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Autore: broken wings    06/03/2013    2 recensioni
Era il periodo degli Inspiral Carpets e delle prime chitarre, il periodo delle droghe, del sesso, dell'alcohol, il periodo di una madre preoccupata, di un padre violento, di una fidanzata trascurata e di un'amica che torna.
Era il periodo fine anni '80 ed inizi '90, e a viverlo sono soltanto degli ingenui e sognanti adolescenti.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Yesterday, love was such an easy game to play.



And it's never gonna be the same 'til the life I knew comes to my house and says: "Hello!"



Il giorno successivo, uno strano sole invadente la svegliò, mentre i suoi raggi le battevano sopra il viso accecandola già di prima mattina. Amava la domenica proprio per questo: perché erano i piccoli dettagli a svegliarla, ad augurarle un "Buongiorno", e non una dannatissima sveglia rumorosa che la costringeva a sbrigarsi per correre a scuola. Eppure, dopo essersi stropicciata bene gli occhi e dopo aver sbadigliato un paio di volte, si accorse che non era la romantica luce della nuova giornata ad aver interrotto i suoi sogni, ma un fastidiosissimo rumore che, a quanto pare, proveniva dal suo giardino.
Si alzò, si infilò velocemente le ciabatte e prese un maglioncino rosso che teneva per casa. Si voltò verso la finestra intenta ad aprirla, ma presto si accorse che qualcuno ci stava lanciando contro dei piccoli sassolini. Sbuffò innervosita. No, non sarebbe stata una Domenica affatto piacevole. Controllò l'orario: 10.30, i suoi genitori dovevano essere appena partiti per la messa, magari si erano dimenticati qualcosa in casa, ma perché non usare il benedetto campanello? Non era cosa da loro rischiare di rovinare il vetro con del terriccio, non era cosa da loro nemmeno accovacciarsi in giardino e sfiorare soltanto una piccola pietra. Aprì di scatto la finestra ma, non appena si affacciò, un sassolino la colpì proprio sulla guancia destra, lasciandola esterrefatta ed estremamente incazzata.
- Buongiorno anche a te, emerita testa di cazzo!
Urlò allora la ragazza allontanandosi da lì. Diede un'occhiata allo specchio per controllare quella piccola chiazza rossa che si stava formando sul suo viso, e mentre si massaggiava delicatamente quella parte del volto sentì una rumorosa risata maschile che poi, le rispose:
- Non era proprio mia intenzione, Grace!
Rimase un attimo impietrita perché non si stava rendendo conto di chi fosse sotto casa sua. Un maschio? Noel? Ripensò improvvisamente alla figuraccia della sera precedente e tutto cominciava ad essere più chiaro: Liam aveva sicuramente parlato con suo fratello, ma ora con quale faccia sarebbe tornata da quest'ultimo? Si sistemò rapidamente i capelli e, lasciando la finestra aperta gli gridò:
- Dammi un secondo e arrivo!
Corse verso il bagno, si lavò velocemente e si mise gli abiti che ieri sera aveva lasciato disordinatamente accanto al lavandino. Si spruzzò qualche goccia di profumo e si lavò i denti, quando sentì una voce dirle:
- Ti sbrighi ad uscire da questo bagno? Ti ho aspettata già abbastanza!
Sconvolta, aprì la porta con un dubbio che le offuscava quasi la mente, e voltandosi, infatti, verso la sua camera, trovò Liam Gallagher seduto sul davanzale mentre sbuffava controllando impazientemente il suo orologio da polso.
Grace inarcò le sopracciglia:
- Buongiorno Liam...
- Buongiorno anche a te, Grace!
Lo squadrò da capo a piedi, e poi commentò dicendo:
- Fai come se fossi a casa tua!
- Praticamente come hai fatto tu ieri sera.
Rispose prontamente il ragazzo. Lei arrossì e fece una lieve risatina:
- Dai, scusa. Ti ho già detto che non era mia intenzione.
Lui annuì.
- Allora, come mai sei venuto qui?
Liam si alzò in piedi, si morse distrattamente il labbro superiore e si guardò intorno mentre camminava lentamente.
- Posso fumare?
Chiese dunque, girandosi verso di lei.
- Beh... no!
Fece un sorriso beffardo, prese dalla tasca del suo giacchetto un accendino verde e un pacchetto da venti di Benson & Hedges.
- Neanche se te ne offrissi una?
- Fai come vuoi.
Si posò così la sigaretta tra le labbra e, mentre la accendeva, cominciò sorridendo:
- Ti ho vista un po' sorpresa ieri sera.
Grace non rideva affatto.
- Mi sono già scusata per questo. Allora, cosa vuoi?
Liam si sedette in fondo al suo letto fumando lentamente.
- Ehi, rilassati. Volevo soltanto salutarti, insomma, sei scappata via così velocemente che non ho fatto in tempo neanche a chiederti come tu stessi.
Tutta quella situazione la stava infastidendo, si sentiva presa in giro, non si sentiva a proprio agio, la stava mettendo in difficoltà.
- Sto bene. Ora che hai risolto il tuo dubbio non penso che tu abbia altri motivi per rimanere.
- Pensavo ti facesse piacere rivedere il tuo vecchio caro amico. A quanto pare mi sbagliavo, colpa mia! Ma tu, piuttosto, non hai nulla da chiedermi?
A che gioco stava giocando? Grace rimase appoggiata all'uscio della porta.
- Ne hai parlato con Noel?!
Più che una domanda, sembrava un'affermazione. Rimase quindi stupita dalla risposta:
- E cosa avrei dovuto dirgli? "La tua fidanzatina ti è venuta a trovare ieri, ma ha trovato soltanto me e Caroline, e purtroppo non è voluta aggiungersi a noi due"?
Lei sorrise sollevata e mormorò:
- Sei sempre il solito, Liam.
Lui si voltò verso di lei:
- No, da piccolo non avevo una vita sessuale così attiva.
Rise.
- Beh, sarebbe stato preoccupante!
Il ragazzo fece un ultimo tiro di sigaretta, prima di posarsi nuovamente sul davanzale pronto per gettarsi dalla finestra e uscire così di casa. Ora, quasi delusa da questa visita improvvisa, Grace si avvicinò a lui:
- Mi ha fatto comunque piacere rivederti.
Lui le sorrise in modo beffardo e la guardò un'ultima volta, poi si voltò e si buttò da lì cadendo neanche troppo goffamente sul giardino della sua casa. Dopodiché si mise le mani in tasca e tornò lungo il viale, con la sua tipica camminata che, neanche dopo tutti questi anni, aveva cambiato di una virgola.
Chissà come aveva fatto a trovare la sua strada di casa, chissà come mai avesse voluto farle questa visita. Con questi dubbi per la testa, notò l'accendino che aveva lasciato distrattamente sul suo letto, lei lo prese e lo mise nel cassetto della sua scrivania. Sicuramente non avrebbe riferito una sola parola a Noel, di quanto accaduto.
   
 
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