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Autore: JessieRock    07/03/2013    1 recensioni
“Mio dio che coglioni! Oggi torna mia sorella…” sbuffò il riccio accasciandosi sul divano
“Hey Hudson non ci avevi mai detto di avere una sorella!” esclamò Duff sistemandosi meglio sul divanetto sgualcito
“Già, fino ad ora è stata a Londra con i miei ma ora che vuole venire qua a Los Angeles e mia madre mi costringe a tenerla a casa con me”
“Scusa ti lamenti tanto, quanti anni ha?” chiese il rosso curioso
“18!! Due anni meno di me”
“Uhm..” sussurrò Axl
“Non ci provare rosso!!! È mia sorella!! E poi è bruttissima e infantile, di sicuro la odierete anche voi” disse lui con superiorità, ma in fondo le voleva molto bene e in quegli anni gli era mancata tantissimo.
“Ahaha si vede che è tua sorella!!” rise Steven ma Slash lo fulminò con lo sguardo.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axl Rose, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Slash, Steven Adler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7-

Era mezzogiorno e Sophie non era ancora uscita dalla sua stanza, la verità era che non voleva vedere suo fratello ma la fame stava iniziando a farsi sentire. Dopo l’ennesimo richiamo da parte dello stomaco la ragazza scese dal letto, si mise dei leggins viola e una maglietta a maniche lunghe nera piuttosto larga e uscì dalla camera. Non sentì nessun rumore così camminò verso la cucina, sperando vivamente o che il fratello fosse fuori o che non uscisse dalla sua camera. Si preparò un panino e una spremuta, sedendosi poi per divorare tutto velocemente. Sentì il suono della chitarra del fratello provenire dalla sua stanza: sarebbe stato lì di sicuro a lungo. Sorrise, sentendo quella melodia magnifica… ci sapeva fare! Scosse la testa avviandosi in bagno a darsi una sciacquata e mettersi un filo di mascara, finì mettendosi gli anfibi neri e aprendo la porta per uscire. Purtroppo quando stava per chiudersi la porta alle spalle un piede la bloccò, lasciando una fessura. Alzò lo sguardo incontrando il viso del fratello, strinse le labbra girandosi ma lui la chiamò.

“Sophie.”
“Cosa vuoi? Tirarmi un altro schiaffo!?” rispose lei fredda
“No… io volevo…”
Non lo fece finire, corse giù per le scale lasciando lì solo in mezzo alla stanza.
“Volevo chiederti scusa…” sussurrò lui abbassando lo sguardo e appoggiandosi alla porta per chiuderla.



Mentre Sophie stava camminando per la città notò una cabina telefonica, la prima cosa che le venne in mente fu che non aveva chiamato i genitori da quando era a Los Angeles, tranne il primo giorno per avvertirli che era arrivata sana e salva. Entrò e compose il numero dei suoi… mentre aspettava che rispondessero le passò davanti tutto il periodo passato lì, con Saul e i suoi strani amici. Con Duff, la serata sulla spiaggia e i casini in cui si era messa. Il lavoro da cameriera, le sue nuove amiche tra cui la collega Sarah.
“Pronto?!”
“Mamma!” esclamò Sophie aprendosi in un enorme sorriso
“Sophie!? Oh piccola, finalmente ti sei fatta sentire!”
“Scusa ma’, è che ne son successe di cose e mi è passato di mente! Come state tu e papà?!”
“Bene anche se ci sentiamo soli, tu e Saul siete là dall’altra parte del mondo…”
“Oh anche voi ci mancate, prima o poi torneremo a farvi visita oppure potreste venire voi qua per qualche giorno!”
“Sarebbe bello, ma ora raccontami un po’ cos’hai combinato! Ti ha fatto arrabbiare Saul?”
“Ahah va tutto bene mamma, qui si sta bene! Riguardo a Saul… beh ogni tanto qualche litigata ma nel complesso conviviamo pacificamente, ahahah!”rise lei
“Mi fa piacere! Ah se combina qualcosa dimmelo eh che lo sistemo io appena lo vedo!!”
“Ahaha mamma stai tranquilla, posso sistemarlo anch’io!”
“Oh brava la mia figlioletta, ora però tesoro devo uscire con papà, appena ho del tempo ti richiamo al numero di Saul così parliamo, spassatela bene!”
“Salutami papà! Ti voglio bene”
“Anch’io piccola, tu salutami quel furbacchione!”
Sophie, sorridendo, mise al suo posto la cornetta, uscendo subito dopo dalla cabina. Sovrappensiero, andò a scontrarsi contro qualcuno così da cascare a terra.
“Scusi non l’avevo vist…”
La ragazza non finì la frase perché davanti a sé si trovò una bella pertica bionda che le porgeva la mano per aiutarla ad alzarsi.
“Duff, c-che ci fai qua!?” balbettò arrossendo lievemente
“Passavo! Ormai incontrarci per il Sunset è un abitudine!”
“Ahah già!” rise lei, ricordandosi di tutte le volte che si erano incontrati e di quello che era successo, così da assumere un espressione malinconica
“Tutto bene?”
“Ehm.. sìsì! Scusa stavo pensando!” si scusò lei portandosi una mano dietro la testa
“Andiamo a berci qualcosa?”
La ragazza esitò un attimo, si trovava piuttosto in imbarazzo a parlare normalmente con uno che due notti prima… ma accettò, pensando che magari chiacchierando un po’ quella tensione si potesse sciogliere.
“Hey ragazzi!”
Duff si sedette al tavolo del piccolo locale, facendo cenno alla cameriera di portargli una birra.
“Tutto bene!? Su con la vita dai, che sono quest’espressioni mosce!?”
“Il vecchio Mckagan oggi è di buon umore, illuminaci Mr. Cavaliere, hai trovato l’amore della tua vita?”
“Fanculo Rose! Comunque ci sei vicino!” ammiccò lui bevendo un sorso della birra che la cameriera gli aveva appena portato
“Un’altra perfettina tutta dolce che tra qualche mese ti lascerà perché ti reputa un drogato e tu entrerai in depressione… sempre la solita storia!” sbuffò Steven ricevendo un’occhiataccia dal biondo
“Fanculo a tutti, se solo sapeste chi è ahahah!”
“E dillo cazzo!”
“La cara sorellina di Slash!” esclamò lui divertendosi a vedere le facce degli amici
Tra chi stava immobile e chi sputava whiskey Duff se la rise alla grande.
“Che cazzo hai combinato Duff!?”
“Nulla, me la sono scopata sulla spiaggia, abbiamo bevuto qualcosa insieme, di nuovo baci….” Sussurrò lui con superiorità ridendosela
“Tu sei un fottuto coglione!! Chi lo sente ora Slash!”
Axl era piuttosto scocciato, insomma si era fatto scappare la ragazza, anche se a dire il vero gli interessava di più la sua amica Sarah che frequentava ormai, ma si sapeva  che lui ci teneva a queste scommesse e perderle lo faceva incazzare.
“Ehi mica è colpa mia, che se la prenda come vuole!”
“Duff… dobbiamo parlare.”
Il biondo si girò trovando davanti a sé il suo caro amico Slash che lo fissava duro. Deglutì, passando lo sguardo ai suoi amici che se ne stavano zitti, era fottuto.



Eccomi qua, si sono ancora viva. Perdonate il ritardo, chiedo scuuuusa ^^'' spero comunque che la leggiate ancora e che qualche piccola anima lasci una recensione *^*
Grazie a tutti, alla prossima! :3
#mièpresalafissaperleimmaginimasochegradite, sperosolosivedino

  
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