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Autore: Ary Granger    09/03/2013    3 recensioni
Chi potrebbe mai amare una bestia?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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                                                           LA  BELLA  E
                                                                   LA   BESTIA

 
La tempesta imperversava nella foresta, soffiando con ostinazione tra gli alberi sotto cui alcuni animali cercavano invano riparo. Un altro dei tanti fulmini illuminò l’intera zona e con essa un maestoso ed imponente maniero che costeggiava la foresta. Il tempo quella sera sembrava rispecchiare perfettamente l’animo cupo del proprietario del palazzo.

“GOBLIN VIENI SUBITO QUI!” urlò furente il signore dall’interno di uno dei tanti saloni della tenuta.
Un piccolo elfo vestito di miseri stracci apparve tremante come una foglia
“Si, pa-pa-padron  Draco, co-cosa desidera?” disse  restando a debita distante dal giovane uomo che lo osservava con disgusto e cattiveria.
“Goblin, cosa ti avevo ordinato di versarmi poco fa?”  rispose con studiata calma tenendo in mano un bicchiere in cui faceva girare un liquido ambrato all’interno.
“Goblin ha versato del firewisky co-come il padrone ha de-detto...” il piccolo servo si lisciava le orecchie e sgranò gli occhioni verdi ormai sul punto di piangere.
“FIREWISKY??? QUESTO NON E’ FIREWISKY!!! QUESTO E’ UNO SCHIFO!” così dicendo lanciò con rabbia il bicchiere mandandolo in frantumi e mancando di poco l’elfo che impaurito si coprì la testa con le braccia e le mani, singhiozzando sonoramente in attesa che il padrone scegliesse la punizione che gli avrebbe inflitto nel medesimo momento in cui l’uomo prese in mano la bacchetta magica preparandosi ad agitarla contro lo schiavo.

Ma qualsiasi cosa venne interrotta da un bussare alla pesante porta d’ingresso.
“CHI OSA DISTURBARMI? SPOSTATI STUPIDO ELFO, MI LIBERERO’ IMMEDIAMENTE DI CHIUNQUE ESSO SIA E POI MI OCCUPERO’ DI TE!” si allontanò così dal salone ed aprì personalmente l’imponente portone.

Una figura ingobbita che sembrava reggersi appena su un esile bastone coperta da un mantello che la riparava a malapena dal gelo e dalla pioggia gli si avvicinò e si tolse il misero cappuccio. Nel medesimo istante un fulmine ne rischiarò il viso.
Le guance erano scarne ed infossate mentre l’orbita dell’ occhio era attraversata da un orrenda cicatrice che arrivava fino alla fronte mentre l’unico occhio sano fissava vigile il giovane uomo che aveva davanti.
“La prego mio buon signore, mi dia ospitalità per questa notte. In cambio le offro questa bellissima rosa.” disse con voce flebile la povera mendicante estraendo dal mantello una splendida rosa.
Draco, disgustato dal viso della donna, rise aspramente.
“Una rosa? Che misero dono!  Vattene immediatamente misera vecchia!”
Ma lei lo trattene per un braccio.
“Non si faccia ingannare dalle apparenze, la bellezza e la ricchezza non si trovano che nel cuore buon signore.”
Il giovane però si liberò dalla stretta della donna.
“Non mi toccare mai più insolente ed orripilante donna! Vattene ora se non vuoi provare l’ospitalità delle mie segrete appesa per i polsi!” disse spingendola e facendola cadere a terra.

Prima però che potesse chiudere il portone del maniero una forte luce illuminò la misera mendicante che alzatasi gettò ai propri piedi il mantello rivelando il suo vero aspetto: una splendida fanciulla con lunghi capelli biondi intrecciati con perle e gemme preziose e con uno supremo abito regale che sembrava cucito con fili d’oro e d’argento.
“TU, IMPUDENTE MORTALE! NON ESISTE AMORE NE’ COMPASSIONE NEL TUO GELIDO CUORE!”
Il giovane si inginocchiò al cospetto della potente strega in cerca di perdono ma la strega gli avvicinò puntandogli contro la bacchetta.
Fili d’argento avvolsero e sollevarono da terra l’uomo: le mani ed i piedi divennero terribili zampe dotate d’artigli mentre una faccia animalesca dotata di zanne ripugnanti e pericolose prese il posto del dolce viso. Quando ricadde a terra il giovane guardò il proprio riflesso in una pozzanghera: era diventato un’orrenda bestia.
Allo stesso tempo il maniero alle sue spalle assunse un aspetto spaventoso ed abbandonato. I poveri elfi invece vennero tramutati in oggetti che rispecchiavano a pieno le loro mansioni all’interno del castello.

La strega prese la rosa offerta al giovane in precedenza e la porse alla bestia.
“Questa rosa resterà fiorita fino al tuo trentunesimo compleanno: se imparerai ad amare ed a farti amare a tua volta la maledizione si spezzerà. In caso contrario resterai una bestia per sempre!”.
Un altro fulmine illuminò l’ormai spaventosa radura e la strega scomparve.

La bestia si rifugiò nelle sue stanze in preda allo sconforto distruggendo tutto ciò che lo circondava.

Con il passare degli anni, il giovane perse ogni speranza:
                   
                                                                                                         Chi avrebbe mai potuto amare una bestia?



Ho dovuto ripostare il capitolo poichè non era uscito molto bene,
comunque recensite e se qualsiasi idea avete per il prossimo capitolo è ben accetta!
Un bacio,
Ary Granger
  
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