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Autore: Memy89    05/03/2013    0 recensioni
Ci Sono amori che restano nascosti tra le poesie scritte e riposte in un cassetto e i sogni mai svelati , perché nessuno li potrebbe concepire .
Sono gli amori imperfetti, perché il senso comune vuole che due persone si raggiungano nell’Eterno Gioco Dell’Amore , ma non che si rincorrano a vicenda.
Sono gli amori narrati da interminabili lettere piegate in quattro e tenute accanto al letto per non volare via. Mai .
Amori preziosi che si sfiorano al buio e si stringono nella notte, con la paura di essere decapitati come i fiori che nascono nel posto sbagliato. Ma che aspettano solo di essere scoperti , un giorno per caso, e raccolti.
Per farti innamorare sempre di più e farti accorgere di quanto immensa sia , a volte, l’imperfezione.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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CAPITOLO 1 Erano mesi che non sapevo con che occhi guardarlo , ed ora che finalmente l’occasione si era presentata, anzi no , era lui che l’aveva creata.. non sapevo cosa dirgli. In tutta questa storia, cominciata mesi fa , e che stava per essere risolta proprio oggi; il mio unico errore , di cui non mi ero mai pentita, fu quello di avergli detto la verità. Per una sola volta, la prima nella mia vita, avevo messo a tacere la mia testa e mi ero buttata a capofitto in qualcosa che neanche mi aspettavo… senza sapere che si sarebbe rivelata tutta un’ illusione. Mi ero illusa di poter essere felice, non dormivo la notte e sognavo ad occhi aperti pensando “Sta succedendo proprio a me?” “Che bello se lui sapesse cosa provo !” L’ unica cosa che volevo , era stare al sicuro tra le sue braccia; non avrei preteso altro. L’unica cosa che ho ottenuto è stato un sms “ Non potremo mai stare insieme”. Mentre leggevo quelle parole la mano mi tremava e la voce non era abbastanza forte da far vibrare le corde vocali, mi sentivo persa, ridicola e non sapevo il giorno dopo come lo avrei affrontato. Passarono giorni, che si trasformarono in mesi di indifferenza ed elementari dispetti . La mia scelta, fu quella di aspettare, pazientare e continuare a crederci, credere che magari un giorno quegli sguardi e quei gesti indiretti si sarebbero trasformati in qualcosa di concreto. Da quel messaggio , da quelle fatidiche cinque parole scritte da uno stupido aggeggio , erano passati all’incirca sei mesi. Diversi erano i pareri degli altri , come diverse erano le mie soluzioni che cambiavano all’istante… “Ti farà soffrire” “Non ti merita” “Ti vuole ma , non sa come fare” “Fai tu il primo passo , lui lo apprezzerà “ Con queste e molte altre parole riempivano la mia testa che cambiava circa un pensiero al secondo … “Stasera troverò l’occasione per parlargli “ “Non voglio più saperne niente di lui “ “Perché mi guarda sempre?” “Perché mi ignora?” Il tempo scorreva veloce, ed io stavo cosi , in bilico senza sapere cosa fare o dire. Finalmente il mio pensiero , dopo migliaia che mi erano frullati in testa, divenne uno solo … “Ora basta! Tu sei testardo ? Bene! Io sono più testarda di te!” Dopo lunghi mesi i nostri sguardi si erano di nuovo incontrati e il silenzio non incombeva più tra di noi. La mia paura più grande , era quella di incantarmi nei suoi occhi profondi. Non so il perché , ma ogni volta che lo guardavo , il mondo mi sembrava meno bastardo.. Ero nel corridoio , mi affrettavo a raggiungere l’auditorium della scuola, quando d’un tratto vidi un ombra appoggiata al muro… mi si gelò il sangue nelle vene, alzai lo sguardo sperando che non fosse chi credevo… ma mi sbagliavo … Cercai di allontanarmi, ma non riuscii a muovere neanche un passo prima che lui mi bloccasse . La musica alta si sentiva in lontananza e il corridoio era adornato da festoni, ma in quel momento nella mia testa non c’erano più canzoni, non c’erano più decorazioni, non c’era alcuna festa … c’eravamo solo e soltanto noi . Dalla posizione scomoda in cui ero non potevo far altro che guardarlo negli occhi. “Ora tu mi ascolti!” disse sospirando con un briciolo di prepotenza e, senza neanche farmi pronunciar parola , cominciò a parlare come non mai … “E’ una strana sensazione ascoltarlo per tutto questo tempo .. non è affatto un tipo eloquente!” Non potevo far altro che ascoltare con attenzione e ad ogni parola meravigliarmi ancor di più. Le parole erano belle, ma il discorso era molto vago… cioè sembrava quasi non voler arrivare a un dunque; fino al momento in cui i suoi occhi si riempirono di lacrime , alzò gli occhi al cielo per non farmi capire .. per continuare ad essere duro. Ad un certo punto fece un respiro profondo, come per prepararsi a dire qualcosa di importante…chiusi gli occhi per un attimo aspettando il suo finale.. . li riaprii dopo un secondo , ma il mio viso cominciò a bagnarsi, le lacrime cominciarono a rigare il mio viso senza neanche il mio volere. Si fermò per un secondo e cercò di cambiare espressione, addolorandosi, visto il mio stato. “Perché non vuoi capirlo ?” Con il polso cercai di asciugarmi il viso e ancora singhiozzando gli risposi “Cosa dovrei capire?” Ad ogni parola il mio tono diventava sempre più duro, quasi da sembrare arrogante… “Io ti voglio, ti desidero, ma non posso credimi.. non posso spiegarti adesso il perché … “ Disse voltandosi, facendo per andarsene… “Domani partirò per Milano, mi trasferisco…questa era l’ultima occasione che avevi Step! “ Dissi voltandomi e dirigendomi verso l’auditorium per raggiungere gli altri miei compagni. Avevo il trucco quasi sciolto , sfumato sotto gli occhi, quando raggiunsi le mie amiche, Alessandra e Marta, le uniche che considero tali , insieme ai due inseparabili gemelli Norman e Stani . Cercai di far finta che andasse tutto bene , indossando come accessorio un luminoso e finto sorriso . “Cos’hai?” “Ehm, no, niente Ale , non preoccuparti .. va tutto bene ” “E quegli occhi rossi, ancora per Stefano ?” Non potevo più continuare a mentire , non sapevo che risposta darle mi limitai ad abbassare lo sguardo e a farle un cenno col capo come per dirle “Si ancora lui “ “Adesso Basta ! Adesso mi arrabbio sul serio ! Non puoi Continuare così … non puoi continuare a tormentarti a vita! Ci stai male , ci sei stata male e forse ci starai ancora male ma anche noi stiamo male , anche noi che siamo i tuoi amici più stretti stiamo male a vederti così. Ti sei trasformata, non sei più tu , vuoi rendertene conto o no? Tu non sei questa ! Tu sei una persona estroversa che fa subito amicizia con tutti , sei quella che fa più casino di tutti ad una festa, sei quella che è disposta a dare anche l’anima al prossimo, sei quella che ha dei sogni, dei valori, una dignità che stai perdendo stando appresso ad uno stronzo. Quante altre volte deve rifiutarti o farti capire che non vuole stare con te, prima che tu te ne accorga? Tu , proprio tu sei quel genere di ragazza che fa innamorare le persone col suo sorriso e non coi vestitini corti. Il tuo vero sorriso però , ti rendi conto che ti stai facendo trasportare in un vortice da cui neanche tu riesci più ad uscirne. Se ti dico questo è perché sto male…Si Sto male io per te e non riesco a vederti soffrire , io stessa ti ho appoggiato all’inizio , ma adesso basta. Questa situazione sta andando oltre i limiti dell’impossibile . Sai quanti mesi sono che non hai un sorriso spensierato? Che sei spenta ? Che cerchi di fingere che tutto sia normale ? Io stessa ci credo nell’amore, qui tutti ci crediamo… ma in quello vero però . L’amore,quello vero, è il desiderio , il cercarsi a vicenda. Quello che hai vissuto tu in questo periodo è solo un rapporto a senso unico, perché quando qualcuno ti desidera, quando ti vuole con se realmente, mette da parte tutto e tutti. Non esistono le paure, non esistono le scuse, non esistono i chilometri, il voler essere liberi per un po’, i problemi, le difficoltà… Non esiste niente… Perché se veramente si desidera qualcosa, non si ha neanche il tempo di pensarle tutte queste scuse. L’unica cosa che viene da pensare è “Voglio Lei”. Devi pur riuscire in qualche modo ad allontanare questo tormento che hai dentro di te, se no non riuscirai mai a goderti i veri momenti belli che la vita ti riserverà, non riuscirai a splendere di luce propria ma sarai sempre oscurata dal tuo tormento interiore per un amore negato per chissà quale motivo. Adesso non ti sto dicendo questo per portarti a ragionare come me , non lo farei mai perché credo che ognuno è libero di pensare e agire come meglio crede. Se ti dico tutto questo è per farti aprire gli occhi perché non puoi correre dietro a qualcuno che non vuole te, non puoi aggrapparti solo ad un’ idea… devi guardare la realtà.” Mi dispiaceva ammetterlo ma, aveva proprio ragione anche io mi sentivo diversa, cambiata, più spenta . Aveva usato parole molto forti eppure, non mi sentivo arrabbiata con lei.. perché sapevo quanto amore c’era nelle sue parole e soprattutto quanta sofferenza, la sofferenza di un’amica che pur volendo fare qualcosa, non riusciva a fare niente. Non riuscii ad aprir bocca , l’unica cosa che feci fu quella di appoggiarmi alla sua spalla e piangere come una bambina, piangere quelle lacrime che fino ad oggi avevo trattenuto mostrandomi forte e decisa. “Ehi! Ma ti ho sporcato il vestito? Guarda qui” dissi un po’ dispiaciuta “Così è più bello !” mi disse mostrandomi un sorriso a trentasei denti. Avevamo perso fin troppo tempo quella sera , la nostra ultima sera insieme, la sera della nostra festa di diploma, dopo quello che avevamo passato per scegliere un bel vestito adatto all’occasione non era proprio il caso indossarlo solo per continuare a piangersi addosso. Sebbene non fossi ripresa del tutto,avevo voglia di divertirmi, avevo voglia di pensare un po’ a me stessa. “Cosa ci fare voi qui?” Norman si avvicinò a noi . Io e Ale ci guardammo negli occhi e accennammo un sorriso. “Ho sbagliato di nuovo?” ci guardò perplesso . Norman e Stanislao erano due gemelli arrivati dalla Russia solo un anno fa e ancora avevano qualche problemino con i tempi verbali, ma nonostante questo riuscivano a farsi capire e avevamo legato molto in quei pochi mesi vissuti insieme. “Si dice … Cosa ci fate voi qui “ dissi scandendo bene ogni singola parola. “Dai Andiamo a ballare e a goderci la serata … non tutto è perduto .” Ci godemmo quella metà serata che rimaneva , sarebbe stata l’ultima occasione che avremmo potuto sfruttare per stare insieme. Domani partirò, mi allontanerò dalla mia Napoli, e chissà quando tempo passerà prima del nostro prossimo incontro. Era una bella festa dopotutto , finalmente cominciavo a sentire la musica nell’aria, per un attimo stavo accantonando tutto ciò che mi frullava in testa fino a mezz’ora prima. Sembravo quasi una ragazza della mia età , spensierata e felice della sua vita. Forse quella “ramanzina” mi era servita a qualcosa , forse stavo cominciando a capire che prima di tutto, prima dell’amore, delle amicizie, di un sorriso, avevo bisogno di me stessa. Non potevo continuare a correre irrefrenabilmente dietro a qualcuno che non vuole me. Da adesso in poi lascerò andare tutte le persone che non hanno voglia di starmi accanto. La verità è che quando una persona ti desidera, ha voglia di passare del tempo con te, non inventa scuse, mette da parte i chilometri, non ci pensa alle difficoltà … perché se veramente desidera vederti si accontenta anche di cinque minuti, di un abbraccio o di una semplice carezza. E’ proprio questo che devo cominciare a capire, vivere serena e felice nonostante gli altri, perché l’unica persona che devo cominciare ad amare d’ora in poi sarà me stessa. Si vedevano già le prime luci dell’alba quando tornai a casa distrutta, stanca e consapevole del fatto che dopo quasi tre ore avrei dovuto prendere le mie cose e partire… partire per inseguire il mio sogno; un sogno che mi sarebbe costato tanto dal punto di vista affettivo, perché avrei lasciato mamma e i miei amici a circa 800km di distanza . “Ehi mami , non fare così … ti penserò sempre e cercherò di venire ogni volta che potrò” “Hai ragione amore, non devo piangere, non voglio che tu mi veda cosi ! Vai e insegui i tuoi sogni… c’è solo una cosa che voglio dirti “ “Dimmi Mamma “ le dissi accarezzandola… “Ricordati di stare sempre dalla parte del bene , perché un giorno la melma verrà spazzata via … è questo il vero lieto fine della vita . Mi dispiace solo che questa maledettissima sedia mi impedisce di accompagnarti fino alla stazione.” “Cercherò sempre di farlo mamma … Grazie per questa opportunità che mi stai dando, mi stai dando la possibilità di inseguire i miei sogni … vedrai che un giorno ci sistemeremo su al nord tutti quanti . Per quanto riguarda la stazione, non preoccuparti saranno con me Stani , Norman , Ale e Marta.” Quanto può essere dolce quella donna? Nonostante la sua corazza riesce sempre ad emozionarmi quando vuole. Ogni giorno da vent’anni fa dei sacrifici per me e io saprò ripagarla. La renderò fiera di me. Nonostante le loro poche ore di sonno, i miei amici avevano insistito ad accompagnarmi in stazione. Stani e Norman Sembravano due zombie, Ale e Marta, invece, sembravano più pimpanti di prima perché avevano nascosto col correttore le loro occhiaie. In macchina tutti e cinque cercavamo di parlare d’altro e di non pronunciare parole come “Viaggio” “Partenza” “Ricordi” “Stazione” e soprattutto cercarono per tutto il tempo di non mostrarsi tristi. “Siamo arrivati a destinazione … il tassametro segna 20 euro” Disse scherzosamente Marta che aveva preteso il volante. “Avanzano mia cara ..” dissi disinvolta uscendo dalla macchina con aria di altezzosità . Guardammo i cartelloni informativi , raggiungemmo il binario … si era quasi fatta ora, erano le dieci quasi e un quarto. “Mancano poco più di venti minuti “ disse Ale nascondendo gli occhi lucidi Non riuscii a dire niente, avrei voluto sorridere per rassicurarla, ma non riuscivo a mentire. Mai come in quel momento avrei voluto piangere per sfogarmi ma non potevo farlo, avrei reso tutto più complicato di quello che era. Mi limitai ad abbracciarla e a stringerla più che potevo , ma sapevo che le mie ghiandole lacrimali non avrebbero resistito a lungo … “Ehi, quasi ci scordavamo…Tieni è per Te “ Norman mi porse una piccola scatola . “Cos’è? No dai … Non c’era bisogno” “Tu Aprila e non osare contraddirci…” disse una vocina che era ancora attaccata a me Era un braccialetto componibile e loro lo avevano composto con le tutte le nostre iniziali. “Vi Ringrazio di vero cuore, sarà sempre con me, ve lo prometto.” Ci stringemmo tutti in un calorosissimo abbraccio, ogni momento cercavamo di stringerci di più perché non volevamo separarci. “E’ arrivata ora Ragazzi “ dissi salendo malinconica su quel treno che di li a poco mi avrebbe portato via da loro. Il treno cominciò a muoversi e solo in quel momento avvertii la paura che avevo nel trasferirmi in una città completamente diversa dalla mia. L’ultima cosa che vidi furono i miei amici che cercavano di agitare a più non posso le mani , poi di colpo diventarono dei puntini che di li a poco sarebbero scomparsi . E’ proprio vero, le persone speciali sono quelle che ti regalano emozioni. Ti sfiorano il cuore a loro modo, con un dolce sorriso, con uno sguardo, con una parola, con un semplice gesto. E io sono sicura che non mi scorderò mai di loro , cercherò di mantenere il nostro rapporto anche se sarò a Milano . Cercherò di condividere con loro, tramite la tecnologia, più momenti possibili. Il Freccia Rossa si fermò bruscamente alla stazione di Bologna, in quel momento mi resi conto di dov’ero, che mi ero addormentata e che tra una fermata avrei dovuto scendere. Avevo il viso secco, mi specchiai allo schermo del cellulare e mi accorsi che avevo due solchi sulle guance … “Maledetto fondotinta “ pensai in quel momento , ma in realtà era per via delle lacrime versate qualche ora prima se adesso il mio volto si trovava in quelle condizioni. Mi fermai per un attimo a pensare a cosa stavano facendo li , giù a Napoli i miei amici, a come mia madre stava affrontando la mia partenza… ma i pensieri furono molto brevi perché altri ne presero il sopravvento . L’ansia, lo stupore di posti mai visitati, il terrore di non farcela da sola, l’irrefrenabile voglia di vedere l’appartamento in cui avrei abitato, l’impazienza di iniziare i corsi all’università … erano tutte emozioni che si accavallavano dentro di me e che non riuscivo a non esternare. Un sorriso da ebete stampato sulla faccia. E’ passata quasi un’ora da quando sono scesa dal treno, e ancora devo riuscire ad orientarmi, è tutto così diverso qui . Milano, Zona tre: Porta Venezia, Casoretto, Quartiere Feltre, Lambrate, Ortica, Rubattino… “Non ci capisco niente su questa mappa ..!!!! “ Dopo aver girovagato per circa un oretta decisi di chiedere aiuto ad un passante …
  
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