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Autore: Sammy_    06/03/2013    17 recensioni
Per Natalie Jones, il liceo è stato un vero e proprio incubo: occhiali, apparecchio, brufoli e qualche chilo di troppo, l’hanno resa per anni il bersaglio preferito delle super popolari cheerleader e in particolare della perfida Brianna Smith.
Fortunatamente crescendo è diventata una donna forte, bella e di successo ma il suo incubo peggiore torna a farle visita quando il suo migliore amico, Harry Styles, le annuncia che presto convolerà a nozze proprio con la tanto odiata Brianna.
Riuscirà Nat, grazie all’aiuto di quattro ragazzi scalmanati e della sua migliore amica Valerie, a sabotare il matrimonio dell’uomo di cui è segretamente innamorata e della donna che ha rovinato la sua adolescenza?
DAL CAPITOLO 1:
- Quindi non hai idea di chi sia la promessa sposa, vero? – mi chiese Valerie quando finalmente, dopo innumerevoli tentativi, riuscì a reclinare il sedile del pulmino in modo da stare più comoda.
- Assolutamente no – risposi con una scrollata di spalle – ma spero vivamente che sia degna di lui …
- Degna di lui? Wow, questo Harry è davvero così speciale?
- Tu non capisci lui è … perfetto! – dissi con aria sognante – è bellissimo, intelligente, simpatico, dolce …
- Okay, ho capito, sei follemente innamorata di lui!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tutti i "come" dell'amore'
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CAPITOLO 20: CONCLUSIONE
 
 
Harry stese la coperta a scacchi sul prato per poi farmi cenno di andarmi a sedere accanto a lui.
Il sole splendeva alto nel cielo, nessuna nuvola all’orizzonte, e perfino il leggero venticello che agitava le fronde degli alberi a suo modo era molto piacevole poiché mi accarezzava il viso dolcemente.
Eravamo a casa, a Holmes Chapel, più precisamente in quel famoso parco che un tempo era stato il nostro covo segreto e che adesso era il nostro covo d’amore.
Mi sdraiai accanto al mio ragazzo (si esatto, mi faceva ancora strano pensarlo ma finalmente Harry era il mio ragazzo!) poggiando la testa sul suo petto e lasciando che le sue braccia mi avvolgessero.
Il calore del suo corpo e il suo profumo erano confortanti, un sorriso spontaneo affiorò sulle mie labbra.
 
 
-          Riesci a crederci? – mormorai – siamo completamente diversi da come eravamo al liceo eppure … eccoci qui, come se non fosse mai cambiato nulla.
-          Forse non siamo così diversi da allora – commentò Harry.
-          Ciccia e brufoli a parte – aggiunsi io con una smorfia.
 
 
Harry scoppiò a ridere rigirandosi su un fianco per potermi osservare meglio.
Il suo sguardo percorse lentamente il mio corpo da capo a piedi facendomi arrossire anche se al tempo stesso mi sentii lusingata dalla sua espressione estasiata tipica del ragazzo innamorato che ti trova bellissima in tutte le tue imperfezioni.
 
 
-          Io non ti ho mai trovata brutta, lo sai – sussurrò stampandomi un bacio sulla punta del naso – ma in effetti devo ammettere che ora sei una vera bomba!
 
 
Stavolta fui io a scoppiare a ridere gettando la testa all’indietro per poi fiondarmi addosso a lui facendoci rotolare entrambi nell’erba verde e rigogliosa del prato.
Ci ritrovammo in mezzo al campo sdraiati l’uno sopra l’altra.
Harry era sollevato sui palmi delle mani e mi sorrideva lanciando rapide occhiate alle mie labbra sorridenti.
 
 
-          Se ne ha voglia, le do il permesso di baciarmi signor Styles! – concessi con tono falsamente pomposo, simile a quello utilizzato dalle donne con cui mia madre giocava a bridge ogni domenica.
-          In effetti muoio dalla voglia di farlo!
 
 
Pochi secondi dopo, le labbra di Harry erano premute sulle mie.
Mentre le nostre lingue si incontravano, portai le mani tra i suoi capelli giocherellando con ogni singolo ricciolo tirandolo giocosamente o intrecciandolo tra le dita.
Sentii le labbra di Harry aprirsi in un sorriso quando cominciai a solleticare la cute.
 
 
-          E’ un momento perfetto, non trovi? – domandò sussurrando mentre per un attimo si staccò da me rimanendo comunque vicinissimo al mio viso – il nostro parco, il sole e noi due insieme. Non manca niente. Cosa potrebbe mai rovinare un pomeriggio così bello?
 
 
La risposta purtroppo non tardò ad arrivare.
 
 
-          Ehi voi laggiù!
 
 
Harry sussultò rotolando lontano da me e rizzandosi a sedere sull’erba.
Anche io mi alzai in posizione eretta giusto in tempo per vedere Louis, Niall, Zayn e Liam venire verso di noi.
Da quando eravamo tornati ad Holmes Chapel, ovvero da una settimana dopo il mio rappacificamento con Harry, i quattro ragazzi non ci avevano dato un attimo di tregua.
Sapevano che presto saremmo entrambi tornati a Londra per costruirci una nuova vita insieme, perciò volevano passare con noi quegli ultimi momenti che ci restavano.
Non è che mi dispiacesse, naturalmente amavo stare in loro compagnia, ma quelli erano i primi tempi di una relazione con Harry che avevo aspettato per tanto tempo e non mi sarebbe dispiaciuto avere un po’ più di intimità.
Se Valerie fosse stata qui, avrebbe sicuramente capito …
Ah, ecco un argomento spinoso!
Sapevo di essere pronta a tutto pur di stare con Harry e alla fine rinunciare a New York per Londra non era stato l’enorme sacrificio che mi ero immaginata ma … Valerie.
Lei era rimasta in America naturalmente e il solo pensiero di non poterla vedere più tutti i giorni mi spezzava il cuore.
Era triste pensare che la mattina al mio risveglio non avremmo preso il taxi insieme per andare a lavoro sorseggiando una tazza di caffè Starbucks bollente che puntualmente lei sputacchiava su tutti i sedili.
Faceva ancora più male pensare che fino a quel momento lei si fosse sempre sacrificata per me senza pretendere nulla in cambio. E ora l’avevo abbandonata …
Mancava a tutti noi, soprattutto a Liam, ma ormai l’idea di una relazione tra quei due era stata accantonata.
La lontananza rendeva tutto più difficile, purtroppo lo sapevo bene.
 
 
-          Scusate ragazzi, vi disturbiamo? – chiese Niall timidamente una volta che ci ebbero raggiunto.
 
 
Feci per rispondere ma Louis fu più veloce di me.
 
 
-          Ma no Horan, figurati se li disturbiamo – esclamò con tono canzonatorio come se il povero biondino avesse appena sparato la più grande cavolata del secolo – figurati se Natalie perderebbe mai l’occasione di passare del tempo con me. Con me, capito? Louis Tomlinson, il medico chirurgo più figo che esista sulla faccia della terra!
-          Certo Tommo, è l’auto-convinzione che ti fotte purtroppo! – lo prese in giro Harry.
 
 
I quattro nuovi arrivati si sedettero sull’erba vicino a noi finché non formammo un circolo.
 
 
-          Hai sentito Valerie di recente? – mi chiese Liam fingendosi meno interessato di quanto lo fosse realmente.
 
 
Annuii esibendo un sorriso triste ma sincero.
 
 
-          Si, mi ha telefonato stamattina. Sta bene e vi manda tanti cari saluti.
 
 
Per un attimo, all’interno del circolo calò il silenzio più totale.
Ognuno di noi era assorto nei propri pensieri con lo sguardo perso nel cielo limpido di quel tranquillo pomeriggio di fine Maggio.
La grande mano di Harry scivolò sull’erba fresca fino a raggiungere la mia per poi stringerla forte.
Sapeva fin troppo bene  che per me non era stato affatto facile separarmi dalla mia migliore amica così come sapeva che lo avevo fatto solo per lui, per rimanere al suo fianco.
Alzai lo sguardo verso le sue iridi color smeraldo e quando lo vidi sorridere in quel modo che quasi mi faceva venire i brividi, con tanto di fossette e denti perfetti in bella vista, capii che dopotutto non mi ero pentita delle mie scelte.
Mi bastava quel sorriso.
Mi bastavano quegli occhi.
Mi bastava il suo amore.
Mi bastava quel meraviglioso ragazzo che era Harry Styles per essere felice.
 
 
-          Ehi piccioncini, ci siamo anche noi! – scherzò Zayn allungandosi verso di me per sventolarmi una mano davanti alla faccia – cavolo, sembrate ipnotizzati!
 
 
Io e Harry distogliemmo subito lo sguardo l’uno dall’altra arrossendo entrambi per l’imbarazzo.
Gli altri quattro si scambiarono delle occhiatine d’intesa accompagnate da sorrisetti divertiti.
In effetti Zayn non aveva tutti i torti, gli occhi di Harry mi ipnotizzavano, sarei rimasta a fissarli per ore e i nostri sguardi erano pura elettricità.
Niall rise brevemente, poi però il suo sorriso venne sostituito da uno sguardo malinconico mentre tirava un lungo sospiro.
 
 
-          Non so voi ragazzi ma credo che i due colombi in amore mi mancheranno parecchio.
-          Anche a me – gli fece eco Liam abbassando lo sguardo per celare i suoi occhi tristi – è strano pensare che cambierà tutto … di nuovo.
-          Questi giorni passati insieme sono stati favolosi! – esclamò Louis. Era l’unico a non sembrare abbattuto ma sapevo che saremmo mancati tanto anche a lui – tutti quei piani malefici per sabotare il matrimonio, Brianna che si è gonfiata come una mongolfiera, Harry che si è trasformato in Otello geloso, il cantante macabro che ha scioccato a vita tutti gli invitati …
-          … la mia caricatura di Brianna, Natalie che la stende a terra con un vassoio, la festa a sorpresa … - Zayn stava continuando l’elenco ma si bloccò appena in tempo. Tra tutti quegli avvenimenti c’erano stati anche un fugace bacio tra noi due e una sua dichiarazione d’amore.
 
 
Avevamo chiarito e, sebbene sapessi che la sua infatuazione non fosse del tutto passata, ero felice che alla fine avessimo deciso di rimanere amici.
Sorrisi a Zayn e lui subito ricambiò.
Forse non se ne rendeva conto ma in pochissimo tempo era diventato una delle persone più importanti della mia vita così come anche Niall, Louis e Liam.
 
 
-          Peccato che non abbia potuto partecipare a tutto ciò – osservò Harry leggermente risentito – credo che mi sarei potuto divertire parecchio.
-          Certo ma … non sarebbe stato strano sabotare il tuo stesso matrimonio? – gli fece notare Louis.
-          Ehm … forse si, hai ragione …
-          Ah, venticinque anni e ancora non riesci ad arrivare ai concetti più ovvi! – sbuffò l’amico alzando gli occhi al cielo.
-          Tomlinson smettila di prendermi in giro altrimenti …
-          Altrimenti cosa?
 
 
Harry non rispose, passò direttamente ai fatti. Si lanciò addosso a Louis con uno scatto felino e cominciò a fargli il solletico sulla pancia.
 
 
-          Basta, basta ti prego! – Louis si dimenava e contorceva a terra come un vermiciattolo e non la smetteva più di ridere a squarciagola.
-          Per favore – sbuffai esasperata – siete proprio dei bambini!
-          Ah si? – Zayn mi lanciò uno sguardo che non prometteva nulla di buono – vediamo se Miss Maturità soffre il solletico.
-          Malik – mentre lui si avvicinava a me gattonando, io cominciai ad arretrare spostandomi su mani e piedi senza perderlo di vista neanche un attimo – Malik ti avverto io …
 
 
Troppo tardi, pochi secondi dopo lui, Niall e Liam erano sopra di me, ognuno intento a torturarmi in una parte diversa del corpo, chi sulla pancia, chi sotto alle ascelle e perfino sotto la pianta del piede.
Nemmeno io pensavo di essere così insofferente al solletico, fatto sta che ridevo come una matta anche se dalle mie urla sembrava quasi che mi stessero spellando viva.
 
 
-          Okay, okay, avete vinto, mi arrendo!
 
 
 
Naturalmente i miei strilli e le mie protesta furono del tutto inutili e quel tempo libero che pensavo sarebbe stato romantico e intimo, solo per me e Harry, si trasformò in un pomeriggio di risate e giochi davvero infantili.
Giocammo ad acchiapparella e perfino a nascondino, sembravamo di nuovo quei mocciosetti conosciuti in tutta Holmes Chapel per le proprie marachelle.
Ma io non ero più la Reginetta delle racchie, né Brufolo Bill, né Racchia-Jones.
Ero semplicemente Nat, una ragazza come tante altre che finalmente aveva imparato ad accettarsi per quella che era, nonostante i difetti e le imperfezioni.
Ero Natalie Jones, colei cui cuore era indissolubilmente legato a quello di Harry Styles.
 
 
UN ANNO DOPO 
 
 
- Nat, tu sei assolutamente sicura che sia la ricetta giusta? 
 
 
Valerie era seduta sul bancone della cucina sbirciando di tanto in tanto il grande libro di ricette che tenevo aperto sul tavolo.
Era preoccupata che la cena non riuscisse bene ma a parte questo, oltre a mettermi ansia, non stava facendo assolutamente nulla per aiutarmi.
 
 
- Se sei tanto brava perché non cucini te allora? - risposi piccata - è da due ore che sono chiusa in cucina e mi tocca anche sorbirmi le tue lamentele.
- Io non mi sto affatto lamentando - precisò Valerie - solo che penso, ma forse qui in Inghilterra la vedete in modo diverso, che il pollo al curry non dovrebbe avere questo colore ... grigiastro.
 
 
Lanciai un'occhiata alla pentola dove la portata principale di quella serata si stava riscaldando.
“Pollo al curry con riso basmati”, non sembrava un ricetta complicata, il mio libro di cucina riportava solo tre stelline sotto al livello di difficoltà.
Però dovevo ammettere che Valerie non stava esagerando, quel pollo in effetti aveva un colore un po' strano ...
 
 
- Ma sono sicura che sia buonissimo - cercò di consolarmi la mia migliore amica scendendo dal bancone e raggiungendomi davanti ai fornelli per darmi una pacca sulla spalla - vuoi che ti aiuti?
 
 
Ma certo, si offriva volontaria solo adesso che avevo finito e che mancavano pochi minuti all'arrivo dei nostri ospiti!
Alzai gli occhi al cielo e rifiutai la sua proposta, al che Valerie se ne ritornò al suo posto trotterellando allegramente.
Nonostante tutto, ero davvero felice che fosse lì.
Non ci vedevamo da sei mesi, forse anche di più, e averla come mia ospite per qualche giorno era il miglior regalo che mi potesse fare.
 
 
Mentre cominciavo a distribuire il pollo col riso nei piatti, sentii suonare il campanello.
 
 
- Vado io! - grido Harry dall'altra stanza.
 
 
Pochi minuti dopo, le familiari voci dei nostri amici riempirono l'ingresso.
Mi sfilai velocemente il grembiule blu da cucina che mi ero legata intorno alla vita e, seguita da Valerie, andai ad accogliere i nostri ospiti.
Harry era già sommerso da una pila di cappotti, sciarpe e cappellini da appendere nello stanzino adiacente all'ingresso ma non feci in tempo ad aiutarlo perché all'improvviso mi ritrovai stretta in un abbraccio stritolante.
 
 
- Natalie! - Niall strillò direttamente nel mio orecchio - che bello vederti!
- Ho-horan anche io sono felice di averti qui ma ... non respiro!
- Ops!
 
 
Niall si allontanò di scatto per farmi riprendere fiato ma anche stavolta ebbi solo qualche secondo prima che Louis, Liam e Zayn mi saltassero letteralmente addosso.
Perdemmo tutti e quattro l'equilibrio ritrovandoci a rotolare per terra sulla moquette 
 
 
- Avete intenzione di salutarmi così ogni volta che venite a trovarci? - bofonchiai schiacciata sotto il loro peso.
- E tu hai intenzione di essere sempre così acida? - scherzò Zayn.
- E poi adesso sei la signora Styles - aggiunse Louis mentre mi aiutava a rialzarmi da terra - e si sa, quando sposi un uomo ... sposi anche i suoi amici!
 
 
Alzai un sopracciglio con aria scettica ma preferii non replicare perché forse in fondo aveva ragione.
Quei quattro ragazzi facevano parte della famiglia di Harry e quindi anche della mia.
Se mai avremmo avuto dei figli, sarebbero stati come degli zii un po' strampalati ma su cui poter contare sempre, anche se non vivevamo più nella stessa città. Stessa cosa dicasi per Valerie.
 
 
- Avete fatto buon viaggio? - Harry, dopo aver riposto le giacche nel guardaroba, tornò da noi e mi strinse a se passando un braccio intorno ai miei fianchi.
- Ottimo direi - rispose Liam sfregandosi le mani- solo che sul treno servono dei pasti indecenti e adesso siamo molto affamati. Cosa c'è di buono da mangiare?
- Di buono proprio niente, da mangiare il pollo al curry! - Valerie era appena apparsa sulla porta della cucina con un sorrisetto.
 
 
Io le lanciai un'occhiata fulminante irritata dal fatto che stesse infangando le mie doti da cuoca prima ancora di assaggiare la cena ma lei non mi diede retta, i suoi occhi azzurri erano incatenati a quelli color nocciola di Liam.
Harry strinse leggermente la presa intorno ai miei fianchi per farmi notare quello scambio di sguardi e io strinsi la sua mano per fargli capire che si, me ne ero accorta.
Ad un certo punto il campanello di casa suonò di nuovo.
Mi staccai da Harry e andai ad aprire camminando in equilibrio su un paio di tacchi altissimi che Valerie mi aveva portato da New York.
Quando spalancai la porta, non mi stupii affatto di vedere Brianna e Terence ad attendere.
Si, sembrava assurdo ma perfino loro due erano stati invitati a prendere parte a quella cena.
Io e Brianna non eravamo diventate  proprio amiche, probabilmente ciò non sarebbe mai successo, ma dopotutto ero ancora in debito con lei.
Sarei mai diventata la signora Natalie Styles senza il suo aiuto?
Per quanto riguardava Terence, il ragazzo aveva deciso di perdonare Brianna dandole una seconda possibilità e i due sembravano formare una bella coppia felice.
 
 
-          Oh, eccovi! – sfoderai il mio miglior sorriso da perfetta padrona di casa e mi ritrovai ad abbracciare le due persone che per poco avevano rischiato di compromettere per sempre la mia felicità.
 
Perfino Harry si sforzò di essere educato.
Avevamo litigato per giorni e giorni riguardo a quell’invito perché lui, giustamente, non avrebbe mai voluto accogliere in casa sua la donna che gli aveva mentito spudoratamente e il complice che l’aveva aiutata nel tentativo di derubarlo.
Okay, più ci pensavo più mi rendevo conto che la situazione era piuttosto strana.
 
-          La vostra è proprio una bella casa! – commentò Brianna entrando.
 
Il suo complimento era molto forzato, così come il sorriso che lo accompagnò, ma continuai a fingere che tra di noi non ci fosse nessun tipo di tensione.
 
-          Grazie mille. Gentilissima …
 
Che le sue parole fossero sincere oppure no, io ero comunque soddisfatta di come era venuto su il nostro appartamento di Kensington, formato da un grande salone, due camere da letto, tre bagni e una cucina.
Per me e Harry era stato amore a prima vista non appena avevamo messo piede oltre la soglia: quello sarebbe stato il nostro appartamento, non c’erano dubbi.
Dopo mesi di lavori, di battibecchi riguardo il colore delle piastrelle in bagno, di pianti isterici perché l’impianto di riscaldamento si rompeva di continuo (e vi dico solo che non ero io a piangere), finalmente era venuto fuori il risultato sperato.
Avevamo una casa tutta nostra. Eravamo terribilmente felici.
 
###
 
-          Allora, come vi sembra? – chiesi speranzosa.
 
Ora che ci eravamo tutti riuniti a tavola, era arrivato il momento della verità.
Ogni ospite era stato servito con un abbondante piatto del mio “speciale” pollo al curry ma nessuno di loro sembrava trovarlo invitante.
Guardai il mio piatto. In effetti, se non l’avessi cucinato con le mie stesse mani, non sarei stata tanto sicura che si trattasse di pollo.
Dio, perché aveva un colore così strano?
Harry, per farmi piacere, fu il primo ad avere il coraggio di assaggiarlo.
Avvicinò la pietanza alla bocca con cautela, come se avesse paura che fosse avvelenata, poi iniziò a masticare lentamente.
Osservai la sua espressione per tutto il tempo: sembrava proprio che ce la stesse mettendo tutta per reprimere una smorfia disgustata.
 
-          È buonissimo amore! – esclamò mandando giù il boccone.
 
Sorrise ma evitò di guardarmi negli occhi perché sapeva che se l’avesse fatto avrei capito subito che stava mentendo.
Nel frattempo, anche gli altri ospiti avevano cominciato a mangiare complimentandosi con me uno per uno, sembravano quasi sinceri …
Cominciavo a nutrire qualche speranza quando inforcai un bocconcino di pollo con la forchetta che poi portai alla bocca.
Masticai. Assaporai. Sputai il tutto nel tovagliolo!
 
-          Oh mio Dio, è disgustoso!
 
Gli altri ragazzi emisero un sospiro di sollievo all’unisono riposero le proprie posate nel piatto.
 
-          Meno male che te ne sei accorta – sospirò Liam con aria sollevata – mi sentivo troppo in colpa per lasciarlo ma al tempo stesso avevo paura di … vomitare!
-          Non ho mai assaggiato niente di più rivoltante! – commentò Valerie.
-          Ehm … bèh … non c’era bisogno di essere così espliciti … - borbottai mentre le mie guancie si imporporavano per la vergogna.
-          Tranquilla amore, quando ti ho sposato sapevo a cosa sarei andato incontro – scherzò Harry circondandomi le spalle con un braccio – ora però … che ne dite di ordinare una pizza?
 
Dalla tavolata si alzò un coro entusiasta: decisamente si!
 
###
 
Dopo cena, mentre tutti si riunivano sui divani del salotto, io tornai in cucina per mettere i piatti a lavare e Harry mi diede una mano.
Dovevo ammettere che di lui non ci si poteva proprio lamentare, non era uno di quei mariti che se ne stanno tutto il tempo a poltrire davanti alla partita in TV mentre la propria moglie sgobba in cucina.
A volte avevo davvero l’impressione che Harry fosse perfetto.
A parte quando si dimenticava di mettere a lavare i calzini sporchi.
O quando lasciava la luce accesa in bagno prima di uscire di casa.
O quando si dimenticava di portare fuori la spazzatura ogni singolo martedì, giorno in cui passava il camion dei netturbini.
Bèh, ripensandoci, nessuno è perfetto, giusto?
Mentre Harry metteva i piatti nella lavastoviglie, io mi sedetti sul bordo del tavolo della cucina ad osservarlo.
Quel quadretto di vita familiare era davvero confortante: io, lui e il chiacchiericcio dei nostri amici di sottofondo.
 
-          Cos’hai da guardare? – Harry mi dava le spalle ma aveva capito che lo stavo fissando.
-          Te l’ho mai detto che sei bellissimo Styles?
-          No. Ma tanto so di esserlo! – scherzò lui mentre richiudeva la lavastoviglie per poi venirmi incontro.
 
Si insinuò tra le mie ginocchia mentre gli gettavo le braccia al collo per stampargli un tenero bacio sulle labbra.
 
-          In fondo la serata è andata bene, non trovi?
-          Si, è stato divertente a parte il momento in cui abbiamo rischiato tutti di morire intossicati per colpa del tuo pollo al curry!
-          Harry! – strillai indignata dandogli un pizzicotto sul braccio – come puoi essere così perfido?
 
Provai a fingere di essere irrimediabilmente offesa ma era impossibile. Lui sorrideva e per me era inevitabile ricambiare.
Harry mi circondò i ianchi con le braccia in modo da stringermi un po’ più forte a se.
Era incredibile come,  dopo tutto questo tempo, continuassi ad avere le palpitazioni ogni volta che i miei occhi si perdevano nei suoi.
 
-          Posso confidarti un segreto? – sussurrò lui mentre il suo respiro caldo mi solleticava le guancie.
 
Annuii facendomi più seria.
 
-          In fondo sono felice che Brianna abbia fatto parte della mia vita, seppur influenzandola in modo negativo.
-          Dici … dici sul serio? – domandai corrugando la fronte con aria confusa.
-          Si, ci penso spesso. Se non fosse stato per il nostro matrimonio tu non saresti mai tornata ad Holmes Chapel, e chissà per quanto altro tempo non ci saremmo rivisti. Io credo che nella vita nulla capiti per caso. Se siamo diventati amici era destino. Era destino se ci siamo allontanati ed era destino se ci siamo ritrovati. E non importa se ci sono stati ostacoli e incomprensioni. Ora siamo qui, insieme. E siamo felici, giusto?
 
Harry prese il mio viso tra le mani, con delicatezza.
Adesso sorrideva di nuovo aspettando una mia risposta.
Aveva ragione, nulla capita per caso.
 
-          Giusto – confermai sorridendo a mia volta – ed è incredibile che io debba ringraziare Brianna Smith se adesso sono così felice.
 
Harry scoppiò a ridere e mi baciò di nuovo sulle labbra, poi mi strinse ancora più forte a sé affondando il viso nell’incavo del mio collo per assaporare a pieno il mio profumo.
Anche io lo abbracciai forte, con il viso premuto contro il suo petto.
Adoravo quella posizione perché riuscivo a sentire il suo cuore che batteva all’unisono con il mio.
Purtroppo però, come ogni momento perfetto che si rispetti, non poteva di cerco mancare una brusca interruzione.
 
-          Natalie! Harry! – gridò Valerie dal salone – cosa vi è successo? Siete stati risucchiati dalla lavastoviglie?
-          Arriviamo Val – urlai io in risposta mentre Harry, allontanandosi di poco da me, scoppiava di nuovo a ridere.
-          Non so se sia per la presenza di Liam ma oggi mi pare parecchio nervosetta la tua amica – commentò.
-          Si, già, forse è la sindrome premestru … - mi interruppi di colpo, c’era qualcosa che non andava.
-          Stavi dicendo? – Harry piegò la testa da un lato osservandomi con curiosità.
 
Io però non lo stavo più ascoltando, troppo impegnata a fare calcoli nella mia mente.
Quasi due settimane … oh cazzo!
 
-          Io … io … credo di avere un ritardo … - mormorai incredula.
-          Un ritardo? Per cosa?
 
Harry sembrava non capire e io alzai gli occhi al cielo sbuffando.
Perché gli uomini sono sempre così maledettamente ottusi?
 
-          Harry … potrei essere incinta, capisci?
-          Cosa? Oh … ah … ma … cioè tu … - immediatamente sbiancò come un lenzuolo ed ebbi davvero paura che potesse svenire da un momento all’altro.
 
Naturalmente non ne ero sicura, eppure adesso che ci pensavo mi venivano in mente altri episodi che avrebbero dovuto insospettirmi.
Mangiavo di continuo, avevo sempre sonno, ero così emotiva da mettermi a piangere a dirotto perfino durante la campagna pubblicitaria contro l’abbandonamento degli animali …
 
-          Questo vuol dire che a breve potremmo avere un piccolo Harry o una piccola Natalie che gironzola per casa? – mio marito sembrava sconvolto.
-          Non ne ho la certezza. Ma se fosse così?  - domandai titubante.
 
A quelle parole, Harry parve riacquistare tutta la sua lucidità in un lampo.
Afferrò entrambe le mie spalle con le mani e poggiò la fronte sulla mia in modo che i miei occhi non avessero via di fuga dai suoi.
 
-          Se fosse così, sarei l’uomo più felice sulla faccia della terra.
-          Ne sei sicuro?
-          Sicurissimo. E tu?
-          Io … non lo so, mi basta sapere di avere te, che ci sarai sempre.
-          Ci sarò sempre, questo è scontato – Harry mi prese il mento tra le dita e per l’ennesima volta si chinò verso di me baciandomi, stavolta in modo più approfondito – perché ti amo da morire Natalie Jones.
-          Anche io ti amo Harry – sussurrai quasi senza fiato – ogni giorno di più!
 
 TO BE CONTINUED: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1759089&i=1  
SALVE BELLEZZE!
EHM … NON SO DAVVERO CHE DIRE, SUL SERIO.
PER TERMINARE QUESTO FINALE CI HO IMPIEGATO DAVVERO TANTISSIMO, E’ STATO L’EPILOGO PIU’ DIFFICILE CHE ABBIA MAI SCRITTO, NEL SENSO CHE DOPO AVER PASSATO MESI A NARRARVI LA STORIA DI HARRY E NATALIE, NON RIUSCIVO A TROVARE UN MODO ADEGUATO PER CONCLUDERLA.
FORSE QUESTO FINALE E’ UN PO’ DELUDENTE E VI CHIEDO SCUSA MA OLTRE AD ESSERE UN PERIODO DIFFICILE PER ME, MI E’ VENUTA ANCHE UNA FORTE NOSTALGIA.
HARRY E NATALIE MI MANCHERANNO.
SENTIRO’ TERRIBILMENTE LA MANCANZA ANCHE DI VALERIE, ZAYN, NIALL, LOUIS (ALIAS REVERENDO CARLSON MUHAHAHA) E LIAM, FORSE PERFINO DI BRIANNA!
E NATURALMENTE MI MANCHERETE ANCHE VOI SPLENDIDE LETTRICI, VOI E TUTTE LE VOSTRE RECENSIONI CHE SONO RIUSCITE SEMPRE A RISOLLEVARMI IL MORALE.
ADESSO MI STO DEDICACANDO A DUE NUOVE STORIE MA, DATA LA MIA ABILITA’ NEL PUBBLICARE FF PER POI CANCELLARE A CAUSA DI MANCATA ISPIRAZIONE, HO DECISO CHE PUBBLICHERO’ ENTRAMBE SOLO QUANDO SARANNO FINITE (SE RIUSCIRO’ A FINIRLE, LO SPERO DAVVERO!).
NON SO COS’ALTRO AGGIUNGERE A PARTE RIPETERVI CHE MI MANCHERETE MOLTO E CHE MI SONO DAVVERO AFFEZIONATA A VOI.
SPERO TANTO CHE CONTINUERETE A SEGUIRMI.
A PRESTO ADORABILI LETTRICI, VI PORTERO’ SEMPRE NEL CUORE INSIEME A QUESTA STORIA.
BACI SAM
P.S. E’ UN FINALE APERTO MA SE LA CURIOSITA’ VI ATTANAGLIA POSSO CONFERMARVI CHE NATALIE E’ INCINTA! HAHAHAHA 
  
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