CAR WASH
{A
Silvia, non
quella di Leopardi ma alla mia ‘Quiffy’ che ha
aspettato pazientemente per un
mese intero}
« Never seem to stop comin'
What'd I say
Keep those rags and machines hummin'»
- Car Wash, Rose Royce
Zayn
sistemò lo specchietto del fuoristrada con mani
tremanti tentando di mettere a posto il casino che era in quel momento
la sua
testa.
Una
parte di lui non vedeva l’ora di raggiungere il
posto ormai famigliare e togliersi quel peso dallo stomaco; mentre la
parte,
almeno in quel momento, più grande di lui voleva solo fare
retromarcia, tornare
a casa e nascondersi sotto alle lenzuola fino alla fine
dell’estate.
-
Forza Zayn, non è così difficile -
iniziò a parlare
da solo per darsi più coraggio - esci da questo parcheggio e
ti metti in coda..
non c’è nulla di cui aver paura -
Una
risata forzata e nervosa si fece largo nella sua
gola, chiuse gli occhi e girò le chiavi sentendo il motore
riaccendersi.
-
Nulla di cui aver paura - si ripeté aprendo gli
occhi ed immettendosi sulla strada principale.
L’insegna
“bubbles hand car wash” in rosa nella bolla
azzurra si faceva sempre più vicina mentre le mani del
ragazzo dai capelli
corvini iniziavano a battere un ritmo nervoso sul volante.
-
L’hai già fatto altre volte non
succederà niente -
continuò a parlare da solo mentre la voce di Frank Ocean
seguiva le note di
“Thinking about you”
Suo
padre l’avrebbe ucciso se avesse saputo che aveva
sporcato appositamente la macchina per poter tornare
all’autolavaggio in cui
aveva praticamente passato tutta l’estate.
E
il suo migliore amico Harry l’avrebbe preso in giro
a vita, si era già dovuto subire due o tre battutine quando
aveva scoperto che
c’era andato una volta.. se avesse scoperto che erano tre
mesi che continuava
ad andarci la sua vita poteva trasformarsi in un incubo.
Le
note assordanti di “Car wash”, insieme al
chiacchiericcio e alle risate, iniziarono ad entrare prepotenti
nell’abitacolo
sicuro del furgone aumentando di conseguenza il nervosismo del ragazzo
che
aveva fermato la macchina aspettando il suo turno.
Spense
la radio per poter ascoltare meglio i suoi
pensieri che si erano fatti ancora più confusi, soprattutto
ora che era ormai
in fila con la sua macchina pronta per essere lavata.
Il
suo sguardo finì su una che, poco più avanti,
veniva pulita, in modo decisamente provocante, da ragazze in costume.
Gli
ululati dei ragazzi con le giacche letterman con le iniziali UH come
sottofondo.
Si
era trasferito con la sua famiglia da Bradford, in
Inghilterra, da tre anni ma ancora non riusciva a capire la
mentalità
americana. Tutto troppo chiassoso per lui che preferiva stare chiuso
nella sua
camera a leggere o disegnare.
Il
picchiettare insistente al finestrino lo distolse
dai suoi pensieri, si voltò verso il rumore incrociando un
paio di occhi
azzurri che lo fissavano divertiti.
-
Bella macchina - lo sentì dire quando abbassò
incerto il finestrino - bella sporca - continuò quello
passando un dito sul
fango che ricopriva la fiancata.
-
Sei qui per fartela lavare? - Zayn sollevò le
sopracciglia guardandolo confuso. Che altro poteva fare con una
macchina sporca
in un autolavaggio?
Il
ragazzo con i capelli marroni sbuffò scocciato
indicando i ragazzi su cui si era fissato lui stesso qualche secondo
prima.
-
Sei come loro o va bene chiunque? - domandò
alludendo alle ragazze che stavano anche improvvisando un balletto solo
per i
loro “clienti”.
-
Oh, no. Va bene chiunque, sul serio - no, non è
vero. - Voglio solo farmi lavare la macchina - si finse
indifferente
sollevando le spalle
-
Quindi non hai nulla in contrario se te la lavo io?
- In realtà preferirei qualcun'altro
-
Nulla in contrario, fai pure - gli sorrise mentre
dentro di lui gli lanciava le peggiori maledizioni per avergli rovinato
i
piani.
Aveva
sporcato apposta la macchina, come ogni altra
volta, per vedere quel ragazzo e ora, oltre a spendere i soldi per il
lavaggio
non lo vedeva nemmeno.
Sbuffò
incrociando le braccia al petto mentre con lo
sguardo seguiva quel tipo strambo che andava a radunare l'occorrente.
Non
poteva essere stato così sfortunato da aver
beccato il suo giorno libero.
-
Ti ho già visto da qualche parte - si sforzò di
non
roteare gli occhi quando il rovinapiani parlò di nuovo.
-
Dubito - boffonchiò mentre cercava in mezzo a tutte le
ragazze in costume la causa della sua persistenza in quel posto.
-
Giochi nei Cougars? - Il rovinapiani aveva anche
voglia di far conversazione, fantastico. Una giornata decisamente
rovinata.
-
Ti sembro un giocatore di football? - rigirò la
domanda con tono secco continuando poi - e non faccio
l'università, ho 17 anni
- concluse tutto orgoglioso.
-
In effetti é vero, sembravi piccolino - piccolino?
Stava per ribattere con una battuta acida che assomigliava molto ad un
"e
tu sei vecchio" quando sentì un "Louis" pronunciato come
ammonimento.
Il
suo cuore smise di battere e la battuta gli morì
sulle labbra quando sporgendosi un poco identificò il nuovo
arrivato.
L'onda
di pensieri incoerenti lo lasció disorientato
per qualche minuto e doveva avere un'espressione incredibilmente
stupida perché
il ragazzo che era spuntato dietro al rovinapiani con una maglietta
bianca
aderente che gli fasciava perfettamente le spalle larghe
lo fissava con
un sopracciglio inarcato.
-
Mi scuso per qualsiasi cosa abbia detto - si rivolse
direttamente a lui che, anche sforzandosi, non sarebbe nemmeno riuscito
a dire
il suo nome. O almeno non con quegli occhi marroni che non l'avevano
ancora
lasciato da quando si era rivolto a lui.
-
Non ho detto niente, ti fidi così poco di me? - La
voce acuta dell'altro lo catapultò di nuovo nella
realtà. Si schiarì la voce e
fece finta di mandare un messaggio mentre i due continuavano a parlare.
-
L'hai detto anche l'altra volta e poi chissà come
mai quei due non sono più tornati - non aveva solo due occhi
marroni che
distraevano ma una voce profonda e calda. E Zayn si sentiva ancora
più stupido
quando di notte cercava di riportarla alla memoria per poter dormire.
-
Ed erano clienti fissi. Voleva anche licenziarti e
io l'ho convinto a darti un'altra possibilità -
-
Liaaaaam - cantilenò scocciato e divertito l'altro -
non stavo facendo nulla di male quella volta. Quante volte devo
ripeterti che é
stata tutta colpa di quella sottospecie d'arpia? Io stavo solo
parlando,
tranquillamente e senza nessun secondo fine, con il mio cliente -
concluse con
un tono di voce calmo mentre l'altro lo fissava sempre più
scettico.
-
L'arpia era la fidanzata e non stavi solo parlando -
gli puntò un dito contro - stavi flirtando -
-
Con lui non stavo facendo niente - si difese
immediatamente chiamando in causa quello che scriveva con gli occhi
puntati sui
due.
- Eh? Oh..
No no. Niente. Noi..
Noi n-non stavamo.. Lui non stava..- una fatica
enorme anche solo a pronunciare una frase senza senso. Dannatissimi
occhi
marroni.
-
Ora ti fidi? - Zayn approfittò del momento per
riabbassare lo sguardo sullo schermo del cellulare dove aveva scritto
parole
incomprensibili e un nome ripetuto ogni due per tre "Liam".
-
Devo ricordarti cos'ha detto dopo che l'ho convinto
a non licenziarti? - E a questo punto Zayn non poteva più
nascondere di avere
un problema, e anche serio, visto che si stava immaginando quel ragazzo
arrabbiato in tutt'altra situazione e in tutt'altro ambiente.
-
La prossima volta non sprecarti a venire a parlarmi
ma prendi le tue cose e vai via con lui - recitò il ragazzo
con gli occhi
azzurri abbassando la voce e fingendo di tenere tra le mani un sigaro
-
Quindi visto che il concetto ti é ben chiaro nella
testa applicalo per una buona volta - Zayn cercò di
trattenere il risolino
quando sentì il tono esasperato dell'altro e si
concentrò di nuovo sul telefono
mentre le labbra si piegavano involontariamente in un sorriso divertito
-
Ehi! - Sollevò immediatamente lo sguardo guardando
confuso il ragazzo che gli puntava un dito contro - dovresti essere
dalla mia
parte! - Continuò quello fingendosi deluso
-
E, di grazia, perché dovrebbe essere dalla tua parte?
- Zayn spostò lo sguardo da uno all'altro
-
Perché devo lavargli questa..- indicò la macchina
sporca con un'espressione disgustata -..cosa - concluse dopo qualche
minuto in
cui aveva solo gesticolato
-
Posso lavargliela benissimo anche io - quella frase
portò troppo sangue al cervello di Zayn che
arrossì vistosamente concentrandosi
all'improvviso sulle sue unghie
Le
immagini di un Liam Payne completamente bagnato si
fecero vivide nella sua mente.
Maglietta
bagnata completamente aderente che lasciava
intravedere i muscoli definiti dell'addome.
Capelli
bagnati appiccicati alla fronte, le goccioline
che scendevano lentamente lungo il profilo di quel viso perf-
-
Allora? -
-
Eh? Cosa? - Scosse velocemente la testa vedendo
quello stesso ragazzo, sfortunatamente del tutto asciutto, che con le
braccia
incrociate fissava l'altro quasi sfidandolo
-
Chi preferisci? - Deglutì ed iniziò a tossire
convulsamente squadrando quello che aveva fatto la domanda. Odiava quel
Louis,
lo odiava con tutto il cuore.
-
Non é difficile ragazzino, chi vuoi ti lavi la macchina?
- L'aveva già detto che lo odiava?
-
Non sono un ragazzino - s'impuntò gonfiando quasi il
petto
-
Dai novellino scegli. Me o il signor serietà in
persona? - All'ultimo commento ricevette una gomitata sull'addome.
Sicuramente
Zayn gliel'avrebbe tirata più forte ma si limitò
a guardarlo male.
-
Allora.. ehm..-
-
Zayn - disse subito capendo il gesto di Liam con le
mani
-
Quindi, Zayn, chi vuoi ti lavi la macchina? - Restò
un momento imbambolato sentendo come il suo nome suonasse bene su
quelle labbra.
-
Chi scelgo? - Si domandò ad alta voce vedendo i due
annuire ed aspettare la sua risposta.
Liam.
Liam. Liam. Liam.
-
Erm.. Non saprei - Liam -è indifferente
- Liam
- Voglio solo la macchina pulita - ma se la lavassi
tu, Liam, sarebbe
perfetto..magari senza maglietta.
Si
morse le labbra quando quella particolare immagine
si presentò nella sua mente.
-
Metà e metà, prendere o lasciare - lo interruppe
Louis scocciato, Zayn socchiuse gli occhi quando li vide stringersi la
mano
-
Tu prendi questa parte, io l'altra - li spalancò
quando vide Liam annuire ed avvicinarsi alla parte che lui doveva
pulire. La sua parte! Doveva lavare la sua parte. Si sentiva una
ragazzina alla
prima cotta, ma si costrinse a tenere l'euforia all'interno. Era
già
imbarazzante avere mezza erezione solo per quello che si stava
immaginando.
-
è un idiota - deglutì quando capì che
stava parlando
con lui - ma é il mio migliore amico - iniziò ad
annuire seguendo con lo
sguardo ogni sua mossa.
Si
era abbassato e con quel movimento la maglietta
bianca si era alzata leggermente lasciando intravedere una striscia di
pelle e
l'elastico dei boxer.
Quando
si rialzò aveva tra le mani un panno bagnato
che passò sulla metà del cofano di sua
competenza. I movimenti non erano
provocatori ma non stavano facendo altro che peggiorare la situazione
nei
pantaloni di Zayn.
Si
mosse sul sedile tentando di pensare a qualcosa,
qualsiasi cosa, che non c'entrasse con un ragazzo dai capelli marroni,
una
spugna bagnata e una vasca
-
Quindi - quasi saltò dalla sorpresa quando se lo
ritrovò di fianco - ti chiami Zayn e hai diciassette anni -
il ragazzo deglutì
ed annuì sicuro di essere arrossito per l'ennesima volta
-
E come mai vieni qui spesso? -
-
Erm.. Io.. Ecco.. Io -
-
Cioè non voglio sembrare un pazzo maniaco che si
ricorda qualsiasi cosa ma.. Ecco..- Si perse ad osservare la sfumatura
rossastra e quasi non sentì il continuo della frase - non
sei proprio il tipo
che passa inosservato -
-
Dovevo..- Si schiarì la voce - dovevo lavare la
macchina -
Zayn
sei un idiota. Sei un idiota. Idiota. Un completo
imbecille, ecco cosa sei.
-
Cioé mio papà.. mia sorella.. le strade non sono
proprio.. non é che l'ho sporcata apposta per venire qua -
concluse tutto d'un
colpo sentendosi ancora più stupido.
Mancava
solo che confessasse la sua cotta imbarazzante
che andava avanti praticamente da quando si era trasferito ed era a
posto.
-
Sarebbe..-
-
Imbarazzante - lo interruppe cercando di non badare
al caldo che sentiva sulle guance.
-
Avrei detto tenero - riprese invece l'altro
avvicinandosi ed appoggiandosi con un gomito alla portiera - Allora?
Chi delle
belle ragazze ha rapito il tuo cuore? -
Zayn
deglutì cercando di non badare alla vicinanza del
suo braccio. Se allungava una mano poteva toccare quello strano
tatuaggio con
quattro frecce, poteva saggiare con le dita la sua pelle e..
-
Scommetto che é Perrie quella ragazza carina bionda
vicino alla rossa - Zayn si riscosse scuotendo il capo.
-
Nessuna..nessuna ragazza - biascicò evitando di guardare
in quegli occhi marroni.
-
Oh - si voltò giusto in tempo per vedere Liam di
nuovo abbassato ad immergere il panno nel secchio d'acqua
Ti
prego non farmi più domande di questo genere o
sarò
costretto a confessare che il mio cuore é praticamente ai
tuoi piedi.
Si
sentiva sempre troppo agitato ogni volta che Liam
gli lavava la macchina ma questa era decisamente la peggiore: mente
annebbiata,
guance rosse, stomaco in subbuglio, erezione fortunatamente non molto
visibile
e un nervosismo che lo rendeva inquieto.
Aveva
aspettato tre anni ed ora, dopo tre anni, era
sicuro che Liam conoscesse almeno il suo nome.
Doveva
esserne felice e invece si sentiva ancora più
sottopressione.
Liam,
il ragazzo dei suoi sogni, il ragazzo che
avrebbe presentato ai suoi genitori e che avrebbe sicuramente sposato,
conosceva il SUO nome.
E
non solo conosceva il suo nome ma continuava a
lanciargli occhiate di sottecchi, come se lo stesse studiando. E Zayn
ogni
volta doveva ricordarsi di respirare.
Lo
sentì schiarirsi la voce e i suoi occhi lo
raggiunsero immediatamente.
-
Quindi..- Zayn lo fissò in attesa - cosa vorresti
fare di bel..- la sua domanda s'interruppe quando Louis sbucato
all'improvviso
dietro di lui gli rovesciò un secchio d'acqua addosso
-
LOUIS! - Gridò rivolgendo un'occhiata di fuoco al
ragazzo che ridendo era tornato dalla sua parte della macchina
-
é un idiota. Te l'avevo detto, no? - Lo sentì
borbottare, ma il suo respiro si fermò quando vide che
sollevava la maglietta
strizzandola.
La
leggera peluria, muscoli bene in vista, goccioline
d'acqua che scendevano oltre l'orlo dei boxer
-
Si diverte con poco - continuò a borbottare l'altro
non accorgendosi dell'espressione adorante del ragazzino che seguiva i
movimenti della sua mano tra i capelli bagnati
Zayn
si passò la lingua sulle labbra studiando
centimetro per centimetro quella maglietta che faceva ormai da seconda
pelle.
-
Oh sì - mugugnò troppo preso dai viaggi nella sua
mente per accorgersi di aver parlato.
-
Hai detto qualcosa? - Comparve subito al suo fianco
con quel dannatissimo ciuffo fuori posto. Avrebbe solo dovuto allungare
la mano
e poteva sistemarglielo lui. Solo allungare il braccio ..
-
Zayn? -
-
Cosa? No. No. Non ho detto niente - iniziò a
straparlare arrossendo di nuovo.
-
Puoi anche toglierla - continuò prendendo coraggio.
L'altro sollevò un sopracciglio guardandolo confuso - la
maglietta - indicò
l'indumento bagnato che era sicuramente fastidioso - puoi toglierla..se
vuoi -
-
Oh, posso? - Continuò a guardarlo mentre le dita
sollevavano leggermente il collo della maglia - non ti dispiace?
è la cosa che
mi da' più fastidio indossare indumenti bagnati -
ricacciò indietro il "lo
so" che sarebbe stato molto difficile da spiegare senza aggiungerci un
"so praticamente tutto di te. So dove fai colazione prima di andare
all'università, so che giochi nella squadra di football, so
come ti sta bene
una giacca letterman. So tutto perché sono praticamente ai
tuoi piedi da tre
anni"
-
Nessun fastidio - rispose incoraggiante asciugandosi
il sudore delle mani sui jeans.
Strinse
il tessuto tra le dita quando lo vide sfilarsi
la maglietta dall'alto.
Gli
sembrava di vedere tutta la scena a rallentatore:
Liam che sollevava leggermente il collo della maglia sopra alla testa,
la
maglietta che man mano saliva scoprendo via via sempre più
pelle, i jeans che
cadevano sui fianchi lasciando intravedere gran parte dei boxer.
Quest'immagine
avrebbe perseguitato i sogni di Zayn
per almeno un mese, se non di più. E gli sembrava tutto
così patetico, avere
questa cotta impossibile, ma non riusciva proprio a togliersi dalla
testa
questi occhi marroni. Ci aveva provato qualche mese prima ed era andato
tutto
bene finché non aveva scoperto che Liam doveva lavorare
d'estate
all'autolavaggio. E allora aveva lasciato da parte tutti i suoi buoni
propositi
e si era buttato.
Lo
sguardo puntato sulla schiena di Liam che si era
piegato per appoggiare la maglietta bagnata sul bordo del secchio.
Si
morse le labbra lasciando scorrere lo sguardo su
tutta quella pelle esposta e si fermò sussultando sui boxer
che erano
praticamente del tutto esposti dai pantaloni che erano caduti ancora
più giù
lungo i fianchi.
Perchè
non poteva portarselo a casa? Perchè?
Sbuffò
passandosi una mano sul ciuffo nero che gli
ricadeva sulla fronte.
Era
arrivato al limite, questa cotta stava diventando
qualcosa di incontrollabile e gli stava sfuggendo dalle mani. O forse
non era
mai riuscito a controllarla, tutto il potere era nelle mani di quel
ragazzo che
stava passando il panno canticchiando la vecchia canzone che stavano
trasmettendo gli altoparlanti di quell'autolavaggio.
-
Prima che intervenisse Louis ti stavo chiedendo cosa
volessi fare all'università. Hai già scelto?
Quest'anno è l'ultimo, no? - Annuì
arrossendo mentre iniziavano a formarsi mille domande: come fa a
saperlo?
Perché é cosí interessato? E se gli
piaccio?
Scosse
il capo rispondendo - il mio sogno é sempre
stato fare l'insegnante..- Lanciò una veloce occhiata alla
sua sinistra e
vedendo che l'altro ragazzo aveva la sua completa attenzione
continuò - Ma
vorrei continuare anche con l'arte.. Non sono certo un genio..
Però me la cavo
- sollevò le spalle scaricando tutta la tensione.
-
Quando ero in Inghilterra mia mamma mi aveva
iscritto ad una specie di scuola.. Ed ero bravo.. Cioè non
il migliore..ero
nella media? - Continuó esitante - e avevo anche iniziato a
disegnare un
fumetto. Ma poi ci siamo trasferiti e l'ho chiuso nello scatolone -
sospirò
lasciandosi andare contro allo schienale.
-
Non mi sembravi proprio il tipo - ruppe il silenzio
l'altro attirandosi l'occhiata confusa di Zayn.
-
E che tipo ti sembravo? - Chiese incrociando le
braccia al petto in un moto di difesa.
L'altro
sollevò le spalle continuando a passare il
panno sullo stesso punto. Il fatto che non si era spostato da
lì anche se quel
punto era ormai lucido tanto era pulito fece battere ancora
più forte il cuore
di Zayn.
Voleva
fare conversazione, voleva parlare con lui. Con
lui, con Zayn, che non si reputava poi così tanto
interessante. Ma Liam voleva
conoscere lui.
-
Non so - lo vide fermare i movimenti e studiarlo
mentre si portava una mano sotto al mento - giacca di pelle, sigaretta
tra le
labbra, tatuaggi, capo di una banda di bulletti - finì
l'elenco sorridendo
incerto.
-
Sui primi tre hai indovinato ma l'ultimo proprio no
- scosse il capo con un sorriso amaro - diciamo che non sono popolare,
credo di
essere invisibile in quella scuola. Ma non m'interessa poi
così tanto - fece
spallucce e continuò ad aprirsi sempre di più -
Quand'ero a Bradford forse
m'interessava ma ora..- fece una smorfia e riprese - Ho Harry e basta e
avanza.
Quando troppo persone ti circondano sei sempre tu a soffrire -
Puntò
lo sguardo sul parabrezza concentrandosi sulla
goccia d'acqua che prendeva sempre più velocità
scivolando lungo il vetro.
-
Mi disp..- iniziò Liam rompendo il silenzio ma
venendo interrotto da un Louis tutto eccitato.
-
Harry? Harry Styles? Sei amico di Harry? - Domandò
alzando sempre più la voce.
Zayn
inarcò un sopracciglio fissandolo - Sì,
perché? -
Louis
sembrò illuminarsi tutto - Ecco dove ti ho già
visto! Io sono Louis, il suo vicino di casa - fu costretto a
stringergli la
mano mentre l'altro continuava a parlare - Ti avrà
sicuramente parlato di me,
giusto? Io e lui ci conosciamo da quando siamo bambini. Effettivamente
mi aveva
parlato di un nuovo ragazzo in circolazione ma non ha mai avuto il
tempo di
presentarmelo..-
Continuava
a parlare e nel frattempo gli scuoteva la
mano, Zayn guardò oltre alle sue spalle e quando
incrociò gli occhi di Liam lo
vide scuotere la testa e sollevare le spalle.
-
Louis - il ragazzo bloccò la sua parlantina e si
voltò verso il ragazzo che aveva parlato.
-
E va bene - ricominciò lasciando la presa sulla mano
del moro - È stato un piacere conoscerti, ragazzino. Tutti
gli amici di Harry
sono anche miei quindi ci rivedremo presto - Zayn deglutì,
gli sembrava tanto
una minaccia quella.
-
Louis! - Ripeté l'altro alzando di poco la voce.
-
Torno nel mio angolino così puoi stare solo col bel
bocconcino - bel bocconcino?
-
Louis! -
-
Guarda é anche arrossito! Ti dona questo colorito
rossastro sulle guance. E se non ti conoscessi direi che hai una
cottarella per
il nostro caro Li..-
-
Louis! -
-
E io non ti conosco - continuò ignorando i richiami
dell'altro che aveva anche iniziato a battere un piede sul cemento.
-
Tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con me -
sussurrò dandogli una pacca amichevole sulla spalla ed
allontanandosi quando
l'ennesimo "Louis" si fece sentire più forte.
Zayn
fissó un punto sulla strada troppo imbarazzato
per vedere quel Louis, che a questo punto odiava con tutto il cuore,
allontanarsi con un sorriso divertito sulle labbra.
-
Se dicessi che é un idiota mi ripeterei? -
Continuò
a fissare la strada annuendo.
-
E ti posso assicurare che a lui non ti abitui mai,
riesce sempre a sorprenderti con qualcosa di nuovo - si
azzardò a spostare lo
sguardo su Liam proprio nel momento in cui una goccia d'acqua cadeva da
una
ciocca di capelli percorrendo tutto il viso fermandosi sulle labbra che
si
aprirono un poco lasciando spazio alla lingua che tracciò il
contorno della
bocca.
Strinse
il tessuto dei jeans tra le dita trattenendo
il gemito tra le labbra. Non era mai stato così frustrato in
tutta la sua vita.
Aveva
davanti Liam Payne, a petto nudo e completamente
bagnato, e l'unica cosa che voleva fare era aprire la portiera e
allacciargli
le braccia al collo.
-
Comunque, io sono Liam - spostò lo sguardo dagli
occhi di lui alla mano.
Oh
mio Dio. Devo stringergli la mano. Respira ed andrà
tutto bene. Com'é che si respira? Oh Dio. La mia mano contro
la sua. Palmo
contro palmo. Pelle contro pelle. Chissà se sono come le ho
sempre imm-
Sentì
un colpo di tosse e si risvegliò allungando
velocemente la mano e stringendogliela.
Lo
stomaco si attorcigliò e dovette usare tutte le sue
forze per non muovere la mano ed intrecciare le dita.
Si
concetrò sulla sensazione di quel palmo umido
contro al suo e percepì le così dette 'farfalle
nello stomaco' quando Liam
mosse il pollice in movimenti circolari sulla nocca dell'indice.
-
Zayn - biascicò prendendo coraggio ma perdendosi
subito dopo nel sorriso dolce del ragazzo.
-
Un vero piacere conoscerti - continuò quello
stringendo più forte la presa.
-
Tutto mio - farfugliò - il piacere..tutto mio -
Restarono
qualche altro minuto a fissarsi mentre Zayn
arrossiva sempre di più man mano che il sorriso dell'altro
si ingrandiva e la
sua stretta s'intensificava.
-
Non vorrei intromettermi nel vostro idillio - Zayn
con uno scatto ritirò la sua mano concentrandosi sul
volante.
-
Ma la macchina é pulita quindi..- Continuò con un
luccichio di divertimento negli occhi azzurri.
-
Sì, giusto - Zayn tirò fuori dalla tasca
posteriore
il portafoglio e passò i soldi ad un Louis compiaciuto.
Se
l'aspettava la battutina finale, Zayn, ma lo colse
comunque impreparato.
-
Chissà come farai quando finirà l'estate -
deglutì
aspettandosi il peggio - posso lasciarti il mio numero - il sorriso di
Louis si
fece più furbo e Zayn tremò - quando hai bisogno
di una lavatina chiami e ti
raggiungo - lo sapeva che non era finita lì, lo vedeva quasi
nella luce in
quegli occhi.
-
Mi porto dietro Liam, visto che é il tuo preferito -
arrossì fin sulla punta delle orecchie.
-
E ti posso assicurare che é un genio con le sue man..-
sospirò di sollievo quando le ultime lettere vennero
bloccate da una mano.
-
Io lo tengo e tu scappi - annuì accendendo la
macchina e mettendo in moto.
Gli
occhi di Louis parlavano da soli, Liam gli fece
l'occhiolino e lui arrossì facendo un cenno con la mano ed
allontanandosi da
quel posto.
Tornato
a casa si sarebbe sicuramente chiuso nella sua
camera, una matita tra le dita, circondato da fogli accartocciati con
sempre
gli stessi particolari disegnati più e più volte.
Un
paio di occhi scuri, capelli mossi con ciocche
scoordinate e due mani. Due mani che si stringevano.
**
-
Era proprio necessario infastidirlo in quel modo? -
-
Era necessario, sì. Dannatamente necessario -
Angolo
Shine: In
assoluto prima storia, scritta, sullo Ziam. Nel
caso voleste lasciare una recensione mi rendereste
la persona più felice sulla faccia della terra. Nel
caso ci fosse ancora qualcuno grazie mille per
essere rimasto fino alla fine Shine
:) Ps:
tutto questo è colpa/merito della sopracitata
Silvia che mi ha mandato un messaggio su What's App, quasi un mese fa,
informandomi della sua piccola avventura ad un autolavaggio.
Se morite dalla voglia di trovare l'autolavaggio, perchè
sì esiste sul serio e
l'ho cercato su google maps, questo è l'indirizzo (14732
memorial drive,
Houston).
Non ditemi niente, mi faccio paura da sola.
Poi per il resto l'università che frequentano i baluba
che fanno i
casinisti è la stessa in cui vanno Loius e Liam ovvero
l'Houston University.
Che ha una squadra di football, come ogni
università in america, e sono
i Cougars.
Liam gioca nella squadra di football e lavora all'autolavaggio per
pagarsi le
rette universitarie.
Il mio cervello è partito da solo e lei mi ha costretta (!)
a mettere giù tutto.
Quindi a lei i doni, a lei gli insulti. Ti voglio bene <3