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Autore: CurlyOrFree    09/03/2013    0 recensioni
(Questa é la mia prima ff, spero che vi piaccia, se volete recensite c: )
Samantha ha 17 anni. Lavora. É perdutamente innamorata di un ex compagno di scuola, Jake. Ha smesso di studiare a 16 anni, e ha iniziato a lavorare. Non é un lavoro di cui va fiera. La sua vita viene completamente sconvolta da Niall Horan, un bel ragazzo biondo, sensibile, forse troppo sensibile, a contrasto con la personalità tagliente di Samantha.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un anno dopo l'episodio del libro di Jake, il mio aspetto cambiò. I brufoli scomparvero e il seno iniziò a diventare importante, diventai più alta e magra. Non avevo più parlato con il mio ragazzo ideale. Quindi, lo fece lui. *Flashback* -"Hey Sam" -"Sì? Oh sei tu." Sono abbastanza distaccata? Aiuto. -"Senti, volevo sapere..." Si sta avvicinando. A me. A Samantha Lewis. Cazzo. -"...se io decidessi di venire da te stasera... per un'oretta... a fare del vero sesso... mi faresti uno sconto?" Sbam. Ecco, "sbam" descrive il rumore del mio libro sulla sua faccia. -"Come ti permetti? Figlio di puttana!" Ok, mi stavo scaldando. Mi ha offesa. Uno sconto? Chi si crede di essere? -"Calma Sam, scherzavo, pagherò il prezzo intero..." -"Stai zitto! Cosa pensi, che io sia una prostituta?" Sono diventata brava a parlare di prostitute e troie e puttane senza ridere o arrossire. -"Zitta tu, puttana, che le foto le hanno viste tutti. Quanto prendi?" Di nuovo. Arrossivo di nuovo. E la gente nel corridoio rideva. Mi hanno beccata. Merda. -"Stammi lontano. Non toccarmi. E tutti voi! - gridai indicando le persone vicine - Provate a fare una parola di questo e siete finiti. Da buttare. Vi farò passare la voglia di vivere." Che sto dicendo? Aiuto. Aiutoaiutoaiuto. -"E come?" Una voce si alzò dalla massa di persone. -"Succhiandocelo così forte da strapparcelo?" Risata generale. Un anno fa avrei pianto. Ma non ora. Ero determinata a vincere nella vita. Anche se ero una prostituta di 16 anni. -"Idiota. Non ho intenzione di perdere il mio tempo con voi. Addio." *Fine del flashback*/ Così lasciai la scuola. Anche se ogni tanto Jake mi torna in mente. Era bello. Così bello da star male. Un giorno mi passò accanto, mentre camminavo normalmente per strada. -"Sam?" Fece lui. -"Cazzo." Ecco, questa voce é la mia. -"Hey" la sua voce si fece più sensuale. Quel suono mi fece accaponare la pelle, era bellissimo. Avvicinò la bocca al mio orecchio. '"Mi sei mancata" disse sottovoce, con la voce più dolce che riusciva a fare. -"Dammi il tuo numero" continuò, allungando le mani fino ad arrivare al mio sedere. -"Se capito nella zona dove lavori ti faccio uno squillo. Capito, troia?" Mi irrigidii. Continuava a tastarmi il sedere, sussurrando cose che preferisco non riportare. -"Sei proprio un bastardo, sai?" Dissi. La mia voce era tagliente, non impacciata come quella che avevo a 15 anni. Jake si allontanò. -"Voglio solo vedere cosa sai fare, e voglio farti stare bene per una notte." -"Vuoi farmi stare bene?" La mia voce si fece più fredda. E tagliente. Lui si allontanò ancora. '"Dov'eri quando ero sola? Quando avevo bisogno di qualcuno? Puttaniere. Stammi lontano. Fanculo. Ti amo. Stronzo." -"Hai detto qualcosa di carino, in mezzo a tutti quegli insulti." Poi accennò un sorriso. Dio, amavo quando lo faceva. Rimasi a guardarlo in silenzio. Poi, mi voltai. Iniziai a correre: mi infilai in un vicolo e mi nascosi dietro a un cassonetto. Sentivo i suoi passi dietro di me. -"Ferma! Samantha! Ferma, puttana!" Il mio respiro si fece più veloce mentre sentivo i passi avvicinarsi. -"Oh, eccoti qua. Vieni, dai." Tese la mano verso di me. Che nascondiglio perfetto. Mi ha trovata in 10 secondi. Afferrai la sua mano. Che sbaglio enorme. Mi sbatté al muro. -"Che genio. Nascondersi in un vicolo. Povera Sam, é sempre la solita scema." Mise una mano sul mio seno e strinse leggermente. Poi allungò l'altra mano sul mio sedere, e si aprì un varco tra il tessuto dei pantaloncini e la mia pelle. Cercò di scostarmi le mutandine, e c'era quasi, se non fosse che alzai rapidamente il ginocchio e colpii la "zona sensibile" in mezzo alle gambe. Un grido di dolore. Un'imprecazione. Non vidi più Jake. E iniziai a fumare. Per lo stress? La paura di incontrarlo di nuovo, date le minacce che mi aveva sussurrato all'orecchio? Non lo so. In due mesi, arrivai a fumare 14 sigarette al giorno. Poi, venni salvata. Da un angelo. La parte migliore di tutta la mia vita. Dove sarei, senza di lui? Probabilmente, al cimitero.
  
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