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Autore: Lady Shadow 87    21/09/2007    1 recensioni
Ed ecco la mia prima Fan-Fiction.
Alexa trova in fondo ad un cassetto una strana lettera, aprirà di fronte a lei un nuovo mondo, che mai nemmeno lontanamente avrebbe sperato di conoscere.
E' l'inizio di tutto.
Vi prego siate clementi. XD
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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4 – Si deve cadere sempre fino in fondo, per poi ricominciare a risalire. Forse.

 

La serata finì velocemente, ma non senza incidenti.

Nessuno ancora mi aveva avvertito della presenza dei fantasmi, di cui io da sempre ne avevo il terrore, visto i vari racconti che mi avevano narrato i miei “cari” genitori, e così appena vidi svolazzare Nick Quasi Senza Testa gridai e il piatto ricolmo di cose appetitose che avevo in mano finì irrimediabilmente per terra fra l’ilarità generale di una tavolata poco lontana.

La tavolata di quel tale. Draco Malfoy.

Quando finalmente arrivammo nel dormitorio mi mostrarono tutto spiegandomi le cose basilari, tra cui che mi dovevo ricordare la parola d’ordine senò la Signora Grassa, la dama del quadro, non mi avrebbe fatto entrare, per nessun motivo. Fissai ogni cosa nuova, ogni cosa magica. I quadri si muovevano e pure le scale. E io facevo parte di quel mondo, quel mondo magico.

Quella sera andai letto stanchissima ma molto contenta. Mi addormentai in un attimo con Sasha accoccolata ai piedi del letto.

 

La mattina dopo mi svegliai presto, prima di tutte le altre mie compagne di dormitorio, tra cui c’era Hermione Granger, che era proprio nel letto di fianco al mio. Mi alzai tentando di fare meno rumore possibile e dopo aver coccolato un pò Sasha mi misi i primi abiti che trovai dentro al mio borsone. Una magliettina nera  e dei pantaloni dello stesso colore di velluto molto larghi. Scesi in sala comune scalza con in mano un libro che mi aveva consigliato la sera prima Hemione, La Storia di Hogwarts.

Mi sedetti sul primo divanetto che trovai e mi guardai un attimo attorno prima di iniziare a leggere quel voluminoso tomo. Lessi per almeno un oretta accoccolata sul divanetto prima che i primi rumori giungessero dai dormitori, poi lentamente cominciarono a scendere i miei primi compagni di casata, Harry e Ron furono tra gli ultimi a scendere anticipati di poco da Hermione.

<< Miseriaccia, già alzata e ... a leggere!? >>

Mi chiese un Ron sbadigliante e ancora arruffatto.

<< Mica sono tutti illeterati come te Ron. >>

Rispose Hermione buttandosi dietro alle spalle una ciocca di capelli ricci.

Harry mi si avvicinò dopo aver ridacchiato all’ultima constatazione di Hemione.

<< Che libro leggi Alexa ? >>

<< Storia di Hogwarts, me l’ha consigliato Hermione. >>

Ron e Harry dopo essersi scambiati uno sguardo più che eloquente si girarono verso Hermione.

<< Che c’è ragazzi ? >>

Chiese lei non capendo del tutto lo sguardo.

<< NOO alla fine ce l’hai fatta a propinarlo a qualcuno quel libro. >>

Harry annuì alla frase di Ron.

<< Ma andate a quel paese tutti e due ! Guardate che è un libro bellissimo e interessantissimo. Vero Alexa ?!?!? >>

Hermione si girò di scatto verso di me intimandomi con lo sguardo di rispondere.

<< Ehm ... si si ... solo che pultroppo fino ad adesso non ho capito alcune cose e il significato di altre. >>

<< Bè si è normale, se vuoi durante la colazione ti spiego ciò che non hai capito. >>

<< Ok, grazie Hermione. >>

<< Hemione ti prego non trasformare pure lei in una fanatica so-tutto-io. >>

Hermione si girò di scatto verso Ron squadrandolo malissimo.

<< E io sarei una fanatica so-tutto-io??? >>

<< Ron te la sei proprio cercata. >>

Gli disse Harry ridendo.

Subito dopo aver finito di dire ciò che pensava a riguardo Hermione suggerì di scendere a colazione senò avremmo fatto tardi alle prime lezioni.

<< Ma io come faccio ? >>

Chiesi preoccupata alzandomi dal divanetto di scatto. Io non avevo ne il materiale ne le nozioni basi, come avrei fatto a seguire le lezioni. Era un bel problema. Chissà se ce l’avrei mai fatta a recuperare tutti qugli anni che avevo perso.

<< Non lo so, sicuramente dovrai parlare con Silente per risolvere tutto questo.... Ma ... Ehm ... Alexa tu volevi scendere così a fare colazione? >>

Tutti e tre abbassarono lo sguardo sul mio abbigliamento compresa io. La magliettina nera mi arrivava a metà pancia scoprendomi l’ombelico e i pantaloni di veluto nero  che mi stavano larghissimi erano parecchio bassi e lasciavano intravedere un poco la mia biancheria, rigorosamente nera, ed erano stretti al bacino da una cintura con alcune borchie, senò rischiavano di cadermi.

<< Ehm... pensavo di si, non va proprio bene ? >>

<< No, credo proprio di no Alexa. >>

Mi rispose sempre fissandomi.

<< Miseriaccia... >>

Fu il commento di Ron.

<< Ma io, se devo essere proprio sincera ho solo questi vestiti oltre a quelli di ieri, quando sono partita non ho avuto molto tempo e dentro il mio borsone ci sono poche altre cose, ma non altri abiti. >>

<< Questo è un problema e non credo che i miei ti vadano bene. Bè per oggi dovrai stare così. Poi in qualche modo risolveremo... Ma ti prego, tira un pò su quei pantaloni. >>

Datomi quest’ultimo consiglio riuscimmo a scendere a colazione, non prima però di correre al piano di sopra a  prendere in prestito un giubino da Hermione.

 

In sala grande, come notai appena entrata, a quell’ora di mattina si potevano vedere tutti i diversi stadi di risveglio. Da quelli che ancora praticamente dormivano e rischiavano di finire inesorabilmente dentro alle loro tazze a quelli già completamente svegli che erano già prontissimi a raccontare a massima velocità le notizie fresche.

Noi subito dopo essere entrati ci sedemmo alla nostra tavolata. La colazione parve procedere nel migliore dei modi, Harry e Ron parlavano di un qualche sport di cui avevo capito poco e niente ed Hermione tentava di spiegarmi ciò che non avevo capito e molto altro.

Improvvisamente uno stormo di gufi entrarono nella sala grande e rilasciarono ad alcuni dei paccetti e ad altri delle lettere. Inspiegabilmente ne cadde una anche di fronte a me.

Ci misi un pò a prenderla in mano, dopo averla fissata per benino. La girai per leggerne il destinatario e il mittente.

 

Alexa Bennet

 

Vi lessi, era proprio per me, ma chi mai poteva avermi scritto, pultroppo non vi era scritto il mittente. La aprì cautamente sotto lo sguardo curioso degli altri, e dopo aver aperto il foglio che vi era dentro iniziai a legere sottovoce la lettera, ma dopo poche parole mi fermai, capendo chi era il mittente di quella lettera.

 

 

Alexa,

 

appena abbiamo trovato il tuo letto vuoto abbiamo capito che avevamo sempre avuto ragione. Tu sei sempre stata la nostra più grande delusione. E la lettera di quel Silente ce l’ha confermato. Sei scappata di casa per correre incontro ad un mondo folle, popolato di pazzi. E tu forse ci stai proprio a pennello.

 

Ora hai fatto la tua scelta, ti preghiamo solo di non tornare mai più indietro, resta pure dove sei. Da noi non avrai più niente.

 

Addio.

 

Mrs e Mr Bennet.

 

 

Rimasi per un attimo intontita guardando quel semplice foglietto. Quel semplice foglietto....

Io non avevo più niente. Ne una famiglia, ne una casa.

Niente.

Ero sola al mondo.

<< Alexa ? >>

Sentii pronunciare al mio fianco, ma non feci nemmeno in tempo a girami che sentì un’altra voce, bassa e strascicata.

<< Signorina Bennet. >>

Alzai il volto sconvolto lentamente. Vidi dinnanzi a me l’uomo completamente vestito di nero della sera prima, che mi avevano spiegato tra le risate generali che si chiamava Severus Piton ed era il professore di pozioni. Ripassai mentalmente e inconsapevolmente queste informazioni fissandolo. Ero ancora troppo scossa. Lui non parve badarci.

<< Signorina Bennet mi dovrebbe seguire, la devo portare dal preside. >>

Freddo, conciso e lento nel parlare. Lo sguardo non era cambiato di una virgola.

Pensavo a tutto per non pensare a nulla.

<< Signorina Bennet mi ha sentito ? >>

Stavolta la sua voce aveva un tono leggermente spazientito e scocciato.

<< Si, eccomi. >>

Risposi debolmente alzandomi senza badare a nessuno. Camminando infilai la lettera malamente nella tasca davanti dei pantaloni.

Lo seguì senza guardarmi troppo attorno e senza seguire ciò che mi succedeva attorno, fissavo solo lo strascico nero del suo lungo mantello come si muoveva sopra a quello che sembrava marmo ambrato. La stoffa sembrava scivolarci sopra senza nemmeno toccare.

Mi accorsi che eravamo arrivati dal preside quando ci fermammo e sentì un leggero tossicchiare.

Alzai lo sguardo sbattendo le palpebre come se mi fossi appena svegliata, così all’improvviso.

Silente era di fronte a me dietro una scrivania ricolma di roba, mentre il professor Piton poco distante da me mi fissava quasi incuriosito.

Sentii di arrossire, e abbassai lo sguardo, si dovevano essere accorti del mio comportamento.

<< Signorina Bennet ...

Incominciò Silente.

<< So che stamattina ha ricevuto anche lei una laida lettera dai suoi genitori. Ebbene ho ricevuto anche io una lettera dal simile contenuto. >>

Si fermò di nuovo per scrutarmi da dietro quegli occhialetti a mezzaluna.

<< E’ sicuramente un brutto colpo ma, e me ne scuso profondamente, ora dobbiamo affrettare le nostre decisioni e azioni. Se lei vuole restare, deve avere tutto il necessario per la scuola e non credo che lei abbia i soldi per comprarli, e non credo anche che lei saprebbe nemmeno dove procurarseli questi oggetti. >>

Mi tornò a fissare richiedendomi tacitamente una risposta a riguardo.

<< Si voglio restare. Ora non ho altro luogo dove stare. E dove vorrei restare. >>

Mi stupii delle mie stesse parole, anche se era tutto vero, era inutile nascondersi dietro a vecchie e tristi bugie. Davanti a nessuno e mai avevo avuto il coraggio di dire quella verità, da anni sognavo di potermene andare da casa mia.

Sempre avevo finto sorridento, mentendo davanti a tutti. Ora non c’era più posto per le bugie. Tanto non avevo più un posto dove tornare.

<< Allora dovrà andare a procurarsi tutto il necessario e verrà accompagnata dal professor Piton, che l’aiuterà e la consiglierà. >>

<< Cosa ? >>

Domandò immediatamente il professor Piton.

Silente sorrise.

<< Severus, al momento di fronte a me ci sei tu, e so di potermi fidare ampiamente. Solo mezza giornata e avrete adempiuto al vostro dovere. >>

Guardò sia Piton che me pronunciando quest’ultime parole.

<< Ma signore io non ho ne soldi babbani ne del mondo magico. >>

Me l’aveva insegnato quella mattina stessa Hermione il significato della parola babbani, ero rimasta dubbiosa all’inizio ma se volevo appartenere a questo mondo dovevo imparare a parlare con i suoi termini. Mi sarei impegnata, avrei fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità.

Strinsi forte a pugno le mie mani fino a quasi sentire male.

<< Non si preoccupi, avrà tutti i mezzi di cui avrà bisogno, c’è sempre un fondo, in questi casi, per chi ne ha bisogno. >>

Dicendo questo gli vidi muovere la bacchetta e un sacchetto di tela chiuso da un nastrino rosso volò lontamente verso di me. Allungai la mano e la richiusi appena il saccetto vi cadde sopra tintinnando. Era abbastanza pesante.

<< Li ci sono abbastanza galeoni per tutti i suoi bisogni scolastici. Dovrà comprarsi prima di tutto una divisa ...

Si pronunciò abbassando lo sguardo sui miei vestiti, anche Piton abbassò lo sguardo sprezzante.

<< ... e la sua bacchetta. E poi anche tutti i libri, gli oggetti e gli ingredienti necessari che sono comunque tutti segnati nel secondo foglio della sua lettera, anche se i libri devono essere un pò aggiornati. >>

Guardandomi ora di nuovo negli occhi.

<< E poi dovremo discutere per le lezioni supplementari, dove lei imparerà tutte le basi.

Allargò il suo sorriso.

<< Vedrà che fra pochi mesi saprà destreggiarsi benissimo con le basi. E ora veda di spendere tutto quel denaro. >>

Detto questo il preside ci congedò e entrambi uscimmo dalla stanza scendendo delle scale di pietra a chiocciola.

Appena scesi sentimmo dietro di noi un sonoro << Hem Hem. >>.

Ci girammo.

<< Oh professor Piton, vedo che è appena stato dal preside con questa, signorina. >>

<< Già ,a quanto vede ... professoressa Ubridge. >>

Rispose atono senza battere ciglio.

<< Già già, visto l’abbigliamento inappropriato, oltre il modo in cui è arrivata ... sconveniente. >>

La guardai totalmente, sembrava una sottospecie di confetto roseo e tondo. Aveva pure un assurdo fiocchetto rosa in testa. Sembrava quasi un uovo di pasqua, ma dubito che ci fossero sorprese piacevoli con lei.

Il suo abbigliamento si che è  inappropriato ancora più del mio.

Pensai sbuffando.

<< Ora devo accompagnare la signorina a fare acquisti per la scuola. >>

<< Vada vada pure. >>

E senza nemmeno salutare ci allontanammo. Tornammo verso la sala grande poi davanti al portone si fermò.

<< Ci vediamo fra mezzoretta quì e poi andremo a Hosmeade, ma in teoria il necessario si compra  prima dell’inizio dell’anno scolastico e non durante. >>

Senza dire altro si girò e si allontanò scomparendo dietro un angolo. Io rimasi lì un attimo indecisa se andare in dormitorio e aspettare  che passasse la mezzora o tornare in sala grande dagli altri, se erano ancora lì, non feci in tempo a decidere che si aprì il portone e mi ritrovai di fronte Harry e gli altri.

<< Alexa, eccoti quì. E’ successo qualcosa? >>

Li guardai seria senza rispondere subito, si comportavano come se fossimo amici, e dire che ci conoscevamo appena dal pomeriggio prima.

Prima che mi riporgessero la domanda feci il migliore dei miei sorrisi e risposi.

<< Si si, eccomi. Niente di che, dovrò solo andare a fare acquisti ad Hosmeade col professor Piton. >>

<< Con PITON ? >>

Urlarono tutti e tre contemporaneamente.

<< Si pare proprio di si. L’ha detto Silente. E poi mi ha dato questi ...

Risposi mostrando loro il sacchetto tintinnante e ricolmo di monete ancora nella mia mano.

<< ... per comprare tutto ciò che mi serve. >>

<< Miseriaccia deve essere un gran bel gruzzoletto! >>

<< Si credo di si, anche se non ho ancora molto chiaro quanto siano in sterline. >>

Replicai soppesando il sacchetto. Non avevo ancora per niente chiaro quando fosse l’effettivo valore di tutti quei galeoni.

Mentre parlavamo ancora si riaprì il portone ed uscirono stavolta Malfoy ed altri suoi compagni.

<< Oh chi si vede, il trio dei miracoli, e in più la babbana. >>

<< Oh piantala Malfoy. >>

<< Che mi vuoi fare Wesley? Sono anche io un prefetto. E sicuramente ne sono assai più degno di te. >>

Dopo un attimo di silenzio fu Hemione ad intervenire appoggiando una mano sulla spalla di Ron.

<< Lascia perdere, andiamo. >>

<< Si si scappate, tanto ci avete la maestra delle fughe. Solo che è ora in un mondo che non le appartiene. Sarebbe bene che se ne tornasse nel suo lurido mondo. >>

Fino a quel momento ero stata ad ascoltare e basta. Il mio sangue ribolliva nelle vene dalla rabbia. I miei genitori non mi volevano perchè non ero babbana, e alcuni maghi mi guardavano in modo diverso perchè secondo loro ero babbana. Al momento non ero ne l’uno ne l’altra cosa, pare. Ma come si permettevano. Io ero una strega. Come Malfoy.

Feci un passo avanti guardandolo con rabbia, che sentivo fremere e crescere dentro di me. Stavolta fui io ad avvicinarmi a lui furiosa.

<< Taci Malfoy. Non chiamarmi mai più BABBANA. Io sono una STREGA proprio come te, che a te piaccia a no. E’ indifferente. Non ci puoi fare nulla. IO resterò qui. Perchè questo è il MIO mondo. >>

Rimase un pò a fissarmi, il ghigno sparì per un attimo ma poi ricomparve.

<< Ah si ? E che mi vorresti fare? Non hai nemmeno una bacchetta e se anche ce l’avessi non sapresti neanche come usarla. E poi lo vedremo se tu rimarrai qui. Non ci scommetterei. >>

Mi morsi il labbro. Aveva ragione per il momento. Le mie mani erano ancora vuote, non potevo difendermi dalla sua bacchetta. E se anche l’avessi avuta non sapevo nemmeno come utlizzarla. Al massimo al momento potevo infilargliela in un occhio.

<< Ed ora allontanati, sai infetti il mio spazio vitale. >>

Sentii ridacchiare i suoi compagni di classe, e una mano appoggiarsi sulla mia spalla e spintonarmi per allontanarmi, e senza pensare feci di nuovo la cosa più sbagliata.

Gli diedi un pugno sul naso.

Me ne accorsi subito dopo di cosa avevo fatto. Il mio pugno era ancora alzato e dal suo naso iniziava a scendere un sottile rivolo di sangue.

Subito Malfoy ci premette entrambe le mani sopra.

 

Oh no no no no no NOOOOOOOOOOOO. COSA HO FATTO ?!?!?!?!?!

 

Urlavo dentro di me.

<< Miseriaccia .... >>

Sentii dire dietro di me. E anche altre esclamazioni.

<< Oddio, non volevo ... scu ... >>

Tentai di dire ma non feci in tempo a dire altro che una ragazza dal caschetto moro mi allontanò e si fiondò su Malfoy.

<< Oh no povero Dracuccio ! >>

Ma venne allontanata bruscamente pure lei. Malfoy per un attimo mi guardò malissimo, poi si allontanò con tutti gli altri con un passo terribilmente feroce in completo silenzio.

 

Ci fu un silenzio pesantissimo subito dopo. Io mi rigiravo le mani.

 

Non credo di aver fatto qualcosa di proprio lecito anzi. Ho dato un pugno ad un ragazzo, e non un ragazzo qualunque, a Malfoy.

 

<< Alexa ...

Sentii di nuovo una mano appoggiarsi sulla mia spalla, stavolta era Hermione.

<< Abbiamo visto benissimo tutti che la tua era solo legittima difesa, non devi preoccuparti, non ci saranno conseguenze. >>

Mi sorrise dolcemente ma non riuscì a risollevarmi il morale.

<< Si ha ragione Hermione, Alexa. E’ sempre stato un tipo irritante e se l’è cercata. Lui e la sua razza pura. >>

 

Tutte a me capitano.

Vorrei piangere, ma non posso, non di nuovo. Devo pensare a ciò che mi ha detto. Se lo meritava.

E poi dopo tutto ciò che mi è successo in questi due giorni. Mi sembra di impazzire, devo stare attenta ovunque... Be almeno ora non mi devo più preoccupare dei miei genitori.

Genitori.

 

Mi si strinse il cuore a questi pensieri sconnessi.

Avrei solo avuto voglia di buttarmi sotto le coperte e dormire, dormire per sempre.

Quando mi succedevano di queste cose mi sentivo stremata. Ma ora non potevo dovevo andare avanti.

Alzai lo sguardo di colpo.

<< Si hai ragione Hermione, lui mi ha provocato. Non è stata totalmente colpa mia. >>

<< Si si e anche questo è stato un ottimo colpo. >>

Finì Ron entusiasta ben più che sul treno.

<< Cavolo ragazzi noi ora dovremmo andare a lezione senò arriviamo tardi! Ci vediamo quando torni Alexa. >>

Quasi urlò Hermione.

<< E al ritorno avrai la tua bacchetta e la tua divisa da vera Grifondoro! >>

Mi incoraggio Harry terminando la frase facendomi l’occhiolino.

<< Ok ragazzi ma ora è meglio che andate, su su, che dovete andare ad apprendere! >>

<< Che poco da scherzare tu stai per uscire con Piton! >>

Mi rispose di rimando Harry ridendo.

Risi pure io mentre loro tre si allontanavano velocemente andando verso la loro classe.

Io rimasi lì ad aspettare che il professor Piton tornasse, ormai doveva essere passata quella mezzora, di guai.

Da quando ero arrivata sembrava che il mondo avesse iniziato a correre e che io non riuscissi a starci dietro. Be prima o poi sarebbe migliorata la situazione, doveva..

E poi finalmente ora, forse stavo per avere degli amici. Io non avevo mai avuto dei veri amici. Io ero diversa e mi avevano sempre escluso per questo. Per come mi vestivo, per i gusti che avevo. Amavo leggere.

E finchè si ha un buon libro da leggere non si è mai soli. Non ricordavo dove l’avessi letta questa frase, ma per una buona metà era vera. Leggere mi aveva tenuta occupata quando ero sola perfino in casa mia. Perfino quando i miei genitori erano nella stanza accanto e quel muro era sempre sembrato invalicabile. Ora era proprio scomparsa quella stanza affianco. E loro mi avevano chiesto di non farmi più viva con loro. Per loro ero come morta. Scomparsa. Cancellata. Mai esistita. Be ora potevo fare solo una cosa.

Andare avanti e cancellare il mio passato. Il mio passato da babbana.

Ero piena di questi pensieri quando il professor Piton arrivò finalmente, fissandomi. E non lo notai subito.

 




*****


Ed ecco finalmente anche il quarto capitolo!!! XD
L'ho scritto tutto di getto tra ieri sera e stamattina.

Ora passo ai ringraziamenti. :D

Lady_Malfoy_4ever ---> AHHH grazie per le correzioni, faccio sempre gli stessi errori ahimè! Anche la mia professoressa me li correggeva sempre. Per quanto lo rilegga me ne rimangono sempre. Spero questa volta di essere stata più attenta. La scena con Pito che cade mi era venuta così di getto, ma temo di non averla resa al meglio. XD

DumbledoreFan ---> Ed ecco il nuovo aggiornamento!!! Sono contentissima che ti piaccia. Io ho sempre il terrore che non sia mai abbastanza scorrevole. XD Modello mattone. Bè spero ti piaccia anche questo nuovo capitolo.


Al prossimo aggiornamento, spero al più presto!!
Ciao!!!!! :D
  
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