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Autore: _Lolita    07/03/2013    5 recensioni
Tutti noi custodiamo un segreto chiuso a chiave nella soffitta dell'anima (Cit.)
Gerard ha un segreto. Un segreto che solo lui e Helena conoscono. Un incubo che gli ha rovinato la vita e che lo tiene isolato dal resto del mondo.
Gerard vive in un mondo nero.
Layla conosce Gerard per caso e lo presenta a Frank.
Frank vorrà entrare nel suo mondo e riuscire a riportargli i colori.
Perché, come prometterà a se stesso, Gerard merita la felicità.
[Dal capitolo 7]
-E qual'è il tuo desiderio?-
-Credimi- disse il più piccolo -Se si avvererà sarai il primo a rendersene conto-
Vorrei essere una canzone alla radio. Quella per cui hai alzato il volume
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, FemSlash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Nuovo personaggio | Coppie: Frank/Gerard
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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LEGGETELEGGETELEGGETE <3 SE LEGGETE RAY RECUPERA LA PIASTRA <3

 

Zalve donneH :3

Questa è la prima volta che metto le mie note personali all'inizio del capitolo ma devo per forza scassarvi le ovaie <3

Devo solo puntualizzare delle cose.

Il capitolo è diviso in due parti, la prima parte è dedicata a Lay, vorrei portare la vostra attenzione a ciò che le accadrà.

Layla in questo capitolo prendere una decisione fondamentale per se stessa, una decisione che darà la possibilità a Frankie e Gee di fare degli enormi passi avanti verso il loro amore rosso.

Per questo volevo chiedervi di prestare attenzione hai sentimenti che prova Layla, sono molto importanti per me in quanto ho messo parte del mio periodo buio nella descrizione della sua situazione.

La seconda parte è dedicata a Frank e Gee (non ho fatto come il capitolo The Light Behind Your Eyes che ha Pt 1 e Pt 2 separate, qui è tutto insieme) e ai loro momenti di pura tenerezza.

Ah, un ultima cosa, il rosso. Una mia amica mi fa "Non credi sia un po complicato come ragionamento quello che fai sui colori?" boh non credo, al limite se non capite chiedete pure donneH <3<3

Che dire? Niente. Tanto ammmreH e fragole <3

A dopo <3

 

 

Non torni mai a casa. Potrei?. Dovrei?

(The Ghost of You – My Chemical Romance)

 

Layla aprì la porta di casa con un movimento stanco. Aveva posato per 4 ore di fila restando in piedi accanto a un imitazione di antica colonna romana.

Nonostante il suo non fosse un lavoro particolarmente faticoso restare immobile per 4 ore era stancante.

Posò la borsa nell'ingresso e andò in soggiorno, trovandolo vuoto con una coperta abbandonata a terra suppose che Frank e Gee fossero usciti.

Guai a lui se non lo ha fatto coprire bene” pensò riferendosi a Gerard e alla febbre che aveva fino alla sera prima.

Si lasciò cadere sul divano togliendosi la giacca e accendendosi una sigaretta; prese poi dal tavolino davanti alla tv il sacchettino nero che Lindsey le aveva dato quella mattina

Aprilo a casa, voglio che sia una sorpresa” aveva detto la mora porgendole il sacchetto prima di salutarla con un bacio sulla guancia e sparire nell'aula di pittoriche.

Layla lo aprì e ne prese il contenuto ritrovandosi in mano in pacchettino nero, quadrato e non molto spesso, con sopra un fiocco rosso; sorrise e cominciò a scartarlo piano per non rovinare la carta.

Eric Clapton. Greatest Hits.

Ecco cosa recitava la scritta argentata che svettava sulla copertina nera del CD.

Layla sorrise senza rendersene conto, Lindsey si ricordava di ciò che le aveva detto..

Si alzò dal divano e mise il CD nello stereo che c'èra sulla libreria accanto al divano, premette play e si sedette a terra , la schiena e la testa appoggiati al sofà, chiuse gli occhi e aspettò.

Il riff di Layla riempì la stanza, in quel momento Lay spalancò gli occhi, quella canzone... aveva mentito a Lindsey quando le aveva detto di ascoltarla tutte le volte che si sentiva sola, tutte le volte che le mancava suo padre, la verità era che dopo la sua morte non era più riuscita ad ascoltarla, aveva mentito perchè in realtà Layla avrebbe davvero voluto essere capace di tanto, avrebbe davvero voluto riuscire ad ascoltare quella canzone pensando a suo padre con un sorriso, e invece...

Cosa fai quando ti senti sola e non hai nessuno al tuo fianco?”

Cosa aveva fatto? Era scappata, ma non da sola. Aveva preso Frank, una macchina, quattro stracci ed erano partiti, ma alla fine, anche con Frank accanto lei davvero non era sola? Davvero bastava l'amore di Frank a far passare ogni cosa? Sì, ma fino a un certo punto, Frank l'aveva trascinata fuori dall'ombra, ma il fantasma di suo padre teneva in quell'ombra, in quel nero, ancora parte del suo cuore.

Sei scappata e ti sei nascosta per troppo tempo. Sai è solo a causa del tuo stupido orgoglio”

Stupido orgoglio?? L'orgoglio l'aveva sempre salvata. L'orgoglio era ciò che le aveva permesso di non dire mai nulla a nessuno, preferiva farsi chiamare schizzata, depressa, muta, rifiuto, disadattata, preferiva farsi umiliare, farsi tirare il cibo in mesa, aveva preferito soffrire in silenzio piuttosto che farsi compatire.

Ma davvero le era servito? L'orgoglio l'aveva veramente resa sola? Mai una storia seria, mai un vero amore. Perchè? Perchè l'amore è subdolo e ingannevole, l'amore è come l'eroina, ti da piacere, ti fa sentire fottutamente bene e poi? Ti lascia a morire nell'ombra del tuo dolore.

Layla aveva amato davvero solo due persone, Frank e suo padre, quando quest'ultimo morì Layla capì che non poteva permettersi di soffrire ancora, non poteva mostrare i suoi sentimenti a nessuno, mai, sennò l'avrebbero ferita, e la vita non è bella se la passi a sanguinare sul pavimento.

Ma poi era arrivata Lindsey e le cose erano cambiate. Lindsey era dolce, gentile, dava tutto senza chiedere niente, e in quel momento le aveva regalato quella canzone, la stessa che le dava il nome, la stessa di cui suo padre si era innamorato diciannove anni prima.

Layla, hai me in ginocchio
Layla, ti sto implorando, tesoro, ti prego
Layla, quando darai pace alla mia mente preoccupata?”

Layla, Layla, Layla, Layla...

Una lacrima le rigò il viso

Quando darai pace alla mia mente preoccupata?”

Mai. Layla non avrebbe mai dato pace alla mente di nessuno, perchè era proprio la sua mente a essere incasinata.

Non poteva darle pace, non poteva amarla, non poteva stare con Lindsey no, non poteva, perchè? Perchè non poteva soffire. E la colpa era di quel dio che le aveva portato via l'unica persona che amava con tutta se stessa prima di Frank.

-Lasciami in pace cazzo, lasciami in pace!- gridò esasperata, lacrime nere le colavano sul viso rovinandole il trucco

-Lasciami in pace..- mormorò prendendosi la testa fra le mani in preda alla disperazione; quel fantasma doveva andarsene, doveva sparire, il ricordo di Brian non poteva continuare a tormentarla, non poteva permettergli di trascinarla nel nero.

In quel momento, mentre la musica continuava a riempire la stanza, Layla ebbe un illuminazione; il giorno in cui era scappata sua madre le aveva detto in un momento di ceca rabbia “Non sei mai stata sulla tomba di tuo padre, non mi sorprende che tu ora voglia lasciare anche tua madre...” Non sei mai stata sulla tomba di tuo padre... era vero, non aveva mai voluto vederla perchè l'idea che suo padre fosse sotto le sue suole a marcire sepolto da strati di terra la disgustava, ma forse era proprio quello ciò di cui aveva bisogno, doveva prendere consapevolezza di ciò che era accaduto, doveva vedere quella tomba e piangere su quella lapide.

Si alzò meccanicamente lasciando che lo stereo continuasse a fare il suo lavoro e andò in camera, prese da dentro l'armadio il suo borsone, lo stesso che aveva usato per scappare, e lo butto sul letto riempiendolo con vestiti presi a caso e con il beauty case che teneva in bagno, chiuse poi tutto e indossò una delle felpe di Frank che erano talmente larghe da arrivarle a metà coscia. Si mise il borsone a tracolla e tornò in soggiorno, spese lo stereo e si asciugò un ultima lacrima solitaria che le stava bagnando il mento.

Stava davvero facendo la cosa giusta? Lo sperava, lo sperava davvero.

Scrisse un biglietto, che più che un biglietto pareva una lettera, a Frank e Gee, dove spiegava la situazione e prometteva di tornare presto.

Prese poi la borsa e gli occhiali da sole ed uscì di casa.

Quando uscì dal portone era di nuovo la Layla di sempre, forte e stronza come poche, ma un ultima cosa c'era da fare prima di tornare all'inferno. Prese il cellulare dalla tasca dei jeans e compose il numero di Lindsey, per sua fortuna, c'era la segreteria, decise di lasciare un messaggio

-Ehi Lyn... sono io. Devo..devo andare via per qualche giorno, torno a Belleville, devo..sistemare una cosa, ho rimandato troppo a lungo e ora non posso più aspettare... tornerò presto...aspettami se vuoi..- riattaccò e si accese l'ennesima sigaretta della giornata per poi avviarsi verso la stazione degli autobus.

 

Il rosso è un colore che ho sempre amato, ma mi è stato a lungo negato...ma adesso che posso usarlo, ne ho fatto la mia bandiera.

(Nana Osaki)

 

 

Gee e Frank erano rimasti tutto il pomeriggio al parco seduti sotto quella quercia.

Gerard aveva disegnato mentre Frank gli accarezzava dolcemente i capelli fumando ogni tanto una sigaretta.

Gee amava l'idea che Frankie lo toccasse, amava l'idea che solo lui riuscisse a farlo, certo, lo permetteva anche a Helena, ma gli abbracci di Frank avevano quel non so che di rosso che faceva accendere nel suo cuore un fuoco così potente da riuscire a portarlo fuori dal nero.

Si ricordava la prima carezza.. e come dimenticarla?

Non ti farò nulla, non riuscirei a farti del male nemmeno se volessi. Devi fidarti di me”

Così gli aveva detto, ed era vero, Gee sapeva che Frankie non gli avrebbe mai fatto del male, non lo avrebbe mai ferito, anzi, lo avrebbe aspettato, era stato lui stesso a dirlo, e gli occhi di Frank non mentivano.

Ma allora perchè se si fidava Gee aveva comunque paura di baciarlo? Frank lo voleva, lui lo voleva, anche se non se l'erano mai detti esplicitamente era così, cosa c'era di sbagliato? Perchè aveva paura?

Alle volte Gee si soffermava a pensare a come sarebbe stata la sua vita se tutto non fosse successo, probabilmente a quattordici anni avrebbe dato il suo primo bacio a una sua compagna di scuola, a sedici avrebbe perso la verginità e a diciotto avrebbe fatto la prima vacanza con gli amici, magari avrebbe avuto una band nella quale avrebbe fatto da vocalist, poi si sarebbe iscritto a belle arti e sarebbe andato a convivere in un appartamentino in centro con la sua nuova ragazza conosciuta in facoltà, si sarebbe laureato e poi sposato per poi finire la sua vita accanto a quella ragazza e ai suoi nipoti; oppure più semplicemente sarebbe andato a finire contro la nuova modella del corso di disegno dal vivo, la quale gli avrebbe offerto un caffè per poi presentargli il suo coinquilino che faceva economia, Gee doveva ammettere che la seconda opzione era decisamente più allettante.

Probabilmente se nulla fosse successo Gee non avrebbe pianto su quella panchina a Central Park, non si sarebbe fatto accarezzare il viso in quel modo dopo la sua prima lezione di chitarra, non avrebbe avuto una storia triste da raccontare a Frank, non lo avrebbe abbracciato dopo averla raccontata, non avrebbe dormito con lui ne si sarebbe trasferito a casa sua... e non gli avrebbe baciato la guancia... .

Frank gli aveva detto che avrebbe rivissuto tutto, perchè il suo passato lo aveva spinto a New York, e a New York aveva incontrato Gee.

Ovviamente Gee non poteva pensare lo stesso, ma una piccola parte di lui in quel momento sentì che andava bene così, che forse rovinarsi la vita non aveva senso, in quel momento, in quel preciso instante realizzò che, certo, non poteva dimenticare, ma poteva lasciarsi tutto alle spalle, piano piano sarebbe riuscito ad essere felice e a godersi il presente, sperando che nel futuro ci fosse posto anche per Frank.

Una goccia d'acqua gli finì sul naso e lo risvegliò dai suoi pensieri

-Piove- disse Frank con un sorriso da ebete sulla faccia, stare accanto a Gee gli faceva quell'effetto -Vieni piccolo, torniamo a casa-

Lo prese per mano e cominciarono a correre sotto la pioggia incuranti del fatto che i passanti li guardassero come se venissero da un altro pianeta.

Frank aprì la porta di casa velocemente ridendo come un bambino, si erano rincorsi sotto la pioggia proprio come due scolaretti delle elementari e quando entrarono erano decisamente fradici

-Sono arrivato prima io!- esclamò Frankie togliendosi il cappotto

-Non è vero, e lo sai!- replicò Gee mettendo un muso degno di un ragazzino

-Ok, ok tesoro hai visto- Frank gli si avvivinò e gli prese i finachi avvicinando i loro bacini, gli baciò teneramente la punta del naso e disse

-Che dici se sveglio Layla e insieme ti prepariamo una bella cenetta? Così provi a mangiare qualcosa- Frank aveva detto quelle parole con una voce così dolce che quasi a Gee venne il diabete; il più grande annuì piano

-Vado a chiamarla- annunciò andando in camera

Gerard gli sorrise e si sedette sul divano del soggiorno, non gli andava di dormire da solo quella notte, ma del resto non poteva cacciare Layla dal suo letto perché voleva stare stretto al suo Frankie, non era giusto e non si sarebbe mai permesso di farlo.

Scacciò via quel pensiero notando che sul tavolino davanti al divano vi era la copertina di un CD, accanto ad esso una lettera, prese in mano il tutto senza stare molto a pensarci, aveva appena cominciato a dare una letta a quel foglio che Frank tornò in sala

-Layla non c'è, sarà fuori con Lindsey- disse accendendosi una sigaretta

-Frank... ecco... credo che non sia con Lindsey..-

-Che vuoi dire?- chiese il più piccolo Gerard in risposta gli diede la lettera

 

Cari Frank e Gerard

So che probabilmente vi state chiedendo il perchè di questa fuga.. e gouro che vorrei spiegarvi ma il fatto è che non ci riesco...

La verità è che mi sono persa e devo ritrovarmi.

Frank, tu sai cosa passo ogni notte.. forse ho capito come esorcizzare quel demone, ho capito quello che devo fare.

Torno a Belleville. Starò via solo qualche giorno. Devo per forza risolvere questa situazione per tornare da voi.

Saluterò Linda da parte tua Frank.

Non dire nulla a Lindsey ci penso io.

Scusate se vi comunico questa mia decisione per lettera ma ora sono troppo sconvolta, c'è troppo casino nella mia mente.

Tratta bene Gerard, prenditi cura di lui e salutalo da parte mia, meritate entrambi la felicità.

La meritiamo tutti.. e, forse, ho capito come essere felice anch'io.

 

Layla

PS: Scusati con Emily da parte mia, dille che sono malata e che tornerò presto a lavoro.

 

Dopo che Frank ebbe finito di leggere ci fu un attimo di silenzio durante il quale sia lui che Gee stavano riflettendo sulle parole di Layla.

Frank spense la sigaretta e ne accese subito un altra, prese il telefono e compose il numero di Lay.

Stettero al telefono per mezz'ora, Frank la tempestò di domande, voleva sapere se stava bene, se aveva abbastanza soldi e quando pensava di tornare

Layla rispose di sì alle prime due ma sulla terza si tenne sul vago, Frank quasi piangeva, era legato a Layla in modo viscerale, stare lontano da lei era impossibile, quella era la prima volta che stavano distanti dopo anni che si conoscevano.

Quando la telefonata terminò Frank si sedette accanto a Gee che era rimasto sul divano senza muovere un muscolo e poggiò la testa sulla sua spalla, Gerard lo strinse a se, quando sentì la spalla bagnata capì che Frank stava piangendo.. lo abbracciò con tutta la forza che la sua anoressia gli permetteva e gli baciò i capelli.

La situazione si era invertita, per una volta era Frank che aveva bisogno di una spalla su cui piangere...

Ormai era tardi e decisero di andarsene a letto, Frank, che nel frattempo si era calmato prese Gerard per mano e lo portò in camera sua

-Dormi con me sta notte ok piccolo?- gli aveva sussurrato

Gerard era al settimo cielo, annuì con un sorriso così contagioso che lo attaccò persino a Frank.

Si coricarono e Gerard subito si strinse a Frank come se fosse l'ultima notte che passavano insieme, poggiò la testa sul petto del più piccolo che nel frattempo gli accarezzava i capelli

-Dormi?- chiese Frank dopo qualche minuto, Gerard scosse la testa

-Non lasciarmi mai piccolo ok? Mai. Voglio che resti sempre qui con me-

Bastò quella frase a far scomparire dal cuore di Gerard, almeno per quella notte, ogni singola traccia di nero.

 

 

Hi crash queens and motorbabies <3 <3

Allora, che dire? Eccovi un altro capitolo di questa odissea :D

Mi spiace che non ci siano molti momento frerard, ma questo capitolo doveva parlare principalmente di Layla, anche perchè, come già detto, la decisione che ha preso favorirà l'avvenimento di due cose davvero importanti per il loro rapporto.

A dire il vero questo capitolo non mi fa impazzire, scrivere del casino che Layla ha in testa è difficile per me in quanto ci ho messo davvero parte del mio periodo nero, spero si capisca tutto comunque ( a me pare incasinatissimo XD) se avete qualche dubbio chiedete donenH :D

Il titolo del capitolo è preso dalla canzone dei Guns N Roses November Rain.

Letteralmente è “Ognuno ha bisogno di qualcuno” credo si adatti bene alla situazione di Layla, Frank e Gee <3

 

Tempo di ringraziamenti <3

xla, grazie per tutto davvero <3 Per il sostegno, per l'appoggio, per il porno che dispensi in quantità <3 <3 Spruzza panna Perry style is the way <3 <3 <3

Risponderò ai messaggi questa sera, in questo periodo sono nella merda a scuola e col gruppo ma ricorda che amo parlare con te davvero <3 <3 <3 I <3 U donnah <3

Grazie mille a chi a letto e recensito Born to Die siete la mia gioia :D Prossimo capitolo work in progress <3

Vi amo donneH <3 <3 <3

Le recensioni sono sempre graditissime, per ogni recensione Mikey piastra i capelli a Ray <3

 

Pace, amore, empatia <3 <3 <3

 

_Lolita

   
 
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