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Autore: ___Harryseyes    09/03/2013    1 recensioni
“Che fine ha fatto Harry?” Sputai quelle parole tutte insieme.
“Sei in pensiero!” Ammiccò.
“Liam, fai poco lo spiritoso e parla!” Lo ripresi.
“Non preoccuparti, non ti ha chiamata perché ha studiato molto in questi giorni. Ed è raro!”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ci staccammo dopo secondi interminabili e scorsi subito sul volto di Liam un sorriso. Abbassai lo sguardo e notai che le nostre mani erano vicine.
Strinsi la sua mano delicatamente e poi lo guardai negli occhi, non sapendo cosa dire. Le parole in quel momento erano l’ultima cosa che avrei voluto usare per esprimere il modo in cui mi sentivo. Ero felice, tanto felice e volevo che quel momento non finisse più.
Mi avvicinai nuovamente a Liam e gli lasciai un bacio delicato sulle labbra calde. Lui sorrise di nuovo e mi strinse di più la mano.
“Non sai da quanto aspettavo questo momento.” Sussurrò nel mio orecchio.
Poi si poggiò con la schiena sul tronco dell’albero e mi invitò a seguirlo. Mi misi con la schiena sul suo petto, così vicina da poter sentire il suo respiro nell’orecchio e il suo cuore che batteva.
Rimanemmo in silenzio per un po’, ascoltando ognuno il respiro dell’altro. Lasciai che lui mi accarezzasse i capelli e lo ascoltai quando iniziò a parlarmi.
“Vorrei che tutto fosse così, sempre.” Sussurrava impercettibilmente. “Quando siamo insieme a casa sto troppo bene. Ogni momento che sto passando con te è perfetto.” Mi rivelò senza esitare.
“Solo con te sto così bene, Liam. Era da tanto che non provavo questa sensazione di felicita, sai.” Cercai di spiegargli come mi sentivo veramente. “Adoro ogni piccola cosa che fai per me. Dalla colazione a tutto questo.” Indicai la tovaglia e la candela che pian piano si era spenta.
La luce debole ci illuminava e permetteva a stento di distinguere le cose. Gli unici rumori che sentivamo erano quelli di qualche macchina che passava, la quiete regnava.
Mi rilassai ancora di più sul petto di Liam e feci in modo che le nostre dita si intrecciassero. Mi girai verso di lui e notai la sua espressione concentrata. Adoravo quando corrugava le sopracciglia.
All’inizio pensavo che potesse essere solo serio, ma adesso lo stavo conoscendo veramente e adoravo ogni singola sfumatura dei suoi comportamenti.
“Che ne dici di andare a casa? Qui inizia a fare un po’ freddo.” Proposi, anche se non avrei mai voluto interrompere quel momento.
“Va bene. Però non finisce qui.” Sussurrò nel mio orecchio.
Mi alzai e porsi la mano a Liam, aiutandolo ad alzarsi. Iniziammo a raccogliere le cose e a mettere tutto nel cestino che aveva portato. Una volta preso tutto chiamammo un taxi e tornammo a casa.
 
Spalancai la porta di casa e cercai con la mano l’interruttore della luce. Il salotto fu subito illuminato ed avanzai nell’appartamento. Liam chiuse la porta ed entrò in cucina. Poggiò il cestino sul tavolo e poi si voltò verso di me.
“Vado a mettere il pigiama.” Lo informai. Volevo essere più comoda, poco mi interessava di apparire bella in quel momento.
Entrai in camera velocemente e presi il pigiama sotto il cuscino del mio letto. Sbottonai la camicetta, tolsi le scarpe e sfilai i pantaloncini stretti che avevo indossato per tutta la sera. Quando il tessuto del pigiama toccò la mia pelle, fui sollevata. Adoravo portare vestiti comodi.
Uscii dalla mia camera e raggiunsi Liam, che nel frattempo si era seduto sul divano.
“Eccomi.” Gli dissi sedendomi di fianco a lui.
“Sei bellissima anche così.” Sussurrò e mi tirò un po’ più verso di se. “Dalla prima volta che ti ho vista mi hanno colpito la tua spensieratezza e il fatto che non te ne fregasse niente degli altri.” Sorrise ricordando, probabilmente, i nostri primi battibecchi. “Ora che ti sto conoscendo, però, ho capito che non sei solo la ragazza dura che cerchi di apparire. Sei anche una persona dolce e non devi aver paura di mostrarlo.”
Rimasi colpita da quella parole, dato che non pensavo che Liam avesse capito così tanto di me. Avevo sempre faticato a capirmi da sola e mi sembrava strano che lui mi conoscesse dopo così poco tempo.
“Con te mi è più facile mostrarmi così. Sei troppo perfetto per essere vero.” Sussurrai al pensiero degli ultimi giorni passati con lui.  Era un ottimo amico e per me si stava rivelando anche qualcosa di più.
“Non sono perfetto.” Mi corresse lui seriamente.
In quel momento mi girai e lo guardai negli occhi con aria di sfida. “E invece si” Esclamai proprio sulle sue labbra e poi gli strappai un altro bacio.
Lui parve sorpreso di quel mio gesto, ma ricambiò il gesto senza esitare. Avevo i brividi al solo contatto con le sue labbra, non riuscivo più ad allontanarmi.
“Che ne dici di riposare?” Mi disse lui non appena mi fui allontanata.
Annuii, mi alzai e gli testi la mia mano. Lui la strinse, facendo intrecciare le nostre dita e mi guidò fino alla sua camera.
Entrammo nella camera completamente buia. Mi sedetti sul letto e aspettai che Liam accendesse la luce. Accese solo lampada vicino al suo comodino e, in un attimo, la stanza fu appena illuminata.
Tirai in basso le coperte e mi riparai dal freddo, tirandole fin sopra al mio collo. Poi aspettai che Liam si sdraiasse di fianco a me e quando fu vicino lo strinsi in un abbraccio.
Non ci misi molto ad addormentarmi in quella stretta calda e delicata.
 
La mattina seguente fui svegliata dalla luce che entrava attraverso le tende. Aprii lentamente gli occhi e fui felicemente sorpresa, quando trovai di fronte a me il volto di Liam rilassato.
Non volevo svegliarlo, così rimasi ferma per un po’ a fissarlo. Le sue braccia erano intorno alla mia schiena, ma non la stringevano, erano completamente rilassate e io mi sentivo al sicuro.
Mi rimisi con la testa sul cuscino e restai a guardare Liam per un altro po’. Fin quando lui non aprì gli occhi.
“Giorno.” Gli dissi più sorridente che mai.
“Da quanto mi guardavi?” Corrugò le sopracciglia in attesa di una risposta.
“Un po’.” Dissi vaga, per non fargli capire che lo stavo osservando da tempo.
Lui si sporse un po’ più verso di me e mi lasciò un bacio sulle labbra. Era sempre così delicato e dolce. Come avevo fatto a non accorgermene?
“Andiamo a preparare la colazione?” Mi propose alzandosi. Poi mi porse la sua mano, l’afferrai ed entrammo in cucina.
 
Stavo sorseggiando il mio caffè quando Liam assunse un’espressione strana.
“Che c’è?” Chiesi preoccupata.
“Dovrei studiare.” Mi disse lui. “Studiamo stamattina?”
“Va bene.” Dissi finendo di bere la mia tazza di caffè.
Poi misi apposto la cucina e presi i libri, senza neanche cambiarmi.
Poggiai i miei libri sul tavolo e aspettai che anche Liam facesse lo stesso. Ci sedemmo e, in un silenzio di tomba, iniziammo a leggere e sottolineare. Sapevo che se avessi spiccicato parola Liam mi avrebbe uccisa, quando studiava non voleva essere disturbato.
Ad un certo punto la sua mano si avvicinò al mio viso e mi spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.  Mi girai lentamente e lo guardai interrogativa.
“Quando sei concentrata sei bella.” Disse con nonchalance e mi fece ridere.
“Non è vero.” Risi, mentre lui continuava a guardarmi serio.
“Sei più bella perché non parli.” Mi fece la linguaccia e io senza neanche pensarci mi alzai e iniziai a tirargli schiaffi sulle braccia.
Lui iniziò a ridere. “Ridi eh?” Chiesi continuando, ma per quanto insistessi non riuscivo a colpirlo forte.
“Mi prendi ancora in giro?” Gli dissi con tono minaccioso.
“Se non la smetto cosa fai?”
Ci pensai su un attimo, ma non sapendo cosa rispondere ricominciai a tirare schiaffi, a caso. Ad un certo punto Liam reagì ed iniziò a farmi il solletico sui fianchi: il mio punto debole.
Iniziai a correre, ma lui continuava a seguirmi. “Basta!” Urlai disperata.
Lui si fermò e poi mi abbracciò da dietro. “Va bene” Sussurrò nel mio orecchio e mi lasciò un bacio sulla guancia.
Io mi girai e lo guardai negli occhi sorridendo. “Da quanto siamo così dolci?”
“Da ora.” Rispose lui serio, ritornando ad abbracciarmi.
“Dobbiamo studiare.” Mi maledissi subito per aver interrotto quel momento bellissimo.
“Solo ad una condizione.” Mi disse lui con aria minacciosa.
Gli feci cenno di continuare, cercando di trattenere le mie risate. Liam non sapeva essere per niente minaccioso, faceva sempre tenerezza.
“Mi devi concedere un secondo appuntamento.” Sentenziò puntando il dito contro me.
“Pensavo di peggio.” Scherzai io, per poi ricominciare a scappare per l’appartamento.

  
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