>.
<< Sembra che tu abbia simili sentimenti anche per il professor Lumacorno, ho notato. Ma almeno per quanto riguarda lui, le sue intenzioni, per quanto egoistiche, sono innocenti. Ma cercherò di tenere d’occhio il signor Riddle quando posso. Ma ora, signorina McGranitt, devi davvero tornare alla Torre di Grifondoro per ottenere qualche ora di sonno >>.
Minerva guardò l’orologio Babbano che Silente teneva sulla scrivania. Si leggeva 3:15.
<< Oh non avevo idea che fosse così tardi! >>
<< È tutto a posto, signorina McGranitt. Ma posso suggerirti di raggiungere la torre nella tua forma da gatto soriano? Al signor Pringle piacerebbe nient’altro che dare punizione a un prefetto. E nel caso sia chiamato via di nuovo la prossima settimana, buona fortuna con i tuoi G.U.F.O.. Ho piena fiducia che sarai una piacevole sorpresa per i tuoi esaminatori >>.
Minerva sorrise. << Grazie, signore. Farò del mio meglio per renderla orgoglioso >>.
<< L’hai già fatto, mia cara. Buonanotte >>.
<< Buonanotte, signore >>. Uscì dalla porta, contenta che i gatti non potessero arrossire. Non aveva mai usato un termine affettuoso con lei prima, e le era piaciuto molto più di quanto sapeva avrebbe dovuto.
Albus guardò il piccolo gatto lasciare l’aula prima di andare nel suo ufficio dietro la scrivania. Si sdraiò sul divano davanti al camino. Rifletté sulle cose che Minerva gli aveva raccontato riguardo agli attacchi e Tom Riddle. Aveva sempre saputo che il ragazzo non era mai stato del tutto autentico, e lui era contento che anche Minerva l’avesse notato. Gli altri insegnanti adoravano il ragazzo, ma Albus non si era mai adeguatamente avvicinato a lui. Era molto contento che Minerva fosse i suoi occhi e le sue orecchie intorno al castello quando lui era via. Ma lo infastidiva il fatto che lei dovesse sapere così tanto. Si sentiva il dovere di proteggerla dal male.  Lei era così brillante e cortese, ma poteva vedere che era spaventata e nervosa proprio come chiunque della sua età. Avrebbe dovuto essere più attento in futuro riguardo le informazioni che avrebbe condiviso con lei, soprattutto visto che era consapevole dei suoi sforzi nella guerra. E avendo anche i genitori che combattevano, non era giusto che lei dovesse preoccuparsi così per ogni influenza adulta nella sua vita. Era una linea sottile quella che stava camminando, tenendola consapevole del mondo, ma proteggerla dalle crudeltà in esso. Cercava di trattarla come un adulto, ma momenti come stasera gli ricordavano quanto ancora era bambina, a sedici anni. Era così innocente, e lui sperava di non essere quello a spezzare la sua visione giovanile del mondo. Poteva solo pregare che non le succedesse nessuna tragedia a causa di questa terribile guerra. Lentamente cominciò ad addormentarsi nel suo ufficio, i suoi sogni popolati da mostri nel castello e la morte sui campi di battaglia.
Le prossime due settimane trascorsero in una macchia indistinta per Minerva. Silente era davvero stato chiamato via di nuovo, ma lei era troppo occupata con i suoi G.U.F.O. per sentire veramente la sua mancanza. Come ci si aspettava, lei passò tutti i suoi esami pratici e teorici a pieni voti.
L’esame pratico di Trasfigurazione le diede particolarmente piacere. L’esaminatore, il professore Marchbanks, le chiese se era la stessa Minerva McGranitt che si era registrata come un Animagus due anni prima. << Perché se lo sei, ragazza, sei la più giovane in oltre due secoli! >>.
Minerva rispose semplicemente trasformandosi dove si trovava. Camminò lentamente in cerchio prima di ritrasformarsi, ricevendo una forte risata di gioia dal professor Marchbanks e applausi da ogni esaminatore e studente della stanza. Il centro dell’attenzione non era un posto dove Minerva avrebbe voluto essere, ma si sentiva orgogliosa di se stessa comunque.
Tre giorni dopo la fine degli esami, avvenne un disastro. Una ragazza del terzo anno di Tassorosso fu trovata morta nel bagno delle ragazze al secondo piano. Minerva non la conosceva personalmente, ma la cosa la deprimeva proprio come per il resto della scuola. La sicurezza fu aumentata drasticamente e il professor Silente tornò a scuola per le restanti tre settimane. Gli studenti dovevano essere accompagnati ai pasti da un insegnante e non erano autorizzati ad andare al di fuori dei loro ambienti comuni, tranne per le classi.
In qualità di prefetto, Minerva aveva un po’ più di libertà, facendo ancora le ronde, ma solo con un altro prefetto ad accompagnarla. Fu durante una ronda subito dopo la morte di Mirtilla che sentì il preside dire a Tom Riddle che, a meno che il colpevole non fosse stato catturato, Hogwarts non avrebbe riaperto il settembre successivo. L’unica cosa che Minerva poté fare fu trattenere le lacrime fino a che non ebbe raggiunto il suo letto nella Torre di Grifondoro. Hogwarts era una casa per lei, a volte anche più della tenuta di famiglia sulla costa scozzese. Senza questa scuola, lei e centinaia di altri studenti sarebbero stati derubati di un’educazione di livello mondiale.
Era così sconvolta mentre correva nella sua stanza che non sentì uno dei ragazzi del terzo anno chiedere se qualcuno avesse visto Rubeus Hagrid.
  
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