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Autore: Magica Emy    06/03/2013    1 recensioni
Stavolta non ci sarebbe stato nessuno a consolarla, ad alleviare la sua pena. Perchè stavolta era lei il mostro. Quel mostro, che aveva sempre cercato di tenere lontano e che adesso le era piombato addosso improvvisamente, rendendola ciò che era. Ciò che l'avrebbe cambiata per sempre. Adesso, però, non aveva più paura del buio...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Da piccola aveva sempre avuto paura del buio. Pensava che, una volta spenta la luce, tutti i mobili della sua camera compreso l'armadio, si spostassero per lasciare spazio all'uomo nero. Al mostro che, rimaneva nascosto per tutto il giorno aspettando che scendesse la notte, solo per spaventarla quando si trovava nel suo letto, rannicchiata tra le lenzuola e tremante di paura. Meno male che poi sua madre la raggiungeva sempre, per rimboccarle le coperte e leggerle la consueta favola della buonanotte. La sua sola presenza bastava per rassicurarla, per far sparire qualunque mostro che attendesse nascosto nel buio, fino a dissolverlo come fumo che si disperde. Ma stavolta era diverso. Stavolta non ci sarebbe stato nessuno a consolarla, ad alleviare la sua pena. Perchè stavolta era lei il mostro. Quel mostro, che aveva sempre cercato di tenere lontano e che adesso le era piombato addosso improvvisamente, rendendola ciò che era. Ciò che l'avrebbe cambiata per sempre. Adesso, però, non aveva più paura del buio. Quell'oscurità che tanto aveva temuto da bambina, ora la faceva sentire al sicuro. Era a questo che stava pensando Elena mentre, rannicchiata in un angolo della sua stanza, con le tende tirate, si asciugava pian piano le lacrime che le rigavano le guance. 


- Ma dove diavolo si è cacciata Bonnie? Mi aveva detto che ci avrebbe raggiunti tra 5 minuti. Quanti sono per lei 5 minuti?
Esclama Caroline battendo nervosamente un piede sul pavimento di cotto, frustrata. Stefan, in piedi vicino a lei con le braccia incrociate, la fissa sospirando. 
- Calmati, ok? Quell'incantesimo non è stato facile per lei la prima volta. Avrà bisogno di un pò di tempo...
- Tempo per cosa? Per fallire miseramente come hai fatto tu? Elena non aprirà quella porta! 
Esclama Damon, fissando il fratello con occhi pieni di livore. Non lo perdonerà mai, Stefan lo sa bene. Sa di averlo perso un'altra volta. Ma ha altro per la testa per pensarci. Adesso la sua priorità è quella di non perdere anche Elena, e di aiutarla a condurre una vita normale. Per quanto sia possibile, almeno. 
- Questo non mi sembra il momento più adatto per mettersi a discutere. Elena ha bisogno di tranquillità adesso, e dell'appoggio di tutti noi. Anche del tuo. 
- Ma davvero? E dimmi, era a questo che pensavi quando hai deciso di lasciarla morire in fondo al mare? 
Damon sputa le parole con rabbia, avvicinandosi pericolosamente al fratello, mentre lo vede abbassare lo sguardo, affranto. 
- Io... non immaginavo che sarebbe successo...
- Non immaginavo che sarebbe successo - dice, scimmiottandolo con voce lamentosa - è tutto qui quello che sai dire? Sai, le persone muoiono quando stanno troppo tempo senza respirare, il cuore smette di pompare e...
- Basta così! - esclama a un tratto Caroline, interrompendo quell'assurda discussione - non è parlandone e continuando ad accusarlo continuamente che risolveremo la situazione! 
- Oh, è vero. Scusami! E quale sarebbe la tua geniale soluzione, wonderwoman? 
Ribatte lui, sarcastico. Non sopporta di trovarsi nella stessa stanza con loro, e preferirebbe di gran lunga andare a farsi una bevuta piuttosto che essere costretto ad ascoltare simili stupidaggini. Viene però distratto dalla voce della vampira, che ha appena messo via il cellulare. 
- Ci siamo - dice - a momenti sarà qui. 
- Diciamo pure tra tre, due, uno...
Il maggiore dei Salvatore si precipita ad aprire la porta prima ancora che Bonnie abbia il tempo di bussare, facendola trasalire. 
- Era ora streghetta - dice a denti stretti - spero che nel frattempo il tuo abracadabra non si sia arruginito! 
- Non sei di aiuto, Damon - ribatte lei con aria infastidita - e non sono nemmeno sicura che tutto questo sia una buona idea. 
- Si tratta di Elena, Bonnie - si intromette l'amica, avvicinandosi a lei - per favore, cerca di ragionare. Avrà bisogno di camminare alla luce del sole, e di uscire da quella stanza in cui si è rintanata da questa mattina! 
La strega fa un lungo sospiro rassegnato. No, non può certo lasciarla in quella situazione. 
- E va bene, ma facciamo presto. Dov'è l'anello? 
- Eccolo.
Stefan glielo porge, osservandola mentre lo rigira tra le dita. 
- Era di sua madre - spiega - le è molto affezionata. Non riesco ad immaginarne uno migliore di questo. 
Un semplice cerchio di oro bianco, ornato solo da un piccolo topazio che sembra brillare tra le sue mani...
   
 
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