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Autore: GreenBlood_    08/03/2013    12 recensioni
[Horror/Suspence/Thriller] [Violenza] [AU]
Sonic e i suoi amici cercheranno di non essere vittime di questa terribile malattia che si propaga nel loro mondo, e troveranno la cura ad ogni costo!
Ormai, la loro vita si è trasformata in sopravvivenza. Ma non si riterranno sconfitti facilmente.
Riusciranno i nostri eroi a cavarsela?
Horror, violenza, sangue e colpi di scena vi attendono!
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{Estratto...
[...] Urla. L’inferno non faceva che propagarsi mostruosamente, peggio di prima. Il rumore era talmente acuto che i timpani di entrambi per poco non esplosero. Grida. Strilli. Grugniti. Era questo il suono della fine? [...] Devastazione. Le fiamme ardevano sempre di più, stavano bruciando ogni più piccola speranza, ingoiavano la vita. Si poteva sentire l’odore del fumo, forte, disgustoso. Uguale alla morte. (Dal capitolo 6)
Genere: Horror, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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E’ passato un mese da quando il virus ha iniziato a propagarsi e ci sono solo pochi superstiti. 
Sonic e gli altri stanno cercando disperatamente un antidoto, per mettere fine a tutto ciò.
Ma non stanno avendo molta fortuna nell’impresa.

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The Death to expect outside
Capitolo I


Iniziò a nevicare, i fiocchi bianchi coprivano le orme di sangue sparse per le strade, rendendo il paesaggio più normale del solito.
Ma non bastava. Ancora le grida dei poveri  e indifesi abitanti di Mobius si potevano udire. I mutanti, purtroppo, non cessavano la caccia, neanche il gelo li fermava, la loro fame di carne era eccessiva. Una nebbia tetra e pesante avvolgeva i campi di grano, e dietro ad essa si potevano scorgere due figure, mezze morte di speranza … e fiducia, verso il destino. Blaze e Knuckles erano di sorveglianza, il vento tagliente e il freddo penetrante sono due grandi torture in un momento simile, anche, soltanto in quel momento, cause di morte.

“Andarsene definitivamente sarebbe la cosa migliore da fare …” Pensava l’echidna di continuo.
Tali sofferenze sarebbero state placate solo con il suicidio.
Ma sarebbe come un’amara sconfitta, e testardo come era non avrebbe fatto una sciocchezza simile.

“Dobbiamo ritenerci fortunati se siamo sopravvissuti fino ad adesso” Affermò la gatta viola rompendo il solito silenzio circostante.

Knuckles socchiuse gli occhi, sapeva che ben presto avrebbero fatto una brutta fine se non si sarebbero  protetti come si deve.
“Non come gli altri compagni …”  Continuò Blaze voltando lo sguardo verso l’orizzonte.

“Vector … Espio … e Charmy”
La ragazza che gli faceva compagnia non disse nient’altro, rimase bloccata in quel punto con gli occhi leggermente lucidi. Aveva comunque aria di rimprovero verso l’echidna, per avergli ricordato quei nomi … ormai scomparsi, da tutto e da tutti.

“Non sappiamo se sono morti … può darsi che siano spariti … spariti!” La gatta lanciò un grido di rabbia.
L’insensibilità di Knuckles da sempre la faceva innervosire parecchio.

“Tsk … chissà che fine hanno fatto, nessuno può sopravvivere li fuori” Continuò il rosso.

 Qualcosa si ruppe tra loro, in quell'istante si sentì un grido terrorizzato.
“Aiuto … aiutatemi!”
Un urlo disperato, accompagnato  da una fragile voce, che tremava in cerca di soccorso. In quel momento Knuckles giurò di aver scorso un’ombra. Si lanciò verso di lei, ma quando la raggiunse capì dove c’era il problema. “Continua a correre! Non fermarti!” Strillò terrorizzato l’echidna.
La ragazza, spaventata, veniva inseguita da un divoratore di carne, un morto intriso completamente di sangue e con la corporatura in decomposizione.
Il peggio, accadde pochi attimi dopo. La ragazza in preda al panico si accasciò sul manto della neve, oramai inerme.  Lo zombie avrebbe avuto la meglio.
“No! Questa volta voi luridi esseri putrefatti non avrete la meglio!”
Dopo questo grido, da parte dell’echidna agitato, puntò la balestra verso il mutante e schioccò una freccia.
Essa centrò l’occhio del bersaglio e lo fece cadere a terra all’istante con un sonoro tonfo, schizzando sangue sul bianco di quella giornata.
“Ehy … come ti senti?” Chiese Knuckles avvicinandosi  alla fanciulla in difficoltà.
Il suo respiro era ancora pesante, ma si muoveva.
Dolorante, si stringeva un braccio al petto  insanguinato. L’echidna si inginocchiò accanto a lei e gli prese la mano libera.

“Va tutto bene”  Disse Knuckles.
Ma non poteva trattenersi nel guardargli la gamba. Aveva la tibia spezzata, si vedeva dallo stivale.
D’un tratto arrivò Blaze preoccupata per l’accaduto.

“Ma cosa è successo? Perché sei scappato così al improvviso!?” Domandò furiosa, ma subito si accorse della ragazza ferita.

“Vai a chiedere aiuto! Subito!” Le ordino l’echidna, cercando in tutti i modi di poter fare qualcosa.

“Dimmi … qual è il tuo nome?” Domandò Knuckles, per potersi esprimere normalmente.

La fanciulla piagnucolava, come paralizzata, ma trovò una lieve forza per parlare.
“T-Tikal” Balbettò.
“La gamba … dannazione” Continuò Knuckles iniziando a tamponarla.
Il petto di Tikal si sollevò e tossì. Ancora sangue. Un sacco di sangue. Troppo.  Veniva dai polmoni. Forse un foro. Knuckles gli pulì le labbra con la manica, ma il sangue scarlatto usciva copioso. “Ti hanno morsa?” Domandò l’echidna.
Lei fece cenno di no con la nuca.
“ … Ti salveremo noi” Gli promise Knuckles. La prese delicatamente in braccio e andò velocemente verso il rifugio.
 ***
“Non ce la faccio più … “
Un lamento echeggiò al interno di un bunker, seguito da un sospiro.
Il riccio blu, seduto su una sedia scricchiolante, si teneva una coperta sulle spalle, il freddo era così pungente che riusciva a penetrare anche dentro il rifugio. Sonic guardava fuori dalla vetrata trasparente, attendeva il ritorno del suo compare Shadow. Non era sicuro, però,  che sarebbe tornato.
Neanche un filo di luce da parte del sole era riuscito ad ammirare dopo il giorno della tragedia.
Iniziò a dondolare, senza paura di cadere, ormai la paura per lui non c’era più, si era abituato.

“Sonic … perché non ti fai più vedere?”
La porta cigolò e fu accompagnata dalle parole di Tails.

Il riccio non lo guardò neanche, teneva gli occhi puntati verso fuori, con il desiderio che tutto si risolva all'istante, magicamente, ma sperava per troppo.

“Perché?” Domandò Sonic
“Perché siamo ridotti così? Chi è stato a fare una cosa del genere?” Continuò confuso reggendosi la testa.

La piccola volpe lo ammirò tristemente, non riusciva a capire come fossero arrivati fino a quel punto, fino alla depressione totale.

“Non so chi o che cosa ha creato la malattia, non so chi è il pazzo che l’ha fatto, che ci ha ridotti così. Ma sono sicuro che riusciremo a trovare la cura, ci sto già lavorando su” Rispose Tails avvicinandosi all’amico per confortarlo.

Si sentii un urlo provenire da lontano, era così acuto che si poteva udire perfettamente.
Sonic abbassò la nuca e chiuse gli occhi con forza, se avrebbe sentito un altro grido non avrebbe retto.
Quella non si poteva più definire vita, era solo un incubo interminabile.

“Tails …”
Il riccio abbassò la voce, sembrava quasi un sussurro disperato.
“Se dovessi morire … prendi tu il mio posto”
Sonic finì la frase sospirando, lasciando l’amico sbalordito dalle sue stesse parole, per la prima volta il suo migliore amico era insicuro delle sue azioni. Questa richiesta fu scioccante per la volpe il quale strinse i denti al sol pensiero, come avrebbe fatto se ciò accadesse?

“Non permetterò che tu muoia …”
Fu questa la risposta che diede, poi uscì dalla stanza senza aggiungere altro, per lui poteva bastare tutto quello shock.

“Vedremo col tempo …” Disse silenziosamente Sonic lasciando un sorriso sul suo volto, un lieve sorriso che sembrasse rispecchiare sicurezza.

Gli altri compagni, invece, si trovavano nelle altre stanze, ognuno nella sua propria postazione.
Da una stanza provenivano dei lamenti, che non cessavano.

“Cream … cerca di resistere” Rouge cercava in tutti i modi di tranquillizzare la ragazzina, che da ore non faceva che tormentare con i suoi lugubri boati.
La coniglietta sentiva freddo, troppo freddo per restare in vita, e … anche fame.
Veniva riscaldata solo da una lampadina, che per di più faceva le bizze, ma era la più forte fonte di calore in quel momento.
Era distrutta, però Cream continuava a lottare, doveva farcela, sconfiggere la morte, anche se in quel momento era quest’ultima ad ottenere sempre la meglio.

“Non mi sento più il corpo …” Disse Cream talmente spaventata che scoppiò in lacrime.
Ma la ragazzina non era l’unica componente della squadra che stava male e rischiava la vita, anche gli altri, distrutti, facevano fatica ad andare avanti, ma per fortuna avevano quella poca forza per combattere.

“Ce l’ho fatta! Sono riuscito a prendere le provviste!” Il silenzio fu placato da un grido di vittoria.
Shadow era tornato vittorioso, con una scorta abbondante.

“Shadow!” Urlarono alcuni compagni in preda all’enfasi di rivedere l’amico.

“Finalmente!” Gridò bruscamente Rouge prendendo le provviste che teneva il riccio nero.

“Adesso potremo stare in pace un altro mese” Dissero al unisono Shadow e Rouge.

E la pipistrella si diresse verso la dispensa.

“Come sta la nuova arrivata?” Chiese Amy

“Non saprei … sembra ancora terrorizzata, vai a vederla tu stessa, è sdraiata proprio su quel divano” Rispose incerta Blaze.

“Nuova arrivata!?” La tranquillità di Shadow non durò a lungo. “Voi non potete ospitare altra gente! Già il cibo per tutti noi è scarso, figuriamoci con un’altra persona!” Continuò il riccio innenvosendosi.

“Ma Shady … dovresti vedere com’è messa … non potevamo lasciarla li fuori” Si intromise Amy cercando di far ragionare Shadow.

“Ci sono problemi?” Domandò Knuckles allontanandosi da Tikal.

“Non possiamo tenere quella ragazza con noi!” Urlò il riccio, ormai stufo
.
“Oh si invece che possiamo! Ma l’hai vista? Potrebbe morire da un momento al altro!” Rispose l’echidna.

“Che morisse allora, meglio per tutti”
Questo accenno di Shadow sbalordì tutti.

“Sei soltanto un essere senza cuore! Se c'è qualcuno che dove morire, quello sei tu!” Gridò Knuckles sbattendo il riccio con forza contro il muro.

“Smettetela! Non otterrete niente così!” Li rimproverò Amy cercando di dividerli.
A fermarli, però, fu Tikal che si agitava nervosamente sul divano dove riposava. Tossì di nuovo violentemente e Blaze andò ad aiutarla.
“ … S-stanno arrivando” Balbettò a bassa voce Tikal stringendo i pugni.
Tutti si avvicinarono, perplessi per questa sua agitazione. “Stanno arrivando … “ Continuò, con aria disperata.

“Chi? Chi sta arrivando?” Domandò Amy.

“G-gli zombie … li ho visti … stanno arrivando” E svenne sputando un’altra goccia scarlatta.

       
  
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