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Autore: mikaru99    06/03/2013    1 recensioni
La vicenda si svolge alla fine dello scontro tra Sasuke e Itachi, quando quest’ultimo viene imprigionato in un’altra dimensione…
Sasuke va in cerca del fratello e incontrerà un strana ragazza…che farà scoprire a lui, ma anche sé stessa l’importanza di essere fratelli…
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Naruto Shippuuden
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Erano seduti attorno al tavolo.

Mikal sorseggiava distrattamente da un nuovo bicchiere, visto che quello da cui aveva bevuto poco prima era andato in frantumi.

Non aveva voglia di parlare, non aveva voglia di raccontare la sua storia; voleva dire riaprire vecchie ferite che ancora non si erano rimarginate del tutto.

Ma Sasuke attendeva, seduto di fronte a lei, le mani congiunte sul tavolo e lo sguardo indagatore e impaziente che la studiava insistentemente.

Lei  sbuffò, dopo aver posato il bicchiere sul tavolo, spazientita.
“Cosa vuoi sapere?” esordì, controvoglia.
“Comincia col dirmi chi era quell'essere”
Mikal sospirò profondamente.

Giocherellò distrattamente per qualche secondo col bicchiere ormai vuoto, in cerca delle parole adatte da dire.
“Quella creatura è Maker” proferì, con un filo di voce “Le Enkeli lo chiamano il Creatore”
“Oh” fece Sasuke tirandosi leggermente su, interessato “Il Creatore. Presumo perché sia lui a donare i poteri delle Enkili”

Lei annuì grave.

“Come l'hai incontrato?” le domandò.

Fu allora che Mikal sembrò vacillare, innervosirsi.

Tremava.

Sasuke avvertì una stretta al cuore.

Forse non erano ricordi piacevoli per lei da rimuginare.

Le sfiorò un braccio, allungando il suo fino alla parte opposta del tavolo. Mikal sussultò.

Lo guardò.

Lui teneva gli occhi fissi su un punto indefinito alla sua sinistra, vago. Come se il suo cervello fosse dissociato da ciò che la sua mano stava facendo.

Abbozzò un sorriso.
“È stato otto fa” finalmente iniziò la sua narrazione “La colpa di tutto fu di mio padre”

Sasuke la guardò di nuovo, finalmente.

Era per quello che riusciva a percepire così chiaramente quel dolore che provava? Dipendeva dal fatto che anche la sua vita era stata compromessa a una così tenera età?
“Lui...lui...” tartagliò, cercando di seppellire il nervosismo che inesorabile veniva a galla autonomamente “...lui picchiava mia madre”

“Un giorno...” esitò, la voce che tremava “...un giorno l'ha picchiata” esitò di nuovo, mandando giù a fatica le lacrime che bagnavano i suoi occhi “...l'ha picchiata così forte, così forte...”

Si bloccò.

Non riuscì più a trattenersi.

Una lacrima le solcò il volto.

Sasuke avvertì un'altra fitta al cuore.

Aveva capito cosa era successo.

E non sopportava vederla piangere.
“Vanilka...lei...” balbettò, stringendo le mani attorno alle ginocchia, fino  infilzare le unghie nella pallida carne “...ha cercato di...di...di difenderla, e lui ha...ha colpito anche lei”

Pausa di silenzio.

Mikal tirò su col naso, strofinandosi gli occhi bagnati da quelle lacrime amarissime.

Sasuke attese il proseguimento della storia, impaziente.
“Era in fin di vita” continuò, cercando di riprendersi “Sentivo che stava per morire. Lo sapevo. Così l'ho maledetto, ho sperato con tutta me stessa che sia lui, che tutti gli altri uomini col suo atteggiamento,morissero, come stava morendo mia sorella. Come ogni giorno moriva un po' mia madre. Fu allora che apparve lui”
“Maker” intuì chiaramente Sasuke.

Mikal annuì con malinconia.

“Lui mi ha proposto di far diventare Vanilka una Enkeli, mi ha detto che, se avessi accettato, non solo non sarebbe morta, ma avrebbe anche avuto i poteri e la forza di sterminare tutti gli uomini indegni, come li chiama lui” si spiegò nei dettagli “Facendo così giustizia. E io, stupidamente, ho accettato...e, sempre molto stupidamente, gli ho chiesto di poter anch'io diventare una Enkili”
“Stupidamente?” le fece il verso lui “Chi non avrebbe accettato? Hai avuto la tua vendetta, dovresti esserne felice” osservò.

Mikal scosse tristemente la testa.
“Non è così” spiegò le sue ragioni “All'inizio ero felice. La prima cosa che ho fatto, è stata togliere di mezzo mio padre. Ero soddisfatta. Mi sentivo una dea. Ho continuato a uccidere altre persone con mia sorella, traendole in inganno grazie ai poteri che Maker ci aveva donato. Ma, col passare del tempo, ti rendi conto di essere solo un mostro. Che di umano non ti è rimasto più nulla. Ho cominciato a sentirmi frustrata...poi non potevo vivere fuori dalla dimensione delle Enkili...”
“Ma...ma come?” balbettò Sasuke confuso “Allora non dovresti essere qui, se davvero è come dici”

Mikal sorrise sarcastica.
“E così infatti” rispose “Non dovrei esser qui. Ma Maker aveva cominciato a percepire il mio disappunto, così mi ha donato il ciondolo. È solo grazie a quello che ho riacquistato un minimo di vita umana, è solo quello che mi da un po' di autonomia al di fuori dell'acqua”
Vegeta si accarezzò di nuovo il mento.

Senza il ciondolo...con il ciondolo.

Ora, finalmente, capiva.

Ma proprio quella rivelazione gli fece avere un tuffo al cuore.
“Non possiamo toglierti il ciondolo” balzò in piedi “Moriresti!”
“Ma che dici, scemo” lo contraddisse, ridendo “Vivrei lo stesso, ma...solo nella dimensione delle Enkili”

Sasuke risedette.

Era confuso.

Senza il ciondolo, Itachi sarebbe morto.

Mikal, senza il ciondolo, avrebbe perso quel poco di vita umana che era riuscita a recuperare.

Non voleva tornasse a vivere esclusivamente negli abissi di chissà quale mare, o lago.
La voleva fuori dall'acqua.

La voleva vedere.

La voleva toccare.

La voleva così, come era in quel momento.

La guardò.

Lei sembrò cogliere quel pensiero.

“Forse sarebbe la cosa giusta” andò contro le riflessioni che Sasuke stava elaborando “In fondo, io qui non c'entro nulla. Dovrei tornare a vivere come di norma vive una Enkili. L'ho scelto io, non posso sacrificare te e Itachi per un mio capriccio” concluse, abbassando lo sguardo.

Sasuke si mise una mano sul viso, sconcertato.
“Ma sì! Sì che puoi!” balzò in piedi di nuovo, fuori di sé “Non...non puoi... non puoi essere così! Non puoi...non puoi...” farfugliò parole sconnesse, andando su e giù nervosamente per la stanza.

Mikal balzò in piedi a sua volta.

“Non è che non posso. Non devo. Ho ucciso tante persone nella mia vita, anche se lo meritavano. Ora ho la possibilità di dimostrare a mia sorella e, sopratutto, a me stessa che un briciolo di umanità ce l'ho ancora. Non precludermi questo”
“Ma tu sei umana!” esclamò a quel punto, avvicinandosi a un palmo da lei “Stupida, non devi dimostrarlo a nessuno!” la prese per le spalle, scuotendola con veemenza “Altrimenti non potresti fare questo...”
La baciò.

Diavolo, di nuovo, no.

Non poteva farle questo.

Non poteva costringerla in quell'assurda situazione di giochi proibiti. Anche perché, se era davvero un gioco, la stava consumando da dentro. Che fosse davvero quella la prova che stava cercando?

Sasuke si staccò, spingendola via.

Mikal lo guardò allibita da quel gesto.

Lui ghignò.
“E comunque non sappiamo come estrarre il ciondolo dal tuo corpo. Quindi il tuo discorso non ha né capo né coda”

Mikal strinse i pugni.

“C'è un solo modo...l'unico che può rimuovere il ciondolo è chi la messo nel mio corpo”

Sasuke si sentì gelare.

“Questo vuol dire...”

“Me la farò togliere da Maker”
“Sarebbe inutile per la salvezza di Itachi. Non penso che quell'essere ce lo darà senza fare storie”

“Se gli parlo...potrei anche convincerlo”
“Ne dubito...”
“Stupido! Stupido!”

Mikal scalciava come posseduta da spiriti maligni.

Sasuke la afferrò, costringendola a stare buona.
“Smettila...non fare rumore” la riprese.
“P-perché...”

Piangeva.
“Perché...vuoi sacrificare tuo fratello...la tua casa...solo per me...”
La abbracciò di nuovo, con una delicatezza che non gli apparteneva affatto.

Non rispose.

D'altronde non lo sapeva neppure lui.

D'altronde non si era mai sentito a casa...non aveva più una famiglia.

D'altronde da tempo ormai non considerava più Itachi come un fratello e non era sicuro che le cose tra loro fossero migliorate, nonostante stesse cercando in ogni modo di salvarlo.

 

Angolo della ritardataria:

Ciao a tutti! Mi ripresento con questo anomalo capitolo dopo che vi ho fatto aspettare tanto...purtroppo, sopratutto in questo periodo, la scuola e gli impegni mi danno il colpo di grazia!

Comunque spero vi sia piaciuto!

P.S: RECENSITE MI RACCOMANDO!!!

  
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