VallyBeffy risponde:
X PICCOLA VERO: ... lo so, non ho continuato poi così presto XD
X PACCY: in ritardo osceno... ma ci sono!
News da VallyBeffy
In tremendo ritardo, di nuovo! Eh lo so, ma questo capitolo mi ha davvero dato
problemi. Insomma, ho fatto diventare Diagon Alley una fortezza inespugnabile:
non sapevo più come togliere Severus dai guai o anche solo smuovere la
situazione. Forse però ho trovato un appiglio.
Fatture orcovolanti in arrivo per tutti coloro che non commentano! =)
VallyBeffy
Non sono un assassino
Chapter 24 – I’ve got a plan
Remus Lupin apparve nel Paiolo Magico in una verde fiammata. Non
ebbe il tempo di rendersi conto che il suo viaggio con la metropolvere era
terminato che subito un mago dall’atteggiamento tutt’altro che amichevole
afferrò lui ed Eveleen un braccio traendoli fuori dal camino.
-Presto, via dal camino! Al momento l’accesso a Diagon Alley non è consentito ai
civili.-
-Come?- domandò Remus sistemandosi il colletto della camicia e guardandosi attorno poté finalmente notare il disordine e la confusione generale che regnavano nel locale.
-Spiacente, posso solo dirle che è attualmente in atto una
operazione del ministero. La prego di andarsene, ma di non utilizzare la
metropolvere, dobbiamo tenere la linea libera.- replicò il mago spingendo i due
verso l’uscita, poi frettolosamente si allontanò.
-Me ne infischio del ministero. Forza, entriamo.- sbuffò Eveleen incrociando le
braccia.
-Hai sentito quell’auror, Diagon Alley non è accessibile ai civili ora: evidentemente stanno passando qualche guaio. Dovrai aspettare che...-
-No, tu non capisci, non posso aspettare.-
-Non capisco perchè tutta questa fretta, la Gringott domani sarà
sicuramente ancora lì. In fondo devi solo fare un prelievo...-
-Ho capito, andrò da sola.- sbuffò la ragazza oltrepassando il mago, ma questo
era deciso a non lasciarla andare facilmente: si voltò velocemente e l’afferrò
per un polso.
-Ho il leggero sospetto che tu non sia qui per andare alla
Gringott.-
-Ah sì? Cosa te lo fa pensare?-
-Non so... il fatto che tu sia venuta a prelevarmi da casa costringendomi ad
accompagnarti qui potrebbe essere uno dei motivi.-
-Tu vaneggi. Ora per favore lasciami andare.- ringhiò Eve tra i denti, mentre
Remus la traeva a sé con forza. Ora i volti dei due erano a pochi centimetri
l’uno dall’altro, nonostante il lupo mannaro fosse un po’ più alto di lei.
-Lo farò solamente quando mi avrà raccontato il segreto che così tanto
gelosamente custodisce, signorina Vane.- sussurrò Remus fissandola torvo.
Eveleen non si fece intimidire dal tono formale con cui il mago si era rivolto a
lei e ricambiò l’occhiataccia.
-Non mi crederesti.- disse semplicemente.
-Mettimi alla prova.-
-Non ci penso proprio.- replicò acida Eveleen liberandosi dalla
presa del mago con uno strattone.
-Cerca di ragionare, da sola non riusciresti mai a farti largo tra gli auror e
riuscire ad entrare. Dimmi cosa sta succedendo.-
Eve si morse leggermente il labbro inferiore pensierosa: effettivamente Remus
aveva ragione, non aveva speranza di entrare senza neanche un aiutino. I due si
scambiarono un’altro lungo sguardo, ma furono interrotti da qualcuno che non si
aspettavano di incontrare.
-Remus!- esclamò una voce femminile dal tono contrariato.
La magonò e il lupo mannaro si voltarono: Ninfadora Tonks li scrutava in malo
modo a circa tre metri di distanza. Nulla di lei avrebbe fatto pensare ad una
auror in missione. Indossava un paio di pantaloni militari ed una maglietta nera
che faceva risaltare i capelli blu elettrico.
-Cosa ci fai qui e chi è quella?- continuò la metamorfomagus avanzando di
qualche passo.
Remus Lupin desiderò di scomparire all’istante: -Non è come pensi, Ninfadora.-
-Smettila di chiamarmi Ninfadora!- sbraitò la giovane continuando ad avvicinarsi al lupo mannaro con aria minacciosa -“Sono troppo vecchio, malato, pericoloso”... invece guardati ora! Quanti anni avrà questa qui, eh? Venti? Diciannove?-
-Ventidue. Felice di rivederti, Dora.- la interruppe Eveleen, ma il suo tono di voce era tutto al di fuori di amichevole.
-Eveleen?- balbettò volgendo lo sguardo sulla ragazza. Erano tanti anni che non la incontrava e solo ora che la guardava con attenzione era riusciva a riconoscerla. Nonotante fosse più alta e decisamente più magra di come la ricordava, negli occhi aveva ancora la stessa rabbia del giorno in cui la loro amicizia era finita.
-Ascolta Remus, - continuò la magonò rivolgendosi al lupo mannaro
–puoi anche non aiutarmi se vuoi, ma nulla riuscirà ad impedirmi di andare a
Diagon Alley. Io devo entrare.-
Il mago non rispose e si limitò a fissarla incapace di prendere una decisione
tanti erano i dubbi che aveva.
-Là dentro c’è l’unico amico che ho.- continuò la giovane donna indicando la
porta sul retro del Paiolo Magico mentre gli occhi iniziavano a pizzicarle –Io
devo aiutarlo!-
*
-Bombarda!-
Vi fu un fragoroso boato e la porta d’ingresso di “Tiri vispi Weasley” saltò
letteralmente in aria, uscendo dai cardini ed andando a scontrarsi con un grande
espositore a pochi metri di distanza. Severus Piton si affrettò a fare il suo
ingresso, cercando con lo sguardo l’unica sua via di salvezza: il camino, ma
doveva trovarsi nella stanza sul retro perchè non riuscì a localizzarlo. Restare
lì sulla porta, così vicino alla vetrina, non era il modo migliore per restare
vivo o per lo meno in salute poichè qualsiasi auror avrebbe potuto vederlo e
colpirlo. Con circospezione avanzò velocemente diretto al bancone dietro al
quale si trovavano due porte che immaginò dovessero portare una al magazzino,
l’altra alla stanza col camino. Aveva quasi raggiunto il bancone, quando si
fermò di scatto: aveva compiuto un imperdonabile errore di distrazione.
-Qualcuno si è appena reso conto di essere nei guai.- rise una voce nota alle sue spalle e Piton non poté fare a meno di pensare che avesse ragione. Nonostante si trattasse di un giorno feriale, molti negosi avevano affisso alla porta o alla vetrina il cartello “chiuso”, in quanto erano in pochi in quel periodo a voler tenere aperta la loro attività con i mangiamorte in circolazione. Puntualizzato ciò, si può bene intendere il grave errore di Severus Piton: al momento del suo ingresso in negozio Severus non aveva notato nessun cartello segnalante lo stato di chiusura del negozio.
-Che dire, mai mi sarei aspettato un tale errore di distrazione da
lei, professor Piton!- esclamò George –Direi che si è appena guadagnato una T e
dieci punti in meno a Serpeverde, non è così Fred?-
-Sì è così, ma suggerisco di aggiungere una maledizione cruciatus se il qui
presente Piton non posa la bacchetta.- replicò il gemello alzandosi dal suo
nascondiglio dietro al bancone e sorridendo ampiamente al mangiamorte –Come
immagino abbia capito è circondato. Cerchi di non opporre resistenza e faccia il
bravo bambino, non vorrei sporcare il pavimento facendo saltare la sua unta
testa dal resto del corpo...-
Severus Piton aveva sempre destato quiei due teppistelli dei gemelli Weasley e questa non poteva essere che una ulteriore prova della loro stupidità. Era vero, avevano il vantaggio di essere due contro uno, ma ciò non lo spaventava: il suo unico problema era quello di raggiungere il camino senza fare troppo male ai due poveri stolti Weasley.
-Le tue minacce non mi spaventano, Weasley.-
*
Ninfadora Tonks non aveva ben chiaro quello stava facendo, era stato l’istinto a
farle afferrare il braccio di Eveleen Vane e a trascinarsela dietro fino
all’ingresso di Diagon Alley. Superare i controlli era stato semplice: in fondo
lei seppur imbranata era pur sempre un auror qualificato. Era bastato mostrare
il tesserino e battibeccare un po’ con il responsabile di turno per permettere a
lei, Eve e Remus di avere libero accesso a Diagon Alley. Contrariamente ad ogni
aspettativa, Eveleen non tentò di liberarsi dalla presa: dall’espressione sul
suo viso quando aveva iniziato a trascinarla Tonks non poteva che dedurre una
grande sorpresa. Remus invece aveva inizialmente cercato di porre qualche
domanda, ma con un burbero “non ora, tesoro” era riuscita a zittirlo senza
particolari problemi.
-Dora, perchè?- riuscì finalmente a domandare Eve non appena oltrepassato l’arco
d’ingresso.
Già, perché? Sapeva benissimo chi era la persona a cui tutti a Diagon Alley
stavano dando la caccia e nonostante ciò non stava esitando ad aiutare Eveleen
Vane nel suo obiettivo. La verità era che si sentiva in colpa. Proprio così,
Ninfadora Tonks si sentiva terribilmente in colpa per quello che era successo
circa undici anni prima tra lei ed Eveleen Vane e perciò sentiva il forte
bisogno di aiutarla: il torto che le aveva fatto era troppo grande per restare
con le mani in mano. Ninfadora non rispose alla domanda della giovane Vane e
continuò a trascinarsela dietro lungo Diagon Alley fino a quando non notarono un
folto gruppo di auror appostato fuori da un negozio.
-Ma quello è il negozio dei gemelli!- esclamò Remus sempre più confuso.
-Esatto e potrebbe essere anche un elemento positivo a nostro
favore, se solo non ci fosse questo grande impiego di forze fuori
dall’edificio...- mormorò Tonks tra sé e sé –Eveleen, sei proprio sicura di
voler entrare lì dentro?-
-Sicura come la morte.- replicò la ragazza con decisione.
-Allora ascotami bene, perchè non mi ripeterò. All’interno di quel negozio c’è
un camino, dì al tuo amico di utilizzare quello per fuggire e di farlo alla
svelta!-
-Impossibile: tutti i camini sono bloccati.-
-Non quello di Tiri Vispi Weasley, è collegato illegalmente alla metropolvere.-
-Fred e George hanno un camino illegale in negozio? Ninfadora, come mai ho la netta sensazione che tu centri qualcosa in tutto questo?- domandò Remus a dire il vero per nulla sorpreso della novità.
-Di questo parleremo un’altra volta, ora non c’è tempo. Lasciate fare a me, quando vi farò un segnale voi potrete entrare all’interno del negozio. Siate veloci, mi raccomando. Remus non guardarmi con quella faccia, per una volta fidati di me, ok?-
-Non ho intenzione di partecipare ad un piano di cui non ho la
minima idea. Insomma, è pieno di Auror, è chiaro che la persona che stanno
cercando di acchiappare è un poco di buono.-
-In cosa consiste il segnale?- domandò Eveleen ignorando completamente le
lamentele di Remus.
-Lo capirai
a tempo debito.- rispose Tonks con un cenno del capo.