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Autore: oblivionC    07/03/2013    2 recensioni
Poggiò una mano sulla parete e fece forza sulle gambe, rimettendosi in piedi.
L’orgoglio e la determinazione erano la sua difesa. Non sarebbe più successo.
Un’altra promessa, ma adesso era sicura.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Lavanda/Ron, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Nota dell'autrice:
Non è stato per niente facile riuscire a dare parola alle sensazioni provate dal giovane Weasley, spero di  aver superato la "prova" almeno con un  "Accettabile"!
Un ringraziamento particolare a  ashelia_96,
andate a leggerla, non rimarrete deluse\i.


Buona lettura,
Oblivion.


 
Capitolo 2. La realtà


[ Qualche giorno dopo..]

Ron e Lavanda si tenevano mano nella mano. Volevano raggiungere la Sala Comune molto prima, ma c’era stata una breve “sosta” durante il tragitto. Ron era rimasto in silenzio per tutto il tempo; pensava a Hermione. Erano giorni che non si parlavano, forse settimane, il silenzio tra loro era diventato insopportabile e la continua presenza di Lavanda non aiutava affatto.

« Miseriaccia Lavanda, staccati un po’. Non riesco a camminare se mi stai buttata addosso… » disse, scocciato.
Le guance di Lavanda divennero rosse e, prima che lui potesse scusarsi, aprì la bocca.
«RonRon, stai pensando a lei? Stai pensando a quella saputella da quattro soldi? Mi stai lasciando? »
Ron sbarrò gli occhi, sconvolto da quelle parole. Lavanda gli faceva terribilmente paura quando si arrabbiava in quel modo. Per di più, non voleva cadere nell’argomento “Hermione”, Lavanda avrebbe capito .. Gli avrebbe fatto una sfuriata capace di superare persino quelle di sua madre Molly. Impallidì al solo pensiero.

«M-Ma che dici Lavanda? Ti sto solo chiedendo di starmi … Non ti sto lasciando, miseriaccia! Ma cos’hai che non va? » e, in quel momento, si rese conto di quanto lo desiderasse. Lui non amava Lavanda, non l’aveva mai amata. Si era messo con lei per …

Un raggio di luce arancione volò sotto il braccio sinistro di Harry e mancò Ginny di pochi centimetri; Harry spinse Ron contro il muro.
«Non essere stupido
 »
«Harry ha sbaciucchiato Cho Chan! » gridò Ginny, che sembrava vicina alle lacrime ora « e Hermione ha sbaciucchiato Victor Krum, sei solo tu che ti comporti come se fosse qualcosa di disgustoso, Ron, ed è perché hai tanta esperienza quanto quella di un dodicenne!!
 »

A ferirlo davvero non erano state le ultime parole, quanto una frase in particolare .. “e Hermione ha sbaciucchiato Victor Krum “.
Vederla insieme a quel bulgaro, la sera del Ballo del Ceppo, l’aveva sconvolto completamente. Mai avrebbe immaginato di provare una così sgradevole sensazione nel vedere la sua amica stringere la mano al suo campione. Non riusciva a capire l’origine di quell’incessante fastidio, di quel nodo alla gola che provava ogni qual volta li vedeva danzare davanti ai suoi occhi. Forse era stata la cena? Oppure..

La mano di Victor scivolò lungo i fianchi di Hermione e qualsiasi domanda, dubbio o pensiero fu spazzato via all’istante.
Gli occhi inchiodati su quella mano come volessero bruciarla, finchè non intervenne un’altra, più piccola e delicata, che la riportò al suo posto.
Solo a quel punto, Ron si rese conto di aver trattenuto il fiato.


Era bastata una semplice frase per fargli rivivere quella scena. Allora non voleva ammettere ciò che in realtà era innegabile; gelosia.
Immaginò un’altra mano stretta nella sua, dei capelli ricci che solleticavano le sue guance mentre avvinava il viso a quello di …

«Oh RonRon, allora mi ami! Oh, quanto sei dolce. » la voce di Lavanda interruppe quella visione. La realtà era ben diversa.

Quando si rese conto di quanto quella ragazza lo desiderasse, durante i festeggiamenti per la vittoria della loro squadra, aveva colto l’occasione perfetta.
Perché doveva essere l’unico a  provare tutto quello? La vendetta non era la soluzione migliore, ma cosa gli rimaneva da perdere?

«C-Certo che… ti…. » Le parole gli si bloccarono in gola. Davanti al ritratto, in cima alle scale, c’era Hermione.
Sentendo le voci, la ragazza si era girata verso di loro. Ron provò ad avvicinarsi, con Lavanda sempre avvinghiata al suo braccio.

«Ciao … Hermione… » Si sforzò di non sorriderle; colpa di Lavanda.
Hermione non si scompose più di tanto e si limitò a salutarlo con un semplice gesto di mano. Pronunciò la parola d'ordine ed entrò nella sala, senza degnarli di ulteriori attenzioni. Fu come un calcio in pieno stomaco. La situazione gli stava sfuggendo di mano. Doveva trovare un modo per rimanere solo, o almeno senza la piovra. Oltrepassato il ritratto, l'idea apparve all'improvviso nella sua mente.

« Lavanda, che ne dici di stare un po’ da soli, questa sera? Conosco un -ehm- passaggio che ci eviterà di essere visti .. Facciamo tra venti minuti qui?»
“Fa che dica sì. Fa che dica sì. Fa che dic..”
« Oh RonRon, che idea stupenda! Corro a prepararmi! » e lo baciò sulle labbra.
Restò attaccata al suo viso per un bel po’, fu Ron a interrompere il contatto per mancanza d’aria.
« Fa-Faremo tardi, meglio non perdere tempo. »
« Hai perfettamente ragione! A dopo tesorino! » e corse via verso il dormitorio femminile.

Non appena la vide scomparire dietro le scale, diede un’occhiata in giro. La Sala Comune era fin troppo affollata, ma Ron sapeva già dove dover guardare. Seduta su una poltroncina, con in mano una delle sue solite letture serali, Hermione aspettava l’arrivo del suo amico Harry. Nel pomeriggio l’aveva incontrato nei corridoi, mentre si dirigeva verso la biblioteca, e si erano promessi di incontrarsi nella Sala Comune. Era già da un bel po’ che aspettava, magari Harry si era dimenticato del loro appuntamento. Alzò lo sguardo dal libro e si guardò intorno, evitando accuratamente una precisa zona della stanza. Non aveva intenzione di ammirare la dolce coppia in uno dei suoi rituali, prima della buonanotte.
Harry non c’era.
Delusa e infastidita dal suo ritardo, ritornò alla lettura. Sentì dei passi e un colpo di tosse provenire da dietro le sue spalle.
“Finalmente, era ora che arrivasse!”.
«Harry, ti sto aspettando da almeno venti minuti! Credevo non venissi p.. »

Ron provò un brivido quando incrociò i suoi occhi.
Vide in quello sguardo un susseguirsi di emozioni: felicità, sorpresa, delusione .. Poi qualcos’altro, indecifrabile, completamente diverso. Sentì un calore intenso invadere il suo viso.
«No-Non sono Harry... » , prese un breve respiro. « Hermione, ho bisogno di parlare con te. Miseriaccia, sono settimane che non ci rivolgiamo la parola e .. » la paura gli impedì di continuare. L'immagine di uno stormo di uccelli che si abbatteva contro di lui era ancora molto nitida.

Con le labbra appena socchiuse, Hermione osservava in silenzio il viso di Ron. Stava dicendo la verità? Possibile che davvero sentisse la sua mancanza? Pura e semplice illusione, era più probabile che avesse nostalgia dei suoi appunti ..

« Se questo è un tentativo per chiedermi aiuto in qualche materia, sappi che mi rifiuto di aiutarti. Sei tranquillamente in grado di cavartela da solo, Ron. »
«.. Stai scherzando? Hermione, dimmi che stai scherzando! » l’ultima parola fu di qualche nota più alta.
Quella risposta lo distrusse, nemmeno un bolide in pieno viso avrebbe avuto lo stesso effetto.
Alcuni studenti si girarono verso di loro.

« Non c’è alcun bisogno di alzare la voce. »
« Sono venuto per risolvere questa .. Cosa – non aveva idea di come definire il loro rapporto – e tu pensi che sia perché voglia i tuoi appunti!? Al diavolo le buone intenzioni, nessuno vuole il tuo aiuto. Io non voglio il tuo aiuto! Hai ragione, posso farcela benissimo senza di te! » le parole uscivano a raffica, senza alcun controllo. La rabbia e la delusione l’avevano travolto completamente.

«Perfetto! Allora puoi anche andartene! », gli occhi cominciavano a bruciarle.
Ron era ancora lì, di fronte a lei, con i pugni serrati lungo i fianchi. Era un fascio di nervi, una continua lotta tra il desiderio di urlarle contro tutta la sua frustrazione e quello di stringerla forte a lui. La guardò e vide una lucentezza nei suoi occhi che prima non c’era, le stava facendo del male, di nuovo.. Si sentì un verme.
Senza aggiungere altro, la sorpassò e si diresse verso il suo dormitorio. Proprio in quel momento, Lavanda sbucò davanti a lui, vestita con indumenti che lasciavano poco spazio alla fantasia.

« Eccomi, sono pronta e tutta per te, amore! »
« Non sono dell’umore giusto, Lav. Vado a letto. » e senza dare ulteriori spiegazioni, salì nella sua stanza.
Verso gli ultimi scalini, sentì la voce della sua ragazza mentre gli urlava qualcosa ..
« Come ti permetti di abbandonarmi così! Domani faremo i conti, Ron Weasley!  »

Dall'altra parte della stanza, Hermione osservava la scena, ancora profondamente turbata dalle parole del suo amico. Sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla e sussultò. Si voltò e vide Harry.
« Perdonami, ho avuto un'imprevisto, dopo ti spiegherò meglio ... Ma cosa le prende? » e con lo sguardo indicò Lavanda.
« Non lo so .. Scusami Harry, ma devo andare. Si è fatto tardi. »
Harry non insistette, ma mentre la vide voltarsi non potè fare a meno di notare una piccola lacrima rigarle il viso. 

" Ron... Cosa hai combinato?" pensò, e si avviò verso il proprio dormitorio.

 
 
 
   
 
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