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Autore: _Pocahontas_    09/03/2013    3 recensioni
Allyson è una scrittricedi trent'anni.
Dave, il ragazzo che stava per sposare, l'ha piantata alcuni giorni prima del loro matrimonio; nonostante la delusione e la rabbia che Allyson prova verso il ragazzo, i sentimenti positivi che per lui provava, non sono scemati.
I due sono costretti a vedersi ai pranzi e durante le feste organizzate dalla madre di Allyson, che segretamente, ancora spera in un ritorno di fiamma dei due.
Ma se un giorno Dave si presentasse a casa con un'altra ragazza?
E se Allyson si riscoprisse desiderosa di volerlo riconquistare?
E se ad aiutarla ci fosse un affascinate quanto irritante vicino di casa?
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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-Dobbiamo parlare!

Ecco, questa è la frase che più odio nella vita; quando qualcuno te la dice, o significa che hai fatto un danno o, come in questo caso, che lo stai per fare.

In ogni caso, è sinonimo di sfiga.

L’unica via di scampo? La fuga!

-Ehm, che succede?

Mormoro frastornata.

Abby, con la delicatezza di uno scaricatore di porto, mi trascina in salotto tirandomi dal braccio.

-Questo dovresti dirmelo tu!

Ribatte inviperita.

Si ferma improvvisamente e quasi non le finisco contro, poi si gira ondeggiando la sua criniera corvina e si para di fronte a me con sguardo truce.

Abby, è un piccolo tornado; l’ho soprannominata Attila, dove passa lei, non cresce erba. Naturalmente lei non è a conoscenza di questo suo nomignolo anche perché, se lo fosse, probabilmente non sarei viva per raccontarlo.

Mi osserva; gli occhi neri stretti a fessura, le braccia incrociate, il piede destro proteso verso di me che si muove a ritmo sbattendo sul pavimento chiaro del mio appartamento.

-Allora?!

Mi incita.

Anche nel suo metro e cinquantacinque, Abby non ha nulla da invidiare a qualsiasi comandante militare.

Quando vuole, sa incutere davvero paura.

-Odio tuo fratello, doveva per forza dirti che mi ha vista piangere?

Arcua un sopracciglio.

-A suo modo ti vuole bene e si preoccupa. Comunque, non hai ancora risposto.

Sospiro, abbandonandomi sul divano.

Sono emotivamente esausta.

-Altro che affetto, sapeva che mi avresti tarchiata a dovere! Bastardo!

Sibilo tra i denti.

-Non è nulla tesoro, oggi ho visto Dave, come ogni domenica, con la differenza che a pranzo si è presentato con la sua nuova fiamma! Una ragazzina insulsa che non ha fatto altro che fissarmi tutto il giorno e rivendicare il suo territorio.

Abby annuisce e man mano i suoi lineamenti si fanno più dolci.

Lei conosce i miei sentimenti, forse anche meglio di me.

Quando esponi quello che provi, quando racconti una situazione che ti sta particolarmente a cuore, l’ottica delle cose cambia, gli argomenti passano sotto il filtro delle nostre emozioni.

E’ inevitabile.

Essendo esterna, Abby ha un quadro più obiettivo di ciò che è successo.

Io posso fingere a me stessa sulle motivazioni che mi spingono a comportarmi in un certo modo ma per Abby, sono trasparente.

-Immagino che per te sia stato tremendo! Dimmi come ti sei sentita.

Abby sorride incoraggiante mentre parla.

Afferra una sedia e la trascina vicino al divano, accanto a me.

Aspetto che si sieda prima di iniziare a parlare.

-Ad essere sincera, non lo so. Insomma, ero sotto shock e per tutto il tempo, invece di arrabbiarmi e inveire contro tutti, ho cercato di capire se ancora mi ama o se mi ha davvero rimpiazzata con quel surgelato vivente!

Abby sospira muovendosi sulla sedia per cercare una posizione più comoda.

-Senti, sai perfettamente che a me Dave non piace, giusto?

Annuisco.

Con le mani inizia a giocherellare con qualche ciocca dei suoi capelli; la conosco da abbastanza tempo per capire che la situazione la sta innervosendo.

Abby è una ragazza dal temperamento forte, maniaca del controllo; più di una volta ha cercato di impormi i suoi pensieri per evitare che io potessi soffrire.

-A mio modo di vedere le cose, puoi andare avanti o cercare di riconquistarlo. Io opterei per la prima ma ti conosco abbastanza per sapere che non ci riusciresti, non se prima non ci sbatti la testa contro e ti fai male. Anche se, molto probabilmente, tu preferiresti rimanere inerme, aspettando una sua mossa, nella speranza che lui comprenda di essere stato un idiota e torni da te in ginocchio pregandoti di perdonarlo, giusto?

-Esatto!

-Sbagliato!

Il suo è quasi un urlo.

-Dio, Allyson svegliati! Non funziona così, non è tutto così facile. Ammettiamolo, può anche accadere che un giorno, chissà quale, dopo che ha fatto i porci comodi suoi, lui torni da te invocando il tuo perdono! E tu, fanciulla ingenua, dopo aver sofferto come un cane osservando come per mesi si è sbattuto, scusa il termine, l’ennesimo esemplare di donna dai facili costumi, altresì detta zoccola, te lo riprenda come se nulla fosse. E’ umanamente impossibile! Almeno medita vendetta, decidi tu il come e il quando, non far scegliere sempre lui!

La fisso sorpresa, non tanto per i termini che ha utilizzato, ma per la colorazione che ha assunto il suo viso; è rosso porpora e sul suo collo si sono evidenziate una quantità enorme di vene.

Fa paura!

-Vuoi un bicchiere d’acqua? Ti si deve essere seccata la lingua dopo tutto questo parlare! Ma cavolo, hai preso fiato almeno tra una parola e un’altra?!

-Divertente! Comunque accetto l’acqua volentieri!

Sorrido osservando l’espressione imbronciata di Abby.

-Vado e torno! Intanto Puky farà gli onori di casa, vero cucciolone?

Puky, accovacciato ai piedi del divano, apre gli occhi sentendosi nominare.

Mi piego e gli lascio una carezza leggera sul capo.

-Puky è un padrone di casa migliore di te!

Mormora Abby tra il divertito e il sarcastico.

MI alzo dal divano e vado in cucina a prenderle l’acqua.

-Allora, cosa proponi di fare?!

Urlo per farmi sentire.

Apro l’armadio sopra il lavello e ne estraggo un bicchiere di vetro colorato di verde sulla base.

-Ah, non lo so! Dobbiamo rifletterci su!

Apro il frigorifero e ne esploro il contenuto; è quasi del tutto vuoto, sembra ci sia passato un vichingo a fare razzie! Devo urgentemente andare a fare la spesa.

-Vuoi dell’acqua o preferisci del succo di frutta?

Mormoro con la testa letteralmente spalmata tra le bottiglie.

-Un succo alla pesca se c’è!

-C’è!

Lo afferro e ne verso un po’ nel bicchiere.

-Dicevamo?

Esordisco entrando nuovamente in salotto con il bicchiere di succo di frutta tra le mani.

-Fondamentalmente, niente di utile!

Le porgo il bicchiere e lei ci si fionda come fosse un'oasi in un deserto.

-Secondo te, lui mi ama ancora?

Abby alza gli occhi al cielo esasperata.

-Non lo so ma lo scopriremo. Magari si, infondo penso che non si può dimenticare da un giorno all’altro! Voi dovevate sposarvi, questo comporta una grande responsabilità e un grosso carico di sentimenti da entrambe le parti e i sentimenti non sono facili da estinguersi. Forse ha solo avuto paura.

Penso alle parole che mi sta dicendo la mia amica mentre con le dita giocherello con il labbro inferiore.

-Paura di impegnarsi? Infondo, lo era già! Siamo stati dodici anni insieme.

-Appunto, è sempre stato solo con te, non ha metro di paragone. Lui conosce solo l’amore con te e forse prima di impegnarsi sul serio, ha voluto capire se fosse la cosa giusta da fare.

Inspiro profondamente.

-Poteva farlo prima di chiedermi in moglie.

Abby storce il naso contrariata.

-Non ho mica detto che ha ragione! Si è comunque comportato male tesoro ma almeno non lo ha fatto per nulla, per mancanza d’amore! Gli uomini sono stupidi, dicono di non avere paura di nulla ma quando si tratta di sentimenti, fuggono come tanti cavalli imbizzarriti! Sono come dei grossi elefanti, sembra che nulla possa scalfirli e poi? Basta che passi un topolino e se la danno a gambe!

-Si, forse hai ragione.

Mormoro pensierosa.

-Ora dobbiamo solo capire come potercelo riprendere facendolo soffrire un pochino.

Abby storce le labbra e produce un fastidioso rumore con la bocca.

Sembra una litania.

-E se puntassimo sulla gelosia?

La guardo scettica.

-Non inventerò un fidanzato immaginario se è questo che mi stai suggerendo! Primo, perché si faceva alle elementari, secondo, perché perderei la mia già precaria dignità e terzo, perché si aspetterebbero davvero qualcosa e di fatto non c’è niente!

Abby annuisce pensieroso soppesando le mie parole.

-E se ci fosse davvero un lui?!

Mi fissa entusiasta ignorando palesemente la mia faccia inorridita.

-Non c’è materia prima Abby! E comunque non voglio illudere nessuno, so cosa si prova e non sarò mai così cattiva da farlo provare a qualcuno!

Abby alza teatralmente gli occhi al cielo.

-Non se lui lo sa!

Lo scetticismo sul mio volto si fa più evidente.

-Andiamo, chi mai accetterebbe di sottostare a questa farsa? Un pazzo forse!

-Ehi, ragazze! La porta era aperta così son…. Ehm, perché mi guardate in quel modo?

Ethan ci guarda sorridendo lievemente, il suo sguardo è confuso e una sua mano è completamente immersa tra la sua chioma scura.

Il mio sguardo passa da lui a sua sorella.

-So cosa stai pensando e la risposta è no!

Abby si alza dalla sedia e si avvicina a Ethan indicandolo con le mani.

-Ma guardalo, lui sarebbe perfetto! Dave morirebbe di gelosia e sarebbe tuo! Non puoi farti scappare questa occasione per orgoglio!

-No, no e no!

Mi impunto.

-Andiamo, potrebbe essere la tua ultima possibilità!

Sospiro sconfitta, ha ragione!

-E va bene!

Abby saltella felice per la stanza e la sua ilarità infantile mi fa sorridere.

-Scusate, non vorrei interrompere le vostre allegre chiacchiere, ma potrei sapere cosa sta succedendo?

Abby smette di agitarsi, mi sorride maliziosa e mi fa “ciao” con la mano.

-Ehi, dove vai?!

La seguo fino alla porta.

-Io la mente tu il braccio! Buona fortuna!

Mi fa una linguaccia e sparisce dietro la porta.

-Allora?!

Ethan è dietro di me, non ho il coraggio di girarmi e guardarlo negli occhi.

-Ho bisogno del tuo aiuto.

Strizzo gli occhi e stringo le mani a pugno come se stessi portando un peso enorme.

In realtà è davvero così!

Lui si avvicina, lo percepisco dal mio corpo che si irrigidisce e dai brividi che si formano sulla mia pelle.

-La cosa si fa interessante, dimmi tutto.

Inspiro profondamente e do sfogo ad una serie di parole che vorrei rimangiarmi non appena le sento uscire dalle mie labbra.

-Devi fingerti il mio ragazzo per far ingelosire il mio ex!

Si avvicina ancora e sento il suo respiro sul collo.

-Ed io che ci guadagno?

Mormora roco.

-Qualsiasi cosa, lecita naturalmente e no, non verrò a letto con te!

Si allontana di qualche passo ed io mi sento meno rigida di prima.

Lo sento ridere; la sua risata è bella, spensierata come quella di un bambino e sexy come quella di un uomo.

-Ci sto!

Mi giro verso di lui e lo guardo esterrefatta.

-Davvero?!

Il mio tono è entusiasta

-Aspetta… Davvero?! Cosa vuoi in cambio?!

Da entusiasta si trasforma in sospettoso quando razionalizzo la situazione e la persona che ho davanti.

-Te!

C’era la magagna!

Arcuo un sopracciglio mentre lo fisso indignata.

-Ti ho già detto che non verrò a letto con te!

Sorride sghembo.

-Alla fine di questa esperienza, tu mi avrai conosciuto bene e sarai tu stessa a voler venire a letto con me.

Incrocio le braccia sotto il seno.

-E se questo non dovesse accadere?

-Correrò il rischio.

Si avvicina di nuovo ed io tremo.

-Ma accadrà.

Continua poi.

Sorride strafottente mostrando una schiera di denti bianchi e mi porge la mano destra.

-Patto?

Lo fisso con un ombra di incertezza nello sguardo.

-Patto!

Cedo, stringendogli la mano.

 

Capitolo di passaggio, dal prossimo inizia la vera storia!

Scusate l'eventuale presenza di errori ma non ho avuto tempo di ricontrollare! Un bacione =)

 

  
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