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Autore: Tripudium tantum    09/03/2013    5 recensioni
All’inizio Elysabeth provò ad ignorarlo, ma quando stava vicino a lui le batteva forte il cuore, le tremavano le gambe, sentiva il respiro affannato. Quelle sensazioni voleva che cessassero.
- Senti- cominciò – non capisco perché ci tieni tanto a farmi entrare nella tua vita, ma io non voglio che tu entri nella mia.-
Quelle parole erano lame affilate. Qualcosa si ruppe in lui.
Elysabeth si allontanava, sia fisicamente che emotivamente. Si sentiva distrutto, debole, afflitto, sconfitto.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata come tante; nulla di speciale a parte il raro bel tempo londinese. Aprì prima l’occhio destro, poi quello sinistro. Si stupì del sole che puntava sui suoi occhi, ma la sua faccia rimaneva impassibile, come sempre. Con uno sforzo sovraumano tirò giù le coperte che la ricoprivano fino a poco fa, prese le ciabatte e si chiuse in bagno. Erano le otto, come al solito sarebbe entrata alla seconda, o alle terza ora. Si lavò i denti, la faccia e si guardò un attimo. IL suo viso era spento, senza alcun accenno alla felicità; ma le andava bene così. Si vestì con dei jeans e una felpa, uscendo dal bagno. Prese il suo zainetto e lo mise in spalla malamente, prima di avviarsi verso l’edificio che lei chiamava “cella di contenimento”.
- Buongiorno!- la salutò una voce maschile.
Elysabeth provò ad accelerare il passo, ma Harry la raggiunse.
- Che cosa vuoi?- chiese acida.
Lui scrollò le spalle.
- Esserti vicino.- rispose semplicemente.
Harry si morse il labbro. Voleva solo quello sul serio.
Elysabeth provava sempre ad allontanarsi, ma lui la raggiungeva. Arrivarono a scuola e, dato che erano in classi diverse per fortuna della ragazza si separarono.
Harry pensava a lei continuamente. I suoi boccoli color rosso fuoco, Il suo tono acido, i suoi occhi azzurri…
Era un tormentone. Lui sapeva benissimo cosa stava provando in quel momento, e voleva solo starle vicino.
Quattro strazianti ore di lezioni passarono velocemente, mentre Harry incideva una “E” sul banco. Prese in fretta e furia lo zaino e si catapultò fuori dalla scuola. Appena uscito notò che diluviava, così cerco di trovare in fretta Elysabeth con lo sguardo.
La trovò che andava con passo lento verso la sua abitazione. La raggiunse con un sorriso stampato in viso.
All’inizio Elysabeth provò ad ignorarlo, ma quando stava vicino a lui le batteva forte il cuore, le tremavano le gambe, sentiva il respiro affannato. Quelle sensazioni voleva che cessassero.
- Senti- cominciò – non capisco perché ci tieni tanto a farmi entrare nella tua vita, ma io non voglio che tu entri nella mia.-
Quelle parole erano lame affilate. Qualcosa si ruppe in lui.
Elysabeth si allontanava, sia fisicamente che emotivamente. Si sentiva distrutto, debole, afflitto, sconfitto. La pioggia continuava e sembrava incessante.  L’acqua continuava a bagnargli il volto, ma quello era il suo ultimo problema.

La ragazza continuava a camminare verso casa, con il cuore gonfio di rimorso. Cercava di auto convincersi di aver fatto la cosa giusta, ma si sentiva male.
Tirò fuori dalle tasche le chiavi di casa sua, aprendo ed entrando in essa.
Accese la luce e notò un bouquet di rose sul tavolino di fronte alla tv. Posò le chiavi sul davanzale e si avvicinò al bouquet.
- Ma cosa…?- balbettò confusa.
Sfiorò le rose, quasi per accertarsi che non fosse un miraggio. Ritrasse la mano in un gesto delicato, prima di afferrare con altrettanta delicatezza un biglietto attaccato alle rose.
- Lily…- cominciò a leggere – tu sai quanto in questi anni ti sono stato vicino, senza chiedere niente in cambio; solo un tuo sorriso del quale sapevo di essere io la ragione… ma non è mai successo.- le scappò un sorrisetto – voglio solo renderti felice come nessuno ha mai fatto. Non mi interessa se continui ad allontanarmi con la tua acidità, non ti libererai di me tanto facilmente. Guarda fuori…-.
Lesse l’ultima frase con confusione, ma si affacciò lo stesso alla finestra. Sulla panchina davanti a casa sua c’era una testa riccia sotto la pioggia.
Non ci pensò un attimo e si precipitò fuori.
- Harry!- urlò.
Il ragazzo dagli occhi verdi si voltò, e un sorriso amaro si fece spazio sul suo viso.
- Perché, Harry?- chiese mentre i capelli si incollavano al suo viso per via della pioggia.
Si alzò dalla panchina e si mise proprio di fronte a lei. Solo allora notò quanto veramente lui era più alto di Elysabeth.
- Perché ci tengo a te.- sospirò cercando di trattenersi dal baciarla.
Elysabeth sorrise da un lato e si gettò fra le sue braccia. A Harry servì una manciata di secondi per capire che tutto quello era reale. La strinse prima con insicurezza, poi con affetto. La ragazza ci mise tutto l’affetto che provava per Harry e, che in questi ultimi anni non aveva mai dimostrato, nonostante ci fosse.
- Harry…- sussurrò.
- Mmh?-
- Scusa se in questi ultimi anni non ti ho dimostrato l’affetto che meritavi. Lo capirei se vorresti lasciarmi sola.- disse guardandolo negli occhi – come tutti gli altri…- aggiunse sottovoce abbassando la testa.
- Ti voglio bene Elysabeth- sputò fuori.
Il suo petto si alleviò. Era bello essersi tolto quel peso, nonostante non fosse esattamente tutta la verità.
Elysabeth perse il controllo del suo corpo e per una volta fece un gesto senza pensare, ma che avrebbe segnato il destino di entrambi. SI alzò in punta di piedi e poggiò velocemente ma delicatamente le sue labbra con quelle di Harry.
Era scioccato. Pensò che sicuramente fosse uno stupido sogno proiettato dal suo subconscio. Si maledì, ma si disse “finché l’illusione c’è, almeno me la godo”, e così fece. CI mise tutto l’amore che provava per lei in quel bacio, come se per lui fosse reale.
Appena Elysabeth si staccò, sgranò gli occhi mettendosi le mano nei capelli.
- O mio dio- si disse. – cosa ho fatto?!-
Cominciò a farsi mille domande su come quel piccolo gesto avrebbe potuto rovinare la sua prima vera amicizia con Harry.
- El…- cominciò Harry.
- No!- urlò – a-adesso tu…ti allontanerai come hanno fatto tutti gli altri!- urlò.
Si accarezzò l’avambraccio abbassando la testa e pronunciando un debole “e io non voglio…”.
Sul viso di Harry comparvero due fossette accompagnate da un sorriso splendido.
Il ragazzo con le fossette poggiò le sue grandi mani sugli avambracci di El, e le lasciò un bacio a fior di labbra, cercando di farle capire che lei provava la stessa cosa.
- Quindi…- mormorò lei.
- Fin dal primo momento in cui mi hai urlato “scansati tipo!”- la imitò.
Per la prima volta, Elysabeth, mostrò un sorriso sincero, che, solo ad una persona aveva mostrato prima.
Harry allargò le braccia, come per chiedere il permesso di un abbraccio. El acconsentì e si butto di nuovo tra quelle braccia che la facevano sentire tanto protetta e al sicuro.
- Elysabeth- la richiamò – ricorda: sei un angelo a cui non hanno voluto dare le ali, perché avevano paura volassi via.-











Bounjour!!!
Sono qui, sono qui! Niente applausi per favore! Mi rovinate i timpani!!!
Nah, scherzo! Ciau a tutte, ed eccomi tornata a rompervi le palle! Scusate! Ma mi piace scrivere :P, anyway, questa One-shot me l'hanno paticamente forzata a scrivere mia sorella e mia cugina, che mi hanno lasciato in astinenza di giuanduiotti se non scrivevo qualcosa çwç e suoi gianduiotti IO NON SCHERZO! Comunque sia spero vi sia piaciuta e che vi abbia strappato almeno un "Ow <3". Mi sono davver impegnata e ripeto, spero via sia piaciuta!
P.s avete visto su "aggiungere storie" "storie originali "NON INTRODURRE STORIE SULLA BAND ONE DIRECTION" AHAHAHAHAHHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAH SIAMO TREMENDE AHAHHAHAHAHAHAHAH C:


   
 
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