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Autore: Danytav86    06/03/2013    0 recensioni
Salve a tutti, eccomi di nuovo qui a pubblicare un'altra mia storia questa volta su One Piece. Sapete questo cartone all'inizio non mi piaceva ma dopo aver visto una serie mi è cominciato a interessare. E' un anime e un manga molto divertente e carino,spero che la mia storia vi piaccia. Vi avviso è pura fantasia. Ciao e apresto con i vostri commenti,speriamo positivi.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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II Capitolo

Mi risvegliai in un letto e vicino a me c’era Chopper la renna parlante e il medico della ciurma di Rubber, mi alzai velocemente e gli puntai i miei pugnali affilati, Chopper terrorizzato urlò e subito nella stanza entrarono Rubber e Usopp, alla vista di Rubber cambiai il bersaglio e glieli puntai addosso, ma lui rimase immobile e tranquillo. Ad un certo punto arrivarono anche gli altri membri dell’equipaggio, a quel punto io con voce minacciosa dissi a Rubber:
< Maledetto cappello di paglia conosco la tua fama, tu e il tuo gruppo di pirati dovete subito abbandonare questa città o io insieme ai miei amici ve la faremo pagare! >
Lui rispose:
< Cosa! Perché e poi tu chi sei? Voglio sapere perché ce l’hai con noi? >
Io sempre con tono minaccioso gli dissi:
< Taci, io sono Siria e sono il leader dei ribelli! Ti avviso cappello di paglia noi cittadini di Istria odiamo tutti i pirati e tutti i soldati della Marina, perché non fanno altro che distruggere i luoghi dove sbarcano, lasciando dietro di loro solo morte e distruzione. Cappello di paglia, sparisci da questa città o ti eliminerò con le mie stesse mani! >
Io attaccai Rubber ma schivò tutti i miei colpi, gli altri membri dell’equipaggio volevano intervenire ma Rubber li fermò e loro rimasero immobili. Io continuai ad attaccarlo ma lui riusciva a schivare sempre tutti i miei colpi, a forza di combattere uscimmo dalla stanza e arrivammo al centro della loro nave, la Going Merry. Nonostante fossi sfinita, continuai ad attaccarlo ma lui era velocissimo a schivare i miei colpi, fino a quando allungò le sue braccia e mi bloccò le mani, io non riuscivo più a muovermi, sempre bloccandomi le mani mi disse:
< Adesso calmati, noi non vogliamo distruggere niente! Vogliamo solo un posto, dove dormire, mangiare e prendere dei rifornimenti per la nave! >
Io gli gridai:
< Fai silenzio non ti credo! Lasciami cappello di paglia! >
A un certo punto Rubber mi lasciò e io rimasi a terra immobile per un po’, poi mi alzai perché volevo andare via, ma sentii uno sparo che mi colpì in pieno alla spalla, mi girai, ero stata colpita da un proiettile di una pistola da un soldato di John, poi caddi a terra. I soldati stavano salendo sulla nave ma Rubber e la sua ciurma li fermarono, sconfiggendoli. Nami si avvicinò a me perché voleva aiutarmi, ma io la scostai con violenza, mi alzai però avevo perso troppo sangue e barcollai, allora Nami mi disse:
< Ti prego fidati di noi, non vogliamo creare problemi a nessuno. Ascoltami sei gravemente ferita lascia che Chopper ti aiuti. >
Io mi spostai da Nami e dissi:
< No, lasciatemi in pace e andate via dalla città di Istria! >
Dopodiché svenni, Rubber riuscì a prendermi prima che cadessi a terra. Aprii gli occhi e mi ritrovai di nuovo nella stessa stanza, dove ero stata curata precedentemente, Chopper era sempre vicino a me e gli dissi:
< Accidenti ancora tu renna! Vuol dire che sono ancora sulla nave di cappello di paglia, che sfortuna! > mi sedetti sul letto.
Chopper mi disse:
< Esatto. Senti senza che mi attacchi di nuovo, posso farti delle domande … Chi erano quei soldati e che volevano da te? >
Io gli risposi:
< Ehi renna questi non sono affari tuoi, però siccome mi hai aiutato per ben due volte te lo dico. Quei soldati sono al servizio del perfido John, che vuole occupare la città di Istria e diventarne il capo assoluto, rendendoci tutti suoi schiavi. Siccome io sono il leader dei ribelli, i soldati vogliono uccidermi in modo da fermare questa rivolta, che abbiamo creato per riportare Istria al suo splendore iniziale. Ascolta io devo tornare dai miei amici, non posso aspettare oltre. Capito renna? Senti renna, volevo chiederti scusa se ho aggredito sia te sia i tuoi amici … ma ho capito che voi siete diversi dagli altri pirati, siete una ciurma un po’ particolare e mi piacete. Infine vi ringrazio per avermi salvata, ve ne sarò grata per sempre. >
Chopper sorpreso da quelle parole mi disse:
< Ho capito, ma purtroppo non posso lasciarti andare sei gravemente ferita e ancora troppo debole, saresti uccisa e questo non posso permetterlo. Ora sdraiati e cerca di dormire. >
Io acconsentii e mi misi a dormire.
Durante la notte mi risvegliai e mentre tutti dormivano scesi dalla nave e tornai al nascondiglio di noi ribelli, lì raccontai tutto ai miei amici che accettarono la ciurma di cappello di paglia qui a Istria. Dopo aver parlato per un altro, po’ decidemmo di sferrare un attacco a sorpresa ai soldati, ma fu inutile fummo di nuovo sconfitti e fummo anche catturati, compresa io, fortunatamente uno di noi, anche se ferito, riuscì a scappare e dopo essersi nascosto ascoltò la conversazione di John con il capo delle guardie. John decise che all’alba del giorno dopo sarei stata giustiziata. Il ribelle scappò dal nascondiglio e decise di andare a cercare aiuto, si diresse verso la Going Merry di Rubber, arrivato lì, gridò a squarcia gola il nome di Rubber. Tutti quanti uscirono a vedere chi era che gridava, il ragazzo guardò Rubber e gli disse:
< Sei tu Rubber, detto anche cappello di paglia? >
Rubber lo guardò e gli disse:
< Si sono io. Tu chi sei? >
Il ragazzo sconvolto disse:
< Ti prego aiutami, la signorina Siria è stata catturata insieme agli altri miei compagni dal perfido John e domani mattina all’alba sarà giustiziata! >
Rubber non capendo a cosa si riferisse quel ragazzo gli disse:
< Ascoltami di che cosa stai parlando? >
A quel punto intervenne Chopper che raccontò di Siria ai suoi amici. Dopo aver ascoltato la storia, intervenne Nami che disse:
< Allora, che ce ne importa di Siria e dei suoi ribelli, non sono affari nostri. Rubber andiamo via da questa città >
Rubber rimase in silenzio, intervenne di nuovo Chopper che disse:
< Nami cosa dici? Non possiamo abbandonarli. Sapete la signorina mi ha detto un'altra cosa che mi ha fatto rimanere sorpreso … >.
Allora Rubber disse:
< Davvero, che cosa? >
Chopper rivolgendosi ai suoi amici disse:
< La signorina Siria mi ha chiesto scusa per averci trattati come se fossimo dei delinquenti, mi ha detto che noi siamo diversi dagli altri pirati e che gli piacciamo come ciurma. Infine mi ha ringraziato di esserci occupati di lei e che ce ne sarà grata per sempre. Rubber! >
Tutti rimasero esterrefatti da quelle parole e allora Rubber rivolgendosi alla sua ciurma disse:
< D’accordo andiamo a salvare Siria e i suoi amici! >
Tutti quanti acconsentirono.
Passò del tempo e l’alba si stava avvicinando, c’era poco tempo per intervenire. Rubber e la sua ciurma di pirati attaccarono i soldati, John approfittando della confusione mi prese e mi portò in un altro luogo, la torre di Istria, l’alba era arrivata, Rubber mi stava cercando ovunque, mi vide sulla torre e si accorse che John stava per uccidermi, io vidi Rubber e credendo che per me fosse la fine lo guardai e con le lacrime agli occhi gli sorrisi come per ringraziarlo di aver provato a salvarmi, poi abbassai lo sguardo. John stava per spararmi ma Rubber allungò le sue braccia il più possibile e si aggrappò alla torre, con un salto si diresse verso la torre e le braccia si accorciarono per farlo avvicinare. Rubber raggiunse la torre, John lo vide e non riuscì più a muovere un muscolo, con un calcio Rubber colpì John che cadde a terra e svenne, poi mi salvò. Mi alzai e vidi che gli amici di Rubber avevano liberato i ribelli e Inette, guardai Rubber e gli dissi:
< Guarda un po’ la città di Istria è stata salvata da dei pirati e chi se lo sarebbe mai aspettato. Cappello di paglia, anzi Rubber, grazie per il tuo aiuto e quello dei tuoi amici . Cosa posso fare per te? >
Rubber mi disse:
< Ascolta, ho una fame da lupo vorrei mangiare! >
Allora io ridendo gli risposi:
< Va bene Rubber se vuoi seguirmi, tu e i tuoi compagni sarete ospitati nella locanda e lì potrete mangiare, riposare e prendere i rifornimenti per la tua nave.>
Rubber mi guardò, poi mi abbracciò e disse:
< Evviva! Grazie Siria! Amici andiamo a mangiare,la tavola ci aspetta! >
Così mentre i cittadini risistemavano Istria, io, Rubber e i suoi amici andammo alla locanda. Passò un giorno, ormai per Rubber e la sua ciurma era ora di partire, li salutai e poi dissi a Rubber:
< Ehi Rubber promettimi che un giorno tu e i tuoi amici tornerete  a trovarci! >
Allora Rubber mi rispose:
< Si certamente! A presto Siria. Ciaooo! >
La nave di Rubber sparì nel nulla e tutti noi tornammo a lavoro per mantenere Istria libera da qualsiasi tirannia.
 
Fine
 
   
 
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