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Autore: _YouFoundMe    10/03/2013    2 recensioni
Mentre mi cambio, un rumore mi distrae. Sento la porta cigolare e subito il cuore incomincia a battermi a mille. Finisco di indossare i Jeans convincendomi che quel rumore che ho sentito non sia altro che la mia immaginazione. Sto per infilarmi la maglietta quando una voce rauca fa eco nella stanza.
«O.MIO.DIO» mi giro di scatto verso la porta e il mio sguardo cade su un bellissimo ragazzo che indossa solo dei boxer neri. Immediatamente arrossisco e cerco di infilarmi la maglietta.
«S-scusami i-io… Non volevo, cioè pensavo che non ci fosse n-nessuno. Io…» balbetta senza togliere lo sguardo dal mio seno. “Cos’è, vuoi anche i pop-corn?” penso, ma l’unica cosa che riesco a fare è urlagli contro.
«O dio! Esci fuori brutto maniaco!» Cerco di spingerlo via mentre lui se la ride divertito. Con un colpo secco lo butto fuori dalla stanza sbattendogli la porta in faccia. Prendo un respiro per poi riprendere a cambiarmi. Ripenso a quello che è successo e subito mi do della stupida quando mi ricordo del ragazzo. “E’ il ragazzo della partita di calcio, delle foto e dei corridoi e… o mio dio, mi ha quasi visto nuda!"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lost And Insecure, You Found me.


Capitolo Uno

«Dai, non ti preoccupare! Ti troverai bene!» mi consola Andrew mentre siamo in macchina, diretti alla Trinity School. Faccio una smorfia sentendo l’ansia salire sempre di più.
Dio mio, perché tutto d’un tratto sono così insicura e voglio tornare a casa?
Stupida Ansia!
«Cos’è, il gatto ti ha mangiato la lingua?» mi chiede Andrew sorridendomi e dandomi una pacca sulla spalla. Faccio cenno di no con la testa per poi sbuffare.
«E’ che… cavolo, sono agitata! E se non dovessi trovare degli amici? Come farò senza di te?» chiedo disperata ad Andrew.
Ah, l’agitazione!
Vedo Andrew sospirare, poi, dopo qualche secondo riprende a parlare.
«Te la caverai con o senza di me. Sono sicuro che troverai degli amici. Guardati: sei bella, simpatica e anche divertente! Chi non ti vorrebbe come amica?» lo interrompo prima che possa aggiungere altro. «Hai dimenticato timida! Lo sai che non riesco a rapportarmi con le persone…» Porto lo sguardo sulla strada notando che, ormai, siamo arrivati. Il cuore incomincia a battermi forte e l’ansia ad aumentare sempre di più. Nel frattempo, mio fratello parcheggia l’auto, ma non accenna a voler scendere. Prende un respiro profondo, come a voler incominciare un discorso importante, poi, incomincia a parlare.
«Ed eccoci qui, siamo arrivati!» annuncia con una strana smorfia. Annuisco abbassando lo sguardo. Appena sento le sue parole, subito capisco che, ormai, è arrivato anche il momento di salutarci. Faccio un grande sorriso cercando di trattenere le lacrime.
Odio dover stare lontana da mio fratello, ma soprattutto odio essere così fottutamente emotiva.
«Già… Eccoci qui!» sussurro, facendo un finto sorriso.
«Poichè non ci sono i nostri genitori, penso che tocchi a me farti le raccomandazioni» mi dice Andrew, dopo qualche secondo di silenzio, facendomi girare verso di lui.
«Prima di tutto: non metterti maglie troppo scollate e niente minigonne. Non voglio che le persone pensino che mia sorella sia una troia! Poi copriti ed evita di ammalarti! Ma cosa più importante: non voglio ancora diventare zio, quindi usa le precauzioni!» appena sento le sue parole arrossisco e abbasso lo sguardo sentendo l’imbarazzo alle stelle, sperando che cambi discorso.
Ma che cavolo di fratello ho?!
Andrew nota il mio cambio di umore e così, dolcemente, mi sorride.
«Mi mancherai, scricciola!» mi dice per poi portare gli occhi in alto. Alzo lo sguardo osservandolo. Non ricambia il mio stesso gesto e so che, anche lui, in questo momento sta lottando per trattenere le lacrime.
«Mi mancherai davvero tanto, Lee…» sussurra di nuovo e questa volta i suoi occhi incontrano i miei.
«Andrew stai piangendo?» gli domando, con un tono scherzoso, cercando di sdrammatizzare la situazione. «Io? Piangere? Oh no… Mi è solo… caduto il sale negli occhi, si!» mi risponde tirando su con il naso.
«Il sale negli occhi? Ma che…?» rispondo perplessa. Non riesco ad aggiungere altro che subito le braccia di Andrew mi afferrano in un grande abbraccio.
«Stai zitta e fatti abbracciare!» mi risponde stringendomi sempre di più al suo petto.
«Sai Andrew? Anche se sei un fratello strano e rompipalle, credo che mi mancherai anche tu…» gli sussurro in un orecchio arrossendo. Dopo qualche secondo passato così, abbracciati, ci stacchiamo e scendiamo dall’auto in silenzio. Mi aiuta a scaricare le valige e senza aspettare nient’altro ci dirigiamo verso la segreteria per compilare alcuni moduli.

Dopo aver fatto tutto, restiamo qualche secondo in silenzio a guardarci. Si è avvicinato il momento dell’arrivederci. Non voglio allontanarmi dall’unica persona che, in questi due ultimi anni, mi ha cresciuta e che mi è stata accanto.
Non voglio lasciare una delle poche persone rimaste dopo a morte dei miei genitori.
«Su, andiamo! La Trinity School ti sta aspettando!» mi dice sorridendo e tirando di nuovo su con il naso. Subito dopo, mi accoglie in un caloroso abbraccio. Sento gli occhi iniziare a pizzicare e diventare lucidi. Cerco di scacciare via le lacrime inutilmente. Andrew sente i miei singhiozzi e subito mi stringe più forte a se. «Ehi, stai tranquilla! C’è anche Niall qui, lo sai! Non sei sola!» mi sorride serenamente .
«Non è quello il problema… Non voglio allontanarmi da te!» rispondo piangendo ancora. Sento Andrew accarezzarmi la schiena, poi, mi porta alcune ciocche di capelli dietro l’orecchio. «Oh che cosa dolce! Mia sorella mi ama così tanto da non volermi lasciare!» mi sussurra e, dalla sua voce, posso capire che sta cercando di alleggerire la situazione. «Stai zitto, stupido!» lo riprendo per poi scoppiare a ridere insieme a lui. Restiamo alcuni secondi a scherzare, poi, Andrew ritorna di nuovo serio.
«Devo andare…» mi sussurra afferrandomi per mano. Annuisco, rattristendomi di colpo.
«Lo so…» gli sussurro abbassando lo sguardo.
«Dai, non fare così! Ci sentiremo tutti i giorni, te lo prometto!» Mi dice sorridendo. Annuisco per poi abbracciarlo di nuovo.
«Su, vai! Prima che scoppi di nuovo a piangere! Mi raccomando guida piano e salutami David!» gli dico riferendomi al suo ragazzo
Dopo un ultimo lungo abbraccio osservo la sua immagine sparire verso l’uscita, poi, silenziosamente mi giro verso il corridoio che porta alla mia stanza. Mi asciugo la faccia con un fazzoletto e mi dirigo verso la 202.
Sono incerta se bussare o no, ma non faccio in tempo a pensare che subito si spalanca la porta. Mi ritrovo di fronte due piccoli occhi azzurri che mi scrutano attentamente. La figura che ho davanti è slanciata, poco più alta di me e ciò che mi colpisce di più del suo aspetto sono i suoi capelli tinti di un rosa chiaro.
Indossa dei jeans chiari e strappati leggermente, con una maglia a maniche corte dei Ramones. Dopo esserci studiate a vicenda, mi rivolge un bellissimo sorriso che ricambio gentilmente.
«Oh mio Dio! Sei la mia compagna di stanza, vero?!» mi chiede euforica, urlando con la sua vocina stridula. Annuisco sorridente per poi essere travolta da un caloroso abbraccio di cui rimando sorpresa. Poco dopo si stacca dall’abbraccio per poi guardarmi sorridendo.
«Oddio, scusa! E’ che…si! Non vedevo l’ora che arrivassi!» saltella contenta applaudendo come una bambina. Mi scappa una piccola risata a guardarla.
«Tranquilla» le sorrido «Comunque io sono Lee!» le porgo a mano che subito si affretta a stringere. «Piacere, April!» E mentre ci presentiamo mi fa entrare e mi accomodo sull’unico letto rimasto libero.
«Oh scusa, mi sono appropriata del primo letto che ho visto! Puoi prenderlo tu se vuoi, questo!»
«Oh, non cambia niente! Va benissimo questo, tranquilla!» mi affretto a tranquillizzarla. Inizio a sistemare i miei vestiti mentre nel frattempo scambio qualche parola con April.
«Ehi, Io avrei un po’ di fame! Ti va di andare in mensa per pranzo? Ormai è mezzogiorno!» mi propone Apri dopo un po’. «Certo, anch’io ho un po’ di fame!» dico massaggiandomi la pancia. Ci incamminiamo verso la mensa quando la vibrazione del mio cellulare mi distrae dalla chiaccherata con April. Non ho idea di chi possa essere, così, tiro subito il cellulare dalla tasca posteriore dei miei pantaloni. Noto il display e il numero che mi sta chiamando, è del tutto sconosciuto alla mia rubrica, ma rispondo lo stesso. « Ehi cugina! Dove sei che ti raggiungo?» squilla una voce dall’altra parte del telefono. «Niall! Sto andando in mensa… Non ci posso credere che ci rivedremo dopo due anni! Non sai quanto mi sei mancato!» rispondo euforica a mio cugino.
«Nemmeno io! Non so se nemmeno se riuscirò a riconoscerti!» mi risponde divertito, facendo una piccola risata.
«Non sono cambiata molto, Niall!» dico sicura.
«Questo te lo dirò io, ci vediamo in mensa!» non faccio in tempo a rispondere che ha già riattaccato. Rimetto il cellulare in tasca e subito mi dirigo insieme ad April  verso alla mensa. Arrivate, prendiamo un vassoio con un hamburger e ci dirigiamo verso il primo tavolo libero. Sono abbastanza nervosa, è da tanto tempo che non vedo Niall e ho paura di non riconoscerlo. Cerco di non pensarci e concentro sul mio panino. Sto per dare il primo morso quando sento qualcuno gridare poco più lontano da me. «Lee! Ti ho trovata, finalmente!» il cuore batte forte. Rimango con il panino a mezz’aria e alzo lo sguardo in cerca di mio cugino. Non mi ci vuole molto per riconoscerlo: riconoscerei i suoi occhi azzurri tra mille. Noto che si è tagliato i capelli e che ha uno strano ciuffo all’insù. Se li tinge ancora di biondo, nonostante sia bellissimo anche moro. Porta i pantaloni a vita bassa, come faceva anche due anni fa, con una felpa grigia. Lascio il panino nel piatto, o meglio, lo lascio cadere poco delicatamente e subito corro in contro a Niall saltandogli addosso.
«Niall!» esclamo mentre mi stringe in un forte abbraccio.
«Dio se sei cambiata, Lee!» mi risponde lui senza staccarsi.
«Anche tu!» dico, senza riuscire ad aggiungere altro. Si stacca e mi guarda attentamente.
«No, non sei per niente cambiata!» mi prende in giro, riferendosi alle mie parole.
«Io non mi trovo cambiata!» ribatto.
«Sei irriconoscibile! Sei ancora più bella di quanto ricordassi!» arrossisco al suo complimento. Dopo qualche istante ci sediamo vicini. Subito, mi ricordo di April che, in tutto quel tempo, è rimasta a osservare la scena in silenzio con un sopracciglio alzato.
Li presento per poi tornare a parlare con entrambi.
«E Andrew? Come sta?» mi chiede Niall, quando dopo mezz’ora siamo ancora riuniti a parlare.
«Oh, sta bene!» dico con un velo di tristezza.
«E ha trovato l’amore?» mi domanda con un velo d’ironia.
«Oh si! Si chiama David, è davvero molto carino!» affermo.
April inizia a tossire strozzandosi con un pezzo di hamburger. «E’ gay!» dico ridendo e dandole delle pacche sulla schiena.  Niall le porge un bicchiere d’acqua che April accetta volentieri. «Che figata! Oddio, com’è avere un fratello gay?» chiede euforica.
«Niente di che… a parte il gusto in comune per il sesso maschile!» dico ridendo.
«Me lo farai conoscere, vero?»
Vuole conoscerlo sul serio? O mio dio!
«Certo!» esclamo sorpresa.
«A te, Lee? Sei fidanzata anche te?» alla domanda di Niall arrossisco e abbasso lo sguardo in imbarazzo.
«No!» dico in un sussurro, quasi a non voler farmi sentire.
«E quanti ne hai avuti in questi anni?» continua lui, provocandomi.
«Nessuno» ripeto a bassa voce.
Una cosa che Niall non sa è che dopo la morte dei miei genitori, mi sono chiusa molto in me stessa, ma soprattutto con il mondo intero.
«Oh… Ci sono tanti ragazzi carini in questa scuola! Vedrai, farai conquiste!» esclama sorridente. Lo rassicuro con un sorriso timido che ricambia gentilmente.
«Avete già visitato la scuola?» Niall interrompe il silenzio che si è creato.
«Non ancora!» rispondiamo io e April all’unisono.
«Bene: oggi sarò la vostra guida!» esclama tutto contento. Finito di mangiare, Niall coi fa visitare la scuola. Per primo, visitiamo i laboratori di chimica e fisica, le materie che odio di più. Poi, infine,  anche il laboratorio di fotografia. Rimango in silenzio a osservare ogni minimo particolare di ogni foto. Amo la fotografia. Non so di preciso perché, ma è come se fosse una parte di me. Amo immortalare ogni singolo momento con una macchinetta fotografica. Mi rende felice, ma soprattutto mi fa sentire libera.
A malincuore, però, poco dopo lasciamo il laboratorio di fotografia per visitare le altre aule. Mi risveglio dai miei pensieri quando ci ritroviamo davanti un grande campo da calcio.
«Ragazze!» ci richiama Niall «Domani gioco con la mia squadra! E’ la prima partita dell’anno ed è molto importante per noi! Vi va di venire a vederci?» chiede speranzoso, facendo gli occhi da cucciolo. «A me va bene!» risponde tutta contenta April.
«Anche per me!» rispondo poco dopo anch’io.
Niall fa un grande sorriso per poi esultare con un grande «Perfetto!».
Restiamo quasi un oretta insieme a scherzare e a visitare la scuola.
«Oh, no! E’ tardissimo! Devo scappare agli allenamenti! Mi dispiace ragazze ma devo proprio andare! Ci vediamo stasera?» mormora dopo un po’ Niall, dispiaciuto.
Entrambe annuiamo per poi salutarlo con un bacio sulla guancia.
Passo tutto il pomeriggio con April a scherzare e a fare amicizia con lei.
Solo a tarda sera, decidiamo di andare a dormire. E felice per come si sia svolto questo nuovo inizio, mi addormento serenamente sul mio letto. 

 

~
Spazio autrici!
Salve a tutti! Se siete arrivate a leggrere fino a qui, vuol dire che avete avuto molto coraggio per leggere questa FF! ahahah! (:
Allora, prima di tutto ci presentiamo: Siamo Serena (_xlovestyles) e Alessia (_ChangeYourLife). 
E' la nostra prima FF che scriviamo insieme e beh... speriamo tantissimo che vi piaccia! (:
Ci farebbe molto piacere se lasciaste una piccola recensione per dirci cosa ne pensate di questo primo capitolo! c:
Abbiamo detto tutto, beh che dire... al prossimo capitolo!
Un bacio
-Ale e Sere c:

  
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