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Autore: Metella    22/09/2007    11 recensioni
Dove sei finito Harry? Quello non sei tu. Tu non avresti mai lasciato a se' stessa Hermione Granger, mai.
Harry è cambiato. La guerra l'ha travolto, ed è diventato un combattente assetato di vendetta. Neppure Hermione riesce più a riconoscerlo.
"Dove sei Harry?"[...]
"Hermione, dove sei?"

Cambiato titolo, ritoccati i capitoli... sono sempre io!
Genere: Triste, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Chang, Ginny Weasley, Neville Paciock, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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7 epilogo Per tutti quelli che hanno letto.
Per quelli che hanno commentato.
Per voi.
Grazie.

Epilogue (A New Day Has Come)



Era ancora notte quando lui si svegliò. Si alzò dal letto con una smorfia assonnata e guardò fuori dalla finestra.

Il cielo era ancora blu scuro, ma sembrava sereno. Si prospettava una bella giornata. Harry si stiracchiò e lo sguardo gli si posò sul calendario.

Erano passate tre settimane.

Sospirò piano. Aveva detto che aveva bisogno di tempo.

Ma di quanto tempo?

E lui, aveva ancora bisogno di tempo?

Mentre si vestiva - divisa degli Aurors, bacchetta alla cintura, mantello - ripensò a quella notte, quando era tornato da casa di Hermione.

Si era Smaterializzato a Grimmauld Place, dove tutti quanti lo stavano aspettando impazienti. Era comparso nel mezzo della cucina, non aveva degnato di un'occhiata nessuno e si era chiuso in camera sua.

Neville, di sotto, aveva sorriso. "Gli ha dato una buona scrollata".

"A quanto pare" aveva risposto Ron, mesto.

"Ha fatto bene. Ne avevamo proprio bisogno."

"Speriamo che la ascolti. E che torni quello di prima."

Neville aveva fatto l'occhiolino. "E che Scrimgeour si tolga dai piedi quanto prima." A quell'uscita, in molti avevano quasi sorriso.

Quasi.

Ma Harry aveva intenzione di seguire davvero i consigli di Hermione. Voleva disperatamente cambiare, in modo che, se davvero lei fosse tornata, non avesse più dovuto andarsene per colpa sua.

Voleva tenerla con sé.

La mattina seguente si era svegliato alle sei, si era vestito di tutto punto e si era Smaterializzato al Ministero. L'avevano fatto accomodare nell'ufficio di Scrimgeour, mentre la sua segretaria di fiducia si precipitava a tirare giù dal letto il Ministro, ripetendo a nastro "c'è Harry Potter c'è Harry Potter c'è Harry Potter!" come un'isterica. Scrimgeour si era presentato nel suo ufficio esattamente quattro minuti e venti secondi dopo, profondendosi in scuse e offrendo "Tè? Caffè? Succo di zucca?". Pessima mossa, perchè Harry si era ricordato della Umbridge e questo non aveva affatto migliorato il suo umore. Che peraltro era già pessimo di suo.

Harry aveva respinto le offerte di rinfreschi ed era andato subito al sodo.

"Ministro, desidero che lei smetta di impicciarsi negli affari dell'Ordine della Fenice".

Scrimgeour aveva fatto una faccia che sembrava gli avessero tolto le pile, ed Harry aveva ardentemente desiderato una macchina fotografica per poter immortalare quel momento e poter offrire la foto a Hermione come trofeo.

"So-sono desolato, mi perdoni, ma-ma temo di non aver colto bene..." aveva balbettato, pomposo come sempre, e Harry aveva sentito di colpo un'acutissima nostalgia di Silente e dei suoi "pigna, pizzicotto, manicotto, tigre!". La sua voce era diventata aspra.

"Desidero che la smetta di ficcare il naso nei nostri affari. D'ora in poi io stesso sarò l'unico responsabile delle azioni dell'Ordine, e non avrò più bisogno del suo aiuto. Non parteciperò più alle sue messinscene pubbliche, non apparirò più al suo fianco alle conferenze, non mi avvicinerò più a lei nemmeno per sbaglio. Ah, ed esigo che i suoi manifesti elettorali con la foto di lei accanto a me siano fatti sparire. Immediatamente."

"Ma-ma cosa... perchè..."

"Perchè? Perchè lei, signor Ministro" in bocca ad Harry quel titolo assumeva quasi il valore di un insulto "mi ha usato come oggetto di propaganda. Si è servito di me per penetrare nell'Ordine e manipolarlo, si è servito di me per migliorare la disastrosa immagine del Ministero... mi ha usato, e a me non piace sentirmi usato. Tendo ad innervosirmi, quando capita. Per cui ho deciso che è meglio per entrambi se rimaniamo il più possibile distanti l'uno dall'altro. Altrimenti, lei sa... sono così impulsivo... potrebbe, diciamo, scivolarmi la bacchetta..."

Scrimgeour si ritrasse leggermente sulla sedia, come se temesse che da un momento all'altro Harry potesse affatturarlo. Aveva l'espressione di uno che è stato investito da un camion, il quale, non contento, ha fatto retromarcia e gli è passato sopra di nuovo. Totalmente disfatto.

"Ma-ma-ma... ma i-io..."

"Ho finito, direi. Non ho altro tempo da perdere, quindi, se non le dispiace, me ne vado... e se le dispiace, fa lo stesso. Buongiorno."

Si era alzato, aveva preso il mantello che una zelante segretaria gli aveva tolto appena arrivato, e si era Smaterializzato.

Quando a Grimmauld Place avevano saputo cosa era successo - e si era saputo subito, perchè notizie del genere non passano sotto silenzio tanto facilmente - nel salone dove gli Aurors si erano riuniti era risuonata una risata.

La prima vera risata dopo mesi.

Harry sospirò di nuovo. Da quel giorno, le cose erano cambiate. Lui stesso era cambiato. Era più rilassato, molto meno nervoso di prima; anche il suo atteggiamento verso i Mangiamorte era cambiato. Adesso era molto più cauto, più prudente: prima di decidere di attaccare, considerava i vari fattori, e non si gettava più nella mischia come un folle. Il gusto delle battaglie gli era passato, ed ora era più propenso alla difesa e al controllo preventivo che agli attacchi diretti.

Sorprendentemente, nonostante il numero di Mangiamorte uccisi o catturati fosse diminuito, la popolarità di Harry era rimasta intatta; anzi, alcuni Aurors riferivano che la gente sembrava stimarlo ancora più di prima.

Hermione aveva ragione, pensò Harry. Come sempre.

Dove sei, Mione? Che stai facendo ora?

Quando tornerai?

#

Hermione guardava fisso l'armadio scuro, come aspettando che esso le dicesse cosa fare.

Attorno a lei il silenzio quieto della notte, la sua camera illuminata solo dalla lampada sul comodino.

Aveva deciso ormai... oppure no? Era sicura?

Sfiorò l'anta con la punta delle dita, ricordando quello che era successo quella stessa mattina.

-

"Hermione, hai poi risolto la questione con Harry?"

Hermione sobbalzò e per poco non lasciò cadere la tazza di cappuccino.

"Ri-risolto? Risolto cosa? Mamma, non c'era niente da risolvere. Non c'era proprio niente da..."

"Avanti. Lo so che c'è stato qualche problema. Io vorrei solo sapere se stai bene... se hai deciso cosa fare. E per quanto rimarrai ancora."

Hermione aveva posato la tazza e aveva guardato sua madre quasi con rabbia.

"Non mi vuoi più qui? Non vedi l'ora che io sparisca, vero? Bene, andrò a fare le valigie... Me ne vado, così non mi avrai più tra i piedi..."

"Dai piccola, non fare così! Sai bene che sono contenta di averti qui, e che se fosse solo per me potresti restare qui per sempre... Però so che vorresti tornare là." La signora Granger posò una mano su quella della figlia. "Ti andrebbe di parlarne?"

"Non so." Hermione si tormentava con una mano la catenina d'argento che portava al collo, come faceva sempre quando era nervosa. "Vorrei tornare... Però ho paura che... beh, che sia tutto come prima. Che non sia cambiato niente. Cioè, voglio bene a tutti all'Ordine, ma... Ma era come se tutto fosse congelato, capisci? Come se sopra ogni cosa ci fossero state tre dita di polvere. Erano tutti così freddi, così... cattivi, quasi... e io ho... ho paura di diventare cattiva anche io. Come Harry."

La madre di Hermione sorrise appena. "Tu, cattiva? E in quale mondo parallelo?! Tu" continuò, bloccando le proteste di Hermione, "tu sei la persona più buona, generosa e docile di questo universo... beh, magari non propriamente docile, però..." fece una smorfietta, e ad Hermione sfuggì un risolino.

"Tu non diventerai mai cattiva, Mione. E nemmeno Harry lo è diventato davvero. Ha solo avuto un periodaccio... la Profezia, la morte di Sigliente..."

"Silente, mamma. Si-len-te. Non puoi continuare a sbagliarlo!" Hermione sbuffò.

"È lo stesso, non si offenderebbe" la signora Granger scosse le spalle e Hermione soffocò una risatina all'idea di Silente che bussava alla porta di casa loro, furioso perchè sua madre continuava a sbagliare il suo nome.

"Comunque, Harry ha dovuto affrontare troppe cose tutte insieme, dolore, responsabilità... la popolarità, che deve essere parecchio stressante... Si è soltanto 'perso' un po'. Ma sono sicura che tu sapresti fargli ritrovare la retta via. E magari la finiresti di struggerti per lui come Giulietta per Romeo."

"MAMMA!" Hermione era scioccata. "Io non mi struggo proprio per nessuno..."

"Ah no? Hermione, sospiri così forte che fai sbattere le porte, te ne vai in giro con l'aria della principessa abbandonata dal suo cavaliere errante e dici che non ti struggi?! Andiamo... credo che ormai tu sia pronta per tornare laggiù. In pianta stabile, intendo".

-

Hermione lasciò ricadere la mano dall'armadio, riflettendo.

Sono davvero pronta per tornare?

Non lo so.

Vorrei tornare, ma non so... forse mi serve ancora un po' di tempo...

La sua mano si mosse da sola, e Hermione si osservò aprire l'armadio, frugare nel ripiano più in alto ed estrarre un oggetto lungo e sottile, avvolto in carta da pacchi.

Hermione svolse il pacchetto e rimase a fissare il legno lucido, l'impugnatura consumata dall'uso, i riflessi che la luce della lampada traeva dalla sua bacchetta.

Sono davvero pronta?

Impugnò la bacchetta e il legno liscio le diede una strana sensazione.

Di calore. Di familiarità.

Di pace.

Hermione strinse la bacchetta nella mano destra, la mosse prima lentamente, poi più veloce; sferzò l'aria ferma della camera, e minuscole scintille dorate fecero capolino dalla punta e si sparsero attorno a lei, luminose e audaci, come se non avessero aspettato altro che lei, per tutto quel tempo.

Piccole lacrime spuntarono di sotto le sue ciglia, come bimbe timide che aspettano un permesso per uscire. Hermione inghiottì e negò loro l'autorizzazione a scendere.

Non piangerò. Ora lo so.

So che sono pronta.

Corse alla scrivania, afferrò un foglio e una biro e scrisse rapidamente qualcosa; lasciò il biglietto in bella vista sul suo comodino, poi raccolse le poche cose che le servivano in una borsa; appena ebbe finito, si guardò intorno un'ultima volta e le venne da sorridere vedendo una foto di lei con sua madre nel giardino davanti a casa, sorridenti e divertite.

Grazie.

Un passo avanti e sparì.

Il mattino dopo, la signora Granger andò a svegliare la figlia, ma al suo posto trovò la stanza vuota, il letto fatto e un biglietto sul comodino.

Avevi ragione tu. Ora sono pronta.

Grazie.

Ti voglio bene,

H.

La donna sorrise.

"Buona fortuna, bimba mia."

#

Harry mosse le spalle per scioglierle un po', e si guardò attorno. Erano nel cortile d'ingresso di Hogwarts, pieno zeppo di Aurors armati e pronti a combattere. Poche ore prima era arrivato un allarme: un foltissimo gruppo di Mangiamorte si dirigeva verso il castello, con chiari intenti bellicosi. Erano moltissimi, tutti incappucciati ed armati, e sembravano molto agguerriti.

Pareva che tra loro ci fosse anche Voldemort.

Harry aveva dato l'ordine di prepararsi alla battaglia, e in poco tempo si erano riuniti tutti lì, gli Aurors e i rinforzi mandati dal Ministero - Scrimgeour avrebbe volentieri risposto picche alla richiesta di Harry, per vendetta personale, ma la sua segretaria di fiducia gli aveva fatto notare che, se i Mangiamorte avessero ucciso qualcuno, la popolarità del Ministro non sarebbe di certo aumentata - e ora stavano tutti aspettando.

Dio, quest'attesa è tremenda.

Harry non poteva negare di essere nervoso: quella poteva essere l'ultima battaglia per tutti. Se Voldemort fosse riuscito ad ucciderlo, sarebbe stata la fine delle speranze del mondo magico: tutti gli Aurors sarebbero stati catturati o uccisi, Voldemort avrebbe avuto via libera... non poteva nemmeno pensarci.

Si guardò intorno di nuovo, ansioso. Cho, qualche metro più in là, gli rivolse un sorriso tranquillo. Era tornata dall'ospedale qualche giorno dopo la visita di Harry ad Hermione, e aveva voluto sapere subito tutto. Quando Harry le aveva raccontato l'accaduto, Cho aveva riso.

"Lo sapevo che ti avrebbe dato una strigliata. Ha fatto bene. Spero proprio che tu l'abbia ascoltata a dovere.... Non fare quella faccia!" aveva aggiunto, vedendo l'espressione abbacchiata di Harry. "Tornerà. L'ha promesso, e Hermione Granger mantiene sempre le promesse. Tornerà."

Harry sospirò. Qualche giorno dopo, Cho aveva iniziato a seguire i corsi di Duello con le Bacchette e Combattimento a Mani Nude, e con sorpresa di tutti si era rivelata molto brava. Così brava che Harry non aveva potuto negarle il permesso di combattere al suo fianco in quella battaglia.

Harry era sempre più ansioso. Fece qualche passo avanti e indietro, sbuffò, scrollò le spalle e sbuffò di nuovo.

Dio, come vorrei che lei fosse qui. Saprebbe calmarmi, ne sono sicuro.

Mi ha detto che mi ama.

Quanto vorrei che fosse qui.

Un movimento improvviso attirò la sua attenzione: alcuni Aurors, tra cui Tonks, si erano voltati verso la fontana al centro del cortile, e parevano preoccupati.

"Cosa succede?" urlò Harry, e la voce di Tonks gli giunse squillante. "Qualcuno sta cercando di Materializzarsi!"

Un pugno serrò lo stomaco di Harry.

"Ma c'è l'Incantesimo! Non ci si può Materializzare qui!"

"Lo so, Harry! Ma evidentemente l'incantesimo non lo sta bloccando a sufficienza! Dovrebbe permettere solo ai nostri di Materializzarsi, ma siamo tutti qui... deve essere difettoso!"

Harry corse verso Tonks e si fermò di fronte alla fontana, tesissimo. Strinse la bacchetta quasi fino a spezzarla.

"Bacchette pronte, ma... non fate fuoco subito. Voglio vedere chi è." Non sapeva perchè l'avesse detto, ma sentiva che era la cosa giusta da fare.

"Sei impazzito?" Tonks era incredula. "Le regole sono prima sparare e poi fare domande... l'hai detto tu!"

"Lo so, ma è una sensazione... non fate fuoco subito".

Tonks alzò le spalle e tese la bacchetta. "Agli ordini."

L'aria sopra la fontana tremolava; nel debole chiarore che precedeva l'alba, sembrava che stesse per tramutarsi in acqua.

Il tremolio aumentò sempre di più, mentre la tensione saliva, finchè...

Dal nulla comparve una figuretta sottile che atterrò con grazia sul selciato.

"Alla buon'ora! La prossima volta vengo in volo... meno faticoso!"

Quella voce entrò nelle orecchie di Harry, arrivò fino al cuore e glielo rovesciò un paio di volte. Abbassò la bacchetta, incredulo, e fece un passo avanti.

"'Mione."

Hermione Granger sollevò lo sguardo e sorrise.

"Eccoti. Sono andata al Quartier Generale, ma non c'eri... e poi uno degli elfi domestici mi ha detto che 'il signore è andato al castello'".

Harry era completamente sotto shock.

"Che cosa. Cavolo. Ci fai. Qui?!? Non dovresti essere a casa tua? È pericoloso! Sto per affrontare Voldemort, non posso proteggerti... ti feriranno, magari ti uccideranno, non potrei sopportarlo..."

Due dita fresche e sottili gli tapparono la bocca, gentili eppure ferme.

"Shh. Buono. Sto mantenendo la promessa. Ho promesso di tornare... e io mantengo sempre le promesse. Sono qui per combattere con te. E non ho bisogno di protezione. Mi basta sapere che tu ci sei."

Harry guardò i suoi occhi color caramello, Hermione si perse nelle iridi di smeraldo di Harry

e si sentì avvolgere dalla calma. e sentì una tiepida tranquillità avvolgerla.

Sarebbe andato tutto bene. Sarebbe andato tutto bene.

Nei tuoi occhi ho trovato la forza.

E in quel momento sorse il Sole.

-

Where it was dark now there's light

Where there was pain now there's joy
Where there was weakness, I found my strength
Oh, in the eyes of a boy

Hush, love

I see a light in the sky
Oh, it's almost blinding me
I can't believe I've been touched by an angel with love [...]

Let the rain come down and wash away my tears
Let it fill my soul and drown my fears
Let it shatter the walls for a new, new sun
A new day has...
Come
Oh, a light

Hush, now
I see a light in your eyes
Oh, in the eyes of the boy
I can't believe I've been touched by an angel with love
I can't believe I've been touched by an angel with love...

[Celine Dion, "A New Day Has Come"]

*

E così... è finita.
Wow. Non avrei mai creduto di poter scrivere qualcosa di così lungo!
Ringrazio tutti quelli che hanno letto, recensito e apprezzato la mia fanfic (e anche quelli che non l'hanno apprezzata...)
E, per l'ultima volta :'-( i ringraziamenti a...

HarryEly: wow, una Fan con la F maiuscola! /me contenta/ Grazie mille per i complimenti! Anche io adoro la coppia Harry/Hermione, sembrano fatti apposta per stare insieme... anche se zia Rowl ha idee diverse (ma io dico! Vuoi mettere Harry con Ron TestaRossa???). Sono davvero contenta che la fanfic ti sia piaciuta... goditi anche l'epilogo! Un bacio!

stizy: ecco un'altra quinta liceo... non so tu, ma io sono disperata! Ho già un'ansia tremenda... /me depressa/ Grazie cara per i complimenti... eccoti l'epilogo! Enjoy! Un bacio!

SakiJune: ho letto la tua recensione e sono diventata del colore dei capelli di Ron! Grazie a te cara, per le bellissime parole che hai scritto... sono contenta di riuscire a rendere i sentimenti dei miei personaggi, e spero che anche l'epilogo ti faccia nascere qualcosa dentro... Un bacio!

Maximillian Granger: perdonato per non aver recensito... ma che non si ripeta più! XD Grazie mille anche a te dei complimenti, mi fate davvero sentire bene! Ecco l'epilogo, la storia è già finita... ma sono contenta che ti sia piaciuta! Un bacio! (PS: ho sempre scritto il tuo nome sbagliato, con una 'l' sola... sorry! ^^")

sabri89: grazie mille! Sono felice che ti sia piaciuta l'idea... non avevo idea di come mettere giù il chap, e poi ho pensato a farli 'parlare' in contemporanea... spero ti piaccia anche l'epilogo! Un bacio!

Malandrinia: wow, addirittura vi faccio piangere! ma grazie mille! Sono contenta di essere riuscita a farti 'accettare' la coppia... e spero che l'epilogo ti piaccia! Un bacio!

argentlam: ecco la mia ispiratrice... hai visto cosa sei riuscita a farmi scrivere? Da una one-shot ad una long-fic di sette chap tutto grazie ad una recensione! Devo davvero ringraziarti per avermi spronata a scrivere una continuazione... e spero davvero che l'epilogo ti piaccia. Grazie ancora, e alla prossima! Un bacio!

fizzy: grazie per i complimenti! Sono contenta che il mio stile ti piaccia... in quanto alla Harry/Cho, già fatto! L'ho postata da poco, si intitola "Quidditch Proposal (Will You Play With Me?)"... spero che anche quella ti piaccia! Un bacio!

Ringrazio anche tutti quelli che leggono senza recensire (magari per l'ultimo capitolo buttate giù due parole?) e ringrazio di nuovo tutti quelli che hanno recensito e che hanno aggiunto la storia ai preferiti! Grazie!
Ora di salutarsi... Alla prossima!
Un bacio,
Met




  
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