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Autore: biebsharibo    05/03/2013    3 recensioni
'Quel ragazzo lo conoscevo,e il fatto che fosse lì non era positivo per me.'
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ero in classe,seduta all’ultimo banco, quello vicino alla finestra.  Avevo bisogno d’aria, perché rivedere Zayn era come se mi avesse portato via tutto l’ossigeno.
Quel ragazzo aveva un’influenza eccessiva su di me, e l’aveva sempre avuta, ma stavolta non potevo davvero ricascarci perché sapevo che sicuramente non sarebbe finita bene. Succede sempre così, quando finalmente una persona trova la tanto ricercata felicità si verifica qualcosa che spezza questo equilibrio. E il rapporto che avevo con Zayn era tutto tranne equilibrato.
 
‘..Quindi farete una ricerca su questo..signorina, cosa ho detto?’ la voce della professoressa che ormai sedeva sul mio banco mi riportò alla realtà.
‘Eh? Cioè..io..lei ha detto che..’ balbettai mentre sentivo le guance bruciare.
‘Signorina Bailey, si sente poco bene?’ disse lei notando il mio evidente disagio.
‘In effetti si, se non le dispiace esco fuori a prendere un po’ d’aria.’ dissi quasi a me stessa, già avviandomi alla porta per uscire da quella gabbia che mi opprimeva.
Appena fuori sentii le risate dei miei compagni echeggiare e fermarsi dopo l’urlo della professoressa di scienze, che, mi ci sarei giocata tutto, era arrivato fino al polo nord.
 
Scivolai lungo la porta chiusa del bagno,fino a sedermi per terra,le ginocchia tirate al petto.
Stava succedendo davvero?
Zayn era davvero tornato in città?
Mi aveva davvero pregato di dargli un’altra occasione, facendomi mancare il respiro nel momento in cui aveva sfiorato le mie mani?
Se quello era un sogno,volevo essere svegliata a tutti i costi. Cominciai a pizzicarmi le braccia con le dita, ma ero ancora lì, chiusa in uno sporco bagno di scuola, con l’aria che sembrava mancare ogni secondo sempre di più. Dovevo uscire.
 
Camminavo spedita per il corridoio, cercando di raggiungere al più presto l’aria aperta.
‘Hey, ma sta attenta’ ‘guarda dove vai, sfigata’ mi urlava qualcuno quando, a causa della mia poca attenzione a dove mettevo i piedi, mi scontravo con loro, ma non m’importava.
 
Una volta fuori da quella gabbia mi avviai verso un luogo appartato. Ci andavo sempre quando mi sentivo un po’ giù.
Mi distesi sul prato verde e pieno di fiori e chiusi gli occhi. In quel momento, lo giuro, mi sentivo in pace con me stessa. Stavo bene. Presi un respiro profondo inalando tutta l’aria possibile, anche per rimediare a tutta quella che mi era stata tolta fino a pochi minuti prima.
Sfilai il telefono dalla tasca dei jeans e subito scrissi un messaggio.
 
A: Luke
‘Ho bisogno di te..’
 
Mi rimisi giù e dopo tre minuti il telefono vibrò nelle mie mani, facendomi quasi sussultare.
 
Da: Luke
‘Piccola adesso ho lezione, e dovresti avercela anche tu.. Come mai non sei in classe?’
 
Il solito secchioncello, si interessava più lui alla mia vita scolastica di quanto lo facesse mia madre. Non che ci volesse molto per superarla.
Sbuffai, avevo bisogno di lui e in quel momento poco mi interessava se dovevo essere in classe o meno.
 
A: Luke
‘Stavo poco bene e ho chiesto di uscire.. devo parlarti, esci e vieni al solito posto.’
 
Era a conoscenza del posto di cui parlavo, ci venivo quasi sempre con lui, anche perché era stato proprio lui a farmi scoprire quell’angolo di paradiso in mezzo a quell’inferno.
 
Da : Luke
‘Va bene.. arrivo subito.’
 
Oh menomale, se avesse cominciato a parlare di quanto fosse importante che io mi trovassi in classe, vista la mia precaria situazione, penso che lo avrei ucciso appena mi sarebbe capitato sotto mano. E non scherzo.
 
Staccai un fiore dal terreno e cominciai nervosamente a staccargli tutti i petali.
 
‘Non ti hanno mai insegnato che i fiori non si devono strappare dalle aiuole, Bailey?’ una voce roca alle mie spalle mi fece girare di scatto, lasciando cadere quel poco che mi era rimasto del fiore.
Zayn ridacchiò e si sedette accanto a me, prendendo un'altra margherita e mettendomela tra i capelli.  E poi diceva a me, che imbecille.
 
‘Dicevi, Malik?’ ironizzai anche se non avevo la minima intenzione di scherzare con lui.
‘Dov’è Luke?’ lo bloccai prima che iniziasse ad attaccare bottone con me.
 
Lo vidi irrigidirsi e mettersi seduto, lo sguardo fisso sul prato. Solo poco dopo lo sollevò incrociando il mio che lo spingeva a darmi una risposta sincera.
 
‘Arriverà un po’ in ritardo, tranquilla’ mugolò.  Poi sorrise.
‘Che vuoi dire con -arriverà in ritardo-?..’ risposi a tono.
‘Significa solo che ho chiesto ai miei amici di tenerlo occupato per un po’, volevo parlare con te e so che se ci fosse stato lui non avrei potuto vederti nemmeno con il binocolo’ si giustificò gesticolando.
‘Beh, direi che hai perfettamente ragione.. sul fatto del binocolo’ dissi io lasciandomi sfuggire un sorriso timido.
‘Lo trovo bellissimo’ sussurò,
‘cosa?’ puntai lo sguardo sul suo viso,
‘il tuo sorriso, è così semplice.. puro, è bello’.
Poggiò la sua mano sulla mia. La ritirai, passandomela dietro il collo. Mi sentii avvampare.
Non poteva fare così, non adesso.
‘Zayn.. perchè sei tornato?’ buttai lì con sguardo interrogatorio.
‘Te l’ho detto, sono tornato per te. Sono tornato per noi’ alzò gli occhi al cielo, stanco della mia continua insicurezza e delle mie domande ripetitive.
Scossi la testa, per poi tirarmi su in piedi.
‘Non fare così piccola, ti prego’ , mi strinse il polso con la sua mano calda.
‘Devo andare Zayn e lasciami che mi fai male’ sbuffai. Alle mie parole allentò la stretta, per poi lasciarmi.
‘Mi perdonerai mai?’ domandò incerto.
Mi stava quasi facendo pena.
‘Non lo so.. devo tornare in classe, ci vediamo, Zayn’ finii prima di allontanarmi.
“Ci vediamo”? Ma che mi era preso?

Vidi Luke avvicinarsi dispiaciuto verso di me.
‘Mi dispiace piccola, scusami tanto. Dei ragazzi mi hanno fermato cominciando a fare domande su domande..e non mi hanno lasciato andare fino ad adesso’
Gli sorrisi, ‘non preoccuparti Luke, l’importante è che stai bene’.
‘E perché non dovrei?’ disse ridendo.
Non risposi, rimasi solo lì ad abbracciarlo. Dovevo dirgli che Zayn era tornato, ma sapevo che si sarebbe arrabbiato e io in quel momento volevo tutto tranne che quello. Rimasi nelle sue braccia, incurante di tutto il resto.
  
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