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Autore: Rainbowsmiles__    08/03/2013    4 recensioni
Primrose era la semplice commessa di un semplice makert di proprietà di una coppia di semplici anziani. La sua vita era semplice e essenziale. ...
In quella insolita calda giornata d’ottobre non sapeva che, il ragazzo che le aveva chiesto cordiale come poter raggiungere la corsia delle caramelle avrebbe stravolto proprio quell’armoniosa monotonia che lei tanto amava. ...
Erano due parti differenti della stessa anima e nulla li avrebbe tenuti lontani a lungo. Questo lei lo sapeva. Solo una cosa ormai era monotona e di routine nella sua nuova vita, nella vita dopo di lui, senza di lui, era la solita domanda che si poneva dalla mattina alla sera. Lei sapeva che sarebbe tornato,e lui?. ...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

I giorni passano silenziosi,senza la sua voce. Primrose si è iscritta in piscina perchè la fa sentire leggera, fa volontariato alla parrocchia del quartiere perché si sente utile,ha comprato un pesce rosso perchè colora il suo  appartamento trasandato, consuma le  converse con i kilometri di campagna ,alla periferia della tranquilla cittadina di Holmes Chapel,che le ricordano  casa.

Si sforza di affrontare giorno per giorno la vita col sorriso, si sforza di colmare quel vuoto nell'anima che la consuma sempre più, il vuoto della sua assenza, l'assenza dei suoi respiri che impregnano la stanza.

Impegna tutti i suoi giorni per evitare di, fermarsi a pensare,di ricordare, di sentire i brandelli della sua anima toccare il fondo uno ad uno.

Lei ci prova, solo il cielo sa quanto ci prova, ci riesce avvolte, ma quando arriva la notte e il buio abbraccia la città, un attimo prima di addormentarsi, lei si spezza.

 All'inizio aveva provato a combattere questo malessere, sforzandosi di pensare alle cose belle:un paesaggio,l'alba,il tramonto, l'ultimo abbraccio di sua nonna, la sua Italia, quella calda giornata d'ottobre, il profumo di Haribo dei suoi sospiri avidi delle labbra di lei.

Tutto inevitabilmente la riporta a Lui ed  allora che si è arresa.

 Lascia che questo male le attanagli la mente,lo stomaco, che riporti a galla tutti quei ricordi  accuratamente chiusi in un cassetto.

E piange, piange perchè si lascia andare a tutto questo e sa che riuscirà a prendere sonno solo un paio d’ore più tardi, stremata,dilaniata,vuota.

Sorride.

La mattina sorride, è un nuovo giorno,un nuovo inizio, e lei ha vinto di nuovo, ha superato la notte accompagnata dagli incubi.

E’ lì in piedi e pensa che magari, quello è proprio il giorno del  ritorno di  Lui, questa è la forza che si da per affrontare una nuova giornata.

Oggi Primrose ha il giorno libero  perciò decide di andare in piscina,a nuotare,poi di andare a mangiare un panino al parco, e di stendersi a leggere un libro coccolata dal calore del sole. Al tramonto il libro di Agatha Christie finisce, il mistero è risolto,Poirot ha indovinato l’assassino di nuovo,  lei lo ringrazia per la compagnia.

Si alza mentre l’aria fresca inizia a giocare coi suoi capelli e corre verso il negozio d’alimentari più vicino ,sperando che non chiuda,a fare un po’ di spesa, per riempire il vuoto della dispensa in cucina.

Stasera ha voglia di cucinare, di rispolverare la sua vecchia passione e di invitare Naima  la sua vicina a cena per non stare sola. Naima è sola anche lei a causa della scelta   di Ector, suo marito, di andarsene di punto in bianco senza darle la possibilità di capire  perché. Lei sola come me, Ector che si è dissolto come Lui.

Torna a casa con passo svelto, ansiosa di giocare ai fornelli, invita Naima  con un breve messaggio, e goffamente tenta di pescare le chiavi di casa nell’enorme borsa nera maledicendosi per averla comprata in sconto. Sta per entrare, e quasi non si accorge del fiore che si trova sulla soglia di casa, un girasole, e del biglietto stropicciato legato al suo gambo verde.

Istintivamente alza gli occhi trasparenti,ambra liquida alla luce del sole, e si guarda intorno, scruta tra i cespugli delle case vicine, le auto parcheggiate su entrambi i lati della strada, in preda all’ansia e all’incredulità sperando che non sia una coincidenza.

 Afferra il biglietto, richiama a se tutti i sensi mettendoli in allerta ,mentre il ricordo del loro primo appuntamento si fa vivido nella sua mente.

 

‘’Era un pomeriggio tranquillo ,le compra uno yogurt con gli smarties, il suo preferito,ma questo lui non lo sa ancora e lei sorride sorpresa. Passano un bellissimo pomeriggio a conoscersi,a ridere,e lei in risposta ad una curiosità di lui sbadatamente rivela una sua particolarità, incurante del fatto che questo sia il primo passo che col tempo la porta ad aprirsi totalmente  rendendosi vulnerabile.

Permette lui di prendere a calci i muri della sua anima e di entrare indisturbato a farle compagnia. Con lo sguardo fisso al suolo, le guance piene d’imbarazzo e la voce incerta rivela a lui come la pensa sulla felicità. Secondo lei una donna è felice quando l uomo che ama non si spreca in regali superficiali e scintillanti come orecchini,orologi e collane dal prezzo esorbitante.

No .

Secondo lei a una donna bastano dei gesti semplici, ma costanti, come ad esempio preparare il caffè la mattina, esser svegliata  quando  il suo uomo torna tardi dal lavoro solo per lasciarle un bacio oppure,  regalarle un fiore ogni giorno, non 100, non 50 solo un unico fiore. Bello,unico,indispensabile.

“ In assoluto e la cosa che amo di più. Ricevere un fiore è la cosa più bella del mondo, mio padre lo faceva sempre soprattutto quando doveva farsi perdonare qualcosa, lasciava un fiore sulla porta della mia stanza. Era solito regalarmi dei girasoli,e io semplicemente ero felice” aveva confessato col sorriso mentre si richiudeva la porta alle spalle. ‘’

 

Chiude gli occhi quando le torna in mente l’emozione incontenibile che aveva provato nel dirglielo, si morde il labbro ricordando con quanta foga sperava che lui avesse decifrato il  messaggio, che avesse afferrato quelle ultime parole.

E quando con un briciolo di speranza, le mani tremanti, apre il biglietto e lo legge, le ginocchia cedono e i jeans si strappano per l’urto col suolo.

 

“ Un fiore, tu sei stata e continui ad essere il MIO fiore. Un girasole. E come un girasole giro intorno a te, che sei il mio sole anche di notte.

Mi manchi.”.

 

Le lacrime sgorgano calde dagli occhi, e salate arrivano al suolo, sono lacrime di gioia, di dolore, lacrime che attendono una risposta, lacrime di un desiderio avverato a testimonianza che le sue notti insonni dopo tutto non sono state vane .

Era l’unico a cui l’avesse mai detto, e quel fiore, quel gesto per lei in quel momento aveva solo una risposta.

 

Lui è tornato a Lei.

 

E’ quello che Lei crede. Lei ci spera con tutta se stessa.

 

Ma Lei ne è sicura?.

 

No, e questo la spaventa.


Ehila donzelle
Che dire, alcune ragazze mi hanno chiesto di farla divenitare una ff perciò here we are!
Spero vi piaccia perchè sinceramente a me non convince molto questo capitolo.
Anyway fatemi sapere se è meglio che rimanga una OS o se vale la pena che diventi una FF :3
Grazie gentilissimo lettore,
se ti va lascia un pensiero
mi fa sempre piacere :)














   
 
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