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Autore: arwen5786    21/09/2007    4 recensioni
Una raccolta di one-shot, incentrate soprattutto sui rapporti di coppia, d'amore o anche di amicizia. Perchè il mondo di Naruto è fatto prima di tutto di grandi "bounds", legami appunto. A volte palesi, altre volte più celati, ma sempre e comunque forti e indissolubili.Mi raccomando recensite numerosi!!
[SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO]
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ecco la seconda one-shot, anche questa incentrata su una coppia che mi piace assai: a dire il vero, credo che sia l’unica che veramente potremo vedere trasposta nel nostro anime preferito, visto che il mitico Kishimoto è ritroso a mostrarci(per adesso!) un qualche sviluppo romantico…Ecco perchè spesso è facile andare un po' ooc coi personaggi, per quanto mi sforzi un minimo a ricrearne il carattere...Ma la speranza e’ comunque sempre l’ultima a morire, magari alla fine(mooolto lontana) di Naruto vedremo se ci saranno delle sorprese! Ad ogni modo, per tutte le persone che gentilmente recensiscono, e che man mano che procedo ringrazierò di persona, avviso fin da adesso che le coppie classiche ci saranno più o meno tutte, ed oltre a quelle più strane che la mia mente partorisce, o comunque immagina bene insieme, proverò anche una o due shonen ai(sarà un tentativo mai sperimentato prima, vediamo cosa combino)! Adesso vi lascio ad una Shika-Temari, baci a tutti!







Ho sempre pensato che se fossi nata uomo sarebbe stato tutto più facile. Ho un carattere irascibile, testardo, parlo spesso sboccatamente, sono insolente e cinica, non ho un briciolo di femminilità. Nessuno mi ha mai veramente amata, nessuno mi ha mai fatto complimenti. Ho passato la vita a diventare il prototipo della perfetta kunoichi, a cercare di ricostruire i legami familiari…e tutto questo a scapito dei miei sentimenti…Se fossi nata uomo forse non soffrirei di nascosto come adesso, nella mia lacerante condizione di donna a metà…




Non ho mai capito nulla dell’universo femminile, quanto di più assurdo ci possa essere sulla faccia della terra: tutte così simili le donne, perse nelle loro fantasticherie amorose, nei loro discorsi incomprensibili…Certo se fossi nato donna sarebbe stato più semplice, avrei sicuramente avuto meno obblighi, probabilmente avrei scelto di non diventare neppure ninja: giornate trascorse a guardare le nuvole, a giocare a scacchi, a evitare le grandissime seccature che mi tormentano da quando sono diventato chunin. Sarei stato ancora più pigro di adesso, ma sarei diventato come tutte le ragazze ninja che conosco: vanitose, frivole e perennemente in adorazione dello shinobi più ‘figo’ della situazione…Cioè non io.




Quando ti ho conosciuto ho pensato di avere le allucinazioni: non credevo potesse esistere un ragazzo così scansafatiche, menefreghista, pigro e svogliato come te. Mi avevi battuta e con la tua aria annoiata ti ritiravi dall’incontro perché troppo stanco! Per te ho nutrito i più grandi pensieri omicidi, non mi capacitavo di come uno che avesse tutto come te potesse essere così inerme nei confronti della vita: io avevo sempre lottato per essere rispettata come un uomo, e tu eri benvoluto e amato da tutto il villaggio pur comportandoti come un ragazzino tediato e indolente. Era tutto così maledettamente ingiusto.




Ho capito che esistevano altre donne alla pari di mia madre quando ho incontrato te. Una furia vivente in grado di provocare più danni del Quinto Hokage quando le si ricorda la sua vera età…
Eri così diversa dalle kunoichi di Konoha: una forza spaventosa, una mente acuta, la lingua tagliente. Io che sono sempre stato maschilista per una volta ho combattuto contro una donna senza pensare che fosse una donna, aiutato anche dalla tua maschera di spavalderia e disprezzo nei miei confronti…




Poi ho scoperto che eri pure dannatamente intelligente, che sei stato l’unico dei partecipanti al torneo a passare di livello, e ti hanno assegnato in qualità di leader la missione di riportare al vostro villaggio Sasuke Uchiha. Ricordo ancora quando ci siamo rincontrati, tu in imbarazzo perché in difficoltà contro una donna,quella sottospecie di strega dai capelli rossi, ed io per una volta divertita e senza pensieri, era così appagante poterti prendere un po’ in giro. Sei stato il primo ragazzo con il quale mi sono concessa di sorridere, con il quale potevo punzecchiarmi in una reciproca e surreale boutade. Proprio con un ragazzo così flemmatico ho iniziato ad essere per la prima volta davvero me stessa?




Mi hai visto piangere, il che fidati non è cosa che vedono tutti. E le tue parole spesso dure mi hanno spinto a riflettere, a capire cosa voglio essere realmente nella vita: non sarò mai un eroe, ma lotterò sempre per prendermi cura delle persone che amo. Il mio quoziente intellettivo dovrà pur servire a qualcosa, no?
E tu…tu così dannatamente caparbia, con quell’aria incazzata con mondo intero, sei riuscita nell’unica cosa che credevo non sarebbe mai accaduta: farmi innamorare. Sai, avevo già progettato tutto: una moglie non troppo bella né troppo brutta, ma umile e servizievole, due figli obbedienti, una vita serena e tranquilla. Non avrei mai pensato di conoscere un ciclone impazzito come te, con quell’infernale ventaglio sempre appresso, il carattere impossibile, eppure anche così inconsapevolmente sensuale nel tuo corpo morbido, con quegli occhi vigili e attenti in grado di scrutare i pensieri più nascosti e peccaminosi…





Lo ammetto, quando ti sei messo a piangere, quella volta che hai saputo che il tuo amico Chouji sarebbe sopravissuto, ho provato un’emozione nuova, sconosciuta, ho sentito un intenso calore lambirmi il cuore. Avrei voluto abbracciarti e consolarti. E…baciarti, stringerti a me, non ero più la ninja inflessibile e materna solo nei confronti dei propri fratelli, ero semplicemente una ragazza arsa dalla voglia di amore e passione. Sai, credo di essermi innamorata di te , o meglio di aver capito di amarti, proprio in quell’istante. Davanti a me c’era un uomo, non più un ragazzino, ed io mi sentivo per la prima volta una donna. E’ stato in quell’istante, quando tuo padre e Godaime Tsunaide sono andati via, che per la prima volta abbiamo messo da parte i nostri screzi, le nostre frecciatine scherzose, il nostro perenne battibeccarci: ci siamo guardati, fissi negli occhi, e abbiamo capito che entrambi avevamo iniziato a pensare a un “noi”.





So già che sarai in assoluto la più grande seccatura che avrò nella mia vita.
So per certo che siamo talmente diversi da risultare quasi due alieni.
Eppure vorrei averne mille di seccature così…
Eppure sono proprio le nostre dissomiglianze a renderci perfettamente compatibili.
Non farai mai più la strada verso Suna da sola, Temari.
Non potrei mai lasciarti adesso, Shikamaru.
  
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