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Autore: wakewithcoffee    07/03/2013    3 recensioni
Undici ragazzi con sogni nel cassetto, speranze, aspirazioni, gioie, dolori, indecisioni, paure, problemi, emozioni e sentimenti. Undici vite che scorrono veloci fra banchi di scuola, discussioni in famiglia e uscite con gli amici. Non sanno ancora cosa ha in serbo il mondo per loro, ma a poco a poco, incuriositi, ma anche spaventati, si stanno affacciando nella società, ricca di opportunità ma anche così spietata.
Undici strade diverse che si ricongiungono, ogni sabato, in Piazza di Spagna.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era metà novembre: c’era da immaginarsi che le lettere non avrebbero tardato ad arrivare. Anche se le dispiaceva dirlo, Margherita i voti che aveva se li meritava proprio.
Diceva di studiare a casa come un mulo, ma poi, a scuola, non rendeva e, se con gli altri poteva accusare i professori, cattivi e irritanti con lei più che con gli altri, con Paola non poteva farlo dato che erano compagne di classe.
 
“ Prossima fermata… Spagna. Uscita lato… destro.”
 
Non era colpa della signorina che parlava al di là degli altoparlanti e neanche del sindaco, ma Margherita proprio non sopportava le voci registrate. Per non parlare delle registrazioni pubblicitarie che iniziavano quando alzava la cornetta del telefono all’ora di pranzo: pur sapendo che non c’era nessun dall’altra parte del cavo, lei un ‘vaffanculo’ lo urlava lo stesso. A volte le faceva ridere il pensiero dei vicini che sentivano tutti ‘questi inviti a partire per mete sconfinate’, come li chiamava lei.
Scese dalla metro, camminarono silenziose a passo sicuro: due anni di convivenza scolastica le aveva portate a capire che nelle giornate ‘no’ è meglio starsene in silenzio per conto proprio piuttosto che provare ad interagire con l’altra che, se fosse stata Paola, avrebbe sbuffato e se fosse stata Margherita… vabbè, avrebbe risposto usando il suo stile ‘dolce e aggraziato’.
 
Piazza di Spagna era gremita di gente: ricconi snob che si avviavano o che tornavano da uno shopping sfrenato per via Condotti, giapponesi con macchine fotografiche al seguito e poveri turisti tedeschi che contrattavano con i gladiatori per una foto o un giro in carrozza. Se i giapponesi erano facile da riconoscere perché portavano gli ombrellini parasole e avevano gli occhi a mandorla, i tedeschi, che si sarebbero potuti confondere con russi, francesi o ucraini, avevano un tratto che li distingueva da tutti: i classici, stilosi e meravigliosi sandali con i calzini. In genere i primi erano neri e gli altri bianchi, proprio come se volessero mettere ancor più in evidenzia quello scempio alla moda che calzavano ai piedi.
“ Oh Carla, credo che questo sia così… O R R I P I L A N T E !”
“ Enzo, hai proprio ragione. Qui, dobbiamo ricominciare tutto da capo: ma come ti vesti!?”
Scherzavano Margherita e Paola, prendendo in giro quei programmi di Real Time che, nonostante considerassero quasi demenziali, non mancavano mai di guardare.
Alzarono lo sguardo ai gradoni. C’erano già tutti che parlavano e scherzavano in gruppo, già pronte a salutare le ultime arrivate e, più in disparte, a bisbigliare fra loro con gli occhi abbassati sui loro iPhone c’erano anche Lisa, Clara e Rosa, in abiti griffati, smalto fucsia e la loro immancabile Pinko Bag.
“ Eccole le compagnone. Grazia, Graziella e Grazie ar…”
“Marghe!”








Note dell'autrice:

Ciao a tutti, vi chiedo di continuare a leggere un attimo anche qui perchè avrei qualcosa di importante da dirvi, o meglio, scrivervi. Volevo, per prima cosa, ringraziarvi per le visite e le recensioni ricevute che mi hanno reso davvero felice anche perchè, fino ad ora, sono tutte positive. Mi scuso nuovamente per la presenza di parolacce, ma mi auguro che vi abituerete presto al mio stile un po' colorito e, specialmente, mi auguro di riuscire a mettere da parte, almeno quando scrivo, il mio gergo da 'Camionista del raccondo anulare che all'ora di pranzo va a mangiare da Gino er Porchettaro' cx . Ho lasciato alla fine quella che forse è la cosa più importante: la mia storia e il suo genere. Alcuni, infatti, pensavano che questa fosse una ff su Tiziano Ferro: non è così. È, invece, come si può notare andando a vedere il genere, appartenente alla categoria 'generale'. Non è per puntigliosità, ma dato che parlerò anche di altri cantanti, attori o conduttori, non vorrei che mi fraitendereste (anche perchè, dopo questo capitolo, potrebbe essere anche una ff su Enzo e Carla, lol). Mi scuso per la brevità del capitolo, ma vi prometto che entro la fine del weekend vi posterò il seguito, un po' più lungo. Non dimenticate di recensire anche questo capitolo dando un vostro giudizio sincero a proposito di ciò che ho scritto. Grazie per essere riusciti a sopportarmi durante queste ultime righe, spero che il capitolo vi sia piaciuto e, per qualsiasi cosa, contattatemi qui o su twitter. c:



  
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