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Autore: LilyGlover    20/09/2007    5 recensioni
E se Harry scoprisse che Piton ha scritto una ninnananna? E se scoprisse anche che l'ha dedicata ad un persona molto legata ad Harry?? E se ci aggiungessimo un figlio che finora era segreto, un nuovo amore per Harry, molta passione tra Ron e Hermione, un incendio, un pasticcio combinato da Harry e Ron nell'ufficio di Silente, una battaglia a Hogwarts contro Mangiamorte e Dissennatori, novità sul passato di Piton, e altri avvenimenti...?? Cosa ne verrebbe fuori?? Sicuramente un quinto anno indimenticabile per il Trio migliore di tutta Hogwarts!!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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nell'ufficio

5

Nell’ufficio di Silente

 

Harry fissava la fiammella del camino scoppiettare allegramente. Fissandola, gli venne in mente il volto di Sirius. Aveva voglia di vederlo, di parlargli…dopotutto, era l’unica persona che prendeva il posto dei suoi genitori. Chissà cosa stava facendo in quel momento…

“Harry!” esclamò Ron.

Harry, immerso nei suoi pensieri, tornò bruscamente alla realtà.

“Che c’è?”

“Sono quasi le otto!! E’ tardissimo!! Dobbiamo muoverci se vogliamo andare nell’ufficio di Silente!” spiegò Ron, alzandosi dalla sua poltrona preferita con incredibile vitalità.

Harry sbadigliò.

“Sei sicuro che…?” cominciò.

“Oh, andiamo! Sei Harry Potter o no?”

Una voce irritata interruppe la conversazione.

“Voi non dovreste ASSOLUTAMENTE andare! I guai in cui vi caccerete saranno grossi, molto grossi, fidatevi!”

“Taci, Hermione” mormorò aspramente Ron.

Hermione fissò Ron con gli occhi ridotti a fessure. Poi si alzò di scatto, prese la sua roba e, senza dire una parola, si fiondò su per la scala a chiocciola che portava al dormitorio femminile.

Harry sbuffò e Ron alzò gli occhi al cielo.

“Vabbè, sarà meglio muoversi.”

Preso il Mantello dell’Invisibilità, entrambi uscirono dal buco del ritratto e percorsero i corridoi. Non c’era molta gente in giro, erano quasi tutti nella Sala Grande per la cena. Finalmente, i due ragazzi si trovarono di fronte ai gargoyle di pietra dell’ufficio del Preside.

“John sarà già arrivato?” sussurrò Ron.

“Si spera di no” rispose Harry, dandosi un’occhiata intorno. Il corridoio era deserto.

Si appoggiarono al freddo muro di pietra e rimasero lì, in attesa. L’orologio al polso di Harry ticchettava regolare, facendo passare i secondi…e di conseguenza i minuti… erano già le otto e un quarto.

I due ragazzi si scambiarono un’occhiata triste.

“Significa che è già entrato?” chiese ancora Ron.

Harry sospirò. Senza rispondere, cominciò ad allontanarsi dalla porta.

“Per la barba di Merlino, Harry, aspettiamo là! Magari lo becchiamo quando esce!” esclamò Ron, senza curarsi di tenere bassa la voce.

“Stiamo andando verso la sala comune dei Serpeverde. E’ probabile che lo incontriamo per la strada, no?” fece Harry.

Ron restò un attimo in silenzio.

“Ok” acconsentì infine. Non che il suo parere fosse di vitale importanza, siccome Harry procedeva spedito e sembrava non voler essere contestato da nessuno.

Sempre sotto il Mantello, i due ragazzi si diressero verso i sotterranei. Erano vicini alla sala comune, quando…

“…davvero, mio padre ha detto che potresti.”

Si immobilizzarono. Conoscevano quella voce acida e strascicata: Draco Malfoy.

Lanciando un’occhiata all’aula vuota di Pozioni, Harry vide la scena.

Malfoy, Tiger, Goyle e John Piton erano vicino al muro e parlavano a bassa voce.

“Io non lo so…” mormorò John, l’aria leggermente impaurita.

“Ma scommetto che saresti un Mangiamorte perfetto!! Te l’ho già detto, mio padre pensa così. E poi, anche il tuo lo è, o almeno lo era… quindi sei adatto a quel ruolo. L’Oscuro Signore è alla ricerca di anime giovani. Non sai quanti privilegi avresti se dimostrassi di essere un fedele Mangiamorte!” esclamò Malfoy gesticolando parecchio.

“Non credo di…” cominciò ancora John, ma Tiger lo interruppe, scrocchiando le dita:

“Se non accetti, dovrai vedertela con noi.”

Ora John era davvero spaventato. Deglutì.

“No” intervenne Malfoy. “Non gli faremo niente. La scelta spetta a lui, è una persona libera di scegliere ciò che vuole. Ma presto scoprirà che la sua strada non è quella del tirapiedi di Silente.”

Detto questo, Malfoy, Tiger e Goyle uscirono dalla stanza, con un ultimo sguardo a John. Quest’ultimo, sempre appoggiato al muro, respirava affannosamente. Aspettò che i tre si fossero allontanati un po’ e uscì.

Harry e Ron, sotto il Mantello, avevano assistito alla scena a bocca aperta. Non che fosse una cosa tanto sconvolgente il fatto che Malfoy stesse dalla parte di Voldemort, ma Harry era rimasto comunque sorpreso e un po’ spaventato.

John cominciò a dirigersi verso l’uscita dei sotterranei, guardandosi intorno nervosamente. Harry e Ron lo seguivano, scambiandosi strane occhiate.

Come previsto, la meta di John era l’ufficio di Silente.

“Scarafaggi a grappolo” mormorò, il fiato corto, quando fu davanti ai gargoyle.

Questi balzarono di lato mostrando una scala. John salì i gradini e Harry e Ron si affrettarono a stargli dietro.

 Infine, arrivarono davanti alla porta dell’ufficio.

John riprese fiato e attese qualche minuto prima di avvicinarsi e bussare.

“Avanti.”

Il ragazzo aprì lentamente la porta cigolante. Prima di richiuderla, Harry e Ron sgattaiolarono dentro, cercando di non fare il minimo rumore.

“Buonasera” salutò John educatamente.

“Buonasera, John, sono felice di vederti. Vieni pure a sederti” lo invitò gentilmente Silente, guardando il ragazzo da sopra gli occhiali a mezzaluna.

John, impacciato, prese posto davanti al Preside. Harry e Ron si avvicinarono un po’ alla scrivania, tenendo comunque una certa distanza di sicurezza. Entrambi erano emozionati e curiosissimi.

“Allora, com’è andato il primo giorno?” domandò Silente.

“Ehm… abbastanza bene, grazie” rispose piano John.

“Hai conosciuto qualcuno?” continuò il Preside.

“Mmm… Draco Malfoy, Vincent Tiger, Gregory Goyle… e… Harry Potter… Luna Lovegood…e… mmm… Mary Cohen” elencò il ragazzo balbettando.

“Oh, così hai conosciuto Harry Potter?”

John annuì.

“E come ti è sembrato?”

Harry attese la risposta, curioso.

“Bé, è un po’ difficile da dire adesso, perché gli ho parlato poco… però mi è sembrato uno abbastanza a posto” disse John.

Ron trattene una risatina.

“Bene…” fece Silente, pensieroso.

Per qualche minuto, nella stanza regnò il silenzio.

Poi il Preside riprese:

“C’è per caso qualcosa che ti turba, o che ti dà fastidio, o che ti mette ansia?”

Harry e Ron si guardarono, pensando esattamente alla stessa persona: Malfoy. Ma, con loro grande sorpresa, John sussurrò:

“M-Mary Cohen.”

Harry strabuzzò gli occhi.

Silente guardò il ragazzo seriamente.

“Per quale motivo?” domandò, aggiustandosi gli occhiali sul naso.

“Ecco, lei… non so… quando le sto vicino sento qualcosa di strano, una specie di… come dire… presentimento…” spiegò lentamente John.

“Presentimento?”

“Sì… mi sento il petto appesantito e mi manca un po’ il fiato… e quando si muove sento come qualcosa che mi vibra nello stomaco e che mi provoca un certo dolore, sia fisico che interiore… e poi, appena si allontana almeno una decina di metri, mi passa tutto.”

Silente sbarrò gli occhi.

“Dici sul serio?”

“C-certo…”

Il Preside sembrava molto preoccupato.

“Non ci posso credere” mormorò. “Bé, in questo caso dovrò parlarne con...” cominciò, ma qualcuno bussò alla porta e interruppe la conversazione.

“Avanti”

Dalla porta sbucò fuori Severus Piton, con l’aria agitata.

“Ah, Severus, eccoti. Dopo devo parlarti di una cosa… ma adesso è il momento che John venga informato del perché l’abbiamo convocato qui stasera” disse Silente, l’espressione davvero seria.

Piton deglutì e guardò il pavimento.

Harry era sorpreso dal suo comportamento, e anche da quello di Silente. Perché si preoccupava tanto di quello che provava un ragazzo, il quale, molto probabilmente, aveva appena raccontato i sintomi di una semplice cotta per una ragazza…? Insomma, di che altro poteva trattarsi, se non di una cotta? E perché John non aveva detto nulla su quello che era successo con Malfoy, Tiger e Goyle?

Ma Silente riscosse Harry dai suoi pensieri.

“Tu sei qui per venire a conoscenza del tuo passato” spiegò a John.

Tutti e tre i ragazzi rimasero sorpresi.

“Ma non saremo noi a raccontartelo esplicitamente; sarai tu a vedere dei ricordi di tuo padre attraverso il Pensatoio, e man mano commenteremo ogni scena che vedremo” continuò il Preside.

Si alzò dalla scrivania e fece segno a John e a Piton di seguirlo. Harry e Ron li imitarono.

Arrivarono davanti al calice dal liquido fluido e Silente sfiorò leggermente la superficie con la bacchetta. Il liquido prese a vorticare… Harry e Ron scattarono in avanti… probabilmente sporse fuori il mignolo di Ron, ma nessuno se ne accorse… Harry non sentiva più la terra sotto i piedi… chiuse gli occhi…

TUNK!

Con un leggero tonfo, caddero tutti a terra. Harry e Ron avevano tenuto il Mantello, stringendolo con forza e, per loro incredibile fortuna, erano ancora coperti e invisibili.

John, Silente e Piton si rialzarono.

Tutti si guardarono attorno: erano nella sala comune dei Serpeverde e un ragazzo dai capelli neri, lunghi e unti era seduto sul divano, vicino ad un altro tipo con folti capelli castani.

Parlottavano a bassa voce…

  
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