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Autore: Peyton Sawyer    06/03/2013    4 recensioni
Lily è stata rapita. Le hanno fatto il lavaggio del cervello. Non riesce più a distinguere la realtà dalla finzione. Ma non è tutto. Quelli che l’hanno portata via le hanno tolto i poteri: non è più in grado di fare magie. Altri cinque ragazzi sono nella sua stessa condizione. Chi ha bloccato i loro poteri, sa come fare a manifestarli come energia pura, e vuole trasformarli in un’arma micidiale, pronta a sterminare tutto e tutti. Neanche l’amore sembra poter nulla contro il potere assoluto.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione, Da Epilogo alternativo
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Cara signorina Potter,
il Ministero della Magia ha convenuto che il suo scontro con uno dei Padroni delle Tenebre nell’Atrium del Ministero, per quanto audace e coraggioso sia stato, è stato un atto che ha messo in pericolo molti innocenti presenti quel giorno.
La preghiamo dunque di recarsi il 12 gennaio all’udienza in cui verrà discusso il suo operato.
I migliori saluti,

Rey Wolfgang
Ufficio dell’Uso Improprio della Magia
Ministero della Magia

Erano passati tre giorni da quella mattina al Ministero. Quella stessa sera era arrivata la lettera, e ormai il 12 gennaio era giunto.
Quella notte Scorpius non aveva dormito con lei, e come accadeva ogni volta che lui non era con lei, i suoi incubi furono molto più intensi e pesanti.
Si era svegliata alle cinque e mezza, di colpo e completamente, come se qualcuno gli avesse urlato in un orecchio. Per qualche istante rimase distesa, immobile, mentre la prospettiva dell’udienza riempiva ogni piccola parte del suo cervello, poi, incapace di sopportarlo, balzò fuori dal letto, si vestì e scese in cucina.
Si era aspettata di trovarla vuota, ma giunta davanti alla porta sentì un quieto borbottio. La aprì e vide i suoi genitori, suo zio Ron e sua zia Hermione e Hugo seduti, come se la stessero aspettando.
< Buo-buo-buongiorno, Lils. > sbadigliò Hugo. < Dormito bene? >
< Sì. > rispose Lily.
< Che cosa vuoi per colazione. > le chiese sua madre. < Porridge? Muffin? Uova e pancetta? Pane tostato? >
< Solo… solo pane tostato, grazie. > rispose Lily.
< Come ti senti? > le chiese Hermione.
Lily scrollò le spalle.
< L’udienza è nel Vecchio Tribunale, Aula Dieci. > le disse Ron. < Vedrai che non accadrà niente, Lils. >
Lily annuì, incapace di pensare a qualcosa da dire. Suo padre la guardò e le sorrise.
< Andiamo. > disse. < Siamo in anticipo, ma starai meglio al Ministero che qui a ciondolare. >
Lily gli fu grata.
Si smaterializzarono nell’ufficio di Harry e da lì, si avviarono verso gli ascensori. L’ascensore arrivò sferragliando, loro entrarono e non misero molto ad arrivare laggiù.
< Ufficio Misteri. > annunciò una voce fredda femminile.
Harry e Lily scesero e si avviarono per un lungo corridoio dalle pareti spoglie; arrivarono ad unpapertura che dava su una rampa di scale.
< Perché tengono l’udienza qui? > chiese Lily.
< Nulla di strano. > spiegò Harry. < Dopo la fine della Guerra, si dovevano tenere così tanti processi che hanno ricominciato ad utilizzare queste aule. >
Quando arrivarono davanti alle porte dell’aula, Harry prese un attimo da parte Lily. < Ricorda, stai tranquilla. Non hai fatto niente di male. >
< Come… tu non vieni con me? >
Harry le sorrise dolcemente, e alla sua mente riaffiorarono i ricordi della sua udienza prima di tornare a scuola, l’anno dei GUFO. < C’è una pista sull’attacco di pochi giorni fa. Seguo il caso personalmente. Ti voglio bene, piccola. >
Lily lo abbracciò, e poi entrò nell’aula.
 
 

< Non posso negare di essere rimasto colpito. > disse Ogmos. < Non mi aspettavo che la ragazza fosse così potente. L’avevo sottovalutata. >
< Sciocco sei stato, fratello, a volerla affrontare da solo. > intervenne Savia. Una cascata di capelli biondi e lisci ricadeva sulla sua schiena esile, le cui ciocche ribelli erano tenute indietro da un fermaglio di ossidiana.
< Non volevo affrontarla. > la corresse Ogmos. < Volevo solo valutare la loro potenza. >
< Sì, ma perché lei? > chiese la donna.
< Ricordi quanto fu combattuto Edmar quando gli chiedemmo di unirsi a noi? > iniziò a spiegare Ogmos. < Il suo fuoco bramava di più, voleva sentirsi più libero. Credevo che essendo la ragazza molto più giovane e ingenua, potesse essere anche lei attratta dall’idea di libertà e potere assoluto. >
< Sempre a cercarti una donna, vero Ogmos? > intervenne divertito Yotunn.
< E tu sempre a far niente, vero Yotunn? > lo imitò il padrone dell’Energia. < Perché non raggiungi Esos e Raskos? Almeno non dovrei sopportare la tua vista tutto il giorno. >
< Smettetela. > li zittì Lug. < Yotunn, che novità dai nostri insetti operativi mortali? >
< Hanno iniziato a radunare forze in grado di costituire un esercito degno di combattere nel nostro nome… ma hanno paura. Tanta paura. > disse contento il Padrone del Ghiaccio.
< Bene. > constatò Lug. < È così che dovrebbe essere. >
< Sono preoccupata. > disse Savia. < Più tempo passiamo su questa terra, e più mi convinco che gli animi degli uomini siano cambiati. Non ci sono più i valori di un tempo da spezzare, ormai sono tutti egoisti e molto più… selvaggi. >
< Sorella, ogni essere umano può essere domato. > disse Lug. < Non importa quanto sia selvaggio. Bisogna solo trovare un barlume di scopo e alimentarlo. >
 
 

Si era aspettata di trovare ordine e una ventina di persone composte sedute sulle panche in alto, ma quello che trovò fu tutt’altro che ordine: quasi una cinquantina tra maghi e streghe, in piedi, a discute ad alta voce fra di loro.
< Ordine! Ordine! > disse Finis Malador, seduto al centro esatto delle fila, quando notò la giovane Potter.
Il silenzio cadde fra tutti i membri del Wizengamot, e tutti fissarono Lily dall’alto in basso, alcuni con espressioni molto preoccupate, altre con sguardi di sincera curiosità.
< Molto bene. > cominciò Malador. < Dal momento che la signorina Potter è presente, cominciamo. Sei pronta, mia cara? > chiese gentilmete, rivolto verso il basso.
< Sissignore. > rispose Lily sedendosi sulla sedia al centro dell’aula. < Mi scuso per il ritardo. >
< Oh schiocchezze. > disse Malador. < Non sei in ritardo. Siamo noi che eravamo già qui per un’altra udienta precedente. >
< Mia cara, non essere tesa per oggi. > intervenne Rey Wolfgang. < Siamo tutti un po’ troppo formali oggigiorno. Ti abbiamo convocato solo per discutere la situazione presente dei poteri tuoi, e degli altri cinque ragazzi nella tua stessa situazione. >
< Situazione alquanto spiacevole direi. > intervenne Doris Kim, Direttore dell’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia.
Finis Malador alzò gli occhi al cielo. < Nessun giovane, per quanto straordinario, può conoscere il proprio destino. > disse il Ministro della Magia. < Come tutti, deve vivere per imparare. >
< Non possiamo permettere a dei ragazzini di annientarci dall’interno! > ribattè un’altra strega.
Di nuovo si sollevarono le voci dei vari maghi e streghe del Wizengamot. Era ovvio che non c’era stata nessuna udienza prima di quella; si erano ritrovati lì per discutere della situazione del Cerchio.
Lily si alzò in piedi. < Ministro della Magia, membri del Wizengamot. > disse attirando su di sé l’attenzione. < Posso assicurarvi che non è minimamente fra le nostre corde l’adattamento di una linea di condotta che porti alla violenza. >
< E di questo ne siamo certi, mia cara. > disse Malador.
< Non del tutto certi. > obbiettò un'altro mago di cui Lily ignorava il nome.
< Membri del Wizengamot, noi non- > intervenne Lily.
< Se mi è permesso, signorina Potter. > la interruppe un vecchio mago, seduto a pochi posti da Malador. Si alzò in piedi e nell’aula calò il silezio. Non riconosceva quel mago, ma Lily era sicura che godesse di ottima stima fra i membri del Wizengamot.  < Quando un individuo acquista un grande potere, l’uso o l’abuso di quel potere è tutto. Sarà usato per il bene di tutti? O per fini personali? Oppure distruttivi? Questa è una domanda che tutti dobbiamo porci. >
< Noi non vogliamo usare il potere per fare del male. > disse Lily.
< Sì, ma quando è accettabile usare quel potere? > intervenne di nuovo il vecchio mago. < Come facciamo ad essere sicuri che non oltrepasserete quella linea invisibile che vi trasformerà in tiranni? >
 

 
< Non capisco. Pechè di nuovo la biblioteca? > chiese Nick.
< Non è tanto la biblioteca. > rispose Marvin Boggs. < È Marian Gatlin, la bibliotecaria. È la persona più intelligente del Mondo Magico, con una mente molto vivace, o forse è solo una questione di pesonalità. >
< Perché non ci hai detto nulla di questa Marian? > chiese Sam a Nero, che aveva deciso di accompagnare i ragazzi, Boggs, Jackson e Jar Wheelie a cercare altre informazioni presso la biblioteca magica di Washington.
< Eravate dei ricercati, non credevo fosse adatto andare a dire ad una chiaccherona che volevate fare un tour del reparto magico. > si giustificò quello.
Quando si smaterializzarono nella biblioteca vuota, trovarono Marian che si aggirava tra gli scaffali senza scarpe, gemendo tra sé come una pazza.
< Lo sai? >
Seguirono la voce nel labirinto degli scaffali.
< Lo udisti? >
Girarono un angolo ed entrarono nel reparto Pozioni. La trovarono ondeggiante con una pila di libri tra le braccia e lo sguardo perso che sembrava non aver visto i visitatori.
< O ignori tu… che offese… >
Marian spostò lo sguardo sui ragazzi, al di sopra degli occhiali da lettura della montatura rossa e squadrata.
< … come ai nemici sugli amici incombono? >
Quali offese incombevano su di loro o sui loro amici, oltre che sui loro nemici? I ragazzi non erano sicuri di volerlo sapere.
Marian era vestita come una professoressa universitaria e il suo taglio di capelli corto era involontariamente trandy.
< Mi sei mancato tanto, Marvin! > Sorrise verso Boggs. Aveva i denti bianchissimi e la pelle nera vellutata; pareva più una modella che una bibliotecaria. La sua bellezza esotica era frutto di una lunga serie di incroci fra razze diverse: uomini venuti dalle Indie Occidentali, dalle Sugar Islands, dall’Inghilterra, dalla Scozia, persino dall’America, incrociati così fittamente tra loro che ci sarebbe voluta una foresta di alberi genealogici per rintracciarne le origini.
< Voglio solo sapere questo: quando hai deciso di scomparire dal mondo civile hai mai pensato che un’amica potesse almenno voler sapere dove saresti andato a stare? > chiese a Boggs.
< Se l’avessi fatto, come avrei potuto avere la pace e la tranquillità che tanto avevo cercato? >
< Vero. > acconsetì la bibliotecaria. Poi spostò gli occhi sugli altri presenti nella biblioteca. < E loro sono i sei ragazzi del Cerchio, accompagnati da un Gungan, un’abitante di Threed e… che vedono i miei occhi… Nicephorus… avrei giurato fossi stato rinchiuso in qualche ospedale psichiatrico. >
Nero rispose con una smorfia. Era ovvio che fra loro non scorresse buon sangue.
Boggs prese la parola. < Marian, siamo qui per… >
< Per consultare gli antichi testi dei Maghi, si lo immaginavo. > disse gentilmente Marian. < Vi mostrerò tutto quello che vi servirà, ma vi devo avvertire: questo non è un gioco. Ci sono libri molto potenti: libri di Vincoli, antichi testi di magia, talismani della Luce e delle Tenebre, oggetti di potere. Dovete maneggiarli con molta attenzione. >
I ragazzi annuirono. A differenza dell’altra volta, riuscivano a percepire molto di più la magia di quel luogo. Marian fece strada verso la stessa ala in cui erano già stati, e in cui Lily aveva preso il libricino che ormai teneva sempre con sé.
< Qui sono raccolte tutte le informazioni che cercate, provengono da ogni parte del mondo. Instambul. > Marian indicava vari scaffali. < Babilonia. > Né indicò un altro. < Egitto, Assiria, e tanti altri luoghi. >
Con un gesto di bacchetta, Marian illuminò meglio la stanza. < Date un’occhiata in giro. Io devo controllare la posta. Potrebbe esserci una richiesta di prestito interbibliotecario. >
 
 
Jackson prese un volume da uno scaffale. Il libro era pesante e riccamente rilegato e diffuse una nuvola di polvere grigia che si sparse intorno a loro. Cominciò a tossire.
Marie ne prese un altro. Era una scatola di cuoio. Si apriva dall’alto e conteneva un rotolo. Lo sfilò. Anche la polvere sembrava più vecchia e grigia.
Adam si dedicò allo scaffale opposto a quello di Jackson e Marie. Prese un libro, rilegato in cuoio grigio. Era uno dei libri che avevano aperto l’altra volta, e parlava del vanarym.
< Lily. > la chiamò Sam.
< Si? >
< Che cosa hanno detto all’udienza stamattina? >
< Sono preoccupati. > spiegò la ragazza. < Non solo per i Padroni delle Tenebre, ma soprattutto per noi. Hanno paura dei nostri poteri. Di quello che possiamo fare se non ci controlliamo. >
< La maggior parte delle persone non riesce ad guardare oltre quello che vede con gli occhi. > disse Sam. < Loro vedono solo il lato negativo della questione. Stiamo imparando a controllarci, possiamo sbagliare, ma non finiremo come i Padroni delle Tenebre. >
Nel frattempo Jar Wheelie si era arrampicato fino alll’ultimo ripiano in alto di uno scaffale e con un colpo secco fece cadere a terra un libro pesante, grosso, con la copertina in pelle marrone.
Nero lo iniziò a sfogliare.

Jin chiorisi zafra ajjin, majin kisha ataki morea ven me vallayafa kisha

< Ehi ragazzo. > disse chiamando Pevv. < Vieni un po’ a vedere se riesci a leggere questo. >
Erano pagine e pagine di vanarym, e non fu difficile per il Padrone del Tuono decifrarlo.

Anno 950 della Prima Era.
Qui segue il racconto di Amurru, re del Popolo Libero di Canaan, e della scoperta del Cerchio del Potere.
Sono giunti nelle nostre terre abitanti lontani, vagabondi del nord, scacciati dalla loro patria a causa di alcuni demoni sputati fuori dagli abissi più Tenebrosi oltre i confini del nostro Mondo. L'ultimo principe di quel popolo ha giurato fedeltà a me, si è inginocchiato e si è proclamato mio servo pur di non essere cacciato indietro. Sapevo che qualcosa di malvagio e potente si stava organizzando a nord... la terra non poteva essere stata scossa dagli dei, ma solo qualcosa di davvero cattivo avrebbe potuto arrecare a così tanti popoli così gravi danni. Mai avrei immaginato che tale crudeltà e potere potessero essere rinchiusi in corpi così sottili e belli... sembravano umani... ma erano tutto tranne che quello. Tutti i miei discendenti sapranno la verità legata al destino che ha sopraffatto quegli stregoni. Dopo una spedizione finita in disastro, abbiamo concordato che quella che loro chiamano MAGIA sarà per sembre bandita e ogni praticante verrà ucciso. Non voglio che mai si ripeta un tale sterminio. Chiusi nelle tombe fatte dai corpi degli ultimi fra loro con ancora a cuore le sori di noi uomini, quei demoni aspettano, aspettano che qualcuno li liberi dalla loro prigionia di Tenebre. Saranno tenuti nascosti, segreti, in attesa che il Mondo finisca.

Quel libro era pieno di testimonianze scritte di antichi re o principi che avevano subito o erano scappati dal potere distruttivo dei Padroni delle Tenebre.

è stato all’improvviso… eravamo disarmati… ora attraversano le nostre terre liberamente, bruciando fieno, capanne e alberi… non sono umani… incroci di demoni e creature instancabili… un terribile esercito che può spostarsi di giorno, e molto velocemente…non sono umani.

Si parlava di terribili creature venute dagli abissi, che sotto il loro comando avevano ditrutto miriadi di navi, porti e città costiere. Sulla terra, i loro eserciti seminavano distruzione e morte senza tregua.

Abbiamo sbarrato i cancelli, ma non possiamo resistere a lungo. La terra trema. Sono ombre che si muovono nel buio... Arrivano...

 

  
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