Fanfic su artisti musicali > Green Day
Segui la storia  |       
Autore: ehibike    10/03/2013    0 recensioni
"Lei, lei urla in silenzio, una rabbia silenzosa sta penetrando nella sua mente. Aspettando un segno per rompere il silenzio."
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: Cross-over, Lime, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2. fucking insecurity.


Stavo cantando “Wake Me Up When September Ends” dei Green Day, non dico di essere una malata di quel gruppo, ma comunque sono grandi. Proprio cantando quella canzone mi chiedevo come avesse fatto Billie Joe senza il padre, non me lo so spiegare. Io senza mio padre sarei palesemente morta e sepolta.
Mentre facevo questi trip mentali mi risvegliano delle parole molto familiari dicendo “HEY OH, LET’S GO!” e dopo circa tre minuti capii che era la suoneria del mio cellulare, era Sadie.
-Hey Sadie!- esclamai tutta contenta.
-Ciao Hayl, pronta per stasera?-
-Certo! Perché?- si, quella serata me la sarei vissuta e stravissuta, cazzo.
-No così, mi raccomando ti passo a prendere alle 9 e mezza, ti voglio PERFETTA, come sempre amore.-
-Certo bellezza, ai tuoi ordini!- la dolcezza di quella ragazza era insuperabile.
-Allora a stasera, un bacio!-
Devo ammetterlo, sono eccitata come una ragazzina di 12 anni che vede il suo idolo. Che scena patetica.
Ma forse a lasciarmi più serena non è tanto l’idea della festa ma la mia migliore amica, Sadie.
Amo il rapporto che c’è fra noi, non c’è imbarazzo, bugie, niente di niente. C’è solo quel sentimento che, se è vero, non ti tradirà mai. L’amicizia.
Credo di aver già accennato che come veri amici ho soltanto lei, e lei come me. Oltre ad essere bella, Sadie riesce non so come a farmi sempre salire su di morale. Non voglio neanche contarle tutte quelle volte che mi sono ritrovata a odiare me stessa rinchiusa in un bagno o scappata di casa, e lei c’era sempre. La conosco da quando avevo 3 anni, eravamo all’asilo insieme.
Lei è l’unica cosa che mi mette un sorriso ricordando la mia infanzia, non che io abbia passato un’infanzia infernale eh.
In realtà neanche mi chiedo come fa a sopportarmi se neanche io stessa mi sopporto.
Passando a questa serata, sinceramente non ho voglia di starmene un secolo a scegliere vestiti quindi sarò più semplice possibile.
Penso che metterò dei semplici pantaloni attillati neri, una maglietta rossa dei Ramones e le converse bianche.
Arrivate le 9 e mezza, Sadie arrivò puntualissima come sempre, ero appena uscita da casa per andarle incontro quando:
-HAYLEYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY!- Mi guardava come fossi stata una barbona a Beverly Hills.
-Cazzo Sadie! Che succede?-
-Ma come cazzo ti sei conciata?- Non mi sembro affatto una troia, anzi, non capisco proprio cosa intende.
-Perché? Devo vestirmi come quelle fottute Barbie che ci circondano a scuola? Oh no, ti prego dimmi che non ti hanno inghiottito anche a te!-
-Imbecille, non intendevo questo. Cazzo Hayl, ma lo sai che stiamo andando a una festa o no?- Ma che mi ha preso per un handicappata? Certo che lo sapevo, Cristo santo!
-Ma certo che lo so! Lo sai benissimo che io mi vesto così, quei cazzo di tacchi neri alti dodici metri che mi fanno sembrare un dinosauro non me li metto.-
Senza speranze, Sadie lasciò perdere questa storia sospirando e ci avviammo a casa di un certo..oddio..non mi ricordo il nome cazzo. Vabbè, di un certo tizio.
Mentre andavamo ne approfittai per riprendere il discorso.
-Sadie, comunque tu non sei vestita da meno, eh!- era vero cazzo, aveva dei semplici leggins neri con degli shorts anch’essi neri e una maglietta di pelle aderente, forse quella se la poteva risparmiare.
-Ma cosa vuoi! Almeno io sono femminile!- Ok forse aveva ragione, forse.
-Vabbè lasciamo stare, da chi stiamo andando?-
-HAYLEY! TU MI LASCI SEMPRE SENZA PAROLE! Stiamo andando da Joey Armstrong, cazzo dovresti saperlo!- Ma che cazzo ne sapevo io, se nessuno me lo diceva oh!
-Ma dirmelo prima no eh Sadie?-
Sadie mugugnò qualcosa di incomprensibile e finalmente arrivammo in questa famigerata casa.
La casa non era enorme, era come tutte le altre e rimasi anche perplessa perché diciamolo, con tutti i soldi che ha Billie Joe, il padre di Joey, potrebbe comprare intera New York! Invece no, era una casa come tutte le altre ma aveva qualcosa di speciale, era abbastanza disordinata, o forse ero io che la vedevo così essendoci una festa. Era piena di scaffali brulicanti di libri, vinili e CD. Cazzo. Quella casa era il paradiso.
E come se fossero state nascoste volontariamente, in un angolo dietro a un tavolino c’erano due chitarre un po’ sfasciate.
Quella stronza di Sadie mi aveva lasciata da sola in piedi come una cretina, altro che la dolcezza fatta in persona, vaffanculo.
Quanto la invidio, perché riesce sempre a fare amicizia con tutti senza problemi? Perché io sono sempre quella che ci rimette? Sono sempre stata la più silenziosa, goffa e impacciata fra me e lei.
E ora ero lì da sola come una cogliona a guardare tutto quello che avevo intorno. Gente che vomitava, gente che si buttava a terra, gente che ballava, gente che cantava, gente che ci provava con tutti.
E io lì, da sola.
A un certo punto sentii una mano da dietro le spalle, mi voltai e mi ritrovai davanti un ragazzo molto più alto di me, abbronzato,  con i capelli biondi tinti con la ricrescita nera e…con un sorriso che faceva sciogliere tutto il Polo Nord.
-Hey, che ci fai in piedi tutta sola?- chiese con aria interrogativa.
Ecco. Già una figura di merda, wow.
-E-emm..la mia migliore amica è andata in quel mucchio di gente..- indicai una massa di gente che pogava, flirtava ecc..
-Ah, comunque io sono Joey!- sfoggiò un sorriso a 32 denti, wow.
-Piacere Hayley..- fottuta insicurezza del cazzo.
Joey vedendo la mia insicurezza decise di portarmi al piano di sopra per stare un po’ più tranquilli e mi offrì una birra che accettai molto volentieri.
Era caduto un silenzio mooolto imbarazzante e lui non la finiva più di fissarmi mentre io fissavo le mie fantastiche Converse, maledetto.
-Ehi..- disse -c’è qualcosa che non va?-
Ecco un’altra figura di merda. Quanto mi odio.
-Ehm no no! Solo che mi ero trovata da sola così sai, non conosco nessuno qui..- e neanche mio ero accorta che ero arrossita di brutto.

-Oh ma non ti preoccupare! Neanche io conosco tutta quella gente lì!- sfoggiò uno dei suoi sorrisi, cazzo.

Comunque, ci mettemmo a parlare, parlammo di musica, l’unico argomento di cui riuscivo a parlare.
A quanto pare Joey era un batterista e aveva i miei stessi gusti musicali, oddio era fantastico.
Andammo avanti a parlare ma anche con le birre, andò a finire che eravamo tutti e due ubriachi, quando io per sbaglio eh, vomitai sulle sue scarpe.
Lo sentii bestemmiare e una cosa del genere e mi portò in bagno, vomitai l’anima.
Forse ne avevo bisogno, avevo bisogno di liberarmi da quel qualcosa che mi lasciava sveglia ogni notte, che mi faceva sentire una merda, un essere inutile, così mi diceva mia madre.
Oh, avrei una voglia pazzesca di dirle “VAFFANCULO, NON SEI DEGNA DI ESSERE MADRE, SEI TU LA MERDA NON IO!” ma non ero tipa da fare scenate del genere.
Io semplicemente me ne restavo lì e mi chiudevo nella mia stanza scaricando tutta la mia ira a quella povera chitarra, una fender, me l’aveva regalata mio padre, diceva che avevo un potenziale già all’età di 4 anni, da quel momento solo e soltanto lui riuscì a capirmi. L’avevo chiamata proprio come lui, Adam.




*spazio dell'idiota/autrice*
ok, si da il caso che è la mia prima ff e sono patetica, lo so. lol
abbiate pietà di me e lasciate una recensione pls çç
byee.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: ehibike